I goliardi torinesi toccano la mèta dopo dieci giorni di difficile navigazione

I goliardi torinesi toccano la mèta dopo dieci giorni di difficile navigazione LA CROCIERA TORINO-VENEZIA I goliardi torinesi toccano la mèta dopo dieci giorni di difficile navigazione Venezia, 10 notte. Stamane è stata compiuta felicemente l'ultima tappa della crociera fluviale Torino-Venezia sul Po, dei venticinque canottieri del GUF di Torino. Come si sa, essi erano partiti da Torino la manina del l.o aprile e hanno compiuto il viaggio, che, come è noto, all'inizio fu assai movimentato, nelle otto tappe in programma. Essi erano arrivati da Crespjno a Chioggia l'altro ieri sera e vi si Termarono fino alle 6 di stamane. Col fresco della mattina attraversarono la laguna, giungendo a Venezia alle 10,30, attesi alla riva del giardinetto reale, ove ha sede la società dei canottieri Bucintoro, dai loro colleghi di Venezia con a capo il Segretario Politico del G.U.F. di Venezia, signor Giacorhini. e da 250 studenti universitari torinesi arrivati slamane alle ore 7 da Trieste. I baldi canottieri sono stati molto festeggiati. Dopo le presentazioni e le feste, essi hanno ripreso l remi per recarsi a depositare le Imbarcazioni nel cantiere della Bucintoro alle Zattere. A mezzogiorno, il Podestà di Venezia ha loro offerto un rinfresco nela sala napoleonica di Palazzo Reale. >ve i canottieri e i loro solleghi hanno ricevuto il cordiale saluto di Vene- a da parte delle nostre autorità. Il messaggio del gerarchi torinesi li membro del direttorio del G.U.F. li Torino, Piero Gambotto, che accompagna la numerosa comitiva degli studenti clie furono in gita a Trieste, rivolto ai presenti ha detto: t Quale rappresentante del goliardi torinesi, ho l'alto onore di portare alle Autorità tutte e ai camerati veneziani Il saluto delle Camicie Nere di Torino attraverso il messaggio del nostro Segretario federale e Segretario politico del G.U.F., avv. Bianchi-Mina, messaggio che cosi suona : « Ai camerati goliardi della Serenissima Venezia, vengono i goliardi della vecchia Torino, e ricordano i morti comuni nella guerra che due volte il Piemonte ha combattuto per il Veneto italiandssimo. E nell'alalà di Piero Gambotto della Federazione e del G.U.F. torinesi, lanciano alla gioventù studiosa veneziana la stessa augurale certezza che è per tutta l'Italia, oggi e sempre del giovani, poiché Duce nostro è Benito Mussolini. Per Venezia e per i suoi goliardi, A noi I — F.to: BianchiMina ». II Podestà di Venezia, conte Zorzi, porta il saluto di Venezia, rievocando le glorie passate del Piemonte e del ye^-2u^Jui~n^LÌl.e.lV«ui?iiìlbprih0^?"'1'0,;^ derazione Provinciale Fascista. Infine a : l , il Podestà di Venezia legge il s^guen te messaggio del Podestà di Torino, a lui consegnato dai croceristi: « Illustre camerata e collega. Una balda schiera di vogatori goliardi del G. li. F. di Torino parte per compiere il viaggio fluviale fra questa città e Venezia. A questi giovani che, attraverso l'ardua fatica, perseguono le direttive del Governo Fascista per il miglioramento fisico e l'elevazione morale di coloro che dovranno in un prossimo domani essere assertori della forza e della bellezza della stirpe italiana, affido con entusiasmo questo mio messaggio, che reca a lei, caro camerata e collega, il mio più cordiale saluto fascista, e alla nobilissima consorella i sensi di esultanza dell'anima mia per il nuovo vincolo Ideale che cosi sì cementa tra le nostre due città. — Firmato: Paolo Di Revel ». L'importanza del < raid > L'importanza del raid (sono stati percorsi 700 chilometri) sta nel fatto che, per la prima volta un numero cosi notevole di equipaggi ha compiuto vi percorso lungo il Po da Torino a Venezia e che per ia prima volta anche è stato compiuto un esperimento di nav:gazione fluviale il quale non ha soltanto carattere sportivo, ma assume quello di manovra pratica eseguita a meraviglia, manovra destinata a stabilire il grado di possibilità per una crociera di tal genere, in una stagione poco favorevole per le condizioni fluviali. la mèta che gli organizzatori si ripromettevano è stata raggiunta pienamente; sono state superate tutte le difficoltà: è stato messo in rilievo l'allenamento degli equipaggi, la loro organizzazione ed abilità nel manovrare barche cosi pesanti in circostanze talvolta anche pericolose. Le tre imbarcazioni partirono da Torino martedì, l.o aprile. Sul giornale di bordo si ebbe da annotare ben presto una disavventura. Al ponto di San Mauro è avvenuto il primo incidente: l'acqua vorticosa lanciava la « Delpano • contro un pilone del ponte. L'equipaggio fu costretto a. salvarsi a nuoto e quindi ad abbandonare lo scafo. Le altre due imbarcazioni raggiungevano Chlvasso. Il giorno dopo sono a Casale; colà I naufraghi «sono giunti in auto ed ottengono dai canottieri casalesl un'altra imbarca- W benefici dell'onore che~gll viene tri Per av*r *»puto compiere teli- „a„lom,a i, rm„i«„ zione, a cui danno il nome di ■ Deipiano II ». Quindi la crociere viene ripresa al completo. E' faticosa e pericolosa. Anzitutto riescono ad evitare tre ostacoli: due ponti ed un pilone di ponte demolito. Contro di essi la corrente minacciava di trasportare le imbarcazioni, ma l'abilità degli equipaggi evita il pericolo. Poi scende la pioggia, scrosciante... Un diluvio. Tuttavia i tre equipaggi arrivano ad Arena Po. Ma qui Giove Pluvio li attendeva al varco. 11 tratto fra Arena Po e Cremona si fa veramente aspro, poiché gli elementi sembrano scatenati contrr. 1 venticinque argonauti, che hanno avversi pioggia e vento, è poi la corrente del fiume, ingrossato dalla pioggia. Dopo due ore di lot ta sono costretti a sostare a Parpa nese, e colà ricevono ospitalità festosa. Ma, intravvlsto un raggio di sole, si rimettono a navigare. Non era.ette un raggio ingannevole, poiché più" tardi la tappa fu raggiunta sotto una pioggia torrenziale. Da Cremona a Casalmeggiore la navigazione fu buona sino ad Abello. Pei temporale ancora, tanto che le barchu sono cariche d'acqua e gli 03'iiipaggi arrancano per finire la giornata. 13. tempo non fu più favorevole nel tratto tra Gasalmaggiore e Ostiglia. La calma dopo la bufera Da Ostiglia a Crespino invece, furono percorsi ottanta chilometri, con calma di acque e di vento; ma 11 tratto più tranquillo fu quello di Crespino a Chioggia; tre ore di canti sotto il sole e su un fiume liscio come uno specchio. Passarono quindi Cavanella, Loreo, Porto Viro. I goliardi lasciano il Po elle spalla e le imbarcazioni toccano il Brenta, giungono quindi sulla Laguna, e finalmente gli equipaggi possono scendere a Chioggia, dove ricevono accoglienze entusiastiche; e vengono accompagnati a visitare i punti più pittoreschi delle città. DI qui sono ripartiti stamane alle 10,30 per Venezia. Delle accoglienze trionfali loro tributate già abbiamo detto. I veneziani hanno voluto dare una novella prova ai rappresentanti della gioventù piemontese del loro affetto. E le acclamazioni sono state dirette particolarmente al capo ciurme Gìannoccaro, che ha saputo essere verso i compagni il camerata e a un tempo il superiore, assolvendo egregiamente il compito affidatogli. Egli che accettò l'onere della direzione dell'impresa è giusto che og- cememte la crociera. I giovani goliardi — con il loro capo — erano attesi alla prova: questa per le peripezie che abbiamo narrate è stata qtiant'altra mai ardua; l'aver saputo superare le difficoltà che la sorte ha voluto porre sul loro cammino costituisce la riprova della maturità e della valentia della pattuglia valorosa che così degnamente ha rappresentato l'Ateneo Torinese.

Persone citate: Abello, Benito Mussolini, Bianchi-mina, Duce, Paolo Di Revel, Piero Gambotto, Zorzi