Il rito della giovinezza nelle cerimonie della IV Leva fascista

Il rito della giovinezza nelle cerimonie della IV Leva fascista Il rito della giovinezza nelle cerimonie della IV Leva fascista La simbolica consegna della tessera e del moschetto agli Avanguardisti distribuzione delle ricompense al valore civile La La Federazione Fascista comunica: « La giornata del 27 u)irilc di quest'anno ottavo dovrà restare vira nella memoria del camerati, costituenti il Fascio di Torino. «/ Militi Universitari della « Coorte Principe di Piemonti: ». nella prima mattina di ieri, si sono adunati nella piazza Carlo Alberto. « In tale piazza, clic è oggi lineila del Fascismo Torinese, dorami alla Casa Littoria, che racchiude il ricordo perenne dei Morti e, la- volontaria disciplina indefettibile dei vivi, le belle Centurie dei. Militi. Universitari hanno udito dal Segretario Federale, Comandante della Coorte, la consegna d'entusiasmo e di fede, che il Fascismo impartisce alla Goliardìa, studiosa, vivente certezza della Gerarchia di domani. "La perfetta disciplina, la fierezza soldatesca e la. giovanile baldanza del portamento nei Militi Universitari, quali apparvero ieri a tutta la cittadinanza ed alle autorità, limante la rassc(ina delle forze fasciste torinesi, costituirono una 7ìttova e sempre più amen- tica affermazione di bella realtà il cui semplice riconoscimento ha il volorc d'alto elogio per tutti gii Ufficiali e. per tutta Militi Volontari della «Coorte Universitaria Principe di Piemonte ». « / Balilla e gli Avanguardisti, le Piccole e le Giovani Italiane con la nuova formazione delle « Giovani Fasciste », autentiche forze racchiuse nella salda cornice dette più vecchie Camicie Nere, inquadrate nelle ferree Legioni, hanno ieri, ancora, una volta, confermato davanti a tutte le Gerarchie ed. al popolo di Torino, che la Rivoluzione di Mussolini ha vinto, cammina, e si rinnova con la perenne primavera della giovinezza italiana ». La taasara agli Avanguardisti La celebrazione della IV Leva Fascista, svoltasi ieri solennemente secondo due distinte cerimonie, non va considerata alla stregua di una delle comuni celebrazioni. Più che una ceJebrazionc o una esaltazione, <|uel-ln di ieri è stata l'espressione di un rito, officiato dalla parte più schietta della nostra giovinezza. Gli Avanguardisti e i Balilla, ai quali il Partito e la Nn- zione guardano rome alla riserva di energie, in cui è riposta ogni speranza per la grandezza avvenire della Patria, hanno ieri sostato, per qualche ora, nella loro diuturna ed assidua preparazione, per dare l'ultimo fraterno saluto al camerati, i quali hanno lasciato l'organizzazione a cui da anni appartenevano, per entrare nelle Ale di altre, fraternamente aperte ai nuovi venuti. -Una prima cerimonia si è svolta al Teatro Cavignano. Sulla piazzetta, di fronte all'ingresso principale, erano stati disposti alleimi reparti delle for inazioni giovanili. Freschi manipoli di Avanguardisti e di Tìalilla si erano affiancati ai manipoli delle Centurie a ScaTaglio » e « Sonzini » in scorta d'onore ai gagliardetti della Federazione e del Fascio di Torino. 11 presidente del Comitato (provinciale della O.N.B., prof. Eugenio Canepa, coadiuvato dal vice-presidente comm. Rocco Aloj c dal segretario capo-manipolo Nicosia, hanno ricevuto le autorità e gii invitati. In platea e nei palchi hanno preso posto gli invitati: i dirigenti delle Associazioni corrtbaU»jntistìche, sindacali, civili, patriottiche. Nelle gallerie hanno preso posto le rappresentanze delle due organizzazioni giovanili maschili, delle Piccole e Giovani Italiane, delle Giovani Fasciste, ammiratissime nella loro elegante divisa colore icald», mentre di fianco erano le rappresentanze dei Gruppi Rionali e del Gruppo Universitario Fascista. Alle ore 10 è giunto, accompagnato dal capo di gabinetto comm. Matti oda, S. E. il Prefetto Maggioni. Il Rappresentante del Governo vestiva la grande uniforme, con le decorazioni. Egli seguito dalle autorità, e salito sul pai coscenico, salutato dalle note di « Giovinezza», eseguita ammirahilmente da una delle fanfare deM'O.N.B. Sulle poltrone, disposte in palcoscenico, hanno preso posto, a finneo di S. E. Maggioni, il Podestà conte Di Revel. il Segretario Federale avv. Bianchi-Mina, S. E. Gasoli, il gen. Mombelli, 11 gen. Scandolara, il gen. Monteflnale, S. E. Tiscornia, Pietro Gorgolini, ispettore nazionale della Confederazione degli Intellettuali, il gr. uff. Anselmi, S. E. De Sanctis, i consoli Spelta, Callìgaris e Blanc. il gen. Casavecchia, il gen. Pintor, il gen. Sasso, il vice-Podestà Rodano, il Preside della Facoltà di Medicina prof. Maggiora Vergano in rappresentanza del Magnifico Rettore della R. Università, i generali Parenzo e Bertoli, il sen. Cian, il Questore comm. De Roma, il capo-Compartimento gr. uff. Ehrenfreund, gli onorevoli Ponti, Parea, Terracini, Vassallo. Santini, i membri del Direttorio della Federazione e del Fascio, il gen. Rho per il Nastro Azzurro, l'avv. Gualco capo-gabinetto del Podestà, il comm. Coniglione Siella, il cav. Pasella dei Sindacati del commercio, il cav. Scolari e il col. Ulivi per i Sindacati dell'Industria, il dott. navico per TE. N. della Coopera zione, il grande mutilato col. Di Malo il mutilato Natoli precidente dell'Asso dazione Decorati al valore civile, il cav. uff. Duria presidente della Comu ulta israelitica. Padre Imberti cappellano delle Legioni torinesi di Avanguardisti, l'avv. Motta, il cap. Miozzl11 dott. Guerrera e numerosi vappre eentanti della Gerarchia scolastica. La cerimonia, commovente nel suo Intero svolgimento, ha avuto inizio con 11 discorso ufficiale del presidente del Comitato provinciale dell'O. N. B. 11 rrrof. Canepa, avanzatosi fin presso un piccolo tavolo, ricoperto di un tappeto di velluto cremisi e posto a ridosso di un grande quadro del Duce, ha iniziato la sua orazione, tratteggiando vivamente l'attività svolta dall'O, N, li. inquesti ultimi tempi, Il dheorso di Eugenio Canapa '« Dalla esigua schiera di avanguardisti di deva del primo anno — egli ha detto — dal mezzo migliaio raggiunto nel secondo, si passo l'anno scorso alle 2100 reclute. Oggi c.-se sono 1950. Diminuzione quindi. Aggiungiamo pero subito che la cifra dell'anno passato poteva essere agevolmente superata quando fossero siate accettate tutte le domande presentate. Abbiamo invecvoiuto che i ritardatari rimanesserancora un altro anno a completare itirocinio nelle file degli avanguardistD'altronde Torino potrebbe accettar11 confronto anche sulle cifre. Una co(cac l . o n l 1 n o o n a o e o o a e e o il i. e o¬ municazióne ufficiale notificava pochi giorni or suini la l'orza dèi reparti delle varie Provincie. Torino era alla testa con 52.500 inscritti, oggi abbiamo (50.00(1 tesserati. E sono, queste, cifre positive, perchè ad ogni nome corrisponde una cjuoi.i versata: 5 lire, di cui 4 alla Presidenza centrale, 1 al comitato provinciale. Sono quindi 210.000 lire per Roma, C0.O0U per Turino. Tralasciamo tutte le altre cifre che potremmo dare per i campeggi, le colonie, le escursioni le crociere, i corsi di cultura, ecc., perette non siamo qui a tessere le lodi del Comitato, ma per fornire invece esclusivamente gli elementi indispensabili per una maggior comprensione dell'Opera Balilla. Progressi, a questo riguardo, se ne sono ratti. « Non Pianto più nei giorni — prosegue l'oratore — in cui i superuomlnl sorridevano di compatimento a noi, die, dopo aver condotto soito il fuoco nemico reparti di ardili, marciavamo alla testa di giovanetti in camicia nera. Ciò .nonostante le nozioni che, in generale, si hanno sull'Opera Balilla permangono iroppo vaglie, imprecise, superficiali. Dopo aver ricordalo l'attività che disinteressatamente presiano all'Opera Insegnanti e collaboratori, l'oratore passa in rassegna le fonti da cui son tratte le forze, giovanili nella nostra città e le tappe ehe sono state raggiunte. Pur tuttavia .non bisogna ignorare clie in confronto a quanto è stato fatto, molto resta ancora da fare. De Scuole serali di Torino, per citare un asempio solo, hanno una somma di lO.liOo allievi. Pochissimi appartengono alio. N. li. E si tratta di giovani clic porierebbero veramente nella fabbrica, nell'officina, nel cantiere un soffio di vita nuo\a, di spirito nuovo e sarebbero certo i migliori propagandisti per una opera maggiore. Non va creduto clie la penetrazione in mezzo ai giovani sia facile. Occorrono molti mezzi e difficili. « Chi deve fornire questi mezzi ? — si chiede il prof. Canepa. — Una Nazione che parla di Impero non deve far .pesare esclusivamente il bilancio delle Organizzazioni giovanili sul bilancio statale. Diamo uno sguardo in Paesi stranieri, e vedremo Organizzazioni fortissime, poderosamente attrezzate. Case, palestre, piscine, compi estivi, senza che mai lo Stato abbia dato o dia contributi. Dà la cittadinanza, dà la popolazioi»e. Diamo uno sguardo attorno in casa nostra. Non vediamo forse Istituzioni straniere attrezzatissimc fiorire rigogliose fra noi piantale come tante spine nel cuore della Nazione? I mezzi ad esse non mancano dal di fuori, ma non mancano neppure dal di dentro, perchè hanno l'appoggio materiale dei cittadini italiani che versano le loro quote per -poter frequentare gli ambienti di tali istituzioni, riccamente attrezzate con sale di ginne co, di scherma, bagni, doccie e £ .,ne. E sono magari quegli stessi ctid poi ad ogni pie' sospinto parleranno dell'Italia imperiale. L'Italia imperiale dobbiamo incominciare a costruircela noi, non a parole, ma con opere. E' necessario innanzi tutto combattere l'influenza di qualsiasi altra istituzione opponendo alle loro sale, alle loro palestre, alle loro piscine, ni loro teatri, ai loro campi di giuoco le sale nostre, le palestre nostre, te piscine nostre, i teatri nostri, i campi nostri. E dopo avere accennato a quanto la generazione della guerra e della rivoluzione ha dato alla Patria, il prof. Canepa osserva: « Noi che viviamo ffiornalmente ed intensamente la vita della generazione nuova, dobbiamo confessare, e siamo ben lieti di farlo, che questi giovani sono migliori di noi. E' da tali schiere che noi abbiamo tratto i dieci giovani che fra poco riceveranno da S. F, il Prefetto il premio al loro valore. Non c'è stato indulgenza nell'esame per le proposte per le ricompense. Leggete le motivazioni e vi troverete innanzi a fatti che ci commuovono e ci inorgogliscono. Quarantaquattro sono i giovanetti decorati di medaglia al valore in tutta Italia, di questi, sei sono i nostri. Torino non smentisce le sue tradizioni di eroismo. a II Duce ha acceso in noi — continua l'oratore, avviandosi alla fine del suo discorso — una speranza: di averlo fra noi. « Torino ha voluto che la casa sorgesse colà, perchè il forestiero che giunge in città, dalla frontiera, prima di arrivare dinanzi ai monumenti delle antiche glorie, veda questo nuovo monumento, caratteristico dell'era fascista, piantato su una salda base, per segnare, quale eterna pietra miliare, il cammino che dovrà essere (percorso fino al raggiungimento di quelle mète, che alle legioni della nostra Giovinezza, attraverso i secoli, sono state additate dalle Legioni di Roma imperiale ». Il discorso, frequentemente interrotto da vivi applausi, è infine coronato da una lunga ovazione, che esprime il vibrante consenso dell'uditorio al valoroso ed infaticato presidente del Comitato Torinese. L'ovazione cresce di intensità quando la fanfara dei Balilla, la quale ha già salutalo l'apparire delle autorità con l'inno «Giovinezza», intona festosamente l'Inno Imperiale. Il prof. Canepa invita quindi S. E ptif«svdllagzcPrefetto a procedere alla distribuzione delle medaglie al valor civile ai sei piccoli decorati. S. E. Maggioni annuisce. Ma prima di compierla egli vuole esprimere il suo plauso al Presidente del Comitato Provinciale dell'O.N.B. non per le parole gii'i applaudite calorosamente, ma per quelle, invece, simpaticamente soldatesche, franche, anche se un poro dure, ma ugualmente assai significative, che sono passate sotto silenzio. Infatti le aride, cifre sono assai più eloquenti, a volte, degli aggettivi e dei sostantivi. E 1 sessantamila iscritti all'Opera, inquadrati in ranghi serrati, sono il pivi bello esempio e la piti limpida dimostrazione dell'opera compiuta, continua e assidua. Lt ricomparse Pi procede quindi alla premiazioneAd unn ad uno i balilla p gli avanguardisti, chiamati all'appello, si m'esentano a ricevere dalle mani di S. E. il Prefetto il seguo del loro valore, mentre il prof. Canepa legge, per ognuno, la commovente motivazione. I premiatsono: decorali di medaglia di bronzo: Balilla dementino MarUicèl, di Moni punterò: baliilla Camillo Moro di Vena ria Reale; balilla O io vanni Ciurlino dTrana; balilla Giordano Luigi di Tronti: avanguardista Luigi Buglione, dPinerolo: balilla Umberto l.nvisato dVenaria Beale. — Diplomi di pubblica benemerenza: balilla Fioretta Italo, dTorino; tialilla Bivoira Guido di Luser na Pan Giovanni: avanguardista Cele stino Tommasone di San Giorgio dSusa: avanguardista Luigi Caprina d Torino. In memoria del balilla Berti glia Pierino, di Sagliano Mirra, già decorato di medaglia d'argento il pre mio dplla Fondazione Carnegie. Seguono le horse di studio destinatall'avanguardista Angeleri Giacomo all'avanguardista Carasso Antonio, al balilla Fracasso Erminio e all'avanguardista ".occhietti Luigi: ed infine i premi di propaganda offerti dal Comitato Provinciale a quei giovani i quali hanno portalo oltre cento iscritti all'Opera, dui ante l'anno. I premiali sono: l capo squadra Aitino Walter, Manfredi Arnaldo, Glanolio Edoardo, Fru«tiele Francesco, Masel'll Mario e Frescura Hiccintti. Da cerimonia sta per volgere al termine. 11 Segretario Federale, tra un profondo silenzio, the conferisce maggior solennità al momento, legge, con voce vibrante, in formula di giuramento, per 'ammissione ai Partito. Gli avanguardisti di leva, alla lituane domanda, rispondono a gran voce, il « Giuro » che li consacra fascisii. Quindi l'avv. Bianchi-Mina, consegnata In tessera del Partito ad uno di essi, chiudo la cerimonia elevando un alala al Duce e alla Rivoluzione, che si rinnova ogni anno, attraverso la migliore giovinezza della Patria. Il teatro si sfolla rapidamente. Le formazioni si compongono per recarsi in piazza Castello ed aggiungersi allo schieramento delle legioni della Milizia, delie Avanguardie e dei Balilla, che era stato disposto agli ordini del Console Spelta comandante la prima Legione Sabauda e del centurione Tncconis, a ridosso del Palazzo dei Governo. In Piazza Castello Le Autorità, passate in rassegna le formazioni, salgono sul palco a loro destinato. La seconda parte della cerimonia, clie consiste nella simbolica consegna del moschetto agli avanguardisti di leva, da parte dei camerati anziani, si svolge rapidamente. 11 Consoie Spelta, richiamalo l'articolo del decreto di legge che ha istituito la Alili zia, legge a voce alta la formula secondo la quale le nuove reclute devo no giurare la loro fedeltà alla Patria ed al Fascismo. Dopo che gli ottocento avanguardisti di leva hanno risposto, come una voce sola, una vecchia Camicia nera dei bai taglioni cifre il moschetto all'Avanguardista Reisoli Enrico, il quale si stacca dalla divisa i bianchi segni della sua organizzazio ne e li offre all'anziano. Subilo dopo, con un atto analogo, un secondo avau guardista offre gli stessi segni ad un balilla, pur esso di leva. Il balilla e l'avanguardista si scambiano poi il fraterno bacio di commilitoni fra i vivi applausi delle Autorità. Ha luogo, infine, la sfilata in parata di tutte le formazioni concentrate. Sotto il sole primaverile, che pare piti smagliante dopo i lunghi giorni di pioggia sfilano al seguito dei pagliardeni della Federazione e del Fascio i battaglioni di Camicie Nere, le centurie della I Legione, comandate personalmente dal console Spelta, le formazioni dei premilitari, le Giovani Fasciste e tutte le formazioni dell'O.N.B.