La rivolta divampa in India

La rivolta divampa in India La rivolta divampa in India Giornata di terrore a Calcutta - Nove europei feriti - L'assalto all'ospedale - A Karaki la Polizia spara sulla folla ■ Centinaia di feriti Londra, 16 notte. Mentre Gandhi continua it suo a»os total", e, adattandosi alle diverse condizioni locali e ai diversi siati d'animo, consiglia ora un'azione assolutamente passiva dinanzi alla repressione del movimento iniziato dai difensori dell'ordine, ora invece infonde entusiasmo alla popolazione esortandola a lottare quali che abbiano ad essere i rischi e a resistere a oltranza, si diffonde in tutta l'India, con una rapidità che Iti aspetti allarmanti, un vento di ribellione che, come commentava oggi in Parlamento un deputato, rassomiglia mollo a quello che imperversò fra il 1920 e ti! 19?2 nell'Irlanda. La sommossa sanguinosa di Calcutta c i tragici conflitti di oggi a Jìombay, a Karaki e in altri centri indiani, ove la d.isobbendienza ha perso il suo carattere di passività, e la resistenza ha asswito forme di brutalità impressionante, sono un avvertimento tanto alle autorità responsabili dell'ordine nell'India, quanto a Gandhi e al suoi discepoli. In tutti i suoi discorsi, e nelle sue dichiarazioni al pubblico e ai giornalisti, il leader del nazionalismo indiano ha sempre insislito nel porre in risalto il carattere essenzialmente spirituale della sua campagna e Vassenza da essa di qualsiasi forma di resistenza violenta alle autorità. Ghandi è stalo pienamente libero di intraprendere la sua grande marcia simbolica verso una delle più desolate spiaggie dell'India, di pronunziare tutti i discorsi che ha voluto e di iniziare perfino quella raccolta e produzione, ingenuamente primitiva, di sae, senza essere disturbato in alcun modo dalla polizìa. La disobbedienza è rimasta spirituale, perchè dinanzi ad essa le autorità hanno deciso di chiudere gli ocelli. Ma mentre Gandhi c i suoi discepoli sono rimasti fino a 7iuovo avviso indisturbati, gli altri, recalisi a porare in altri centri la parola del Mahatma, sono stati acciuffati dala polizia in retate alla spicciolata, al momento in cui dalle parole passavano agli atti o manifatturavano e mettevano in vendita sale di contrabbandò. Dàlie' parole ai fatti La corrente di disobbedienza si esaurisce cosi sul terreno spirituale per sempre crescente penuria di propagandisti sinceri e ispirali, ma si diffonde per contro nel Paese con crescente vigore su un terreno immensamente più pericoloso, su quello cioè della gran massa amorfa dei malcontenti. La. campagna non è più falla da illusi anche sinceri, ma da gente che mira al prolieo, a menare le mani e a sbarazzarsi con violenti sommosse locali del giogo degli stranieri. Questa trasformazione della campagna si è prodotta negli ultimi giórni, e Gandhi si affretta ad attribuirne lo. colpa alle autorità, ree di over pronunzialo sentenze selvagge a carico di amici di Gandhi r. dei eaders locali del movimento nazionalista. Può darsi elle un eccesso di severità sia stato portato da qualche magistrato nelle punizioni infili te a questi gandldsti, ma non si di mentichi che Gandhi è libero e che e pene inflitte, salvo pochissimi casi eccezionali, non superano i sei e Oli otto mesi di carcere. La verità è, e la si vede ogni giorno con maggiore chiarezza, che la disobbedienza civile è mezzo di lotta da non poter essere attuata che da truppe di elezione. E' mezzo quindi di lotta per classi eccezionalmente colte, ed è fatta più di tutto per creare figure di martiri e non figure contrabbandiere. L'atteggiamento deliavittima che accetta passivamente, anzi sorridendo, colpe e condanne, non può essere assunto che da chi abbia temperamento di santo. Lo ha Gandhi, lo hanno senza dubbio i suoi discepoli, e si deve presumere lo abbiano anche i leaders politici del pan-indianismo. Gandhi però non parla ai discepoli, ma si rivolge alla gran massa della popolazione e la eccita alla disobbedienza e contemporaneamente alla passività. La sua propaganda raccoglie proseliti più di quanto si credeva, ina anche, e in particolar modo, provoca la resistenza armata alle autorità. Solanto it 10 per cento della popolazione indiana sa leggere e scrivere e in un Paese che ha il 90 per cento di analfabeti un così raffinalo siste ma di lotta come quello propugnalo da Gandhi non può essere compreso nè seguilo. La produzione di sale voleva essere un gesto simbolico, ma caduto in mano alla folla amorfa indiana, illetterata e ribelle per va tura, esso è diventato arma pratica di lotta che conferisce atla situazione un carattere del tutto diverso da quello che Gandhi prevedeva. La responsabilità di Gandhi A Bombay, a Calcutta, a Karaki, a Poona si incendiano tranvai e automobili, si demoliscono lastricati di strade, si prendono d'as '\ salto edifici pubblici e flnanco ospedali. Questo è l'esito diretto della disobbedienza civile consigliata e iniziala da Gandhi. Egli avrebbe voluto essere arrestato al momento del suo arrivo sulla sponda del mare per accentuare il carattere simbolico della sud campagna che sarebbe stata cosi, incoronata con l'aureola del martirio. Oggi, libero di parlare e di agire, egli non può respingere la responsabilità dì quanto succede nei grandi centri indiani e di quanto accadrà nei prossimi giorni attraversò alla sommossa politica. Quésta situazione minacciosa che si sta delineando in India ha aspetti tragici, perchè destinata fatalmente a non lasciarsi diètro che cadaveri. Le sommòsse saranno riprese con tutti i mezzi, si deploreranno i mòrti e le cose torneranno ad èssere esattamente quelle che erano. Aspro conflitto a Karaki i -. - - Il gandhismo, dunque, daUa sua prima fase di ispirazione mistica, passalo poi attraverso la fase della commedia del sale, ti avvia ora verso la grande tragèdia. A Karaki alcune centinaia di'indigeni, decisi a strappare dalle mani della giustizia sei dei loro capi, membri del Congresso, hanno preso d'assalto la Corte ove costoro venivano giudicati, hanno infranto i banchi e le finestre ed hanno mostrato un atteggiamento talmente minaccioso verso i magistrali, che la polizia è stala costretta a sparare. Sette dimostranti sono stati gravemente feriti. Rinnovata: nelle vicinanze del palazzo, la lotta lià assunto un carattere disperato. Dèlie rivoltellate sonò Stiate scambiale e un indigeno è stalo ucciso, méntre venliséi altri sono stati traspòrtati all'ospedale in grave slato. Da parie della polizia, parecchi agenti sono stali pure feriti gravemente. Fra gli altri, due sergenti europei. A Calcutta gli incidenti prodottisi la scorsa notte, come quelli avvenuti nella mattinata di oggi, sono stati ancora più allarmanti. Infatti la folla è slata, durante alcune ore, completamente padrona dèlia città, immergendola nel terróre e nello spavento; ed è soprattutto contro il quartiere europeo che gli insorti hanno concentrato i loro sforzi. Divisi in bande compatte, armati di pietre, di mattoni, di sassi, di sbarre di ferro, di blòcchi di piombo, i dimostranti hanno, durante la notte, assalilo gli europei die in automobile facevano ritorno al loro domicilio. Nove di essi, fra cui una signora, sono stati feriti tanto gravemente da essere trasportali d'urgenza all'ospedale. Accanendosi allora contro le sue vittime, la folla, sempre più esasperata, si è recata in massa verso l'ospedale, tentando di assaltarlo. Dopò avere oltrepassato la soglia e frantumato i vetri delle finestre, si disponeva a penetrar nell'interno, quando giungevano notevoli forze di polizia in autocarri. Una lotta disperata si e impegnata allora fra gli agenti che facevano uso dei loro bastoni e la moltitudine elle faceva piovere su di loro una pioggia di proiettili di vario genere. La lotta à terminata col vantaggio della polizia aiutata'da distaccamenti militari accorsi d'urgenza in autoblindale. Il nùmero dei feriti, comprèsi quelli di ieri, oltrepassa la sessantina, e comprende quindici agenti di polizia, undici pompieri e. una giovane inglese, il cui stato, ieri giù grave, ispira oggi la più viva inquietudine. Questo quadro riassuntivo non comprende i feriti indigeni che sono stali portati via dai loro camerati ed il cui numero è ignoto. Incìdenti a Bombay A Bombay gravi incidenti sono pure avvenuti nella giornata odierna. Nei quartieri detta città sono avvenute collisioni fra i dimostranti e la polizia, mentre per disprezzo dell'autorità, parecchie centinaia di partigiani di Gandhi si recavano a Wadal, ore il Governo ha importanti stabilimenti per la fabbricazione del sale, cercando di forzarne le entrate. Le autorità sono padrone della situazione, ma gravi disordini sono da temersi per questa nòtte. A Poona, il quartier generale duella polizia è stato attaccato oggi a sassate da bande di dimostranti, provenienti da un comizio di protesta contro la condanna di Jaharwalh Nehru. Per sgombrare le vicinanze del commissariato, la polizia, tétto la direzione del magistrato delta città, ha dovuto effettuare cariche ripetute, respingendo finalmente la folla. Numerosi indigeni e parecchi agenti sono rimasti feriti. Lo stesso magistrato ha riportato gravi con fusioni. Un gran numero di arresti è stato operato e mantenuto^ malgrado gli sforzi della folla per liberare i prigoniéri. Secondo telegrammi dell'ultima ora, la sommossa si è riaccesa nel pomeriggio di oggi a Calcutta e circa una cinquantina di persone sono rimaste ferite. (Daily Telagraph). f