Il matricida di Bolzano

Il matricida di Bolzano Il matricida di Bolzano « Non l'uomo, ma l'automa ha agito » dice la difesa Bolzano, i sera. a o r o à i i e e i Dopo che l'avv. Rossi ha concluso la sua arringa con una vibrante perorazione, invocando dai giurati un verdetto di giustizia e di pietà per il Kuezner, il presidente comm. Boni dà la parola all'avv. DeWa Cella del foro di Verona, difensore dell'Oberrauch, il quale esordisce con un'alata esaltazione della madre che dice l'unica fiamma che resta accesa quando tutte le altre sono spente. Entrando nel vivo delia causa, i'uraore rievoca le contraddizioni di pensiero e di spirito fra i due principali protagonisti della tragedia: madre e figlio. La madre è una donna severa ed affettuosa che erra nel metodo; il figlio, privo del padre, e cioè senza sostegno, tarato fisicamente e anelante alla vita e alla liberta. Basterà una eausa occasionale per dar luogo alla tragedia che sovrasta quella famiglia Frt essa si presenta banale, tnstfjniflcijntè: 'la mancanza della chiave la sera antecedente fi delitto. Se l'Oberrauch avesse avuto la chiave dopo essere stato al cinematografo, non' snrebbe stato costretto a suonare il campanello e avrebbe potuto entrare nascondendosi per evitare i rimproveri della madre. Il timore del rimproveri è tale che pensa di passare la nnttp fuori e ritornare soltanto al mattino. Va al caffè Grafen e qui incontra il Kuezner. L'oratore con smagliante parola descrive il lento lavorio di preparazione del Kuezner sull'Oberrauch che è individuo debole e facilmente suggestionabile. Oberrauch fuma, beve, prenda caffè. Egli è in uno stato di eccitazione su cui hanno presa 1 consigli malvagi del Kuezner. Il Kuezner dice di attenderlo. il;màttlnb-,aTté>8.."dapó che tutto, sarà .ratto'..'.: E: quando-vl'Oberr ranch ritoma da uh primo.accesso a casa sua dicendo al Kuezner .che non ha compiuto nulla, quésti lo martella, Insìste per vincere la sua ritrosia, lo incita a commettere il delitto, dando tutti 1 ragguagli e tutte le Indicazioni, tutte le spiegazioni e tutti 1 suggerimenti. Kuezner deve avere accompagnato l'Oberrauch fin quasi alla porta, La tragedia in potenza scoppia: è la mina a cui manca solo l'accendersi della miccia. Nessuno può dire se in quell'ora e in quegli attimi tra gici, l'Oberrauch volesse uccidere la madre. Certo è che la genitrice lo investe, lo Ingiuria, prende un bastone Oberrauch To rompe. La madre Irri tata per questo fatto, perchè non può dar sfogo ai suo giusto risentimento ne afferra un altro. La violenza ecci ta la violenza. « L'Oberrauch — continua l'oratore — con la tara eredi tarla, con l'eccitazione prodotta dalla notte passata senza dormire, dal vino ingoiato, suggestionato continuamente dal pensiero del Kuezner. ha perso ancora l'ultimo freno inibitore. Si difende dalie percosse, afferra la madre alla .gola...». L'avvocato accenna alla scena dello svaligiamento. • E' obbrobrioso tutto ciò — egli dice, — tanto obbrobrioso che solo un anormale può compiere tale misfatto, perchè ti delinquente che non è pazzo, può forse sentóre il rimor so di ciò che ha compiuto, ma teme di essere scoperto e non si abbandona, come l'Oberrauch, dopo poche ore, alla gioia. Questo il fatto. Malvagità, malattia o sventura T Questo è iJ quesito che voi. giurati, sieite chamati a svol gere. Dovremo dire che vi è stato un giovane di 16 anni, che freddamente con la coscienza di ciò che compiva, ha strozzato sua madre per derubarla, per passare una notte con una donna? E allora non vi è pena sufficiente. Ma se chi ha agito non è staio l'uomo' co sciente di se, ma l'automa, allora è la follila che è passata, è la foli!a. è la sventura. E il delitto diventa un'altra più n'emenda sventura < Per me questo processo non è che un episodio, anche se per l'Oberrauch è la decisione di tutta la sua vita. Non è che un episodio per me, ma io voglio oggi, come domani, come per molti anni ancora, potere nell'ora dello sconforto, e della tristezza che purtroppo sono 1 compagni dalla vita di ogni uomo, nascondere il capo fra le braccia di mia madre, senza sentire rimorsi. E' scomparso l'individuo. E l'uomo che parla all'uomo, cuore a cuore occhi negli occhi. Qualunque sia per essere fla vostra decisione, la vita di Oberrauch è finita. E' solo al mondo. Anche nella cella di un carcere gli occhi han'lagrime e c'è bisogno di una parola di conforto. Forse rinchiuso In un ambiente adatto, le tenebre che hanno avvolto e avvolgono la mente di costui, si diraderanno. Vivi segni di approvazione da parte dei pubblico ripreso . dal presidente e congratulazioni vivissime all'oratore da parta dei colleghi Clsevlatszncrdcbdg

Luoghi citati: Bolzano, Verona