Le nozze di Edda Mussolini e Galeazzo Ciano

Le nozze di Edda Mussolini e Galeazzo Ciano Le nozze di Edda Mussolini e Galeazzo Ciano La solenne cerimonia nella luminosa giornata primaverile = Episodi di gentilezza =» Entusiastiche manifestazioni popolari agli Sposi e al Duce = La folla degli invitati; autorità e dame = I telegrammi del Re e di Ahmed Zogu =» La visita a San Pietro Roma, 2i notte. L'evento per il quale il cuore di tutti gli italiani ha vibrato un istante all'unisono con il paterno cuore del Duce, si è compiuto stamane: Edda Mussolini è andata sposa a Galeazzo CianoUn altro nodo, un dolce nodo, ha stretto due famiglie legate da vincoli cementati dalla guerra, dalla rivoluzione, da quasi un decennio di fraterna collaborazione: la [amiglia del nursagliere dei Carso, oggi Duce del fascismo e Capo del Governo, e quella dell'Eroe di Buccari, fedelissimo tra i fedeli col laboratori del Duce. Magnifico colpo d'occhio Nonostante la volontà del ~.<ipo del cibizGoverno, di contenere lo svolgimento del rito nei limiti della piti assoluta lsemplicità, c'è stata una inevitabile partecipazione di popolo, e fino dalle prime ore di questa superba mattinata primaverile una folla enonne e socialmente eterogenea, si è raccolta lungo il superbo rettilineo della via Nomentana, inondata dal sole, addensandosi soprattutto dinnanzi alla Chiesa di San Giuseppe. Ciò ha richiesto l'impiego di numerosa forza pubblica, per tenere indietro la dilagante massa di spettatori, ma l'ampiezza della strada ha consentito di conciliare i desideri della folla con la necessità di lasciare il passaggio alle automobili, e molte migliaia di persona hanno cosi potuto fermarsi e salutare gli sposi e il corteggio nuziale, prima e dopo l'ingresso nel tempio. Affollatissime come è facile comprendere, erano le finestre e i balconi degli edifici che fronteggiano e fiancheggiano la Chiesa, situata in posizione mirabile per offrire il colpo d'occhio complessivo della scena. Il tempio aveva fin da ieri sera completato la sua toilette d'eccezione. Varcato il superbo portale romanico, si aveva l'impressione di essere in un salotto, in un salone magnifico dove i più boi fiori della terra fossero stati raccolti e ordinati da un giardiniere magistrale. La nota predominante era la nota candida, rotta e temperata dal rosso dei tappeti e degli arazzi, pendenti dalle arcate e dal matroneo. Lungo la navata centrale, il corridoio per il passaggio del corteo, fino all'inginocchiatoio e all'altare, tagliava ad angolo retto le vie simmetriche delle poltrone e delle sedie; le poltrone avanti a tutto per le famiglie degli sposi, i ministri, gli ambasciatori, gli alti dignitari dello Stalo, la sedie dorate per gli altri invitati. Sul portico della Chiesa, sul ripiano superiore della breve scalea, fiorivano delicati vasi di azalee, alternati a piante di bosso e di lauro, mentre dal portale della Chiesa, adorno di un drappo bianco venato di rosa e bordato di rosso, fino al piano stradale, si stendeva, leggermente divaricata, la doppia lista nera dei moschettieri del Duce, schierati a far ala ai passaggio degli sposi. Ai lati della Chiesa, due gruppi interessanti: a destra il gruppo policromo e festoso dei canterini forlivesi, uomini e donne dai vivaci abiti strapaesani, fazzolettoni colorati annodati sulla testa, orecchini a cerchi d'oro, occhioni scintillanti di gioia i di entusiasmo; a sinistra il bianco e nero di un delicato gruppo di Piccole Italiane, le alunne della vicina scuola elementare strette intorno al loro gagliardetto. Il Duce tra le Piccole Italiane Le bimbette, nell'attesa, si comunicano le impressioni di una visita che già stamane hanno fatto alla sposa. Esse infatti si sono già recate di buon'ora, guidate dalle rispettive maestre, a Villa Torlonia, a porgere alla sposa il dono augurala dei loro canti argentini. Si raccontano che al richiamo canoro la sposa sì era affacciata, le aveva salutate di lontano, poi era scesa nel parco distribuendo confetti e baci. Cosa più strana e inattesa, anche il Padre della sposa, il Duce, era sceso a ringraziare le piccole amiche della figliola, s: era mescolato fra loro, le aveva accarezzate e interrogate come un qualunque padre di questo mondo, lasciando in tutte uno stato di quasi sbalordimento Alle 10 il cordone di metropolitani, disposti a quadrato davanti alla Chiesa, s'apre al passaggio delle prime automobili degli invitati. Le macchine si arrestano ai piedi della scalea, depongono il loro carico umano, proseguono per andarsi ad allineare lungo le vie adiacenti. L'afflusso si fa sempre più Intenso e continuo, e ile macchine arrivano e partono senza tregua, meli tre un corteo incessante di signori in tuba, ufficiali in divisa, signore e signorine in eleganti tollettes in cui predominano chiare tinte primaverili, il « mauve », il rosa, il « beige » ascende la scalinata e scompare oltre il portale del tempio. L'arrivo degli levitati Vediamo giungere il Ministro De Bono, In divisa di generale coloniale l'ammiraglio Burzasli, il principe Po tenziani con la signorina Miryam, il Ministro Acerbo che vesie la divisa di ufficiale della Milizia con la baro nessa Giuseppina, il principe Bon compagni con donna Nicoletta, il mi nistro Rocco, anch'egli in divisa con donna Maria Todaro Rocco, il Presi dente del Consiglio di Stato. Santi Ro mano. Paolo Boselli. il senatore Arri vabene con la contessa; il Nunzio Apo stolico, mons. Borgoncinl-Duca, con il manto scarlatto; -.1 Ministro dei Lavori Pubblici, on. Pi Croilalanza; il Ministro Cazzerà con la signora e la figlia: il Governator» della Ranca d'I talia, Boaaldo Stringher: il Souosegre tario agli Esteri, on. Fani con donna Elvira; il Sottosegretario on. Giunta con donna Zenaide di Roccagiovlne: il Segretario del Partito on. Turati e il vice-Segretario on. Starace; entrambi in divisa di ufficiali della Milizia; il Presidente del Senato, sen. Federzonl con donna Gina: l'on. Busso, l'on. Delcroix, l'on. Amilcare Rossi, il Sottosegretario alile Finanze on. Casal ini. Arrivano poi il Presidente della Camera, on. Gluriati. la marchesa e la marchesina Asinarl di Bernezzo, che scendono da una magnifica berlina di Corte, trainata da una superba pariglia di sauri, il Ministro d'Ungheria D'Hory, col suo ufficiale di ordinanza, nella elegante divisa magiara con la mezza mantellina; il Sottosegretario agli Interni, on. Arpinati, con donna lama. n e a n Moltissime sono le macchine del Corpo Diplomatico: vediamo discendere l'Ambasciatore di Gran Bretagna e lady sibll Graham. l'Ambarciaiore degli Stati Uniti e consorte, l'Ambasclalore di' Germania con la baronessa Xeurath; e poi ancora gli Ambasciatori del Brasile, dell'Argentina, della Rus sia Sovietica, della Polonia, della Turchia, il Ministro dell'Aeronautica, on. Ralbo, con il capo-gabinetto colonnello Todnschini, i Ministri d'Austria, di Romania, di Albania, di Grecia. Largamente rappresentata l'aristocrazia romana. Vediamo, fra gli altri, il principe e la principessa Giovanetti, la marchesa Incisa, il conte Francesco di Cellere, i! principe Ludovico Chigi Al bani, il marchese Mlsciatelli, il duca e la duchessa Sforza Cesarini, il conte e la contessa Brandolini D'Adda, ba rone Passini, ecc. La sorridente figura della sposa Sono ormai quasi la 11, e tutti gli invitati, circa un migliaio, hanno raggiunto la Chiesa, quando un fragore di applausi fa volgere la folla in dìrezio ne di Villa Torlonia. In un attimo il più vibrante entusiasmo si scatena fra la massa nereggiante, finora intenta ad osservare l'arrivo degli invitati. Un corteo di automobili avanza lungo il biancore fulgente del viale, lentamente, e al suo passaggio 6 tutto un agitarsi festoso di ombrellini, di cappelli e di fazzoletti, un prorompere di grida e di applausi. In breve la fila delle macchine si avvicina, giunge a noi, ci sorpassa, sosta dinanzi alla Chiesa, mentre gli applausi si fanno più che mai fragorosi e veementi, e 1 cordoni di truppa si tendono nello sforzo di contenere ia folla che vorrebbe traboccare. Accanto alla possente figura del Duce, nella prima automobile, la Sposa * passata dinanzi a noi: una bianca figura, un sorriso luminoso, un braccio teso nel saluto romano. Lo sguardo che ella ha rivolto alla folla esultante era pieno di gioia e di riconoscenza, il gesto con cui ringraziava era pieno di affettuosa cordialità. Il Dure il primo a saltare dalla macchina. Egli à lietissimo nell'incbinarsi verso la figliuola per aiutarla a scendere, mentre i due paggetti si dispongono ai lati dello sportello. Vediamo la massa dello strascico, poi sorridente passa la Sposa incorniciata dal velo. Edda si appoggia al braccio dot Genitore, mentre lo strascico, sorretto dai paggetti, si snoda in tutto il suo spumeggiante candore, nella sua fluente morbidezza. Ora Ella appare alla folla, ritta sulla snella persona, in tutto il fulgore della sua bellezza. Sul braccio destro ha un magnifico mazzo dii rose e gigli. L'abito di crèpe bianco le conferisce una grazia deliziosa. Il velo di pizzi di Bufano è fermato sulla fronte da un filo ci perle. Dalle altre macchine sono scesi lo sposo ed i familiari, ed il corteo nuziale ascende la scalea del tempio, passando tra la doppia fila dei Moschettieri, i quali tendono in alto i pugnali sguainati, in modo da formare una specie di arco di lucente acciaio. Innanzi a tutti procede la Sposa, al braccio del Duce. Segue lo sposo, al braccio della contessa Ciano, che indossa un abito noisette con fiori dalle tinte delicatissime; poi il Ministro Ciano, che offre il braccio a Donna Rachele, che vesta un ahito color beine con la tonuc leggera che le incornicia 1 capelli; la contessila Maria Ciano, in abito color panne ornato di volpe, è al braccio del Ministro Grandi. La signora Edvige Mussolini è al braccio del comm. Chiavolini; il Quadrumviro De Vecchi, il principe Torlonia, il comm. Arnaldo Mussolini, Bruno e Vittorio, che non hanno perduto per la circostanza la loro aria goliardica e indossano semplici abiti, calzoni corti e collo svolazzante. Il rito Quando il Duce ed Edda appaiono alla porla del tempio, la tempesta di applausi che aveva salutato la loro apparizione sulla strada si calma, per le arcate si effondono le noie della « Marcia Nuziale • del Bossi, che il maestro Germani dell'Augusteo evoca dalle canne dell'organo. La Chiesa è inondata da una luce tenue, che si intona al carattere della cerimonia. Una calda ondata di simpatia e ammirazione avvolge la Sposa, verso la quale convergono tuiti uli sguardi: ella inchina il capo leggermente, avendo gli occhi atteggiati ad una dolce espressione di gioia e di commozione. Con grazia leggera, la Sposa si genuflette all'inginocchiatoio e lo Sposo gli è accanto; i testimoni si pongono allati, i famigliari prendono pu~ro nelle poltrone. La cerimonia incomincia. Il parroco di San Giuseppe, don Giovenale Pascucci, si è fallo Incontro agli Sposi. Il parroco celebrante, dopo aver chiesto il consenso agli SPPsi. benedice l'anello e legge quindi gli articoli del Codice Civile. Compiuta questa formalità, si inizia la Messa, le cui varie parti sono accompagnate da due musiche che si al ternano, l'una del quartetto d'archi della Filarmonica Romana, l'altra del quartetto vocale diretto dal maestro Antonelli. Viene eseguita musica sacra di vari amori per voci sole, per archi soli a per voci archi e organo. Hanno preso parte alla esecuzione il maestro Armando Antonelli, organista, il quartetto di Roma (professori Zuccarint, Mantelli, Perini e Rosati!, il quartetto vocale dell'Accademia stessa (professori Mancini, Travaglia, Risoldi, Santos), quali hanno svolto ;i seguente programma: Bossi, Marcia, Nuziale; Antonelli, Ave Maria; )occherini, Ada-aio; Antonelli, O Salutaris; Anerlo, Angelus; Vierne, finale della Quinta. Sintonia. All'/te Mi ssa est, e prima della seconda benedizione liturgica, il parroco ha rivolto agli sposi un discorso di circostanza. Commovente saluto paesano Il rito divino è al suo termine; l'organo intona la festosa e squillante sinfonia del Vierne. Gli sposi, i testimoni e il parroco appongono la loro firma all'atto di matrimonio. Quindi si ricompone il corteo, che si avvia versoi l'uscita. Dietro gli Sposi, bellissimi nella loro giovinezza trionfante, avanzano Mussolini e la contessa Ciano, H conte Ciano e donna Rachele, la contessina Ciano a fianco di Bruno; quindi tulli gli altri. Prima che 11 corteo arrivi sul por» tone un ostacolo ne arresta un momento il procedere: due canterini forlivesi si parano Innanzi agli Sposi, Il ricingono di un nastro, contendono loro il passo, cantando risoluti: « Bella se vuol passare I confetti ci devi dare ». Nell'episodio rivive una nota; tradizione nuziale delle campagne romagnole. La Sposa apprezza in sommo1 grado questo Inatteso richiamo della consuetudine della sua campagna solatia, sorridendo con vivo compiacimento ai suoi conterranei. Quando lai coppia nuziale, la fronte raggiante verso la folla, appare sul sommo della scala, un nuovo applauso fragoroso' la saluta. L'entusiasmo è enorme. Sii applaude, si grida viva gii Sposi. Il corteo discende la scala tra rln* novale manifestazioni e gii sposi sali gemo nell'automobile. Ancora un attimo e l'automobile, intorno alla quale si sono raccolti esultanti ed acclamanti 1 canterini forlivesi, parte a grande velocita verso Porta Pia diretta in Valicano. Quando nella macchina successiva sale il Duce con la contessa Ciano, nuovi applausi si levano: « V'iva il Duce ! ». Anche l'on. Mussolini, come tutti gli altri famigliari, si dirige a San Pietro, mentre le automobili degli invitati si sparpagliano in tutte le direzioni e la folla si Incolonna per la via Nomentana e adiacenze, lieia di aver manifestato ad Edda, la eletta figliola del Duce,l'esultanza del suo animo schietto e devoto. In San Pietro Una notevole folla stazionava in piazza San Pietro, suiia gradinata della Basilica e nell'interno del Tempio, io attesa dell'arrivo degli sposi per la tradizionale visita alla tomba Smh Principe degli Apostoli, il servizi» d'ordine delia piazza era compiuto sotto la direzione del questore di Bc:-> go, comm. Rosati, da carabinieri e agenti di Pubblica Sicurezza italiani; quello della gradinala della Basilica a nell'interno del tempio da gendarmi pontifici in divisa e In borghese, agli ordini del comandante d^'la gendarmeria, maggiore De Mandato, a del vice-comandante lenente Pericoli. Alle ore 12.5 giunge il corteo delle automobili; esse sono otto: nella prima sono gii sposi; nella seconda il Duco con la contessa Ciano di Corteilazzo; nella terza il come Ciano, Ministro delle Comunicazioni, con donna Rachele Mussolini; nella quarta il Ministro Grandi con Arnaldo Mussolini; nella quinta il principe Torlonia; nella sesta I figli del Duce; nella settima 1 funzionari di Gabinetto del Duce e l'on. Ferreiti. capo dell'Ufficio Stampa del Capo del Governo, in divisa della Milizia; nell'ottava alcuni funzionari di servizio. Gli sposi scendono dalla macchina al piedi della gradinata e vengono dalla folla salutati da un nutrirò applauso, a cui prendono viva parte folti gruppi di pellegrini stranieri, che stamane visitavano la Basilica, Tutti alzano la mano nel saluto romano, mentre gli sposi, dandosi il braccio, si avviano verso la Basilica, seguiti dal Duce che dà il braccio alla contessa Ciano, dal conte Ciano che dà 11 braccio a donna Rachele, dal ministro Grandi, dal principe Torlonia e dagli altri del seguito. 1! Duce è salutato da entusiastiche ovazioni, che si prolungano fino sulla soglia del temnio. Una popolana, molto commossa, si avanza e, rivolta al Duce, gli dice: — Sarai presto nonno, o Duce, eba sia tu benedetto e ohe sia benedetta tutta la tua progenie. Il Duce sorride benevolmente i ringrazia con 11 capo per il caldo spontaneo augurio popolare. All' ingresso della Basilica attende gli sposi monsignor Pellizzo. segretario r-corioiuo della Reverenda fabbrica idi San Pietro, il quale porgo ad essi priua, agli altri ooi. l'acqua lustrala a mezzo di un aspersorio d'oro. Tutti si segnano con devozione I! corteo si avanza nella Basilici si dirige all'Altare del Sacramento, dove erano predisposti due Inginocch atoi, uno in