La tribù dei trogloditi

La tribù dei trogloditi La tribù dei trogloditi g{Tribunale Penale di Torino) Quel bizzarro nordamericano che andò per qualche mese ad abitare in una caverna, nel Canada, per vivere a vita primitiva dei trogloditi, fece chiasso assai in America ed interessò e cronache di tutto il mondo. Molto più melanconicamente è Anita invece 'avventura ili alcuni giovani i quali, qui a Toirno, alle porte dalla città, — e non per bizzarria, ma per una dura necessità — avevano scelto lo stesso genere di vita. Questi trogloditi del ventesimo secolo sono siati trascinati eri in un'aula del Tribunale. L'episodio non ò nuovo pur i lettori. Se ne v»a_"lò allorché, nel gennaio scorso, la comitiva dei trogloditi fu snida- ta dagli agenti del commissariato del a Barriera di Nizza. Le caverne in cui la comitiva dei giovani trogloditi si era installata, sorgono appunto nela giurisdizione di quel commissariato: ai margini della città, alle Molinette, m cospetto del colle di Cavoretto. Anni sono In quella località esisteva un fabbricato industriale che venne abbattuto. La demolizione non fu seguita poi da lavori di riattamento del terreno: rimasero cosi, semidiroccati ed abbandonati, i sotterranei dello stabile nei quali, l'inverno scorso, andarono ad abitare i giovani che ieri abbiamo visto in Tribunale Come nacque in costoro l'idea di occupare, quelle grotto —- che i sotterra nei, per l'azione del tempo e delle acque si erano ridotti a vere caverne — e quale fu la vita che vi condussero? Gli imputati l'hanno raccontata diffusamente allorché vennero tratti in arresto- Taluni erano in miseria, disoccupati da tempo e senza prospettiva alcuna di trovare lavoro; altri erano ragazzi fuggiti da casa e amanti della vita avventurosa. In capo a pochi gior ni in quelle caverne si trovarono riu niti in più di una diecina, a prescindere da coloro che scendevano nelle caverne per trovarvi saltuariamente ospitalità, per passare la notte quando mancavano dei danari per pernottare all'albergo. E la vita in quei luoghi — assicura reno — se non fu delle più belle, non fu nemmeno delle più cattive. 1 letti furono fabbricati con dei sacchi ripieni di fogle; alla mancanza della luce elettrica si provvide con dei lumi a petrolio e con le candele; la cucina fu impiantata in un angolo, donde uno spiraglio permetteva 1 uscita del fumo. E la cucina funzionò ogni giorno : rozzamente, miseramente, ma puntila! mente. Le vivande venivano prepa rate entro vecchie latte trovate nelle vicinanze, dove 1 carri della nettezza urbana depositavano le spazzature e a turno ognuno dei trogloditi funzionava da cuoco. Gli altri m quel giorno, razziando negli ■ orti o scavando nei cumuli della spazzatura per trovare qualche oggetto che potesse essere rivenduto con qualche profitto, si ingegnavano a provvedere quanto occorreva per i bi sogni della giornata. La vita primitiva della combriccola durò alcune settimane. U tempo ne cessario perchè quell'aggruppamento misterioso cominciasse ad insospettire più vicini abitanti della regione, cosi da determinare l'intervento della polizia. Nel raggio di qualche chilo metro, dacché le caverne erano ap parse abitate, si era verificata una re crudescenza di furti. Qual legame est steva tra il fenomeno e la formazione della tribù dei trogloditi ? Il marescìal lo Evangelisti, della sezione di P. S, Nizza, si provò ad indagare. Egli ir ruppe un giorno con degli agenti nel le caverne e constatò che i primltiv abitanti di esse non rifuggivano dal chiedere alla civiltà qualche ristoro Nelle grotte furono trovati una coper ta di lana, un impermeabile, dei paio li, ecc. Poi serrati, in un angoluccio da una specie di piccolo steccalo, al cimi conigli. Ma non si trattava certo di un allevamento, e gli agenti presero ad interrogare coloro cne si trovavano nelle grotte: due ragazzi, i fratelli Leopoldo ed Ernesto Piantino, rispettivamente di 15 e 14 anni, e certo Francesco Godino, cinquantenne. Ma quest'ultimo dichiarò subito che viveva isolato in quell'antro. Tra tutti coloro che si erano installati nelle caverne, egli era il solo che facesse sul serio la vita del primitivo. E il Godino raccontò che i suoi vicini, tutti Più giovani di lui, si erano raccolti nella grotta attorno ad un pregiudicato,. Pierino Ghione fu Giovanni, venticinquenne, il quale la notte abbandonava ia caverna insieme ai compagni per delle misteriose sortite. I ragazzi alla loro volta riferirono qualche altro particolare, e infine, certo Angelo del Millo fu Battista, di 45 anni, coronò l'insieme dei sospetti che erano venuti raccogliendo fdi agenti. In due giorni, tutti gli abitatori delle caverne, salvo il Godino, vennero tratti in arresto. Dalle caverne passarono alle Carceri, il Ghione. 11 Del Millo, 1 due fratelli Piantino ed altri cinque individui: Silvio Federico hi Giuseppe, di 27 anni; Antonio Virò di Paolo di 19 anni; Giacinto Saladia di Giusto, dt 18 anni; Francesco Pionzio di Augusto di 17 anni. Una grave imputazione fu elevata contro tutti costoro: quotila di associazione a delinquere. Ma non fu la sola : gli otto mestati vennero accusati di correità nel furto di una coperta in danno di erta Maria Serra, abitante in via Aassio 33; di bottiglie di vino, marniite, paioli di rame per il valore di 300 lire in danno di Antonia Valentino ibi tante in via Molinette 17; di oggetti di rame p»r il valore di 500 lire in danno di Francesco Stoppani abitante in via Pevtragno 12; di otto conigli del valore, di 100 lire, in danno ai Luigi Girola, uh tante in via Chisola 12, ed, infine, del furto di undici capi di pollame in danno dt Giovanni Poggiala abitante in via Bormida 20.Da tutte queste accuse gli imputati si sono scolpati con calore e con pas-sione: gli uni piangendo, cornmoven-dosi, gli altri spergiurando di essereinnocenti. Il P. M. ritenne tuttavia chela prova della consumazione dei rea-esistesse e richiese pene severe: 6M< „ ™ „ ii l- _■ ' . _ti - anni e mezzo per ""lì Ghione"'—"cheegli descrive come li capo della asso-dazione ladresca —; 2 anni e peneminori per gli altri." Il Tribunale(Pres. cav. Bafile). dopo le difese degli avv. Piero OlMvero. Bardessono e Porcù, pronunciò una sentenza assai umana, che portò all'immediata scarcerazione di taluni, e tra questi de\ Più giovani imputati, dei quali avrà cura ora l'Istituto per la protezione del minorenni; assolse per insufficienza di prove, da ogni Imputazione S fratelli Piantino. Saladia, Pionzio e De' Millo e condannò per riceitazlone. anziché per furto, Ghione ad un anno di reclusione e 00 lire di multa; Federico a 2 mesi e 10 giorni. Virò a 2 mesi e 15 giorni.

Luoghi citati: America, Canada, Nizza, Torino