Il nuovo stile europeo

Il nuovo stile europeo [/inaugurazione della Triennale di Monza Il nuovo stile europeo Mensa, 10 non*, chttl-„. i- y.* . ~r±r>i\\ Atr,rt-< ! che-L S^S -f.en 1*1di tutta Europa, nessuna muove cutio-l^e e e a . I à o n r n e n a. i a aee hè) era. o». ze to n o o o à, ide o er u ni sita di pubblici più vari come questa Triennale internazionale delle arti de cors.tive. . ed industriali moderne, che domattina — presenti il Principe e la Principessa di Piemonte — S. E. Balbino Giuliano, Ministro dell'Educazione Nazionale, inaugurerà alla Villa Beale di Monza: nessuna richiede cosi complesso sforzo e delicato lavoro di organizzazione; nessuna cosi direttamente s'innesta nella vita, dei popoli delle più alacri e potenti'. Nazioni. Realtà dell'arte decorativa Fermi restando infatti i capisaldi della natura della creazione artistica, entra in gioco e con essi squisitamente e indissolubilmente si compenetra la pratica delle quotidiane esigenze nei suoi innumerevoli aspetti; i rapporti fra spirito e materia non interrompono un istante le loro vibratili interferenze; il verbo si fa davvero carne l'Idea sostanziando e animando la cosa, concreta, la cosa che si vede, si tocca, si adopera e si gode (non per nulla il sensualismo dei Preraffaelliti e dei loro corifei dal Ruskin in poi inventò la religione della decora zinne intesa quale « moralità.»); l'oggetto d'uso, infine, diviene il sensibilissimo indice di delimitazione Tra. ciò che è arte e rio che non è arte, e nello stesso tempo la sintesi, ora umile ed or grandiosa, ora. imponente ed ora. appena percettibile, di tutta una vasta, sotterranea,'multiforme elaborazione di gusti, il termine dt confronto fra. intenti, desideri e possibilità di realizzazioni, la testimonianza di una raggiunte tecnica, il prodotto genuino dèlia collaborazione dell'opera individuale con l'opera collettiva e ano nima. Allora quella, sete di-realtà anche nell'arte, quella necessità-prepotente di ritrovare se stesso nell'altrui creazione, quella tanto invocala e tanto spesso delusa aderenza dello, spirito alla pratica dell'opera, vengono ad essere finalmente appagate. Su questa realtà il pubblico si getta avidamente, sce glie, confronta, approva e condanna con elementi quasi tangibili di giudizio perché la concretezza stessa delle forme lo soccorre; agevolmente scopre le correnti del gusto contemporaneo nelle sue modulazioni - piti' delicate; e direttamente dall'oggetto che gli sta dinanzi va. all'anima e all'indole del popolo lontano di cui è espressione. La imponente rassegai Deliberatamente rinunziatno alte descrizione cronistica .— nella quale il lettore si perderebbe affaticato — delle sezioni della Mostra: sezioni estere di Germania, Francia e Russia — entrambe ancora chiuse — Gran Bretagna, Austria, Belgio, Ungheria, Brasile, Svezia, Danimarca; galleria dell'architettura comprendente i progetti di circa trenta architetti di Milano, Roma, Torino, Trieste,'3 Udine, Catania, Bassano 'del: Grappa; salone' del' marmò ordinato dall'architétto'; Giovanili Muzio; mostra del vetro antico dai più remoti esemplari di Puteoli e Pompei ai decadenti prodotti dell'età barbarica sala della scenografia con la decorazione in alluminio die tende a valorizzare questo italianissimo metallo; sezióne degli arredamenti navali dove ogni sajetta riproduce l'interno d'una rubina arredata con intendimenti moderni ; esposizioni .dei prodotti delle sentore d'arte italiane rome l'Istituto superiore, per le industrie artistiche della Villa Reale di Monza, la Scuola Piero Selvatico di Padova, la Scuote d'arte del legno di Cascina; mostra dell'arte sacra; mostra del ferro battuto riassunta nelle dieci balaustre \|disposte a corona dello scalone disc ni è o, re isi a po di anue ena n me er ni se a! ar li esi snsti sa, ara Si ue un ha mialo. in se ma, tti e. vl — otel- rdi lli. ico nto. onantea ia. di na ariate dagli architetti Bercerai, Buffa, Buzzi, Ferrazza, Fiocchi, Lancia. Marcili, Ponti, Pulitzer, Zanini, e nel grande cancello dell'atrio di Piero Portaluppi, atrio sulle cui pareti figurano le accademiche tempere di Achille J Funi; galleria dei decoratori coi mosaici e le vetrate di Alberto Bevilacqua, l'arcaizzante statua di ho.revr di Marino Marini, le decorazioni murali di Augusto Cernigoi, Gianni Vagnetti (ceramiche), di Partaci» De Grada (calmi affreschi di paesaggi italiani), di Giulio Ro<so, dei torinesi Teonesto Dnjbate e Massimo Quaglino -- che ad un ambiente fatto per ospitare le edizioni,' della ca<a. editrice Buratti e l tappeti della signora Ottavia Chessa hanno dato una nota saia e arguta — di Gigiotti /.anini: la malteria delle arti grafiche sistemata da Mario Si roni e dal Muzio; la galleria dell'arredamento, che comincia coi modelli per un propet'o di decorazione dei saloni di prima classe di un piroscafo, progetto dolio Studio Stuard di Trieste, continua, con eli ambienti — biblioteche, salotti, barn, cabina d'aeroplano, salp per musica, tinelli, camere da letto, studi, sale da pranzo, i-alp di so.tr ciorno, cabine per transatlantico, ri dotti e appartamentini per «ignora decli architetti Serafini. Scoccimarro; Urlich, Ridoli, Puppo e Riilo'fi. Paolo Bevilacqua, Saccorottì. f.ahó. Buzzi; Buffa, e Tiamelll, Cablati. Fallica, Ponti. Marcili. Vallot, Abisio, Michelucci, Fiocchi, Maggionl. I.arco e. ftava, del critico d'arte Roberto Panini, per fi nire con il rompiutissiuio precetto per sartoria moderna, e con ;li organici arredamenti presentati dal Gruppo inseaneri e architetti di Torino : sala da pranzo e cucina (RumontPl. Musso, Pittini, Reviglio^. .-amerà ila bagno con spogliatoio e. cabinelto (rtezzutti, Forroglio. Meli*, Mfda'na. Morella, bar di famiglia (Giuseppe Gyral, nucleo di ambienti per uffici fu. PaBano-Pogatsihnig e G. Levi-Mniii-' i" '; la galleria della ceramica cui hanno dato mano — esponenti tutte le grandi ditte produttrici italia ile -- plì architetti Buzzi. Andloviz, Làbò, -Ponti. Monti, ecc., alcuni dei quali son direttori artistici e animatori dplte principali fabbriche che continuano la tradizione di questa gloriosa industria italiana; la galleria dell'illuminazione: la sala d*i modelli dell'Ente Nazionale-per l'Artigianato e le Pio-ole Industrip, allestita da quel geniale e infaticabile animatore eh'* Giovanni Guerrini:. la galleria dei vetri, dalla « bottera • di Pietro Chiesa ai Maestri Vetrai Muranesi, in parte ordinata, da Rr«nno de! Giudice; quella, dei metalli, curata dalla triade torinese Cuzzi, Chessa, Turina, con oreficerie, lampad». servizi da caffè, argenti forgiati, scatole, candelabri; ferri e peltri variamente lavorati, di Rava:-co, Dezzuti. Paptei. Ponti, Tu rina. Gjereshinl. Pagano. Sartoris ecc.; la ealleria dei tessuti ordia*t4 dall'ar- recnaldics'inVettedi dadel•Eal prenevaallziodeveli, ognéturfinlciin nio crzaunchmesnibrrachchseunvestgidoe tizil zasacoesqunBmpicousodndgpstqmvndpsstdrmgBmzltrddcldneclTnldicmlmdpsritMpttvnlgMtncm pchttetto Baldestarl. ed infine tutto ciò che e fuori dalle centocinquanta sale 1*11* Villa Reale, e cioè la Casa per le ^o, *£^«gg£^ *fi ; i ; e a e o e a e , l o e , i i i o d l a — e r i e, eo, a r i o; o i; ni, el fi r ci na o, o i, r di sa o oi. l e he ta ia li e el '* ei ro in e; de on fè, ri; di u c.; r- recinto per la. Esposizione Internazionale dei Fiori, deliziosa vision» di indicibile leggiadria,' che pure domattina s'inaugura. Il fatto innegabile Vi rinunziando deliberatamente perette, pochi punti essenziali ci importa di porre in rilievo, pochi concetti fondamentali che delimitano il quadro dell'arte decorativa contemporanea. •E innanzi a tutto conviene bandire al pubblico — a. tutto il pubblico com preso quello più ostinatamente miso neista, più nostalgicamente conser valore, più affettuosamente radicato alle paterne tradizioni — l'annuii zio di un fatto innegabile: la nascita del nuovo stile europeo. Quando io veggo infatti che mobili e stoffe, smalli, vetri, ceramiche, tappeti e minuti oggetti d'uso, oreficerie e lampade, ar nési sportivi e cartelli nturali, tega ture di libri e serramenti di porte e finestre, sacri arredi di culto e o toi lcites » per signora, in Italia come in Belgio, In inghilterra come in-Da nimarca, io* Austria come in Svezia o in Germania nascono oggi — se son creati con l'intendimento di armonizzarsi con la vita attuale — sotto un unico segno stilistico disciplinatore che subordina le fonile agli scopi, clic movendo dalla, pratica diventa regola, estetica, che vuol fondare un'anno nia sulla semplicità, trarre dalla, so briete. una ricchezza, rifiutare inesorabilmente ogni « di più » decorativo che non viva in diretta funzione ar chi tettonica; quand'io veggo a questo segno docilmente obbedire, se appena un maestro faccia cenno,.. anche te vecchie scuole d'arte e quelle indù strie antiche che più sembravano prigioniere di vieti-gusti regionali; quando io veggo popoli come il brasiliano e l'ungherese, particolarmente simpatizzanti con la. fastosità dell'orpello o il folklorismo paesano, anch'essi sforzarsi di respirare in un clima universale; ini è giocoforza riconoscere che codesto stile non è arbitrario, ch'è espressione di opere coscienti, che è quindi non moda, capriccio, imitazione, ma azione viva,. vitale, sincera. Carattere delle nazioni Chi ■ ricorda, tre anni: fa, l'ultima Biennale di Monza, scopre con vera meraviglia i giganteschi passi compiliti dall'arte decorativa europea In così breve giro di tempo verso questa unificazione stilistica. Salve, ben inteso, restano sempre le caratteristiche dei vari popoli; e se lo spietato razionalismo (in senso architettonico) tedesco giunge a fare delle due salette germaniche un campionario di impressionante freddezza chirurgica (basti, al buon Intenditore, la crudezza di questo avvertimento: «Le sezioni germaniche a Monza 19J5 e esponevano opere di arte applicata. La sezio ne germanica imo espone prodotti in dustriall standardizzati rispondenti a pratica utilità si che la lóro forma nasce spontanea, dalla destinazione, e la scelta è fatta tenendo conto so, rattutto dell'estetica della forma»), la duttilità un po' frivola dell'aerato spirito viennese e manifesta nei perfetti mobiletti vagamente tinteggiati, nei legni sagomati, nelle paglie chiare. Il Belgio, all'avanguardia del rinnovamento architettonico tempera di grazia francese i .dogmi calvinistici di Berlino, di Monaco, di Stoccarda^ mentre-l'Inghilterra — esemplarmente qui rappresentata nella sezione allestita da « The Studio » sotto la vigilanza di X. G. Fiumi — è ancor fedele a una certa fralezza-di forme, a una gracilità anòdina di gusti che le concede di collocare un pannello di Brangwyn non lontano da un tavolino metallico e una specchiera laccata, con segni àncora dell'antico liberty presso una collezione di strumenti ria jazz-band. Tuttavia le caratteristiche nazionali non smentiscono la Intemazionale stilistica europea. Vittoria italiana dtabBeazioperl'acat nosrioQl'acgolOsitoEmestaSi spedi le dalrapeffidoinfIcelescPaImaAal cupegnnovejndiroluneinloveatpetudascdacocestsoqulapezisteinnepestedacateprfrplanaedleDEdemsesee LmdvrpsmmcmdgmSVMa la prova più convincente è. data dall'Italia. Tre anni fa, qui, era un incrocio di tendenze ancora alquanto confuso, lnconfessate nostalgie camuffate di avvenirismo stridevano con la decisa avanguardia dei gruppi piemontesi e milanesi, e certe esperienze di artisti torinesi, pure interessando, poterono sembrar giochi quasi bluffistici. Quest'anno gli architetti:» di Torino, dei quali prenderei come opposti termini di riferimento il Pagano e II Midana. offrendo superbi saggi d'impiego di un nuovo materiale costrut tivo, il •« bu.vus si presentano serra ti come una falange. Razionalisti con vinti, confessano intero il loro credo nelle loro opere, con franchezza assoluta. Essi, ancor più di Larco e Rara già, del « Gruppo 7 ». rappresentano a Monza l'estrema sinistra dell'architet tura novatrice d'Italia, In opposizio ne all'altra tendenza modernistica neo classica — neoclassicismo ora apertamente confessato ora raffinatamente ironizzato — capeggiata dal Ponti, dal Lancia e se si vuole anche dal Buzzi. Questi lisci, squadrati, splendenti mobili da ufficio, precisi come macchine, costruiti con quella stessa fredda, impassibile logica con la quale un ingegnere, può costruire un motore o una dinamo', non sono soltanto un documento esemplare di onestà di concezione (noi possiamo anche condannarli da un punto di vista « sentimentale » — e altra volta abbiamo qui chiarito che ;osa intendiamo per « sentimento . in architettura e in arte decorativa — ma dobbiamo ammirarli per Ir. loro rispondenza fra forma e scopo^, ma sono ancora una magnifica prova, del grado di perfezione tecnica cui può giungere ozji la maestranza italiana. Quando tre anni fa l'architetto tedesco Bruno Paul allestì la sezione germanica, noi restammo sbalorditi dalla meravi?liosa tecnica dei costruttori tedeschi. Oggi abbiamo girato per te cento sale della seziono italiana con lo stesso grato _ ma questa volta orgoglioso -- stupore. Perchè — riservandoci di meglio ap profondlre In un secondo articolo lo spirito del nuovo stile europeo — conviene tener presente questo fondamentale assioma: che l'ar'e decorativa non può esistere come espressione compiuta' s°, al talento dell'ideatore non risponde l'adeguata, intelligente perizia dell'esecutore; il che, è come dire che l'arte decorativa è arte di collaborazione e di collettività, cioè arte, di popolo per eccellenza e quindi indice di civiltà di popoli MARZIANO BERNARDI*