Canti di popoli nel giardino sotterraneo

Canti di popoli nel giardino sotterraneo PRIMAVERA SICILIANA d Canti di popoli nel giardino sotterraneo „,ministro di Sicilia a Sivpotì u luogotenente Filangieri, e in tutta ta storia, ha tuta grande importanza ppgSiracusa, 8 notte. Setto lUtrerin di una vecchia familiti ho twoto i due volumi della Fine li un reano «. grosso ilor.ulà rito eoi, onale il De Cesare spienti oatte potè avvenire eh? u». intono di mirtei riuscisse a liberare in poche ettimane !a Skilift dal noverilo Imonito. e in uuait.ro mesi finterò ilominio, fili uomini dell'epoca vi sono osi vlvacofiienttì descritti da sembrae ancora vivi e varianti. Si tiene laro conto dei rapporti tra. il Cassisi. dissidio scoppiato fra i due per tu accenda delie strade. Il vecchio Inao! finente di. Ferdinando If sostiene livellano wMH « »"-o concreta duerno di Aa raversa la campagna. Màcchine r<ri vii le < d'attillo corrano da una città ll'altra, trasportando coirtiltìk r. gent* '• <7"r<jr'. *• a V'aita di giorno e tirso V0-- t"'°[ incontrare de-, contadini '"' dirigono in bicicletta al lavoro raornanfì in paese con l» stessa mezzo, fi libro e. pieno di Citazioni, di Lomì ,. ,u h/„,.. ri p„,rl,t 9fsm notitia dei cauli del carrettiere, ina certo quelle canzoni micavero iliortumido il disagia di. chi viaggiava era (a« bisognava irtaamafe in guai"'""^ 'l pensiero. uati i « fedelissimi sndd<ìi rgente bisogmj. Sfoglio delle ifigimt *lmnvUe nel. 900 « ingiallite, con dati di tatto di aasi un serata a-ddiet-ro. oggi i carri vanno cìBatando tranqnUI/mieme ut- 'hi Povpotecuoto. prasnellè nmuosereil sbu/Sio stu lo frio la, dietta Come la liMggiM Varia e. la uatura ne sono rimaste impregnate e quasi imbevale. Dove si stendono dei. mandorleti ben. coltivati. Mcosun. gna1 so \ln \spoj serOsierin scone rimdelsuofacprose •iniiiele ro deiei giardini di agrumi piantali con regola, umidi e verdi, con delle graziose caselle tra gli alberi e un mulo ette gira intorno a un pozio per far salire, l'acqua nella gebbia, li i canii acquistano una dolcezza, e un profumo giovanile. Più avanti, cambiando le coltivazioni, spariscono le piante, l.a strada ti stende fra compi di. fieno che Jiii cominciano a risentire del caldo e presto diventeranno vuoti, oialli e desolati; ebbene, qui i canti prendono Utro motivo, diventano melanconici e lenti e man mano che si attraversano nuove terre, colline di carrubbi c di ulivi, vigne ricche di uno. vegetazione smagliante, canneti lungo i ruscelli, file di ffjzhl d'India fra le pietre, palmizi e cipressi, anche a. canto cambra si trasforma e si perde basso e lonta no nel suolo. In viti punti è vicino il mare, ed icco che chi canta to tiene preicnic e allarga e restringe la voce appositamente. Le saline, le. miniere, le zone vvlcaniche, le montagne aride dove le ■vacche pascolano coi loro tristi campani, vogliono nuova leggerezza di *y****?! rt/«s*f r r,r '?tWf ^pUa camm.rruindo più leste del>fa fuggine che in. questo tempo U \nento trasporta da per tutto, ma col Uno stesso candore, ti sentimento che lei è dentro è qualche cosa come un'or\monia inafferrabile, le parola non Ì^ZJmL^ f^ff* Ì^^S^r^^J^L^kt^1^ !? ( , ' '-o fio cne can,a, per!fajl aun tutt »'«"» a. ti' J'JS?*'? nn °WS-1 \nteTC?[lr; ^ro ai if0"'0 u vocc scic0la *o(if<>"« °°Pra '* 7t.°Ju™ che. iel'.tb1d immer** «l «"» !placut0 dormiveglia, j Rocce di UH colore arancione ... ... 4 .. i 11 "no ielle iene bianche e cai\caree e delle rocce di un colore quasi \ara licione cne tempo ha discwllo e !reso fr'obiii. ricoperte di una polccre \xottile e impalpabili; come, il polline iflVi llori- "l q"es" vangai passano dei -cn"h Al una malinconia tanto profon d" ** stringere il cuore e -sciogliere !': veleni del sangue. Colonne di gioia !"5surra partono dalle, anime verso il jc'<,'°- ville sembrano abbandonate d«* Becchi signori e i cancelli arnia\Qlniti non aperti, più da moltissimi. Ianni. Si entra nei paesi. La genie sta se'-ditta davanti .atte porle mi parecchie [delle quali, sui battenti, sono incollali. degli annunzi di lutto. Dalle casette al1 lattale, di calce e abbracciale dai rami ! del gelsomino si affaccio no delle ra j gazze con occhi ladri, neri e vivaci. (trita ardore c languore, t giovanotti j vanno cou scarpe, gialle, calze nere, ' calzoni grigi, giacca di un'altra tìnta, ! camìcia di una specie e •ottetto del cadchcospRupedefoGlprpiveo bacaChqumpucoscti pesocodeunpcagIlarsr«rlgaèvtpgdisztrcvclzdglfrdccBscIrn a e , - •tipo per/cttatnenl-' contrario, cravattataa farfalla, bastoncino. E se * possibile, I v\onclte i guanti, niente cappello, ina\una chioma ricciuta alta e robusta, posteriormente tagliata In modo da stare a perpendicolo sui colto. Anche tu loro slrana ctegan:<i e piena di sentimento. Selle case dei vecchi borghesi vi sono a. servizio delle donne la cui storia i bella da raccontare ed c quasi .! sempre la slessa. Urano dette, ragazo\ielle spensierate che lavoravano in l[campagna al tempo del raccolto. Hano no ,a(lo l'amore col primo venuto e -\iMnno avuto del bambini, dopo di che e] sono stale presa come batic e nella e [speranza di migliorare la propriu cona\dizionc sono rimaste come serve. Delle , pauere sert-e, senza edveaiio , i e l o i o h povere serve, senza caricazione nt gusto, sfiorita la giovinezza, perduta la liberta. Ui tanto in tanto adesso esse vantano nelle calde ore del pomeriggio mentre i padroni tanno la siesta. Tutta la loro vita è racchiusa e raccontata- ai vicini- in questi trepidi curiti imparati quando erano contadine. In mezzo ci sono delle, canzonette moderne, storpiate e irriconoscibili. Una o! rondine non fa primavera. Ma. suhiio is i hi ni a e ro o a né rea ta ee e. aaricomincia una di quelle, strofe locai Iddu va. iddìi veni che r tanto mitica, ma è la fera storia del carrettiere, fìsso va, esso viene, esso percorre tutte, le vie. Che cosa tuoi- fare, figlia mia? Vuoi "posarli a uno di essi che sta continuamente in viaggio? AllaviaoHora Questi cauli nacquero guando il carrettiere e l'agricoltore tornavano a ca. sa soltanto il sabato, l'crciii per la sera di quel- giorno le strade risuonano di aperta allegria ■. « Lu sabati! ?i i-iania alleviar ori Bliatll «•» a*i twkla la JiingiUierl e, cu min l'avi bertela .: inori lu cor: Molto signiflcalico questo nome di al-ieviucori dato al sabato dopo le fatichedella settimunu. Davvero beato e felice g'hi Ini una belln moglie che lo aspetta. Poveretto invece chi. non. l'ha betta, potette dicono che al solo pensiero il cuore gli si spezzi e gli muoio nel petto. Ma lasciamo stare le traduzioni, ftpprassimative e mediacri e culliamoci nella, solo musica. Mi accorgo che non è ncrn.ineno preciso dire che il. cuore muoia al poverello. PiwUoslo deve essere cosi: ■ Venuto che sia il sabato, il suo cuore perde il buon sangue, non bu/Srt eoa la slessa, conlentezza e con io stesso entusiasmo dei. giorni scorsi, tu campagna probabilmente, c'era chi. lo faceva rat le gru rei Adc-ao ni contrario esso va incanirò n uva moglie brulla, e bisbetica. In campagna saltellava dietro le vesti di una fresca contadinata e trovami i giusti accenti: «sta iteli» luuntsgnola ir» min in! runa pari è acuitisi marinili «a (lii'e*t non si i»': ». Ma senza bisogna di spiegare ogni cosa, si pan notare ti to'po sicuro che. un. canto libero targo appassionalo gnaulo tutta la Siinlia. non vienr ine* so fuori per niente, neve esserci pure \ln sua brava rugiortr. sessano conta \spoittaneamente se non sì sente più che j sereno. Ouaìi sono infine gli affanni e i pensieri del carrettiere :' Una volta solo, in mezzo alla rio, egli nott, ha da ascollare ne. i pettegolezzi delle comari ne le lnine.iite.lc del padrone : non gli rimane altro che il suono melodioso delta stia voce, fra le. più gradiial suo orecchio. Sembra infoili che. egli faccia né pin né meno dette continue prone. Itipete le Patiti fino alla sazietà, se ne riempie la bocca, le snocciola •ina a una dietro i sobbalzi delle ruote iiientre vengono pesantemente fratlvra le le. piccole pietre, sai fianchi del cor ro c'è di. solilo dipinta latta una storia — Sbilsoscofaspe<l ecodifrecsupesi sohacocouncoi-nghtivcee paa hoDevitoramso■ Minvisasetadeloggtrfanunsdell'opera dei pupi.-. Sansone che /«!ae i e , a d c e e i ,r lU ol cadere le colonne, d'i lemirin, Otello che uccide Dcsdemona, Mazzeppa alla' corte di. Casimiro. Santa Genoveffa trasportata dai sicari nel bosco. Rinaldo, Ruggero, Angelici. I.ola e Turiddu, personaggi, dello fon Insiti antica e moderna sono argoménti betti e. linoni, per fornire materia ti un pittore popolare. Gli ultimi carri, che ancora hanno il pregio di essere artisticamente cosi dipinti portano in giro tali eroiche avventure. Vna piccola spesa di duecento o duecentocinquanln lire al massimo basta, per rimanere nella tradizione del. carretto siciliano, ititi chi se ne cura'.' Chi ha dei soldi da ballar via? Anche questa in un certo senso era una forma, per poterci intenderei di mafia, pur non avendo niente a che vedere con le punite degenerazioni della setta scomparsa. ita Siracusa, città marinara, ai canti del carrettiere preferisce Quelli del pescatore. Mentre i primi sono a uria sola vocc. gli altri vengono cantati in coro dalla ciurma., si sente il rumore delle onde, lo sciacquio della rete. Eun canto profondo, vicino e lontano, pieno di avventure e di coraggio. Questi i canti che cento voci hanno cantato ieri, in presenta del He, nei giardini ■ioiterranei delle Latomie. CORRADO SOFIA. vdi lcrilnpgasdaddSrbupblnrfvcudparcd

Persone citate: Angelici, Cassisi, Corrado Sofia, De Cesare, Filangieri, Ianni, Primavera, Sansone, Venuto

Luoghi citati: India, Sicilia, Siracusa