L'amicizia italo-ungherese riaffermata a Roma

L'amicizia italo-ungherese riaffermata a Roma L'amicizia italo-ungherese riaffermata a Roma Roma, 11, notte. Stamane, allo 9,5, è giunto a Roma il Presidente del Consiglio ungherese conte Bethlen. Egli era accompagnalo dal barone Apor, direttore generale al Ministero degli Esteri a Budapest, dal conte Czaky, capo dell'Ufficio Stampa dello stesso Ministero. Il conte Bethlen è stato ricevuto alla stazione dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, S. E. Giunta, dal Sottosegretario al Ministero degli Esteri", S. E. Fani, dal Governatore di Roma, principe Boncompagni Ludovisi, e dal prefetto Montuori, dal comm. Taliani, direttore del cerimoniale al Ministero degli Esteri. Erano inoltre presenti i due Ministri delle Legazioni ungheresi presso il Quirinale e il Vaticano, De Hory e Barcza, coi rispettivi funzionari, il vicedirettore dell'Accademia ungherese a Roma, Tohl, il presidente del Circolo ungherese di Roma, capitano Kovacs, ed altre personalità della colonia ungherese. Il Presidente del Consiglio ungherese dopo essere passat» per la saletta reale, dove si è brevemente intrattenuto con le autorità italiane, è salito in automobile e si è recato in uno degli alberghi vicini alla stazione. Qui il conte Bethlen ha ricevuto 1 ministri ungheresi a Roma e i consiglieri di Legazione. L'illustre ospite, dopo le presentazioni ufficiali, si è diretto alla Legazione ungherese presso il Quirinale. Gli scopi della visita Avvicinato dai giornalisti, il conte Bethlen ha così precisato'gli scopi della sua visita: « .Von ho visto S. E. Mussolini sin dal 1927 e credo utile riprendere i contatti personali col Capo del Governo italiano, contatti tanto necessari fra i due Paesi che sono legati da relazioni di simpatia e di amiciza. Progettavo questo viaggio già da diverso tempo, ma la Conferenza dell'Aja ed i lavori delle Conferenze di Parigi mi hanno sempre costretto, mio malgrado, a procrastinare questo viaggio. Mi valgo di questo periodo di tranquillità per venire a Roma a salutare S. E. Mussolini e con questa visita io voglio esprimere non soltanto i sentimenti politici del mio Governo, ma anche, e soprattutto, l'amicizia della Nazione ungherese verso l'Italia. Questa visita mi darà ancìve occasione di poter ringraziare cordialmente il Capo del Governo italiano per l'appoggio poderoso e generoso dato dall'Italia, durante la Conferenza dell'Aia e in quelle di Parigi, alle aspirazioni del popolo ungherese. « L'appoggio cordiale dell'Italia ha dimostrato al popolo ungherese il valore e l'efficacia dell'amicizia italiana e, se vi sono stale critiche dell'opposizione alla mia opera di governo, devo dichiarare che tutti i partiti, unanimemente hanno lodato la mia opera per consolidare l'amicizia tradizionale tra l'Italia e l'Ungheria. Dirò di più: quando riferii al Parlamento il corso dei negoziati dell'Aja e di Parigi, durante i quali mi ripromettevo di sanare le ferite inferte dalla grande guerra al mio Paese, e rivelai la cordiale collaborazione del Governo italiano in questa mia fatica, tutta la Camera, senza distinzione di parliti, scattò in piedi, plaudendo lungamente all'Italia ed al suo generoso popolo ». Parlando poi della situazione in Italia, il conte Bethlen ha detto: « Credo che il vostro Paese possa essere fiero clte in tempi difficili come quelli che l'Europa attraversa dal dopoguerra, abbia saputo trovare in sè l'energia per marciare risoluto verso il suo avvenire, cercando nuove vie su cui affermare la sua leale politica europea e mondiale, sotto la guida di un uomo come Mussolini che non esito a qualificare come il più eminente fra gli uomini politici dell'odierna Europa. Egli ha tracciato delle nuove vie da seguire nella politica interna, ha dato alla vita economica dell'Italia le basi di un'impensata rinascita ed lia iniziato uno sviluppo di essa cìie riempie di ammirazione. Egli, d'altra parte, imprime con forza e con dignità un suo segno particolare nella vita internazionale, affermando in pieno la forza della nuova Italia, come grande Potenza, in Europa, dove essa è destinata ad esercitare un ruolo assai più importante di quanto non fece durante la guerra ». A mezzogiorno il conte Bethlen è stato ricevuto dal Re che lo ha poi trattenuto a colazione, alla quale hanno partecipato anche il Ministro d'Ungheria presso il Quirinale, S. E. De Hory, il direttore generale del Ministero degli Esteri ungherese barone Apoi, M capo dell'Ufficio Stampa del Ministero ungherese conte Czaky, il primo consigliere di Legazione De Wodianer. II colloquio con Mussolini Alle ore 16 il conte Bethlen si è recato a Palazzo Venezia a visitare il Capo del Governo ed ha avuto con lui un colloquio durato oltre due ore. Il conte Bethlen ha tenuto in particola!- modo a esprimere al Capo del Governo italiano i ringraziamenti del Governo ungherese per l'efficace cooperazione data dall'Italia in occasione deila Conferenza dell'Aja, alla favorevole soluzione delle questioni interessanti l'Un- gheria. I due uomini di Stato si sono ampiamente intrattenuti delle altre questioni e anche di quella economiche aventi un comune interesse per i due Paesi, constatando con soddisfazione il cordiale sviluppo delle loro amichevoli relazioni. Questa sera, poi, il Capo del Governo ha offerto all'Albergo Excelsior un pranzo in onore di S. E. 11 conte Bethlen. Sedevano alla destra di S. E. il Capo del Governo donna Luisa Federzoni, S. E. De Hory, Ministro d'Ungheria a Roma, S. E. Federzoni, il conte Czaky, il Ministro Guariglia, il conte Vinci, il conte Capece; alla sinistra donna Elvira Fani, il signor De Wodianer, S. E. Rocco, S. E. ili conte Mattioli Pasqualini, il Ministro Summonte, il cav. Ottaviani, il cav. Jannelli. Di fronte a S. E. il Capo del Governo sedeva S. E. il conte Bethlen, il quale aveva alla sua destra donna Zenaide Giunta, il barone Apor, S. E. Mosconi, S. E. Fani, il Ministro Taliani, il comm. Jacomoni; .alla sinistra la signora Guariglia, il colonnello Schindler, S. E. Giunta, S. E. il Governatore di Roma, il conte Suardi, il nobile Baldoni.