La sosta del Duce

La sosta del Duce La sosta del Duce nella quiete di Segromigno a ì e o i i e , n e o , l , e o i i ia e iaoè, a e à a i a o e à ti rnla un o, eha le Lucca, 13, notte. Segromigno, il ridente paesetto che sorgo a pochi chilometri da Lucca, ha avuto l'onore di ospitare, il Capo del Governo, reduce dalle trionfali accoglienze che gli ha tributato ieri la città di Castruccio. Corno già è stato detto, S. E. Mussolini ha scelto per residenza la villa Mansi, onde poter attendere alle cure del Governo prima di riprendere il viaggio per Pistoia e Firenze. Segromigno, fiero ed orgoglioso, si è vestito a festa, ha esposto a tutte le suo finestre il tricolore, ha tappezzato i muri delle sue strade di grandi cai felli inneggianti al Duce. Il paese sorge a una diecina di chilometri da Lucca, sulla, bellissima strada provinciale che porta a Montecatini. Dopo sette chilometri, un grande viale piega a sinistra e, salendo dolcemente sul pendìo della collina, fiancheggia un alto muraglione che racchiude il parco della villa Mansi. Il luogo è incantevole ed offre una visione magnifica e suggestiva. La strada procede parallela ad un torrente — la Sana — che scendo dal gruppo del Pizzorna, gli ultimi monti del Pistoiese, e cala al piano in uno scintillìo abbagliante. Il viale si snoda e si svolge fra due file di ontani e di acacie fiorite. Poco prima di giungere al paese, sulla destra sorge la Villa Mansi, bella costruzione secentesca, con un parco ricco di platani e di ippocastani. La facciata della villa si presenta in una duplice rampa di scale, cho termina ad una balaustra, sulla quale corre un gra zioso motivo di colonnine 5n marino. Bellissime statue riproducenti figure mitologiche arricchiscono la facciata della villa. Segromigno ha anche una bellissima chiesa, che si intitola a san Lorenzo, e cho fu fondata da S. Frediano, interprete del pensiero di San Gregorio Magno. Gli storici fanno risalire la sua costruzione al secolo XI. oCpdm' icdunpòsdI preparativi di un pievano Cielo coperto, stamane, dopo la splendida, radiosa giornata di ieri. Un biancore diffuso per ogni dove avvolge tutte le cose, quando l'automobile che ci ha trasportati da Lucca ci deposita sulla piazza principale del paese. Ad un cainpagnuolo che incontriamo domandiamo quale sia la via più breve per giungere alla villa Mansi. 11 buon uomo ce la indica con la gentilezza tradizionale delle nostre campagne. 11 cancello di villa Mansi è chiuso. Gettiamo uno sguardo, ma non riusciamo a scorgere nessuno. L'orologio non segna ancora le 8. Don Bàndettini, il pievano che ci rechiamo a visitare, ci accoglie molto cortesemente, ma ci prega di aspettarlo un momento — un momento che diventa una buona mezz'ora — perchè ha da attendere ad alcuni preparativi. — Sa... non si sa mai... Il Duce potrebbe venire anche qui. Il buon prete è riuscito a procurarsi anche una grande poltrona dorata che tiene gelosamente coperta perchè non prenda polvere. Ci lascia in bno na compagnia: il cappellano della Legione « Intrepida », Martinelli, sul cui petto brillano i segni del valore 11 Martinelli, con parola commossa, ci dico della trepidante attesa del paese. — Un vecchio maestro di musica, il maestro Pancani, ha preparato un inno originalissimo dedicato al Capo del Governo; un poeta estemporaneo si è dilettato in questi giorni a dettare odi e sonetti in onoro del Duce; ma so venisse. all'Asilo del Sacro Cuore assisterebbe ad uno spettacolo gentile — continua il nostro interlocutore. — Si immagini che le piccole educande, da quando appresero cho il capo del Governo avrebbe soggiornato a Segromigno. sono tutte intente, da mattina a sera, a studiare un inno che vogliono cantare alla presenza, del Duce, perchè sperano che r.gli, prima di lasciare la villa, si rechi a visitare l'Asilo. Omaggio di fiori Rose di maggio profumate e fragranti vengono offerte al Dure. Due amori di bimbi, che a malapena reggevano sulle esili braccia un grande fascio di noli, sono stati ammessi ieri mattina alla presenza del Capo. Non riuscivano ad articolar parola, ma Mussolini li ha tratto d'impaccio. Ila accolto l'omaggio floreale, c quindi ba bacialo ripetutamente iti fronte i dupiccoli donalori. Allora si è verificato un episodio grazioso: quando Mussolini ha sollevalo lino all'altezza deviso uno dei minuscoli balilla per baciarlo in fronte, il ragazzino, ritrovata d'un ti atto l'audacia 0 la franchezza, Im posalo le labbra sullguance del Duce, li Presidente hsorriso commosso. Anche stamane ballili e piccole ilaliane sono comparsi in fondo al viale recando in braccio grandi fasci drose. Trotterellando sono passati dinnanzi ai carabinieri e sono scompasi sotlo le volte -verdi dell'ombrosparco. A Segromigno sono convenuti anchaltri fascisti d<-j dintorni, che 011 orgogliosi c fieri di trovarsi vicino al Capo del Governo, e si sono disposti presso la villa nella speranza di vederlo. — Anche da lontano — dice uno — ma vogliamo vederlo. ' Verso le 10 Benito Mussolini e secso in giardino, trattenendosi a parlare con alcuni alti funzionari qui giunti di primo mattino. Alle 11 è arrivata uno automobile recante due funzionari della Presidenza del Consiglio; poi nessun altro movimento nella villa che ospita il Capo del Governo. Nel pomeriggio S. E. Mussolini non ò più scoso nel parco, preferendo rimanere nel suo gabinetto da lavoro clie è stato appositamente apprestato nell'appartamento. Il Duce ha atteso durante tutta la giornata alle cure del Governo e all'esame dei vari corrieri recapitatigli nella stessa giornata. Il segretario particolare del Presidente, dottor Chiavolini, si ò recato più di una volta alla villa, ove è stato intrattenuto a lunghi colloqui dal Duce. Ogni tanto una macchina ha rotto l'aito silenzio che regna intorno alla provvisoria residenza di Benito Mus solini. Davanti ai cancelli ha. sostato anche oggi una piccola, folla, che si era. rac colta nella speranza di vedere il Duce, il quale è rimasto, come abbiamo detto, per tutta la giornata nell'interno della villa. a è a l i . , n o o ; oao a o l a e ae ge ri n a a a ue to oel aanle ha aadi narso he Dichiarazioni di Mussolini a un giornalista tedesco « Un ordine morate, non un regime di polizia» Berlino, 13, notte. 11 Berli net Taaeblalt pubblica il re soconto del suo redattore capo Teodoro Wolff di una intervista avuta con Mussolini 11 giornalista dice, fra l'altro che la personalità umana di Mussolini deve, a suo parere, destare un interesse clic può andare unito senza forzo all'opposizione politica. Il Wolff rileva che Mussolini non ha ancora un capello grigio, spira salute e (orza, ha movimenti leggeri ed elastici ed un aspetto che smentisce le voci che gli ittribuivano una malattia di stomaco 11 Wolff aggiunge che il Capo del Go verno italiano giudica i rapporti che possono esisterò fra l'Italia e la Germania con tranquillità ed obiettivi tà, dicendo che egli desidererebbe rap porti amichevoli tra i due paesi, ma che questi rapporti sono in tondo ca ratterizzati da indifferenza politica. Il Wolff riferisce quindi che il Duce, parlando del Regime fascista, ha detto: « Noi creiamo un ordine morale e non un regime di polizia. E' nostro do vero compenetrare tutto il popolo di questa idea: noi creiamo il sentimento italiano dello Stato, creiamo l'unità dando al popolo Ja coscienza dello Stato fascista, ma non siamo reazionari ». Mussolini ha dichiarato poi che non conosce fascisti fuori d'Italia. « 11 Fascismo li democrazia autoritaria, non è un articolo di esportazione, non riconosce nessun imitatore e non ha nulla in comune con quegli stranieri cho si dichiarano suoi partigiani ». {Stefani) L'imposta di consumonella relazione di S. E. Mosconi Roma, 13, notte. E' stata distribuita alla Camera la relaziono del Ministro Mosconi sul disegno di legge per la conversione dedecreto 3(1 aprile 1930; recante modificazioni al decreto 20 marzo 1930, chistituisce l'imposta di consumo. La relaziono ricorda che col decreto legge 20 marzo 1930, concernente l'abolizione dello cinte daziarie e dei dazinterni comunali, con la contemporanea isti lozione di talune imposte su pochissimi generi di largo consuino, srese necessario addivenire alla fissazione dell'aliquota relativa a dette nuove imposte con i criteri della picauta previsione, onde assicurare abilanci comunali quel minimo di proventi indispensabile a garantire il piano finanziario della radicale riformaAllo scopo di favorire anche sottil riflesso della migliore 0 più igienca la conservazione e il miglioramentdei vini che non possono riguardarsalla, stessa stregua dei vini tipici pipregiali, si e provveduto a specificarquali alici vini in bottiglia diversi dagli spumanti siano da sottoporsi allmaggiore imposta, facendosi riferimento anziché ai caratteri estrinseci dconfezionamenti e di recipienti, alqualità intrinseche dei prodotti, conformemente alle disposizioni concenenti la repressione delle frodi nellprepara/. 10110 o nel commercio di sstanze e di prodotti agrari. Puro nell'intento di venire incontralle annali esigenze dell'industria vnieola ed eliminare i difti'coltosi e, soto l'aspetto del relativo introito, nemmeno convenienti accertamenti su rappòrto >n molteplici preparali e sottprodotti, si è disposta la completa senzione dall'imposta di consumo 0 drelativo addizionale governativo pgli aceli comunque prodotti. 'tenuto inoltre presenti Io particolamaggiori esigenze dei Comuni capluoghi di provincia, con l'ari. 5 ó coferita la. facoltà, al Ministero delle Fnanze di autorizzare quelli dei Comni stessi ihe fossero ni condizioni necessita debitamente ri'rono=ciuT=, aapplicare le imposte di consumo s[rondo lo tariffo della classe superic110 di quella loro spettarne.