Il trionfale concerto di Toscanini al Regio

Il trionfale concerto di Toscanini al Regio Il trionfale concerto di Toscanini al Regio gUna folla spettacolosa gremisce il teatro e il palcoscenico « La presenza dei Prìncipi di Piemonte L'alto valore della manifestazióne ..artistica'-' Le interminal)ili ovazioni Vii commosso saluto d'addio .•■Meno fortunati idi nói', the. a Toririo e'a.Mttano;.àssistentrnb allo sviluppo della personalità di Toscaninl,' e potemmo intenderla in ogni sua fase é.'nel momento culminante, sii stranieri, ai quali ora soliamo ciucila personaliià si rivela, stentano, sembra, a comprenderne la sostanza, e le forme.- £ però al loro momento di estasi, al griijo di Tàpiniento e. di entusiasmo 6efeue' lina incerta disamina cinica degli elementi di'imita, perfezione; o Pincertezza si placa, nella rinuncia a ogni conereio argomento e nell'ipotesi à'iin evento magico, vedete, per esémpio. con quali parole gli americani organizzatori della tournée informano il pubblico europeo intorno alla complessa figura di To?canini: •'-'«:Si è' cercato lungamente, con la penna e la parola, di analizzare il segreto della sua grandezza. 1 fattori di essa non si possono smentire : una profonda conoscenza musicale, una dedizione al lavoro, die ha dei fanatismo: una straordinaria forza di suggestione, sugli uomini: una memoria fantastica; uno spirilo ardente. Ma ogni studio riusci vano: il mistero resta' e un velo' copTe'-sempre questa Strana magìa, 'che lia trascinato gli ti dltori inebnriatì dei duo continenti n proclamare' Toscaninl il primo direttore1 d'orchestra della nostra epoca». v 51 fflltoj '.Dopo aver."ascoltata YErolra da To | sfinirli,, .il-.critico-del Soir se dottati- j dato e si- è':risposto': . • .«.Cosa possiede mai celi più rieri) ai. 1 tri. che pur sono-degni di fervida ammirazione? la che cosa eeli li. supera"] ttond'e. attinge-egli questa potenza vefittunte" solare? Dalla latinità • forse ette.-e in lui. come nel più perfetto dei suoi eletti -.. ' • Nertpure il Vuillermoz neiVBxcetttor fi.a'squarciato il velo dell'inspiegahiie: teli non ha davanti a ne leg èi<ì ne partitura. Egli, disegna.,, nell'a ria., d'egli arabeschi e prerisa e ott-ié n'e-..sfumature, flessibilità, attacchi e crescèndo.di una qualità assolutameli fé. unica al mondo. Erti ha saputo ottenere dalla sua magnifica orchèstra t'jp;a .'minuzia di .esecuzione che ha per noi ..qualche cosa, di inspiegabile e. di meraviglioso: e la ' perfezione materiale,, assoluta, indiscutibile., .-l'h.iacfìante »..■-.... "^Mistero, strana magìa. Vinettfrbile. Tutto, ciò resta nel campo delle immagini. Ma e pericolosa reiorira. poi che .alimenta quella credenza nel miracolo che, è negativa sia per la conoscenza reale delle cose, sia per il progrèsso sociale. 11 miracolo, che presenta la persona in particolare stato di -grazia, fornisce il pretesto, ai presuntuosi, di credersi altrettanto «miracolati ». (come si dice a Lourdes'', Senia alcuno sforzo loro. e. agli igna vi di. rinunciare a ogni sforzo e fatica per un pos?ibile .miglioramento, ■oe-.ipoi per magia s'intenda la potenzialità artistica, senza della quale, sia pócà'-o molta, non si fa arte, e un'alira cosa, ed e un'immagine che bene risponde alla. cosa. vMa noi che conosciamo, come Toscanini sia diventato Toscaninl, non dolilblarn'ó"''ricórrere: al' «miracolismo»; P'óéSiàmó tralasciare in onor suo i rotarti %TrgH!7incènsI-e Te. descrizioni' del suo' spolverino da viaggio e'dell'imballaggio dei contrabassi (alcuni giornalisti han descritto la sua tournée oorV il gusto che. sarebbe convenuto soltanto a una miss Italia premiata oltre l'oceano), per riaffermare che egli, in quanto direttore, è un eccellènte esempio di inorale artistica e di qualità musicali. Per ciò gli si addicono gli attributi di nume, sacerdote, eroe, capitano, eccetera. Tale morale, 0 coscienza etiea dell'arte, è tali qualità1 musicali, le abbiamo altra volta rilevate e descritte con una precisici ne,'.vogliamo èsserne superbi, che, pòtrebb'essere superata soltanto da quel la che il Toscaninl stesso potrebbe rag giungere se si decidesse a scrivere o a dettare, la. sua autobiografia critica. La coscienza Sapremmo, s'è là 'scrivesse, come 81 svilupparono in' lui l'istinto e la coscienza. Quand'egli, giovane violoncellista,-balzò a sostituire il direttore assente, quella sera, all'Aida, ' non aveva certo concertata l'opera, ma dal suo posto già la conosceva-bene. Si giovò del. così detto istinto. Ma egli (> divenuto .grande,'il-più grande, per non essersi mai ìpiù affidato soltanto all'istinto, e per aver sentito sempre (Più largamente la. necessità, dell'aspe: ruenza e-della cultura. Cosi noi lo definiamo' nella sua grandezza. E, 11scendo 'dall'ineffabile,' diamo nuovo valore di verità e umanità a quelle allegorie'.che è, bene, non lasciare in positura" ti'epòlesca. Egli è,,un iiricerdote. come dovrebbe esserlo .ogni-artista, nel momento, dell'arte che à religioso e umano nello stesso -momento.- di sofferenza e di gioia, di sacrificio e di liberazione Cioè? Cioè, signori miei, veniamo alle più povere parole: si tratta di provare cento volte un pezzo, dopo averle/ studiato, un anno, di rispettare Volperà d'aite come, uni" tèsto' 'santo, di sudare per comprenderlo, di sudare per farlo comprendere, di rodersi-il fegato, di lottare con tutti coloro che praticano bestialmente la musica, di tener duro, di servire e far "servire il dio, .l'arte.'di rinunciare, 0 di iriòiv fare del proprio dovere compiuto. Ec» co il sacerdote, nella realtà della sua missione. Ecco il capitano, non di una ciurma • inconsapevole, ribelle, strainfischiante, inetta, ma selezionata,..e costretta a dare'il meglio di se stessa, tutta se stessa, senza risparmio? il capitano che non incarica un altro della Scelta dei suoi uomini, ma li esamina uno pei' uno, e non ammette indulgenze, e cestina senza pietà le raccomandazioni, e caccia via 1 poltroni; dà l'esempio del dovere fi lo impone. Vedete, le astrattezze si realizzano: è ques:a la coscienza toscaniniana dell'arte; non 6 misteriosa, è tutta evidente. Faro il proprio dovere di sacerdote, di capitano, in tutta l'estensione del significato, farlo in uri campo nel quale,' se molti' si dicono fedeli, entusiasti, e si genuflettono'e adorano, 'là' voluttuosità da uria parte, e dall'altra, la. comrnercia'lità dell'arte stessa sonò tali. da consentile tutta una larga serie di equivoci,.di inganni, di frodi, di iconoclastie (Egli ha abbandonato il campo più infetto, il teatro, ove ricominciano a trionfare i cosi- detti « divi », i' quaìì sono ben lieti che il castigamatti se ne vada; potranno cantare più iomè'' accomoda loro che come sta soniitto:...}.-•' ',',.'. •ta magia, di. Tosca li ini? c prima di tutto la sua cosciènza. ■ • bnhvaviclfmsldIsbestmln."aacrmppbedMdsPt1 [' . , L'afte Naturalménte, tanta coscienza (ma domando, senza . irriverenza, ò più grande la sua coscienza, o l'altrui incoscienza?), non. sarebbe bastata da sola a ottenere gli scopi pratici e artistici realmente raggiunti, nel senso che non basterebbe a un mediocre fare il pedante e lo zelante per digitare Toscani»!, (D'accordo, ma la coscienza, de] proprio dovere è per tutti un obbligo; si faccia poi ciò che si può). Alla morale artistica, s'unisce, abbiamo detto, • ia qualità musicale, veramente geniale. Ma neppure questa è. misteriosa, come altre volte dimostrammo, istinto e cultura si integrano, il quid artistico, che ha da essere nell'interprete, è .in lui vigilato dalla, scienza; ragione e anima, esperienza e intuizione-, passione e obbieiuvit.'r, presentimento e studio, analisi e sintesi, tutte le attività in giuoco; i! che è proprio dell'Interprei?. E poi le qualità native e quelle affinate dalla ricerca, jl che è particolarmente personale. Toscenini ci diceva una volta che.- riguardando nell<età matura alcune giovanili postille d'una, partitura bachiana, le aveva trovate ancora esatte e ammissibili. D'altra parte quanti' prò e contro non hanno ag-tato la mente di lui, nella valutazione dì altri fatti artistici e di altri valori estetici? Sempre, sensibilità e. -pensiero. Era già perfeitò, venti anni fa Allora lo sviluppo dèlia sua 'sensibilità venne a incontrarsi con quella caraneristica tendenza, della recentissima storia dell'arte che fu j] debussys'mo. arte di impressioni minuscole e frammentane, di analisi, di reazioni ritmiche e sonore all'Ottocento. \e opere di siffatta" tendenza più intentamente accesero in Ini il desiderio dello studio minuzióso- e della tavolozza policroma, e non barba.-,-,. ma raffinata: Donde la sua esigenza sempre più acuta del bei suono, a servigio, s'intende, de! canto, cioè rjpi melos intimo d°ll'opera musicale, si potè perfino notare nell'evoluzione di Tosca.rr.ii'. un periodo non di virtuosismo, ma di ebbrezza ."onora; a lo rilevammo, 0 'e qualche anno. Attualmente! la bellezza della sua attività ci si presenta purificata, nel compiacimento dell'ebbrezza- sonora e riaffermata nella, intima forza. Non mai vagheggiamenti estetizzanti. Sempre .lo -sguardo risso nel cuore dell'opera. Il cosi detto e bel suono » contri, buisce insieme:con l'elastica dinamica e con le alt-re escogitazioni e perfezioni della tecnica. 3 quella, che l'autore, sia Mozart. 0 Wagner, o Debussy, potè, desiderare ideale intonazione della sua musica. Restano naturalmente aPerii j problemi della personale interpretazione. fl lavoro Come saggio evidente dell'organicità delle squisitézze interpretative e materiali può -esser ricordata,; nel concerto di iersera, là m.er. Si sa che, lo stesso Debussy dichiarò a Toscanini di aver ascoltato da lui, come da nessun altro, quell'opera (che segnava urta data nella tendenza imprèssiohisttea), in un'interpretazione rispondente ai suoi •ideali.Ve di più. La. vmr non è soltanto giuoco di sonorità, opposizioni di timbri: contiene una forza espres siva, affidata, a linee precise e solide, una forza drammatica, che è la prima ragion d'essere dell'opera: la natura ne è- l'intenso motivo patetico; il progresso delle idee, per associazione, come di consueto, g non per sviluppo, ha un peso sostanziale; attorno è l'atmosfera mutevole con il giro del sole Per ciò la composizione vuole essere riprodotta non solo nelle decorazioni esteriori, ma anche nella forza centrale. Essa può ingannare, se considerata superficialmente. L'avete udita. iersera., trittico mirabile, poema sinfo nico sostanzioso, attraverso le più va glie grazie delle coloriture, eloquente nelle sue frasi! I riflessi «Iella luce e delle acque non davan luogo a uno scherzoso virtuosismo di strumenti ap propriati e di strumentisti esperti, ma apparivano drammatizzati nella tri stezza. dell'oboe, nelle agilità delicate del flauto, nella carezza dei violini; ovunque l'espressione non del pittore sfo ma della sostanza fu evidente nel l'inspirata, e meditala riproduzione. Si può dire che La mer fosse stilisticamente il più rischioso pezzo nel concerto d'iersera, ciò che è proprio della composizione moderna e d'un autore che nei suoi varii aspetti, nella sua grandezza storica e nella contingenza della sua arte, ci sembra or lontano e ora. vicino a noi. Essa valse infatti a dare la prova del valore individuale e collettivo dell'orchestra newyorkese, valore, si potrebbe dire, più che ultissimo, addirittura eccezionale, di lusso. D'altra parte, la Sinfonia ih re magg. u. 35 di Mozart dimostrò un altro aspetto dello studio stilistico .di Toscaninl. Suonata da un complesso strumentale ridotto sulla base di soli dodici violini (dei diciotto che ne. conta, la Philarmonlc Symphonu società), costituì una perfetta idealizzazione del mozartismo. Il Venusberg ci ricordò un'altra esecuzione toscaniniaua del Tannhàuser, quella con l'orchestra italiana che si recò, in America. E' fatale che la musica d'occasione.aggiunta da Wagner all'ouverture dell'opera appaia alquanto prolissa; e pertanto l'audizione rivelò anche questa volta particolari segreti: ceni passi di violoncelli e di viole emersero con inaudita chiarezza. .Infine, Bach, Avvertiva il programma illustrativo del- concerto che. lo stesso Toscanini aveva sollecitato a Ottorino Respighi la strumentazione della monumentale Passacaglia per organo, e che l'autore delle Fontane di noma, acconsentendo, aveva inteso di-fare opera non di trascrittore, ma di «interprete orchestrale». Distinzione non molto'precisa, del resto. Contro le troppe trascrizioni, che •invadono ora l'orchestra-, abbiamo scritto .re centeinenie, e non' avremmo reticenze neppure in questo caso se... l'esecuzióne orchestrale della Passacaglia non ci fosse apparsa', grazie a Toscanini, che ama' assai l'Origitìale, più... organistica che orchestrale'. Infatti, specialmente nella prima parte, (meno nel Themà Jugalum)'. Toscanini riusci a dai- l'impressione di eseguir d'opera attraverso un colossale organo. 11 té-' ma parvo realmente annunciato dal pedale, dal ripieno; e "via via le violette, i clarini, i flauti, l'ottavino'assunsero le voci proprie d'elle' carine e delle anele; perfino i violini sembravano fraseggiare o-con'lo staccato dei ma- ' nualf o con la" pressione dell'espressione. Una. meraviglia. Nella'fuga, invece, l'orchestra cantò con la propria voce, sfolgorando il tema ostinato nel grandioso finale,- conchiuso appassionatamen!e nell'adagio. ' Meraviglia, questa, non minore, del resto, di quella che l'intiero concerto destò p*r l'altézza sublime d'Ogni sua particella. Un successo trionfale, s'intende.' Morale S'egli applausi die una cosi rara audizione promuoveva, nel tumulto delle soddisfazioni e -delle impressioni susseguiteti, nel trionfo di Toscanini, uh amaro dubbio avvelenava un poco la nostra gioia; sarà stata questa la buona volta in cui noi tutti qui presenti e. acclamanti, d'ogni sorta di professione musicale, e anche il pubblico, avremo compreso che possono coscienza artistica e spirito d'arte? avremo inteso :i moniti di questa perfezione? Ameremo Toscanini per quel che d'umano ha consacrato all'arte? faremo tutti, nella vita pratica, il nostro intiero dovere davanti all'arte? insomma, cercheremo di assomigliargli nella cosciènza artistica, faremo, d'ora iiirJa.hzi. tutte le. cose dell'arte; più seriamente, laboriosamente,- entusiastic aniente che ci sia possibile, com'egli insegna è'dimostra?-O questa serata toscaniniana resterà, come le altre, uh ricordo di sensi inebbriati, sènza metal» utilità.? Che cosi non avvenga. Se non l'esemplo giovi la magia di Toscanini. Tri questo caso, vi crediamo, idolatri, é l'invochiamo! ' A. DELLA CORTE. La memorabile serata li' tornata l'atmosfera rielle serate \eramente eccezionali, intessuta di vibrante e gioiosa attesa, presaga dell'entusiasmo immancabile. Già mezz'ora prima che il concerie s'iniziasse, la piazza Castello s'era trasformata in un immenso garage, sorvegliato dal gelido candore delle lampade, elettriche, da un falcetto di Irina venuto a porre una lieve parentesi sull'ultimo pinnacolo della Mole ; ia puntualità toscanipiana ha ormai tutta una tradizioni»; e da ogni via era un rincorrersi di macchine'e macchine, che recavan malcelate e svariate impazienze. Il già ampio palcoscenico s'era ridotto a giungere al. estremo fondale, per poter accogliere qualche altra fila di posii, collocali nella, mattinata dietro l'orchestra, e rie ?rvati agli ultimi prenotatori, forse i più fortunati, che sullo sfondo, dorato . della sala soffusa di penombra, avrebbero potuto aver di fronte l'asciutta figura del Maestro, seguendone cosi ogni trascolorar di comando e d'emozione sul volto nervoso e rilevato dalla luce spìovenle sui leggìi. Alle ventuna il teatro era letteralmente quello che cartelli ammonitori e perentori indicavano agli ingressi: tutto esaurito. Non avremrao creduto i palchi capaci di tanta ospitalità; e ' ■'se. quello schierarsi rigido di sparati ditiro il candore di spalle e braccia ignude, era. una raffinata corona al gremito- e sussurrante e fiorito parterre della platea-, - ta triplice cintura delle gallerie* stipate fino all'inverosimile, sra l'immagine della folla che fin dalle prime ore del pomeriggio aveva'incominciato a ordinarsi in una lunga teoria, affacciata sul verde ancor tenero del Giardino Reale. Piccoli bivacchi si sono improvvisati nelle lunghe e pazienti ore di attesa; e i più esperti di tali lente avventure avevan saputo sfruttare ancora una volta tutte le risorse di uno spuntino razionale, su di un seggiolino pieghevole e minuscolo, ma di terto ancor più razionale. Poi, all'aprirsi delle porte vetrate, i vigili han funzionato da starter ai vari scaglioni: ed è stato un avvicendarsi di corse, magari con ostacoli, su per gli ampi scaloni, con la ricompensa infine di un -ottimo posticino, magari in piedi, dopo sei. otto ore di >■ coda ». Oliando Toscanini è apparso, sbu cando di dietro il dorso, dorato delle arpe, un'ovazione interminabile, salutò e ringraziamento, lo ha accolto. Da un palco di second'ordine. bari voluto unire i loro applausi il Principe'e la Principessa di Piemonte, attorniati da gentiluomini e' dame d'onore; da un palco di proscenio assistevano pure la Principessa Rona col consorte Principe Conrad ; il Duca e. la Duchessa di Pistoia, la Principessa Adelaide, ;I Duca di Bergamo erario gli altri augusti spettatori-all'eccezionale serata; cui hanno inoltre presenziato il Prefctto,il Podestà e tutte le più importanti personalità cittadine. Impossibile un elenco: quel che di meglio sa offrire Torino nelle sue date memorabili dell'arte' e della mondanità, da! mondo artistico a quello dell'aristocrazia, da quello dell'industria a quello dell'alta banca, vi era adunato, ricchissimo di nomi, fiorito di raffinate eleganze. I tre colpi secchi del maestro al leggio del primo violino hanno imposto la prima tregua: l'ultimo tocco, breve e deciso, ha dominato quel silenzio proteso, che s'era dilatato per tutta la sala. Mozart e Debussy,. Wagner e Radi, sono state le travolgenti e vittoriose tappe d'un crescendo d'ovazioni veramente trionfale, per il perfettissimo strumento guidato dal perfettissimo interprete (sempre instancabile e incontentabile, tanto che nel pomeriggio, oltre due ore aveva voluto clic fossero dedicate a una prova). In molti" volti la commozione che si risolveva nell'applauso, in molti altri la confessata meraviglia per la prova, se 6 possibile, ancor' Superiore dell'attesa. Sull'ultimo accordo di Bach, l'applauso si è scatenato in un urlo, d'entusiasmo e di gratitudine. Nessuno, tra le poltrone, che, pur applaudendo, accennasse ad alzarsi, a considerar finito il concerto; e dalle gallerie e dai palchi un protendersi che voleva continuare, in un 'diapason d'applausi, il diapason d'emozione che quell'arte incomparabile aveva raggiunto. L'ovazione-s'è protratta a lungo, insistente, calda, instancabile ; e poi s'è trasformata nell'applauso a cadenza, scandito sul ritmo delle sillabe d'un nóme, To-scB-ni'-ni,1 To-sca-ni-ni : già là lucè era stata spenta sul podio e sui leggìi, già. la sala era stata immersa-nella penombra, e ancora il maestro doveva tornare a salutare, sorridendo,' le mani protese e cordiali. Fuori, poi. sulla piazza, la lunga attesa d'una piccola folla che non sapeva rinunciare all'ultimo commiato, che voleva' essere, un arrivederci ; nel toner del teatro l'Orchestra Stabile- Municipale aveva voluto offrire lo spumante ai valorosissimi colleglli d'oltre Oceano e al loro grande' maestro che la stessa stabile aveva più di una. volta guidato; ed infine l'ultimo applauso,-alle automobili rabidamente dileguanlesi verso gli alberghi, < • Una smentita dell'accademico Romagnoli Roma, 10, notte. A proposito della voce secondo la quale Ettore Romagnoli-aviebbe offerto all'Accadèmia Virgiliana in Mantova un suo dramma, antico, assai appropriato a. celebrare il poeta, per In rappresentazione, 'l'accademico ha dichiarato-la notizia destituita di: -qualsiasi fondamento; • • ■

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