Il don Giovanni uxoricida alle Assise di Genova

Il don Giovanni uxoricida alle Assise di Genova Il don Giovanni uxoricida alle Assise di Genova Testimonianze femminili = Il rGenova, 8 notte. L'udienza per il processo' Gamalero !mi»ra già ammogliato? o o , e si e iniziata stamane con l'audizione del fratello dell'uccisa, Carlo iiodano. maresciallo della Regia Marina, che conviveva coi coniugi Gamalero a Saniuierdarena. Dietro invito del Presidente, egli racconta i precedenti remoti e immediati del triste fatto, a cominciale dal fidanzamento dei protagonisti l'Ino alla tragedia dd Li marzo scorso. — Nel nostro primo incontro dopo il delitto, mia sorella mi disse di non sapersi spiegare come e chi avesse potuto sparare. Poi, gradatamente, mentre un certo miglioramento si pronunziava nelle sue condizioni, il sospetto entrò in lei e un giorno mi disse: « Hai Vito? Dopo soli tre mesi di matrimonio mi ha l'aito ammazzare Presidente: — lira mai slato con gii sposi nella nuova Strada Mare, uve il delitto fu compiuto? Teste: — Mai. Anzi, mia sorella mi confidò che era sialo il marito, quella sera, a. insistere per deciderla a spingersi Un là, incitandola a proseguire quando lei manifestava qualche limore e ilo pregava di tornare indietro. Fu ripensando a questo, io credo, che nacque in lei il sospetto- A richiesta del Presidente, il Cedano dichiara che fu quasi sempre a fianco della suri-Ila nei giorni che precedettero la sua line, menile il cognato non d altro si preoccupava che di chiedere Piagnucolando giornali sportivi e pacchetti di sigarette. L'interrogatorio di Virgilio Godano, altro fratello dell'Ines, non ha molta importanza poiché il teste, quasi seniEre in navigazione, ebbe poche occasioni di avvicinare il cogna.to. I-',' quindi la volta dei testi femminili. Diverse donne si susseguono sulla pedana, ma nessuna di esse depone fu cose eli vero interesse, fatta eccezione di Linda Puppo di Voltri, la stessa che con la restituzione delle tenere amorose al Gamndero fu forse la causa involontaria della catasirofe. 1! suo scilinguagnolo solleva neill'aula qualche risatina, ma la sostanza della sua deposizione è seria, poiché da essa appare come anche la Puppo sia stala una viuima de! Camailero che la menò a lungo per il naso con la promessa di sposarla. . Ma fra me e quell'individuo — e=ciama a un certo punto còti forza. non ci furono rapporti inconfessabili mai a. F. rivolta all'imputato, gli grida: «Ditelo, ditelo voi, se non è vero! ». Al che l'imputato si alza e conferma con calma franchezza. Inveterato donnaiuolo Poiché. l'aVv. (terzone, della Difesa, accenna a interromperlo nel corso della sua deposizione, ella avverte ctie non ammette repliche se non da parte de! Presidente, i! quale si affretta a darle piena ragione. Così essa riprende a raccontare dove e quando conobbe il Gamalero (nell'agosto del 1928 in ferrovia, mentre si recava a Rivalla Bormida!. Lui trovò modo di attaccare discorso, la seguì alla stazione e la lasciò, promettendolo di andarla a trovare a Rivalla. Si rividero infatti lassù; ini le spiatteliò la sua brava dichiarazione e a lei parve di toccare il cielo col dito. Si fidanza rono. «Ero sola a! mondo —- ella dice — senza la mamma, senza il babbo, che è morto in guerra, sicché non mi parve vero che un galantuomo, il quale mi era riuscito anche simpatico, mi offrisse la maniera di sistemare onestamente la mia vita. Invere non tardai ad accòrgermi di avere a che tara con un vile, che aveva creduto di poter fare di me il suo zimbello. Mentre in vivevo fiduciosa di lui. egli s-> la faceva con altre, e chi sa per quanto tempo ancora avrebbe continuato pSdcgsl'ml'cdurnttmimrzftsesdddlBpctmSdsTesrvRtdcbPcmtteigtmll a tenermi a bada, se un'amica non à mj avesse messa sull'avviso, infoi- uiandomi di . a - a rispedirgli le sue lettere? •j-DSt,, : — Quamlo fui ben convinta che era necessario farlo, per salvaguardare il mio buon nome. (ìli chiesi, anzi, prima la restituzione delle mie, ma vi.-to che egli non si decidej vu. volli dargli una lezione ili core rettezza, dimostrandogli nello stesso è]tempo che di lui non mi importava e più niente, -j Presiderete: — E non sapevate che ....i,-. .-.ri.nr. in mm„. ■neiio M-uuio in Luiupa-1 ri la di un aura •. iPresidente: — E come vi decideste' isentimento di un'ingannata Teste: — No; lo appresi all'indoma: m. leggendo il giornale, nel. quale si arlava di un duplice ferimento a ampierdarena. Caddi naturalmente alle nuvole e pensai con raccapricio alle possibili conseguenze del mio esto. Ma io, ripeto, nulla sapevo del uo matrimonilo. — Alzatevi — dice il Presidente alimputato. La brunetta, tutta nervi, scatta come una molla: si piuma davanti al imputato e lo apostrofa a sua volta on comica imperiosità: « Alzatevi 1». Presidente: — E' vero ciò che ha elio la teste? Imputato: — E' vero. Vudienza è tolla. Una deposizione a porte chiuse Nell'udienza pomeridiana vengono dite ancora altre donno, che ebbero elazione col Gamalero. La deposizioe dell'Eletta Salustio, nativa di Ovaa, è resa a porte chiuse. Altri testimoni parlano di cose di secondaria mportanza. Lltimo a deporre è l'ex-comandante psfzcvonsibftmndPpccPvcsvsoi Illuni ,1 UUUUIIU L, J t-A-i. UJiuni" iifc»»,.. : nrcetm^cV^ ionario rinvenne il giorno 15. al ma - ^atto saltar via il proiettile. Egli con- ^estò tale fatto al 'oamalerò, il quale,i impressionò assai, li commissario lsaminò poi il cappono e scopri 1*1 SJEVeuVA%!T3Ì^parato^ aveva o'tìifW die a. sparare doveva essere stato uno. di sua conoscenza o che per lo meno!,doveva essere stato veduto. Il Gama- ero, messo alle strette da questa liò- SBica, cominciò col fare il nome del Spregiudicato Strada, il quale fu per-l™ciò arrestato, ma in seguito prosciol- co, essendo risultata la sua innocenza. i-„*i0,„= i aumdi rinviata a do-!1L'udienza e mattina, Spacciatori di biglietti da 50 falsi condannati a Casale Monferrato Casale Monf., 8 notte. Colpiti dall'imputazione di spaccio di biglietti di banca da 50 lire falsi, sono oggi comparsi dinanzi al nostreTribunale i coniugi Giuseppe Olivati-! e Maria Piotti, da I omeìlina, assi stili dal difensore d; fiducia avv. Po riani. di Alessandria. Imputati di fa voreggiam Riletti fai i Pietro Montessori e Giovanni Eeva. difesi dali'avv. Manacorda, del Foro j casalese. Dopo lungo dibattito, il Tribunale, sentile le conclusioni deli P, M. e le arringhe dei difensori, haj condannato l'Oli vani ad un anno e mesi 2 di reclusione e lire 300 di multa, ed il Montessori a mesi 3 di detenzione, beneficiandolo del condono, ed ha assolto la Piotti ed il Leva per insufficienza di prove. Nella stessa udienza, tale Enrico Bagnoli di Giovanni, da Suardi. imputato di essersi appropriato indebitamente della somma di lire 6000 ebdqiMn ti»iràtmtwtitS rtii• w |tento nella spendita dei bi si sono comparsi anche c.er 1in | danno del' Patronato nazionnte per, l'assistenza sociale, nella sua qualità di corrispondenl--1 od Comune di Frascarolo. è stato condannato ad un am no p lire 300 di multa. Imputata de! furto di lire EOO in | danno di tale Maria Andreoni, certa Erminia Campanini, dn Sa1somaggio-|re, ? stata condannata a mesi 7 di re¬ clusione. Agente di assicurazione condannato Cuneo, S, noi to. E" comparso onci dinanzi al nostro Tri- biniate un ex-agente .li assicurazione della Soc- A"on. ili a"".i-iirazioni Esperia, con sed0 .,, Milano, tale barberi* Mario fu.Lui- gi, di anni rrslilenle in Torino, In via ftloberti. imputalo ili appropriazione in-,debita come si ricordi], in danno della stes-,sa Società Esperia. i11 P. M. avv. lìriolo ba clilesto la con- danna del Rnrberls ad anni uno e mesi sei ili reclusione e effl Uro di multa. Dopo le arriiiglif di Parli: Civile e di difesa, il Trl-.hunnlc hn pronunziato sentenza colla irua-jte, viste e vagliato le risultanze processuali, ha condannato l'imputato alla pena di me- sl cinque e giorni venticinque di reclusioneIconcedendogli il benefìzio della non isr.rizlo- ne nel casellario giudiziale. li Barberls c pure stato condannato ai danni e alle spe- se verso la Parte ( ivlle. i

Luoghi citati: Alessandria, Casale Monferrato, Comune Di Frascarolo, Gamalero, Genova, Milano, Saniuierdarena, Suardi, Torino