La grande giornata navale

La grande giornata navale La grande giornata navale I Principi di Piemonte alla Spezia Spezia, 28, mattino. Un pubblico innumerevole e festoso ha assalilo ieri alla cerimonia del varo dell'Incrociatore '/.ara. Oltre flu mila persone hanno visto scendere in mare il colosso d'acciaio. Migliaia di automobili hanno riversalo a Mugliano una grande quantità di popolo; cennnuia d'imbarcazioni hanno, per via di mare, disseminalo spettatori festanti lungo il tragitto percorso dai Principi di Piemonte, Il treno reale « arrivato alle 9.30. Al Principe e alla Principessa hanno reso omaggio S. E, Ministro della Marina, Giuseppe Sirianni, S. E. il Prefètto Oscar Uccelli. S. E. il Comandante l'Alto Tirreno, ainm. Ducei, il Segretario Federale, console Umberto Gaglione, ,e il Commissario Prefettizio per il Comune, comm. Scozzarella. A! saluto delle autorità, gli Ospiti Augusti hanno risposto cordialmente. Quindi S. E. il Prefetto, il Ministro della Marina e il Commissario Prefettizio han preso posto nel treno reale e con questo, al seguilo dei Principi, hanno proseguilo per il Nuovo Ammiragliato, lungo il tronco ferroviario del Regio Arsenale. Al Nuovo Ammiragliato, a ricevere t Principi di Piemonte si trova S. A. R. il Principe Eugenio Duca di Ancona. Dopo aver percorso il tratto die dalla linea ferroviaria del Porticcioìo conduce alla banchina della « Flottiglia Mas», le LI.. AA. HR. prendono posto sul motoscafo che le condurrà al cantiere di Mugghino. Le navi ancorate in rada fanno inoliare le loro artiglierie. Una staffetia precede il motoscafo reale e un altro motoscafo segue con a bordo le personalità del seguito. I tre motoscafi scivolano sulle acque tra due file di navi. Intanto a Mugglano, sul pontile appositamente (.ostinilo vicino ali incrociatore che dovrà essere varato fa. poco, attendono le autorità. Le coli UH circostanti sono gremite di peisoiie. Alle 10,30, il motoscafo reale ra al pontile di Mugglano. un dell'Accademia Navale di WV°rn0 la musica della R. M.. POW%ft» .«"g ri militari al Principe e alla Pi «cip» sa. li pubblico! acclama freneticameli te. Grida di « Viva davanti farQunstu menili e vi on idRasgtdqcNpgssenil principe Viva la Principessa: Viva Savoia!» echeggiano nella vallata luminosa ai mare. Si forma un corteo che_per corre di fianco allo « /ina » la nasse renaC'apPositamenie cos.ruha Ai Piedi delie tribune sono ufficiali "t Miwe le Armi è 260 Avanguardisti della Le;a Fascista ScrcioT di applausi salutano Si««Ìi» nave, circondati eritnonia di 3*0 Alle ore provinciale dell 0-^-^vi parola prendono pò; vanti la prora della dalle Autorità. ... , 10,30 ha inizio la della Leva fascista. Si tratta tato Provinciale lio Bertagna. Br£n,Y,nf'V significato spiegando a e ree «ti *W vip. profondo della ce '»';'"' • ,-Pva lm il ne celebrato il rito della l,e\a_trn, Si* -ve nSBHairalioKd°ei%co ^^manif^So^ntre ii pubblico ■'Ha'qnindi inizio la cerini giosa del ,ltilT,i vescovo !e„l- WSÓPO 0à^rUcelebraio„ia varb7so,,o.te.1L10.0.utndo \della spezia. tf^y~&n.~'nìtfé la Bene| Messa.^ Santole maestranze hanno Inizialo l'opera loro per srio:- legami Nel La S| Ma,-! blico attento" un'< nave dagli, «Himi ,f Vmttéslmo civile ,a. desi ondata di devota ani Imiràziòne. La sepie il .?r"8"j? ',,„,. berlo, ira Kl' '^vl™ ™$ Jr°1 ,'aPihi!,aUo lIe,|^ev "à bottiglia di spumante libera Jimti seconda? ma%o\pifleme^w^ terza Rmpe e:bagm. Ve=« i^pa Larderà orLo 'il pubblico si' fa atientissìmo. Le incoio è veramente graw loso M allo imbarca direttori (lini rispecchio d'acqua Pigiente "rito oltre alle numerose imh •in a sono gremiti di spettatori i can didi vaporetti dell', Unione Operaia» e dell'■< Esperia ». , . l'ing I.arderafl dopo altri brevlssina ordini dà il . taglia le tr nolie. aeciunge « in nome ili Dio », e su blto la nave, senza un fremilo, ina liève e piana comincia a discende lentamente. Gli spettatori si sono ap: p" a accorti del. movimento: nmpot uuesio diventa più veloce. 1 occhio 1 avverte senz'altro c lo scoppio degli evviva è immediato e Iiagoroso Lo ■ /ava - nelle sue superbe linee di ac cialo scende diritto in mare, coma un trionfatore; le sirene di tutte le navi, li lutti i piroscafi, di tutti gli stabilimemi lanciano il loro urlo, che dura per' t ut la la solenne discesa della nave "cesa in mare la nave, sul palco dove sono i Principi si svolge una celimonili quano mal significativa, li i» rcltorio del Sindacato Operaio Cantieri Navali vuole offrire alla «.Ma Irina'., una corbeille di fiori. L'operaio Gasperinl, seguilo dai compagni ha consegnato il dono dicendo: « Da parte delle maestranze dello stabilimento e con l'augurio che Dio vegli sempre sui Principi ». II Principe e la Principéssa hanno risposto con vive crazie stringendo In ma.no ai forti lavoratori. Quindi l'ing. Matteo Errico ha presentato alla Principessa il dono dell'\mministraziune del'.'Odcro-TerniOrlando, acconipagnnnilo'o con parole di omaggio. ... Mie ore 11,45 i Principi si sono imbarcali sul motoscafo, recandosi ai Nuovo Palazzo AmmlnatrUalo, dove, alle ore 13, ha avolo luogo la colazione offerta in onore degli Augusti Ospiti. _, „ •Mie ore 15, nel salone da ballo, ha avuto luogo la presentazione ai Principi degli ufficiali di terra, di mare e dell'aia di stanza alla Spezia. Quindi, nlie 15.30, 'e LL. AA. RR.. in berlina di gala, seguita da carrozze e automobili, si sono recate al ricevimento offerto in loro onore a Palazzo Municipale. 11 percoi>o e tutto partito a festoni di alloro, bandiere, arazzi ed emblemi salmodi. Dalle finestre vengono 'onciali fiori. Scrosciano gli applau-i. A Palazzo del Comune il ricevimento si svolge rapido; 11 commissario pre- feliizio, romiii. Scozzarella, presenta agli Ospiti Augusti il dono che la Città della Spezia ha voluto loro dedicare: un quadro del pittore Discovolo. Quindi ha consegualo alla Principessa un fascio di orchidee con gli azzurrini colori municipali. Le LL. AA. RR. il Principe e lo Principessa di Piemonte hanno lascialo La Spezia alle 17. A SESTR1 «Alberto da Giussano» Scstri Ponente, 38 mattino. Gran festa ieri a Sestri Ponente per il varo dell'incrociatore « Alberto da Giussano ». Alle ore 9,5 la graziosa madrina della nave, Clorinda Thaon di Revel, figlia del duca del Marc, sale, accompagnata dal padre, sul palco destinato ad accogliere le autorità. Giungono poi, ricevute dal generale senatore Lgo Cavallero, e dall'on. Medici del Vascello, le varie autorità, ini quali S. E. Lessona, l'ammiraglio Cani, l'on. Guidi Buffarmi, il sen. Braccarti!, il conun. Arnaldo, il marchese, Negratto-Cambiaso e altri molti. A lai presentare il Partito è giunto da Roma fon. Parohiri. Un gruppo di combaticiiii Ui li bissai io e accorso con gagliardetto. Le Associazioni lucali presenti sono gli Avanguardisti e i Balilla marinai, con bandiere. Ad uno squillo di campanello la signorina Clorinda Thaon di Revel lancia coiiiru la nave la tradizionale bottiglia di spumante, che s'infrange ed irrora della spuma candida il robusto fianco della nave. Segue la benedizione: S. E. monsignor Bartolomasi, Vescovo Castrense, assistito da monsignor Trozzi, dall'arciprete Torre, di Sestn, e dal cappellano militare della Liguria capitano Boris, asperge d'acqua tu strato l'incrociature. Alle *J,1D un ordì ne secco ed energico: a Taglia», lminediatamente la maestosa mule dell'» Alberto da Giussano» discende con ln3fsfidvBd«lesSsbcnCacdrsolennità imponente in mare. Un grido d'entusiasmo prorompe e si rlnnu-1 va a lungo. mII generale Cavallc-ro olire alla ma-i(Irina un mazzo di superbe orchidee, e dopo tutte le personalità si recano iut vicino scalo ove si imposta la CUI- glia del «Rex», superbo transattomi-i co. Monsignor Bartolomasi benedice le;basi della chiglia. Il Vescovo Castren- se, ancora rivestito dei sacri para- menti e con la mitra argentea hi capo, !rivolge al pubblico un nobilissimo di-1scoiao, rilevando il significato mira- bile della festa. 'liuti si recano quindi nelle sale del- j i Direzione, ove ù servito un rinfrB- la Direzione, ove ù servito un rinfrB-1 sco. Ma prima il generale Ugo cavai- [' a e i e o i o . o - loro, presidente. dell'Ansaldo, pronun eia un vibrante discorso per ringraziare quanti hanno partecipato a questa festa. Egli rievoca, tra l'altro, un episodio dei primi giorni del novemlire 1918, « quando la Vittoria già spieava le ali oltre i confini contest e truppe italiane su navi da guerra ìta'iane andavano in Trieste liberata. Fu allora che, per ingiungere alle navi autriaclie rifugiale nel porto di Pola ai trasferirsi a Cattaro, un radiotelegramma da Parigi — erano tra i firmatari ii colonnello House, per il Presidente Wilson, Lloyd George e Clemenceau — veniva indirizzato — insano tentativo di riconoscere una manovra arbitraria e fraudolenta — all' ammiraglio N'jegovaii, comandante la flotta jugoslava ! Episodio questo che pochi torse dei presenti conoscono; ma fatelo ricordare voi, ammiraglio Cagni, cui spellò poscia l'onore ed il compito ui presiedere al disarmo della flotta ausi io-ungarica e sventare le insidie che anche qui ci erano tese da alleati dimentichi c malfidi. Ma elio dura lotta dovemmo sostenere per far salvo questo nostro diritto e perchè fosse riservato a noi 11 compilo di dirigere la liquidazione della flotta ex-nemica: diritto che ci veniva contestato in nome di un preteso coniando unico navale che non si era mai esercitato di fatto, perchè non aveva ragione di essere, ma che si voleva ora rievocare soltanto per esautorarci anche nelle acque più nostre, di fronte al nemico più vinto l». Questa inattesa rievocazione del generale Cavallero suscita profonda impressione ed un grande applauso accoglie le sue parole. Dopo avere affermata la necessità e la volontà di lavorare con ogni energia per mantenere alto il prestigio del nomo italiano ui fronte alle Nazioni straniere, amiche e non amiche, conclude augurando che da ogni terra come da ogni angolo di nave, si levi al cielo un solo palpito, un solo grido: a itaiiai». S. E. Lessona rileva la magnifica dimostrazione di forza che oggi l'Italia spiega da ugni sua sponda, assicurando che queste potenti navi create dal Governo fascista con volontà pacifista ma con ardimentoso spirito guerresco, diranno chiaramente la volontà di sicurezza, di sviluppo, di rigoglio pel nostro Paese, elio ha dirilti da affermare, mète da raggiungere. L'adesione del l'ascio di Legnano — ove Alberto ria Giiissn.no vinse le orde imperiali infesle all'Italia — è significativa. E come le. nuove navi entrano nel mare per la forti ma della Patria, cosi oggi entrano nel mare della vita le nuove forze giovanili che la Leva fascista chiama ad alti doveri, per l'avvenire sempre più fulgido di questa Italia, che è la più povera d'oro ma la pili ricca di volontà e di energie temprate ad ogni evento. Le maestranze dal cortile dpllo stabilimento invocano il duca del Mare, il generale Cavallero e olire autorità, che si portavano su! balcone, acclamale calorosamente La Principessa Maria Adelaide a Napoli Napoli, 33 mattino. Si parte da Napoli per Castellammare: Balilla, Avanguardisti, Piccole e Giovani Italiane hanno gremito letteralmente numerose imbarcazioni, che a mano a mano hanno lasciato il porto, mentre una folla enonne di citta dinl si è pigiala nei piroscafi, in treni in autobus, diretti verso la stessa meta. Alla fine lascia gli ormeggi la squadra dei Regi Esploratori, tra I quali è il » Tigre *. che porta a bordo S. A. R. la Principessa Adelaide Sa voia-Gciiova, S. L. Cao di San Marco, l'on. Melchior-ri e le più alte autorità' napoletane. Copriamo il percorso In 35 minuti, quanti bastano perchè la foschia del mattino sia dissipata e il sole riconquisti il suo dominio. Una folla gremisce le tribune vastissime, i parapetti, i balconi e perfino i tetti di ogni casa. Ogni sguardo ò rivolto verso l'incrociatore « Giovanni, dalle Bande Nere», la bella nave-che attende di scendere in mare.. L'arrivo del « Tigre » e annunziato dalle salve delle batterie delle altre navi da guerra, e pochi minuti dopo l'attracco gli squilli di tromba salutano l'arrivo di S. A. lì. la Principessa di-Savoia, che si dirige alla tribuna centrale, seguitai da tutte le autorità. 11 vescovo di Castellammare di Sta» bia. S. E. Ragosla, accompagnato dai canonici, dai comandanti Cerio e Giannelli e da un gruppo di personalità, si porta sullo scafo; il prelato pronunzia la formula sacramentale; la Croce di Cristo risplende sulla • più alta tribuna. Letta la formula sacra, S. E. ltagosta in il giro della nave* che asperge di acqua benedetta, e quindi ridiscende. Terminata la cerimonia! religiosa, dall'apposita tribuna costruita sullo scalo S. A. R. la Principessa' Adelaide, seguita da tutte le personalità, fra il più vivo entusiasmo della maestranze e del popolo e fra gli squilli delle numerose fanfare/lancia contro la fiancata destra dell'incrociatore la bottiglia di spumante, .e quindi firma l'atto di nascila della nave. Seguono le firme di S. E. Cao, di S. E, Nicastro, di S. E. Albricci. dell'on, Melchiorri e del comandante GiannellL Dopo di che S. E. l'ammiraglio Nicastro offre, a nome della Marina italiana, una medaglia a ricordo dell'avvenimento alla Madrina, che riceva inoltre l'omaggio delle maestranze del cantiere, cin{> un artistico cofano lavorato in istlle sorrentino, contenente il nastro che aveva servito a reggerà la bottiglia di spumante, e un gran fascio di fiori. Ormai le cerimonie sono finite. Non resta che l'ultimo rito. Il più rapido. 1 j 'atfesa'è divenuta impaziènte. Il co mandante donneili, con brevi e vibranitj parole, rievoca la eroica figura de» condottiero di cui la nave porta il no» irne quindi lancia l'ordine tanto atte so-' , in nome di Dio, taglia!». E, nel i pnenzin. due squilli di tromba partono ;dalia tribuna che sta in alto e due squilli rispondono a distanza, dalla parte più bassa dello scalo. Si forma ! r0K\ "un breve, dtalogo di voci metal1 |*|che r- armoniose; poi i colpi di scure! cadono misurati sulle ultime trinche, Ancora un ordine, qualche leva vienal j manovrata e poi la nave si muove. PeB qualche istante la discesa È lenta, pòi 1 qualche [rapida e "trionfante; lo spettacolo e fin- ' ponente. e i a l a o E e i e a e , , e e e ra a I o o, Il popolo e le Legioni innalzano uni grido di gioia e di trionfo, che si unisce al «uono delle fanfare, mentre la maestranze che poco prima, a forza di braccia, avevano sospinto verso il mare la prua, ora si abbracciano e. si stringono commossi intorno al proprio! comandante. La Principessa Giovanna a Trieste Trieste, 28 mattino. Trieste ha esultato ieri per la pre4 senza di S. A. R. la Principessa Giovanna, che dopo cinque anni ritornai fra noi per essere madrina di un'altra nave, dell'incrociatore « Fiume »< che dagli scali del cantiere San Marco di Trieste è scesa felicemente, ini mare. Alle 9 precise un colpo di cannone! annunzia che l'Augusta Madrina ò arrivata a Trieste. Ut Principessa, accompagnata dalle dame di corte, à giunta direttamente da San Rossore.Alla stazione centrale sono schierati f reparti di onore, mentre all'uscita! presumo servizio i giovani fascisti. Il corteo delle automobili, fra applausi ed entusiastiche ovazioni, atitracersa le vie della città portandosi, ali cantiere. L'arrivo della Principessa .6 salutato da ovazioni Interminabili. Lai folla agita cappelli e fazzoletti. Prima che la Principessa spezzi la bottiglia di champagne, una piccola italiana, tale Santina i'abi, figlia di un operaio del cantiere, porge alla Principessa un grande mazzo di fiori e con voce tremante dice: « V. A. R.. che giunge fra noi per rendere solenne questa festa del lavoro, vòglia degnarsi dì gradire il benvenuto delle maestranze di questo Cantiere e di accogliere l'omaggio dei loro fiori, simbolo di tulio l'amore e di tutta la venerazione per la gloriosa Casa Sabauda ». Sorridendo la Principessa Giovanna si china ed accarezza la bimba. Si svolge quindi la cerimonia del varo. 11 Vescovo di Trieste benedica la nave, quindi la Principessa, con la scure d'oro, taglia il nastro tricolore, che manda in frantumi la bottiglia di champagne. La nave scende trionfalmente iii mare. Il sommergibile « Delfino »] Monfalcone, 38 mattino. Nei cantiere navale triestino di Monfalcone, ai!a presenza di alte autorità del Governo, deill'Esercito, della Marina e del Panilo, con il concorso entusiastico di tutta la popolazione e degli operai del cantiere è sceso ieri mattina felicemente in mare il sommergibile Delfino. La cinà per l'occasione! si era imbandierata a testa. Avanguardisti, BaliWa e Militi, al suono degli inni patriottici, si sono di buon'ora; incanalati attraverso le vie di Monfalcone per portarsi al cantiere e partecipare alla significativa cerimonia del varo. Alle 8,30. proveniente con l'idroplano da Venezia, è giunto a Moufalconei l'on. Kli-nger che ha l'incarico di rappresentare il Panilo alla cerimonia. Ha quindi luogo, con austerità fascista, la Leva degli avanguardisti. GII opera' del cantiere hanno intanto portato a termine gli ultimi preparativi per il varo. Il cappellano don GaBasami impartisce la Benedizione alla nave, unità che sta per scendere inf mare. Poco dopo la signora Graziella Lui Del Buono, madrina della navai manda a spezzarsi contro il fianco dello scafo la tradizionale bottiglia di champagne. Fra l'urlo delle sirene, prima lentamente, e poi annicniando la velocità il sommergibile seendn in' mare, fra le accdaiiiaziou' di tutti i presenti.