Il Monumento ai Caduti di Asti inaugurato dai Principi di Piemonte

Il Monumento ai Caduti di Asti inaugurato dai Principi di Piemonte Il Monumento ai Caduti di Asti inaugurato dai Principi di Piemonte gAsti, 5 mattino. La piazza del Santo, qui in Asti, par fatta apposta per un'adunata forte e scalile; piazza chiusa, raccolta, austera: ma mia cetraria di cose rustiche e antiche aleggia tra le case, sfocia nel cielo con tanta luce che ci seinti il riflesso della campagne intorno. Ieri 11 cielo era appena appena mosso, con qualche nuvola bianca e gonfia che lo solcava lieve: ma il sole era sfolgorante e faceva brillare i drappi, i gonfaloni, le bandiere. II Palazzo del Comune era aperto a quello sfavillio giocondo; i velluti, gli ori, gli affreschi ne erano rallegrati, fatti vivi e trillanti — si sarebbe detto che piazza e Palazzo formassero una sola, grande, accogliente sala, brulicante di popolo —popolo di città e popolo del contado — in attesa dei Principi di Piemonte. E lì accanto la facciata gotica di San Secondo aggiungevo un che di grave e Pensoso, facendosi sulle cuspidi ala ta; e il monumento ai Caduti, ancora avvolto nella bianca tela, appariva so. tenne e misterioso come una sacra offerta, e tutto ciò die. si vedeva — uomini e colori,'gagliardetti e lembi d'az zurro — si intonava di istinto alla spi rituale architettura del luogo,, come se un'armonioso ardore, temperato di grazia e di letizia, avesse invaso l'animo di ognuno. Bellezza e cordialità Sin dal giorno innanzi e per tutta la mattina erano giunie in città genti dei dintorni; e anche da terre e paesi più lontani. Per le vie e le piazze, era un giocondo fermento, un cicaleccio, un fluire di popolo ininterrotto. Perchè ieri hanno avuto inizio ad Asti te feste paironali di San Secondo, che durano otto giorni, pittoresche e. vivacissime, ma sopra lutto perchè ieri ic LL. AA. RR i Principi di Piemonte dovevano inaugurare il monumento ai Caduti della città. L'avvenimento era (illeso da gran tempo: e la giornata di ieri si delini ava come una giornata solenne, indimenticabile. Se l'attesa fu ansiosa, la bellezza della cerimonia superò senza dubbio l'aiiesa. E prima d'ogni cosa mettiamo la cordialità : Asti fu ieri d'una cordialità espansiva, affettuosa, die si taceva incontro al forestiero, che illuminava i volti, schiariva occhi e pensieri, il podeslà, on. Buronzo, organizzò Ja memorabile giornata con un garbo squisito. Cordialità e signorilità; un die di bonario e di leggiadro che trasse dalla funzione, alla e austera, tutto il suo significato: ricordi eroici e affettuosa devozione di popolo nell'esaltazione dei Caduti per la Patria; animo aperlo ad ogni speranza, fierezza di propositi e giovanile entusiasmo nel saluto ai giovani Principi. Già nelle prime ore del pomeriggio piazza del Santo e occupata dalla truppa e dai militi in varie formazioni, elegantemente disposte. Ina magnifica tribuna — azzurro Savoia e porpora — è eretta innanzi al monumento, l.a folla fa ressa: balconi e finestre brulicano di teste, s'allietano di Uwippi tricolori. Giungono autorità, personaggi e belle signore. Il movimento s'arceritua. Ad un tratto squillano le note di n Giovinezza »: è il corteo dei Easci e dei sindacati che si snoda rapido, alle levando decine e ducine di gagliardetti. Al Palazzo del Comune si affollano i segretari politici e i podestà dell'ex-Circondario. E mentre si danno le ultime disposizioni, gli ultimi ritocchi, per dir cosi, ai preparativi della funzione,' per le saie del Contiate si diffonde, e si propaga, al di fuori, in ogni dove, un senso di commosso e sereno compiacimento. La Un,memorazlone die Asti sta per conipi ere è densa di gravi pensieri, ma e anche dolce e pacata. Par di essere :n famiglia: in una bella, grande lamiglia, che riconosce ad uno ad li liti i proprii figli, a si sente forte e sicura. L'arrivo dei Principi Si avvicina intanto l'ora dell'arrivo dei Principi ili Piemonte. Alte lo precise i! treno speciale, scortato dal capo Compartimento, contili. Ehm il reumi, giunge in stazione. A ricevere le Loro Altezze Reali, accompagnale dai generale Clerici e dal conte e dalla contessa Brando!in. si trovano l'ou. Ruronzo, S. 12. Milani, prefetto di Alessandria, S. E. Borsarelli; ii gen. .Monibelli comandante 11 Corpo d'Armata di Torino, il gen Ainahtea comandante il Corpo d'Armata di Alessandria, il Segretario Federale console Cernili', e altre autorità. Il corteo reale percorre il corso della Vittoria, passa sotto un bellissimo arco di trionfo, sul quale spicca a grandi caratteri il saluto: « Al Principi di Piemonte — Asti romana », e poi passando per piazza e corso Alfieri sbocca in piazza dei Sante. Mentre le truppe e la .Milizia scattano sull'i attenti n e la Marcia Iteale risuona da ogni nugolo della piazza, In folla, proleso il braccio ne! salmo romano, lancia un grandioso salmo ai Principi E' un applauso interminabile, che accompagna gli augusti ospiti mentre si avviano dalle automobili verso li Palazzo del Comune, e si prolunga allora mentre nel Palazzo slesso si svolge la prima parte della cerimonia. Nelle sole del Palazzo del Comune trovano numerosissime autorità e invitati: S. E. Spandre, Vescovo di Asti; il gen. Salvimi:, comandante la Divisione territoriale di Asti; il gen. Raggio, comandante la Brigata Asr.; il gr. uff. Vaccari, podestà di Alessandria, e altri molti. Vi sono pure i presidenti delle varie Associazioni patriottiche: Mutilati e Invalidi, Combattenti, Nastro Azzurro. Famiglie dei Caduti, Volontari di Guerra. E. in folto gruppo, signore e signorine. L'ingresso del Principi nel Palazzo è solenne e gentile. Ai piedi dello scalone e il gonfalone municipale; lo scalone è adorno di fiori, meravigliosamente: i vaitetti, nel bellissimo costume nero con galloni rossi e bianchi ricamati da. maestranze astigiane fsi noti che tutto ciò che ieri fu esposto, ad ornare e rendere più- pittoresco il ricevimento ai Principi, dai costumi ai tappeti agli stendardi, è opera di artigiani locali), sono schierati in bell'ordine, mentre gli araldi danno flato a lunghe trombe, e fanno rlsuon-are una fanfara lenta e regale. I Principi si recano tosto nella « saletta rossa » del Palazzo (il Palazzo fu donato da Emanuele Filiberto al Comune nel làjp, ma ha ora un aspetto lussuoso e fc-aio. caratteristicamente ottocentesco) ove hanno luogo le presentazioni. I fiori dei campi Dopo aver ricevuto signore e autorità, i Principi ricevono i podeslà e 1 segretari politici. Per ognuno gli augusti ospiti trovano una parola gentile; vediamo sfilare questa forte gente della campagna — e vi sono uomini aitanti, dal volto leale e generoso, dai modi semplici e modesti — con un sorriso soddisfatto. La cerimonia si svolge rapidamente. 11 podestà, mentre viene offerto un rinfresco, presenta ai Principi un dono: sono te ceramiche policrome di Albissola, che l'on. Buronzo ha fatto preparare per lanciarle sul mercato nella giornata del Palio. Esse rappresentano alcuni concorrenti alla gara, una graziosa Giacòmètia e Gianduia che ride come un matto nel veder l'ultimo arrivato, quel lo che, come qui si dice. « à pia l'air ci6a». Ma la folla dalla piazza seguita ad applaudire. 1 Principi si aadltetdtpuvoPqrgdtrpstlvlnnpctpddspcmniAzduq«dsdncdinudgezcasrisl'ncarl'dlscs<kdtpPsRllnsp'[sdgtPdmadraaesrqbiBdmlpte' in 11 affacciano al balcone, ed uno scroscio imponente di acclamazioni si leva fino a loro. Poi discendono: ed tuia sorpresa li attende sulla porta del Palazzo del Comune. Alcune belle ragazze, nell'antico costume, astigiano, tengono tra te inani una gran pezza di rustica e bellissima tela da loro stesse stessuta. Esse Ja distendono innanzi ai piedi della Principessa Maria, lino alla tribuna ove ella dovrà prendere posto. E mentre Ella avanza, delle bimbette pure in antico costume, l'accompagnauo, gettando innanzi a tei innumerevoli piccoli mazzi di fiori campestri, odorosi di basilico e di menta. La Principessa Maria procede cosi tra queste due ali di bimbe che la infiorano: e lo spettacolo oltre ogni dire gentile suscita Iti tutta la folla una dolce commozione. , Non appena ha preso posto nella tribuna, accanto alla Principessa Maria, il Principe Umberto fa un cenno perché si scopra il monumento. Nel silenzio altissimo la tela cade d'un tratto, e la mole di bronzo si' palesa: le Musiche intonano l'« Inno al Piave », un volo di colombi turbina per la piazza, sì alza nel cielo, tra il suono delle campane. Tutte le braccia sono tese nel saluto romano. La superba adunata, fino a queir istante cosi viva ed espansiva, fattasi d'un tratto muta in un gesto di devozione profonda, è veramente degna del rito die si compie. 11 monumento, opera di Gaetano Gellini, rappresenta l'Eroe superstite coronato dalla Gloria: è composto di varie figure dolenti o audaci, che si aggruppano in un bel movimento, in un ritmo ardente. Sul granilo sta scritto: «Amor di Patria li infiammo — Morte gloriosa li spense — Asti — riconoscente e fiera — nel bronzo li ctonia ». S. E. Spandre fa il giro del monumento e lo benedice. Il discorso detl'on. Buronzo Dopo di che, J'on. Buronzo, oratore ufficiale, pronuncia un discorso eloquente, incisivo che trascina le folla « una grande ' ovazione. Egli parla del cuore del popolo astigiano, dello spirito din lo anima: ricorda le virtù di quéste gente che sa vivere lortenienic, e guardare In faccia ii pencolo, e morire, con serenità, per l'ideale. Genite laboriosa e tenace, gene fiera e devote: che in questo giorno celebra i suoi morti, ed ancora una volta offre alla Patria, con senso di vera religiosità, ed ai Principi augusti, i proprii sentimenti, le proprie energie, e volontà di opere e di potenza, e virui per combattere e per vincere. L'on. Ruronzo parla con calore avvincente: il momento stesso, cosi singolare e denso di umanità, lo ispira felicemente. La bellez'za di certe ire spirituali — eg]t dice — deve essere sentita, softeria. vissuta con quel'intenso fervore religioso, che anche nei riti civili è luce di santità! Ricordate sommariamente te fiere vicende guerresche del Comune di Asti, avanguardia, operosissima sempre, di romanità nella regione pedemontana, 'oratore accenna ad altre storiche adunate sulla piazza del Sanlo, quando litri Principi e Re, ed altre schiere di soldati reduci dal campo o salme di caduti in lontane guerre tornarono fra squilli di trombe é rombi di campane, k i canti della giovinezza che sfida il destino. Oggi,-tra le figure dei soldati caduti sul Piave o sul Carso, appare Ja grande immagine del Santo Patrono della città. San Secondo, alto sul suo cavallo bianco, milite delle Romane Legioni prima, e poi, per realizzare in s^ tutta la 'esce della italica gente, milite di Cristo, battezzato nei suo proprio sangue. Con rapida sintesi egli dimostra poi come, compiutasi con la grande guerra e con ['avvento del Fascismo l'opera del Risorgimento, sia questa nostra un'epoca di sicuro avvenire.- di ziandezza e d'. gloria. E infine con accenti di spontanea e fresca grazia si rivolge alla Principessa Maria, e la saluta quale dolce consolatrice, quale purissima immagine che conforta al ben fare, ed alle alte e degne imprese. u Le madri dei Caduti — dice l'on. Buronzo rivolto alla Principessa — vi hanno accolto non te palme alzate come si accoglierebbe la più diletta e la più eccelsa deUe figlie e le bimbe del nostro popolo vi hanno ora offerto i fiori limili e candidi dei nostri coli;, nei quali e profumo e soavità impareggiabili. Siano questi per Vostra Altezza i più profondi voti di bellezza e di buie, della nostra gente ». Indirizzandosi poi al Principe Umberto, l'on. Buronzo, con slancio vivissimo, fa giuramento di fedeltà a nome della gioventù astigiana. E' a questo punto die il popolo scatta in applausi; si grida: i. Viva il Principe ! », e le acclamazioni si fanno imponenti. All'Ippodromo La cerimonia volge al termine. I Prinripi si intrattengono con i 'mutilati di Asti e con te madri e vedove dei Caduti, osservano quindi il monumento e si congratulano con l'autore. Le Musiche, intonano la Marna'Reale, i Principi salgono in automobileIper. recarsi ali Ippodromo. Quivi, nella bella conca fiorite.. circondata da lievi olii, sotto l'ampio cielo corso da leg:eri soffi di tepido vento, hanno inizio le corse dei cavalli. Assiste un pubblico elegantissimo, vivace! le « toiteites »! femminili mettono note.di gioioso colore sulla verde distesa del pralo;, erbe, e foglie si muovono in' delicati frusell. I Principi sono fatti sej.in'1 alle più intense' manifestazioni di entusiasmo. Essi sorridono graziosamente alla folla. I-a scena è delicata e gentile, iteli' incomparabile quadro che il bel paesaggio e l'ora incantevnte hanno composto, armoniosamente. Poi Principi risalgono in automobile e si recano alla stazione, donde partono per Torino alle 17. Cosi e finiia, luminosamente, la bella giornata di memorie gloriose e di gloriosi auspici ddla città di Asti. asnecoorzi coscto zasi mtàtatealdacacopacodelaPsenevodoChvetapodiil alledilola diDAdunate di'Combattenti Novara, s. mattino. Slamane fnrnno radunati alla swle rt»]la F»'1 era zinne Provinciale, dei Combattenti tutti ì Presidenti delle Sezioni della Provincia. Erano presenti le autorità cittadine fra cui S. E. il Prefetto ur. uff. Baratono, il sen. Rossini. 11 generale SpiUer, 11 Seirrptaiio Federale cav. uff. Calarl. il generate Mazzoni e il Consoliv della Mttiita Rizacll, il Podestà marchete Tornielli. Il Direttori! provinciale, e della Sezione di Novara. Presiedette il Presidente federale on. barone Carlo Emanuel» Haslle. Dono la relazione dei due Direttori! dalla anale riulto l'incremento e l'attività dell'associazli>ne. l'on. Basile ha pronunciato un entusiastico discorso illustrativo dello spirito del combattentismo novarese e lumeggiando I'npera che vanno svolgendo con fedeltà 1 combattenti. Ha concluso con un omaggio al P» ed al Duce e con un devoto pensiero al "no Caduti per la Patria appartenenti alla nostra città. L'oratore ha suscitati» una generale manifestazione di plauso. Ivrea, 5, mattino. I combattenti di Vistrorio hanno oggi Inaugurato il gagliardetto della sezione. Alla rimiione conihattentisit.ica presenziava il consolo colonnello Caio, presidente provi nei ale dell'associazione, U quale ha pronunciato un vibrante discorso. L'ex-cap pellami militar* don GaruTliettl ha benedetto ti nuovo vessillo Parecchie centinaia di combattenti della valle Chiusella hanno partecipate alla significativa cer:- lllll'iM Si P n|i.|',o.l,, 1: 11 i-wteo eli» ha l'i '• !■ '• -, . il'ihuiila om,i^. ni ,• (Ivi . numi il. tiara. vocoststrdogipasoPibisaprprtrvanoguzoimMgisqchtaloppivevetutariqriBnstdlerimpgsecifa(isoppdpAdtri gledltadàzdRglErlarrsttlrmapg;'nAvisdsilrdvltedtnltpddacnsesvscdvibasasp,c