L'uccisione della vecchia domestica

L'uccisione della vecchia domestica L'uccisione della vecchia domestica Movimentate deposizioni testimoniali - L'Imputato recisamente smentito - I furti alla Scuola di pittura - Un amico che non ricorda e gli scatti del Presidente Firenze, 11, notte. L'udienza fi apre alle 9,15 « si riprende l'esmue. testimoniale. 11 prof. Giovambattista Klein, invitalo a raccontare quaLi furono i rapporti suoi con la famiglia Uuadagni, dice di essere stato e di essere tuttora amico del colonnello Peratoner, zio dell'imputato, il colonnello era molto preoccupato dell'andamento morale della famiglia Guadagni in quanto rifletteva l'educazione dei figli. Circa l'impresa coloniale tentala da Alberto Guadagni, il Klein dice che fu LI Peratoner a consigliargliela, contidando di mettere a buon profitto una discreta somma che Alberto Guadagni aveva ereditalo dalla propria zia- L'Alberto paini, ma l'imprèsa naufragò dopo poco tempo. Il giovane svendè ogni cosa e tornò a Firenze ripigliando la propria sciagurata vita. » Io gli diedi il consiglio — continua — di andare a. noma dove una Casa di accessori pei automobili ricercava un impiegato, ma l'Alberto non volle saperne. Due giorni prima del fatto, il Guadagni venne da me e mi domandò ancora se c'era modo di fare quel tentativo. Gli dissi di si e gli proposi di partire l'indomani manina, tili avrei pagato il biglietto di terza classe e gli avrei dato tialclie soldu per il vitto. Ma la proposta non gli piacque e se ne andò ringraziandomi. Qualche giorno dopo 0 rividi e mi disse che sua madre gli aveva dato cinquecento lire. 11 giorno stesso in cui venne arrestato, era venuto da me la mattina con un aspetto molto tranquillo. Gli dissi: « In città si dicono cose poco gaie sul conto tuo ». Mi rispose : « Tutto è a posto; ho parlato col giudice e l'ho perfettamente convinto ». Presidente: — Ma le disse dove aveva passato la notte fra il 22 e il 23 dicembre? Teste : — Si, m.i disse che, dopo cena, non era più uscito di casa. Imputato: — Lei, professore, si sbaglia. Teste: — Non è facile. Procuratore Generale, rivolto all'imputato: — Come fece a dire al prof. Klein di aver perfettamente convinto 11 giudice, se questi non lo aveva ancora interrogato 7 Imputato: — Non dissi « il giudice », dissi ■ la Questura ». Teste: — No, pronunciaste proprio la parole « giudice ». Intemerate del Presidente a due amici dell'imputato Sale sulla pedana il prof. Giuseppe Bossi, pintore, la cut testimonianza si riferisce alla terza imputazione mossa al Guadagni, cioè al furto commesso alla Scuola di pittura della quale il teste è direttore. Narra che sui primi del 1UJ4 alcuni allievi ed allieve della sua scuoia si lagnarono con lui per aver subito dei piccoli furti di danaro. Fu disposto un appostamento, del quale si incaricò un di lui figlio a nome Corrado, che sorprese il Guadagni mentre stava frugando la borsetta di un'allieva. L'Alberto Guadagni, scoperto, supplicò che non lo si compromettesse u fra l'altro disse che in quelIn borsetta egli aveva cercato del danaro che gli era stato rubato alcuni giorni avanti. A domanda del Presidente, risponde che il Guadagni non ammise mal di aver tentato di commettere il furto in modo esplicito. L'imputato, su domanda del Presidente, interviene per dire che si trattò di un equivoco e che egli non tentò mai di rubare nello studio del prof. Rossi. Dopo una breve apparizione della signorina Lily Nunzi, ex-allieva dei Rossi, che fa delle dichiarazioni di poco conto, si interroga Baldo Fabiani, che fu amico del Guadagni. Il teste racconta di aver frequentato, insieme al Guadagni, la terza ginnasiale; poi presero strade diverse ed egli non lo rivide che di quando in quando in locali di divertimento. Il Presidente chiede al teste se gli risulti che il Guadagni abbia talvolta richiesto con modi bruschi del denaro a qualcuno. Il teste lo esclude. Il Presidente rileva la stranezza di questn asserzione, in quanto il cav. Rajola ha detto ieri di certe minacele che il Guadagni aveva fatto a un amico del Fabiani, certo Franchetti, dal quale esigeva una certa somma. Teste : — Io non lo so davvero. Presidente: — Si ricorda almeno di aver detto qualche cosa di simile al giudice istruttore? II teste si stringe nelle spalle. Presidente: —- Se ne ricorda o non se ne ricorda? Teste: — No. Presidente: — Edi un confronto avuto col cav. Rajola se ne ricorda?Il teste si limita a borbottare dei « ma ». A questo punto il Presidente; coinm. Terra Abrami, che già aveva fatto presentire al teste, con sguardi e gesti, ravvicinarsi di una tempesta, balza su ed esclama: — Sa che cosa debbo dirle? Che tutto ciò è semplicemente vergognoso. Vergognóso e triste è vedere dei giovani distinti, che hanno frequentato alti studi, tenere cosi in dispregio il carattere. Se ne vada, se ne vada, e si vergogni. Glie lo dico per il suo bene I Compare quindi il teste Arnaldo Franchetti, un giovanotto in abito da golf grigio chiaro, guanti ciondoloni alla mano, berretto alla sport. Il Presidente squadra per un momento il testimone, e poi lo investe: — Se ne vada anche lei, ora, prima di cominciare la deposizionel Vada via, e torni in condizioni più degne di questo ambiente I Il teste resiti un attimo interdetto; poi fa un rapido dietro-front e scompare tra la folla. Una scuola in piazza Terzoni Virgilio, guardia notturna, e Fantonj Pasquale, commesso, depongono a proposito della bastonatura del vetturino Quintino Borghi, compiuta da una comitiva della quale faceva parte anche il Guadagni. Sullo stesso episodio depongono il vice-brigadiere di P. S. Michele My, il maresciallo Piazza, il maresciallo Francesco Pappalardo. Il brigadiere delle Guardie di Finanza Borgna fa una lunga deposizione nei riguardi della Lancini, che era spacciatrice di cocaina e di saccarina. Sulla Lancini depone anche il viaggiatore di commeroio Giuseppe Ilari. 11 Presidente gli chiede se è vero che scrivesse un biglietto alla Lancini, nel quale diceva che uno dei giovanotti, il Rinaldi, faceva qualche offerta di danaro perchè il fatto non avesse seguito; e il teste risponde affermativamente, e dice risultargli che la donna intascò effettivamente del danaro dai giovani, che l'avevano malmenata e derubata del portamonete. Alle 12 l'udienza è tolta. All'udienza pomeridiana la signora Erminia Gabrielli maritata Biondi depone su circostanze di secondaria importanza. Lo studente Franchetti, colui che il presidente aveva invitato a tornare in abito più consono alla circostanza ed all'ambiente, racconta di avere avuto jn prestito dal Guadagni una somma di denaro e di avere lardato a restituirgliela. Il Guadagni gliela richiese, sempre adoperando termini molto amichevoli e gli telefonò anche ripetutamente a casa. Presidente: — Ma nelle dichiarazioni rese al giudice istruttore lei accennò anche ad una scenata avuta col Guadagni in piazza Vittorio Emanuele. Teste: — Non ricordo. 11 presidente dà lettura delia dichiarazione resa dal Franchetti, nella quale, dopo avere accennato alla sce nata di piazza Vittorio Emanuele, co sì si espresse sul conto del Guadagni: o E' sempre a corto di denari e spes-so si trova in condizioni di commettere azioni scorrette, quali quelle di acquistare oggetti senza pagare ». 11 .presidente si rivolge al Eranchetti domandando: — E' esatto tutto questo? — Sissignore. — Glie somma doveva lei al Guadagni? — Duecento lire. Il pomerìggio del 22 dicembre Viene poi introdotta la signora Giuseppina Scaramella, che affittò il quartiere di via Serraglio al Guadagni. Depone su circostanze secondarie. Il dottor Montecorboli fece la constatazione di morte della povera Mazzoni. Il dottor Gastone Ricci aveva in cura il marchese Alberto Guadagni che si recava da lui urne le sere per essere sottoposto ad una iniezione ipodermica. Sembra al teste che quella sera il Guadagni uscisse verso le 18.30. Assunta Parisi, cameriera del dottor Ricci, conferma la deposizione del padrone. 11 giovane Vittorio Faconti, amico del Guadagni, è quegli col quale l'imputato trascorse parie del pomeriggio del 22 dicembre. 11 teste conferma la deposizione resa in istruttoria, cioè che verso le 17 si recò in casa Guadagni per prendervi l'Alberto. Egli usci insieme all'amico e si accompagnò con lui sino al Bottegone, dove l'imputato aveva un appuntamento con la propria amante. I! lesie lasciò il Guadagni e si recò al cinematografo. Per il rps-to della serata e per le giornale successive il testé piò nulla sa dire di preciso ed è licenziato. Altri testi depongono su circostanze di lieve conto. L'udienza è quindi rinviata a domattina.

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