La so!enne consegna dei libretti di pensione ai lavoratori agricoli

La so!enne consegna dei libretti di pensione ai lavoratori agricoli TI Natale eli Roma La so!enne consegna dei libretti di pensione ai lavoratori agricoli 11 Teatro Balbo presentava ieri mattina un caratteristico aspetto, 1 vecchi lavoratori della terra, pei quali si svolgeva la cerimonia della consegna del libretti di pensione agricola, erano accompagnati da ima folla di parenti e conoscenti, dimodoché la maggioranza del pubblico, raccolto nella sala, era costituito da canipagnuoli. I festeggiati Nelle prime file di poltrone si trovavano ì novanta festeggiati. Sui loro volli abbronzati dai sole, elle le candide camicie facevano sembrare ancor più scuri, si leggeva lo stupore e quell'ingenuo e simpatico imbarazzo cne iprende la gente di campagna quando si uova in un ambiente che, per la sua condizione, non è solita frequentare. Ma la rude fatica non aveva fiaccata la Ione fibra di quei lavoratori. A sessantucinque unni essi conservano ancora tanta energia da permettere loro di pensare con serenità ad una lunga vecchiaia, alcuni con i capelli ari'cora neri, molti del color ai pepe e sale., altri candidi. Fra gii nomini, tutti vestiti a testa, si trovavano anche quattro vecchiette col capo coperto dal tradizionale velo, ancora in uso nelle campagne. 1 contadini si guardavano l'un l'altro sorridenti o si volgevano a cercare fra la folla ì parenti e gii amici, poi i loro sguardi tornavano ad affissarsi sul palcoscenico dove si andavano radunando le autorità ed una fitta selva di gagliardetti, nonché le verdi fiamme del Sindacato Agricoltori della Provincia. Tutto quell'apparato di cerimonia era per loro: era il riconoscimento ufficiale delia loro operosità, il premio di tanto onesio e sudato lavoro, per rendere fertile quella terra alla quale si erano sentiti vincolati sin dall'infanzia. A un tratto una Heia marcia, eseguita dalla Banda della Milizia ferroviaria situata al centro della seconda galleria, ha annunciato l'inizio della cerimonia. Sul palcoscenico si trovavano: S. E. il Prefetto, accompagnato dal capo di gabinetto dott. Maturalo, il vice-Podestà dott. Rodano col capo di gabinetto avv. Piccioni, il Segretario Federale Bianchi Mina, S. E-. Gasoli primo Presidente di Corte d'Appello accompagnato dall'avvocato generale gr. uff. Crosta-Curti, S. E. il gen. d'Armato conte Petitfl di Roreto. S. E. il gen. Mombelli comandante il Corpo d'Armata, S. E. il gen. Da Pozzo, il gen. Casavecchia, accompagnato dal ten. col. Paglieri e dai ca.pitano Miozzi, il generale Scaniiolara comandarne il primo gruppo di Legione accompagnato dai consoli Spelta, CaUigaris, Cremisi e Bonino, il senatore Clan e gli onorevoli Malusargli, Vezzani. Vassallo, il comm. Gorgolini, ispettore nazionale della Confederazione dei Sindacati intellettuali, il gr. uff. Anselmi. Preside della. Provincia, il gr. uff. prof. Broglia Presidente della Cassa di Risparmio, 11 questore comm. De Roma, il vice-questoro dott. Galasso, e il capo di gabinetto dott. Rella, il dott.. Davico per l'Ente Nazionale della Cooperazione in rappresen1anza de.U'on. Bagnasco, il prof. Cosimo Bertacchl, il gr. uff. Renda provveditore ag-lii studi, 11 gr. uff. ing. Ehrenfféflh'd capo compartimento delle Ferrovie, 11 comm. Alo! vice-presidente del Comitato provinciale dell'O.N.B., 11 Cornili Ci ' - U'".«-Siella • «r ijiiii elico impiego, il rrof. Perroncito, la medaglia d'oro Roulent, il grande invalido Natoli per i decorati al valor civile, e il sisDor Perino medaglia d'oro al valor civile. Dell'Unione Provinciale Fascista dell'Agricoltura era presente 11 segretario generale avv. Ratiglia, accompagnato dal vice-segretario avv. Marchese, il comm. Cravino commissario della Federazione Agricoltori, accompagnato dall'avv. Tamagnone. Erano pure presenti i dirigenti delle altre Federazioni di lavoratori fra cui il cav. Guido Pasella, commissario dell'Unione Sindacati del Commercio, e il cav. Scolari, vice-segretario generale dell'Unlofie Sindacati dell'Industria. Il discorso del Prefetto Ha preso subito la parola S. E. u Prefetto Maggioni. ii quale ha rivolto innanzitutto un saluto augurale al novanta contadini, quale riconoscimento <la parte del Governo nazionale alla loro fatica durata lunghe diecine di anni; quindi ha parlato del Natale di Roma, rilevando come la Città eterna sia ancora e sempre la capitale spirituale del mondo, e come questa tradizione mantenuta, viva dalla Dante Alighieri, sorretta da Paolo Boselii, sia stata raccolta dal Fascismo, che l'ha rinvigorita, innestandovi la festa del lavoro come un buon auspicio alla grandezza della Patria Partendo da questo spunto ha poi messo in rilievo l'opera svolta del Governo, raffrontandola con le lotte che altri regimi £ altre dottrine hanno posto a base della risoluzione della questione sociale, S. E. Maggioni ha aifermato che sull'interesse dei singoli, il Fascismo ha posto l'interesse m collettività e che questo interesse è 6tato tradotto in norme legislative, conseguenze logiche e necessarie della sua rivoluzione. li riconoscimento giuridico dei Sindacati, 1 contratti di lavoro, la Magistratura del lavoro, gli uffici di collocamento ed inline il Consiglio Nazionale delle Corporazioni, vanno considerati come altrettante tappe della marcia che lo Stato corporativo ita liano ha compiuto. Nel quadro di questa complessa azione, non va dimenticato quanto è compreso nelle ultime massime delia carta del lavoro, ove si trattano argomenti interessanti l'assistenza dei lavoratori. Rifacendosi agli ultimi decenni del secolo scorso, S. E. il Prefetto ha ricordato quanto è stato fatto dagli organismi di mutuo soccorso per alleviare le sorti allora tristissime dei lavoratori, jn un tempo in cui nessun diritto era dato al lavoratore, nessun dovere aldatore di lavoro e nessuna volontà aveva lo Stato d'intervenire a disciplinare questo genere di rapporti. Quindi è passalo ad illustrare le molteplici provvidenze assistenziali create dal Fascismo ed ha r.onrhiuso elevando un Inno al lavoro italiano insieme con un pensiero reverente alla Maestà del Re e alia insonne fatica del Duce. Il discorso di S, E. Maggioni, frequentemente interrotto da applausi, è stato coronato alla fine da una ovazione prolungata. La massa degli intervenuti fra cui molti fascisti in camicia nera, all'ultimo accenno al Capo dei Governo, ha fatto una calorosissima dtcvognlmostrazione di entusiasmo. Da parte si gridava: o Vogliamo il Duce viva Mussolini! » e le grida non sono cessate se non quando S. E. 11 Prefetto rinresa la parola, ha' riconfermato quanto è già stato pubblicalo dal giornali, assicurando che presto il Duce earà a Torino. Dopo la vihrante manifestazione si è woceduto alla distribuzione dei librettSi pensioni ai singoli titolari. Il segretario dell'Unione Fascista dell'Agricoltura, avv. Ratiglia. ha fano l'apTjello e ad uno ad uno ì contadini sono Bfilati sul palcoscenico a ritirare dalle mani del Prefetto il libretto, che S. bMieeioni ha accompagnato con paroledi incoraggiamento e di augurio. Calo . , rosi applausi hanno salutato l'apparire di ciascuno dei lavoratori della terra, La Stella al merito del lavoro lI di ci ale grato comunicare l'assegnazione ma onorificenza: la Stella al merito del avoro a due altri lavoratori. Si sono presentati sul palcoscenico Agusto Mar-,ellino unitamente al suo principale >della Ditta Zanelli: padrone e dipendente sono due vecchi die da 45 anni collaborano nella stessa azienda. Essi si sono abbracciati e ribaciati, mentre S. E. Mggioni consegnava al Marcelino l'ambita onorificenza; la stessa scena si è ripetuta per il decorato Giacomo Alle che lavora in un'officina di talco-grafite di Val Chisone La cerimonia e finita. Gagliardetti e fiamme vengono levati in alto: il Prefetto grida: .Per l'Italia, per il Re, per il Duce ». « Alala » risponde la. olla che tutta in piedi al pari delle Autorità gremisce il teatro. E' ormai vicino mezzogiorno quando le automobili che hanno sostato nella piazzetta durante la cerimonia, ripartono fra due ali di folla plaudente.

Luoghi citati: Italia, Roma, Torino