Dichiarazioni dell'on. Razza sul bracciantato agricolo nella valle del Po

Dichiarazioni dell'on. Razza sul bracciantato agricolo nella valle del Po Dichiarazioni dell'on. Razza sul bracciantato agricolo nella valle del Po II duplice aspetto del problema: conduzione terriera ed emigrazione interna 5000 famiglie di coloni della Valle padana troveranno posto nelle bonifiche . ' o è d e e i l . | Abbiamo chiesto all'on. Razza, Presidente della Confederazione Nazionale dei Sindacali Fascisti dell'Agricoltura, alcune dichiarazioni sull'attività che la sua Confedernzione e; più tardo, la futura Corporazione dell'Agri' coltura dovranno svolgere in rapporto alle recenti deliberazioni del Gran Consiglio ciie hanno attinenza con la situazione agricola della Valle del Po. L'on. Razza, con squisita cortesia ci ha detto: « E' noto il pensiero del Capo del Governo, relativamente al problema del bracciantato agricolo, che nella zona cosidetta della Valle del Po e precisamente nelle Provincie di Piacenza, Mantova, Bologna, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Rovigo e Padova assunte particolare aspetto di gravità. Effettivamente, in quelle zone, noi abbiamo una popolazione intermedia, costituita, in grandissima parte, di braccianti avventizi, i quali non trovano occupazione nei lavori agricoli, durante i periodi normali. Qualche volta, anche durante lo stesso periodo del raccolto, numerosi di questi braccianti non riescono a trovar occupazione. « Il problema era già grave, prima del Fascismo; senonche i socialisti non se ne sono mai preoccupati, perchè la massa dei braccianti serviva appunto ai fini politici dei rossi « Il Fascismo, invece, essendo sorto con un programma di « sbracciantizzazione », della terra, si è preoccupato subito di affrontarlo ». — Sotto quali aspetti, onorevole, questo problema può e-sere fondatnentaltalmente considerato? — Esso assume un duplice aspetto: l'uno si riferisce al sistema di conduzione terriera, l'altro interessa la colonizzazione e la emigrazione interna. Per quanto riguarda la produzione terriera, seguendo le direttive del Capo, la nostra Confederazione tonde a trasformare, per quanto è possibile. In compartecipanti, mezzadri e coloni. I braccianti. 11 problema di natura te cnica rientra, invece, nel complesso quadro della bonifica integrale. Due magnifici esempi sono oggi la provincia di Ferrara e la provincia di Rovigo. In quest'ultima, particolarmente, il problema della bonifica integrale, che ormai si avvia verso la sua soluzione, darà la possibilità. con l'appoderamento, di fissare alla terra un discreto numero di braccianti. L'altro, quello della colonizzazione e della emigrazione interna, presenta, dal canto suo d.cile difficoltà di ordine finanziario e di ordine morale. Si tratti», in effettinon solo di strappare alla malaria c alla palude della terra, e di riconqui staria alla coltura, ma di far sorgere centri di vita attiva e feconda ove oggi non è nò un albero nft una casa — Ci vuol dire, onorevoli, degli esperiinenti, tentati in questo campo? — Anche in questo campo, som già =tati raggiunti assai buoni risultatiijti tentativo in grande stile, che oggqualche cosa di più di un semplice illativo, è appunto quello del « \ tliaggio Mussolini », in Sardegna, nella bonifica di Torralbn, che appartiene alla provincia di Cagliari. Un altro esperimento, veramente grandioso, e quello delle Paludi pontine. Altri an cora si van facendo in zone diverse dell'Italia meridionale e centrale, ed in Sardegna. — Ella ha detto, onorevole, assa buoni risultati. Risultati, adunque soddisfacenti? — Non vogliamo alimentare speran ze eccessive, ma è certo che moltissi mo si può fare ed ottenere, e più ari corn si potrebbe, con una unicità d lnrt'rizzo, e, soprattutto, cercando il attuare il problema, con visione unitaria. . . , _ _ — I e deliberazioni del Gran Const glio giungono, quindi quanto mai op pontine. — Si. poiché la corporazione avrà il vantaggio di porre non tanto le Con federazioni della Agricoltura nella ne cessila di tracciai* rapidamente il prò granulia, ma piuttosto, e questo per la sua qualità di organo unitario, di po ter trovare i mezzi, tra quelli ogg: di spersi nei diversi enti, che si occupano della colonizzazione, della bonifica e delle emigrazioni. Le deliberazion del Gran Consiglio, quindi non signi1 nonno soltanto un indirizzo ed un or dine, ma vogliono essere, appunto, la 1ragione della soluzione integrale cosiideila « coutadinizzaziouo » del brac ctonie avveutwlp. La'."ps^VSSf^filxawa&> oW&edcaUo alte duretUve dei o . e a n I o e l e , o o e , c e e Duce, ha già fatto qualche cosa: immodestamente, potrei dire anche mot to. Ma il problema è così vasto, da non poter essere aflrontato con l'azione della sola organizzazione sindacale. Ed ecco, rivelarsi cosi la bontà del metodo e del sistema corporativo. In definitiva, che cosa dovrà essere la Corporazione? Essa dovrà, appunto come organo dello Stato, essere il vaglio delle possibilità di assorbimento nelle diverse bonifiche deilla massa dei braccianti. In altre parole la Corpora zione dovrà esaminare la struttura e la essenza, nonché la capacità di ren dimento delle diverse bonifiche; sele zionare, tra la massa dei braccianti della zona del Po, i più preparati ed i più capaci, quelli che, cioè, non sojo sono adatti a fare i coloni o i mezza dri, ma anche, e. direi, specialmente quelli che sono in grado di acclima tarsi nelle provinole di nuova coloniz zazione. — Quante famiglie di braccianti po tranno essere assorbite con questo si stema ? A mio avviso, entro un ciclo, non certamente ristretto, ma neppure mol to ampio di anni, all'incirca cinque mila famiglie di coloni e di mezzadri della valle del Po potranno trovare posto nelle bonifiche, attualmente in corso. .Non a la' soluzione del proble ma, ma è una bella smobilitazione del contingente di braccia, attualmente esistente, soprattutto quando si pensi che di pari passo con l'opera di colo nizzazione, dovrà svolgersi quello che vien detto lo stralcio dei terreni. — Il quale consiste? — Semplicemente nel concedere la compartecipazione ai braccianti del su pero di terreno, di un fondo dato a mezzadria. Noi abbiamo una grande fiducia in questo genere di realizzazio ne, che dovrà essere compiuta, secon do le direttive del Gran Consiglio ap punto entro quest'anno e por effetto della costituzione della - Corporazione. Gli scettici sono molti; se ne trovano dappertutto. Ma la nostra fede è frutto dell'appassionato studio e fervida è la nostra volontà di realizzare il programma fascista, per cui a'uomo della terra non sarà più l'arido salariato avventizio, che non si preoccupa del raccolto e della produzione. — E come si può giungere a quest realizzazione? La nostra Confederazione, come ho detto, ha raccolto elementi e dati che sottoporrà alla Corporazione dell'Agricoltura. Noi speriamo, così, non soltanto di obbedire nlH'ordine del Capo, ma di contribuire alla risoluzione di un problema, che può considerarsi veramenta dominante per il nostro momento attuale.

Persone citate: Corpora, Mussolini, Razza