La squadra del Lussemburgo battuta per 8 goals a 1

La squadra del Lussemburgo battuta per 8 goals a 1 UNA BRILLANTE VITTORIA DEI «CADETTI» La squadra del Lussemburgo battuta per 8 goals a 1 (Dal nostro inviato) Genova, 7, mattino. Nove goals. Troppi per un incontro internazionale. H netto scarto di punti dice cpianta fu la disparità di forze eSt?S5UfflS S1S T.ìs .a,f lJ0.CoffilasBsaffì?j5^1Sii^^H?AfSÌ^l^lJ.-1JÌ5KH£^,S?l l"èJs,,*J°che, per ottanta minuti almeno dei no vanta di gioco, gli azzurri si sono stabiliti nell'area di rigore dei rossi e, facendo dell'accademia e sbizzarrendosi in tiri in goal, hanno segnato come e quando hanno voluto. Esibizione quindi e non lotta. Del resto questo si poteva preveder»),, che per quanto qualcuno avesse affermato che il calcio lussemburghese aveva fatto notevoli progressi si da poler allineare in campo .Una squadra torte, in verità si sapeva che gli avversari dei cadetti azzurri non dovevano essere considerati come eccessivamente pericolosi e la vittoria dei cadetti era nelle generali previsioni. Una ttrpresai il goal dei ressi Interessante l'incontro lo fu solo nel primi venti minuti di gioco. Si cominciò infatti con una grossa sorpresa. Le squadre erano appena partite al fischio d'invio dell'arbitro Ruoft della Federazione svizzera, che gli ospiti pervenivano al successo. Fu veramente un colpo inatteso. Battuto il calcio d'inizio i rossi abbozzavano una azione sulla sinistra; Gaspcri interveniva a rimandare ma la palla cadeva sul fronte dell'attacco lussemburghese. Se ne impadroniva Stemper, il centro della linea, che si portava fra i terzini italiani rimasti un attimo indecisi e tirava decisamente in porta. Il non imparabile pallone batteva Compiani e poneva gli azzurri in svantaggio. Questo punto degli ospiti parve fatto apposta per dare Interesse alla contesa. La folla attese la riscossa della Nazionale nostra ma la squadra stentò alquanto a ritrovarsi. Gli avanti riuscirono bensì a portarsi subito a contatto, e ripetutamente, della estrema difesa avversaria, approtlitahdu delia scarsa efficienza della mediana So ma di fronte ai terzini ed al por lussemburghese il gioco degli azzurri mancava di decisione e di tempestività. Stretto nella sua area l'undici ospite si difendeva u denti stretti. Incassava un corner al secondo minuto, un altro al quinto, un altro ancora al 15.o, su tiro violentissimo di Ferrari parato con il pugno, ma non cedeva. L'attacco nostro dovette insomma faticare sino al ventesimo minuto per pareggiare le sorti. A questo punto un'Intesa Chini-Bertolino portò il gioco nell'area di rigore rossa: Bertolino passò ad Avarie, A'valle rovesciò dt botto a Canchero ed I! centro attaccante, eseguendo a sua volta una perfetta rovesciata, mise decisamente in rete. • Una volta ottenuto il pareggio la squadra azzurra prese a farla da padrona. Un minuto dono Banchero segnava ancora sfruttando una discesa di Cattaneo ed Avalle e poi cominciava l'assedio che doveva continuareBer tutto il rimanente della partita, ue corners incassava il Lussemburgo e maturava intanto il terzo punto, cu» doveva essere fra i più belli della giornata. Si era al 28.0 di gioco e Dupont usciva decisamente su Banchero che stava per colpire la palla di testa per indirizzarla in rete. L'intervento del portiere allontanava il pallone e metteva a terra l'attaccante italiano, colpito casualmente con un pugno « capo. Mentre dunque Banchero era a terra e lo stesso imponi era caduto proiettato in avanti, la palla perveniva a Cattaneo che si trovava a circa venticinque metri dalla porta lussemburghese. L'alessandrino la colpiva a volo e la spediva in rete proprio sotto la traversa con un tiro fortissimo. Un goal da campione. Un mi nuto dopo il Lussemburgo era ancora in corner ed al 38.0 era Chini a se gnare di testa raccogliendo un centro di Cattaneo che, avuta la palla da Avalle, era fuggito solo verso la linea di fondo. Il punteggio del primo tempo si chiudeva con un quinto goal segnato al 4i.o da Banchero il quale, di testa, correggeva la traiettoria del, pallone inviato ancora al centro dal-l'insidioso Cattaneo. . JAl termine dei quarantacinque mi-liuti la partita era dunque decisadefinitivamente in nostro iavore enon si potevano più nutrire dubbisul successo degli Bottino di goals La ripresa fu quindi un supple mento di accademia per la compa > ai accaaemia per la compagine italiana ed una fatica inutiledei rossi per tentare di contenere ipunteggio degli italiani. Quel pocodi lotta che il primo tempo ci avevaancora offerto, doveva sparire detutto nella ripresa. Gli ospiti andarono infatti calando in modo impressionante alla distanza ed agli azzurrnon rimase che il compito di esercitarsi in tiri in goal da tutte le posizioni ed in trame di gioco che, per la pressoché completa inefficienza avversaria, riuscivano spasso rerfett'.TM goals italiani ci porto la ripresama cosi come il gioco si svolse, solo che gli azzurri avessero voluto veramente aumentare di molto il loro bottino di punti avrebbero poluto ottenerne quattro volte tanti. Invece, sicuri della vittoria, jrli attaccanti nostri non si preoccuparono di schiacciare gli avversari sotto unr- valanga di punti. Essi vollero offrire alla follla nella visione di tutta una serie odiscese perfettamente congegnate riuscirono certo nell'intento. Nelle file lussemburghesi intanto era subentrata da... rassegnazione. Pecruento si prodigassero non riusciva infatti ai difensori rossi di tenere in freno gli incontrollabili attaccanti avversari. Dice il taccuino: corner a nostro favore al 12 su fuga di Cattaneo; goal di Avalle al 15' in seguitad un grave errore di Arend, lesindestro; corner al 22' su spettacolostiro al volo di Ferrari; ennesimo corrwr al 2-4'. A rompere la monotonidegli attacchi nostri giungeva solo a20" un tiro di Stemper il quale si impossessava della palla per un mancato rimando di Gasperi e costringevCompiani a gettarlo oltre la linea dfondo con un tuffo eseguito con perfetto senso di "tempo. Ma, all'infuordi Questo... scherzo, nulla venne più a turbare la pace dei nostri difensored i nostri attaccanti poterono anchprendersi il lusso di colpire successivamente per ben quattro volte 1 paldella porta lussemburghese, con tirdi Ferrari, Chini e Cattaneo. La partita, che andava languendovedeva ancora un goal di Banchero a33', su cross raso terra effettttlo da Cattaneo e l'ultimo punto di Ferrarifai 30\ ancora su centro di Cattaneo do^po che l'azione, partita da Furlani, « ^ra sviluppata con la collaborazione ditutti e cinque gli attaccanti azzurri. il prodigioso «Hieoo marra Questo rincontro in cifre e punti. Il Jpttorè può già oss ersi fallo un'idea (Iella facilini con la quote la squadra azzurra riuscì ad imporsi. .Vi fu net- o i e 1a sproporzione di foTze e quindi piii che un incontro quello cho si ebbe sucampo del Genova fu un vero e proprio allenamento, che per altro è riu oiscito a dirci come analmente possià^ contoie su di >ma Nazionale B ve ramente affiatala ed effici e a o a efficiente Protagonista della partita .fi stata la linea attaccante. Vera attesa per la prova dei quattro ragazzi di scuola « grigia ». Ebbene possiamo veramente dire che l'esperimento tentato dal Commissario Unico ù riuscito in pieno. Cattaneo, Avalle, Banchero e Ferrari hanno marciato, per quasi tutta la partita con una intesa Invelo sorprendente. Abbiamo già detto che. occorse un quarto d'ora alla linea attac cante per dar vita al suo gioco, ma quando l'accordo fu trovato la squadra lussemburghese si trovò con le sue deboli forze a dover fronteggiare un attacco che avrebbe saputo dare del grattacapi a difese di ben altra levatura. Furono i fonvaids a dare spettacolo ieri. 11 solo Chini si trovò impacciato e spesse volte indeciso e si può credere che il romanista, ohe del resto non ebbe le simpatie della folla che avrebbe veduto volentieri al suo posto il » suo » Levratto, abbia avuto una nera giornata, oltre che l'avversario più difficile da superare. Ma gli altri quattro uomini fecero tutto quanto possono fare quattro giocatori di classe. Ferrari fu veramente 11 muntore e giocò una partita superba, imessondo attacchi a suo piacere e sfoggiando azioni stilisticamente insuperabili. Accanto a lui funzionarono egregiamente Avalle. per quanto non ancora del tutto rimesso dalla distorsione toccata in allenamento.. Banchero, che «eppe sfruttare parecchie delle innumerevoli azioni create in area nisemhurirhPse e Cattaneo il quale, continuamente libero, portò al centro paloni su palloni, tentando di tanto in tanto anche direttamente la via a-'BQuesta linea che tanto felicemente ha sonnto creare un gioco armonico e bello, ha avuto- facilitato 1 suo compito dalle pecche degli avversari. La linea mediana del rossi non ebbe infatti risalto in tutto il corso della partita. 11 centro sostegno non si vide mai decisamente in azione ed t laterali gli furono degni compagni. Tutto il lavoro si riversò quindi sul trio estremo di difesa. Terzini e portiere furono sottoposti ad un lavoro continuo, sfibrante. Essi ressero per qualche poco, poi crollarono. Respinto un attacco, un altro già si profilava; rotta un'intesa, un'altra gin si era creata. Il compito diveniva di volta in volta superiore alle loro forze. Buoni colpitori i lerzlni «I disorientarono quando dovettero affrontare un gioco in linea sapientemente impostato. Detto questo, si può capire quale sia stato il compito del portiere. Non ebbe un momento di riposo e, mentre dalla parte opposta Compiani si limitava a far da spettatore, egli dovette prodigarsi dal primo all'ultimo minuto. Parò palloni a decine, ebbe la sua. casa sfiorata da cento tiri e fu battuto otto volte. Tutti palloni imparabili? Possiamo dire di si, dato che .essi erano calciati in porta a conclusione, di disrese che già avevano battuto tutti gii altri difensori. Oupont. oberato di lavoro, ebbe pertanto modo di eseguire alcune parate veramente belle state certi che il portiere lussemburghese si ricorderà a lungo degli altarcanti itallani! Uomini e reparti Prospettato quello che fu il duello fra l'attacco azzurro e la difesa rossa possiamo parlare degli altri reparti L'attacco lussemburghese non visse che a tratti e fu veramente troppo povero di gioco per aver ragione de le nostre linee arretrate. Imbroccò 1 azione del goal a' primo minuto e fu tutto Altro dt notevole non ebbe pra epe il tiro di. Stemper a. metà della ripresasuoIn complesso, troppo poco per una linea attaccante anche di modesto vaiore. Individualità che emergessero i .Lussemburgo non ne ha messe In evi Come abbiamo detto, le uni J^è còse buone ce le offersero: il por - «era iran le sue parate a ripetizione a■ PeS^S con il loro continuo lavoro Li rj centro attaccante con il suo prò j digarst reso del resto inutile dallamancata collaborazione dei compagniRitornando agli azzurri, possiamo dire che, se l'attaccò ha avuto modo idi imporsi, anche le altre JJneeL se1" '"'V'j ,,;in collaborare e Pure .chianiato di wft^^^ES?l!con gli uomini 6' a^a^°'/"rono„f o ! pre perfettamente ali altezza della si a [ l i r . , o oa a i «; a r a n a ao o illazione. Il migliore dei mediani tu indubbiamente Bertolino il quale, senza sfoggiare virtuosismi che del resto non sono nel suo repertorio di giocofu continuo, accortissimo, sicuro e preciso. Anche Furlani dal lato opposto gioco un buon match. Viani acentro non fu sempre felice. Ebbe momenti di vena e pertodi di IncertezzaSi fi avvertito che il giocatore non maturo ancora, ma che potrà certo far meglio in avvenire. La mediannon ebbe che raramente compito difensivo, mentre invece dovette soprattutto fermare le respinte, dei difensoravversavi e rifornire di palloni 1 attacco. Terzini e portiere rimasero a lunga braccia conserte, spettatori dellsmantellamento della squadra avversaria. Le parate di Compiani si possono contare con le dita di una manocome pure gli interventi di MonzeglioOasperi, invece, in giornata spettacolosa ed in ottime condizioni di formasi spinse spesso a cercar lavoro sin sulla linea dei mediani. Le sue entrate decise e sicure sgominarono letteralmente i forwards rossi. Gasperi ebbe rimandi bellissimi al volo che strapparono l'applauso e, forte come si sentiva ieri, avrebbe certo desiderato davere maggior luvoro per dimostraro _ r-pienamente le sue possibilità, a l aa ! rl ù i e i i , l a , - 08ae«-« ea=» ««chi ,rop p0 distanti dai nostri migliori. Credia * 0 aulndi chB di partlte con „ Lu8|semburgo, battuto già tre volte e semAutorità t pubblico E qui è tutto. Resta la constatazionche la squadra dei cadetti ha finalmente trovato la sua giusta inquadratura. Quunto progresso da Marsiglie da Napoli! La folla non è accorsa troppo numerosa sul terreno del Genova: diecimilpersone o poco più ed un incasso agglrantesi sulle ottantamila lire. Gli che il pubblico è ormai troppo scaltro per non sapere 11 valore delle squa dre che scendono in Italia per incontrare gli azzurri, e la gran massa degli sportivi aveva giustamente pensatche l'Incontro non era di quelli chriserbano emozioni ed interesse. Vi so no ormai degli avversari che bisognerà lasciare per essersi essi mostrati troppre nettamente, per un pezzo non se ne parlerà più. L'arbitro Ruoft* ha diretto il facile Incontro in modo esemplare. I gioca fori dèlie due squadre mostrarono 1ncampo correttezza, e cavalleria, Ani- biente idilliaco .e. sereno, proprio comò ci augureremmo per lé partite del nostro campionato, che purtroppo si svolgono spesso in modo ben diverso. Terreno ottimo e giornata splendida. Italia [B): Compiani; Monzeglio Gaspen; Furiant, Viani, Bertolino; Cattaneo, Avalle, Banchero, Ferrari, Chini. LuascmbiiTon : Dupont : Arcnd. Kolb; Beutcr, Feierstein, Kremez; Weber, Maringer, Stemper, Bommctz, Logelin. All'incontro assistettero gli on. Leale, Rocca, Barrii, Rossoni, Lundi. Za nicchi, Starace? il Segretario federale, dott. Celle; il comm. Mario Ferretti viee-ipvcsidentq della E.I.F.A., il maestro Zanetti segretario della Federazione; il rag. Agnisetta direttore tecnico della squadra; il cav. Gaudenzi del Direttorio Divisioni Superiori; i'ing. Graziani vlce-prcstdente delia Federazione, e molte altre autorità federali. L. CAVALLERO.

Luoghi citati: Avarie, Genova, Italia, Lussemburgo, Napoli