La Conferenza navale

La Conferenza navale La Conferenza navale fTokio d'accordo con l'America •■ La ripresa delle conversazioni per il patto a quattro Una comunicazione di Henderson a Grandi Londra, 1, notte. Questi due giorni che ci separano (ancora dalla seduta plenaria della Conferenza sono gli ultimi giorni di Vita lasciati a questo convegno? Nessuno riesce questa sera a ereMere che vd sia modo di prolungare la conferenza al di là di venerdì venturo. Intanto oggi si apprende che il Governo americano ha richiamato a Washington tre fra ì principali esperti della sua Delegazione a Londra. Si tratta di tre ammiragli i quali hanno ricevuto l'ordine di imbarcarsi U 12 aprile prossimo a bordo della Gioroio Washington. Le caldaie di questa nave in altra e più grave circostanza vennero tenute sotto pressione. Cogliendo la palla ai balzo, anche la delegazione giapponese fa sapere questa sera che essa ha ricevuto da Tokio l'ordine di cominciare i preparativi di partenza. Assisteremo dunque a tuia fuga alla (spicciolata, del genere di queilQa che Ja Delegazione francese tentò di effettua/re alcune settimane or sono, aMo scopo evidente drt praticnire ii buon consiglio dato dail Times di « fare svanire • la Conferenza anziché proclamarne pubblicamente il fallimento? Il consulto del Times non sarà però seguito, perchè, od punto in cui 6ono giunte le cose, il miracolo dalla vaporizzazione senza residui del Convegno non è più possibile. Li risposta ili Tokio D'altronde vi è oggi una forte Indiscutibile ripresa di ottimismo. Londra ha infine ricevuto la repLica di Tokio; è giunta nel pomeriggio di oggi, ma non si sa ancora quando la Denegazione nipponica si deciderà a comunicarla alla Delegazione ameri cana e alila Presidenza del Convegno. In linea di massima Tokio risponde accettando le proposte che Stimsom ha fatto, ma mantenendo invariate le sue richieste iniziali però solo a titolo teorico; in pratica accetta tutto Tokio non rinuncia al principio della proporzione del 70 per cento in fatto di incrociatori di 10 mila tonneiMate, ma consente a non esigerne il riconoscimento da parte dell'America per s prossimi cinque anni. Viene pure accettato il principio detta priorità in Tatto di sottomarini con l'Inghilterra in l'America, ma tale accettazione è accompagnata dalla richiesta di autorizzazione a procedere ad alcuni rimpiazzi di unità di questa classe, non •pollo perchè quasi al limite di età ma anche per evitare una troppo brusca riduzione del personalie dei cantieri Tiavali di Stato. Se queste previsioni saranno confermate non vi sarà più ragione di dubitare che le modifiche supcerite da Tokio alle proposte di .Stimson e Ha riaffermazlone del dirit.■to' teorteoa una flotto di incrociatori penale "<jl "0 per cento di quella de«M 1 "Stetti* Uniti non verranno contestate dall'America. Il Patto tripartito dunque-, alla conclusione dell quale resisteva fino ad ora il Governo nipponico, se diventa ' una realtà è forse l'unica realtà di questa Conferenza. Venerdì prossimo In seduta plenaria saremo certamente informati ufficialmente di questo feU.Ioe avviamento o limitazione, se si vuole, della Conferenza sull'unica strada che le era (aperta. L'annuncio della favorevole risposta 'di Tokio è destinato ad esercitare un effetto tutt'altro che indifferente sul negoziati in corso fra Inghilterra e Francia. Rriand. a quanto risulta, in modo sempre più evidente non Intende per nulla farsi sfuggire di mano l'occasione rara di porre la firma della Francia a pie di un trattato che dia all'enorme cifra del tonnellaggio della flotta francese un qualsiasi riconoscimento ufficiale. Ciò spiega la rinascita di ottimismo a Londra, basato evidentemente su una supposta maggiore arrendevolezza di Dr.iand in fatto di garanzie politiche e inoltre sul convincimento, moMo diffuso in questi ultimi giorni, che al Patto a Tre potrà essere conferito un carattere più generale, facendovi partecipare in un modo da escogitarsi ancora, la Francia. Il Patto a quattro Ma 11 Patto a Quattro, nel senso in Cui ^ stato concepito e previsto fino ad ora, sembra defunto. Non fi parla più infatti di un patto limitatore delle flotte dalle quattro Potenze e iniziatore di una serie di impegni da parte di ciasenna delle Potenze firmatarie regolaniti l'esecuzione dei loro prorizammi navali per un periodo di 5 o 6 anni. Ciò di cui si parla ora è invece un Patto a tre vero e propri© anglo-americamo-mipponico, al quale la Francia aderirebbe solo mediante la dichiarazione dello stato att.unle della sua flotta e dei programmi di costruzione che essa si propone di attuare entro 11 periodo di validità del Trattato. Questo naturalmente conterrebbe la « clausola di salvaguardia » resa necessaria dall'incertezza delle Potenze firmatarie sulle intenzioni daTl'Italia e anche dalla particolar forma di adesione al Trattato stesso deMa Francia. La « clausola di salvaguardia ■ , In altre parole, dovrebbe garantire essenzialmente l'Inghilterra che si impegna di accettare il principio della parità con l'America nelle cifre definite nel memoriale di Stimson. a condizione, naturalmente, che la flotta francese non superi un certo limite massimo che I tecnici navali di Inghilterra e di Francia flsseiranno entro i prossimi giorni. L'adesione della Francia al Patto a tre sarebbe di natura molto più intima, .qualora da qui a venerdì venisse scopena quella formula di garanzia e di sicurezza che si cerca disperatamenteda tanti giorni senza successo. gednoCvmgmntpnfgncrPaplazpvpzètmLa nuova lasa dai colloqui aaglo-fraaoasl In quest'ultimo caso Briand potrebbe essere autorizzato a consentire qualche sostanziale riduzione di naviglio per rassicurare l'Inghilterra, e quindi per entrare a far parte dell'oc cordo insieme con le altre tre FetenzeQuesta sera corre voce che la formula 'di garanzia stia per essere realmentscovata. Vi anche chi assicura ch1 negoziati politoci anglo francesi son a o a a o i è © e e i l » e i r o e a e e o i o a , oi e giunti a una fase conclusiva, c cho entro giovedì, Henderson sarà In grado di comunicare alle altre Delegazioni il testo della formula che avrebbe ottenuto l'approvazione di Briand. Al Carlton Hotel non si smentisce questa voce, ma neanche la si conferma. Stamane però a Palazzo San Giacomo i giornalisti erano uffloialmente Informati che I coMoquii anglo-francesi erano entrati in una nuova fase neUle ultime 24 ore e si avviavano verso una promettente conclusione. SI può star certi, in ogni caso, che nessuna concessione sostanziale verrà fatta dall'Inghilterra in fatto di Impegni militari. Su questo punto MacDo» nald e Henderson non possono fare concessioni perchè sanno che esse verrebbero Inievitabilmenite respinte dal Parlamento, e se vi è qui la tendenza a cedere un tantino di fronte alla prepotenza francese per non scontentare la Nazione vicina troppo potentemente armata, non esiste per nulla l'intenzione di assoggettarsi politicamente e per snipre, contràendo Impegni equivalenti in un modo o nell'altro a una promessa di appoggi non solo finanziari ma militari. Ma, sul terreno delle concessioni, vi è ampia liberta dì manovra, tanto per Henderson quanto per Briand. L'Inghilterra ha fissato davvero il limite della concessiond, ma Briand si è ben astenuto Ano ad ora dal delimitare il campo delle sue richieste. Se non esistesse H Patto a tre, assisteremmo a un tira e molla prolungantesl per varie settimane; ma la risposta affermativa di Tokio ha alterato la situazione e resa quindi più elastica, nelle ultime 24. ore, la posizione della Francia di fronte al problema delle garanzie. Il problema si avvia, a quanto ci risulterebbe, verso una soluzione non in seguito a concessioni inglesi, ma a concessioni francesi. Come è noto l'Inghilterra si rifiuta di obbligarsi e prestare man forte alla Nazione aggredita in caso di conflitto scaturito da un insieme di circostanze sulle quali essa afferma di non avere avuto modo di esercitare il suo controllo. Orbene, in base alle nuove argomentazioni di Briand, l'articolo 18 del Covcna.nl stabilisce l'automatismo delle sanzioni non appena il Consiglio della Lega si sia pronunciato in merito alla vertenza. Alla test britannica, che rifiuta di attuare l'automatismo in quanto violatore del suo libero arbitrio. Brin.nd risponde ora: L'Inghilterra è sempre libera di esercitare il controllo sulla situazione e di prendere le decisioni che crederà migliori, ma solo fino al momento in cui la vertenza sarà sottoposta al giudizio del Consiglio della Lega; non appena quest'ultimo avrà emanato la sua sentenza e definito chi sia l'aggressore e thi l'aggredito, ogni libertà di decisione e, dì.atteggiamepto. cessa automaticamente per . qualsiasi membro della Lega e l'obbligatorietà di agire diviene regola generale. Su questa linea sarebbe concepita l'ultima formula anglo-francese; essa non contiene nullo di incompatibile con le disposizioni del Covrnant della Lega e al tempo stesso stabilisce che l'impegno di assistenza richiesto dall'Inghilterra acquista validità solo dopo che la Lega si sia pronunciata in merito al responsabile dell'eventuale conflitto. Non è difficile comprendere in parte il gioco, rancese. La Francia è venuta a Londra con un formidabile ed essenzialmente arbitrario programma navale, con delle ciré di tonnellaggio mollo superiori a quelle effettive. Un accordo con l'Inghilterra su una formula stessa lascia all'Inghilterra, ma non è indifferente (piando può essere pacata con un prezzo fittizio, come ad esempio lo scartamento, dalla lista navale di unità o affondate o fuori uso 0 di valore bellico scarso o addirittura nullo. Dalle 724 mila tonnellate di naviglio la Francia può senza timore, scartare una cinquantina di migliaia di tonnellate praticamente inesistenti col vantaggio di una formula vaga si, ina un tantino meno vaga di quella enunciata nell'art. 16 del Couenwnt e di partecipare inoltre a un accordo finale a quattro die ha, per la Francia, un valore particolare. Sembra in ogni c aso che la possibilità di un accordo sulle questioni politiche della garanzia sia scaturita nel corso della riunione avvenuta oggi al Foreing Office fra Henderson e gli esperti inglesi da un lato e Briand e 1 giureconsulti francesi dall'altro. mnqfmppsstsGidPedllmtsltcbre ie c e. la te he no Pressioni inglesi su Grandi Henderson ha tenuto però a informare immediatamente Grandi deila piega presa dai colloqui, e il nostro .Ministro degli Esteri rimaneva oggi | infatti a lungo colloquio con il Ministro dogli Lsierì britannico. La situazione generale è stata passata in rassegna e si 6 naturalmente considerata ancora una volta l'eventualità di un avviamento facile, quasi incontrastabile, della Conferenza verso un accordo a quattro. Hendrson molto probabilmente faceva rilevare, come lo aveva fatto MacDonald a Chequers, la inevitabilità di ques'a eonclusiose" allo scopo di Indurre Grandi a maggiore arrendevolezza. II tentativo, dato che sia stato memento fatto, non ha avuto alcun esito; qualsiasi concessione da pane dell'Italia è impossibile sotto ogni aspetto e 'lo è ancora meno dal punto di vista morale al momento in cui si fa evidente come Henderson, pur non dicendolo in modo esplicito, vorrebbe con le sue pressioni su Grandi ottener re che l'Italia paghi il prezzo di un servizio reso dalla Francia all'Inghilterra riducendo dì qualche migliaio di tonnellate 11 dislocamento complessivo della sua Adita. Come dicevamo una conferma alla voce di accordo dovrà inevitabilmente prodursi entro i due prossimi giorniBriand ha riconosciuto oggi che i negoziati politici non potranno in alcun caso protrarsi al di là di giovedì seriDomani avrà luogo la riunione dei capi delegati a palazzo San Giacomo per decidere il programma della seduta plenaria di venerdì ed è possibile chBriand faccia conoscere ai suoi colleglli quale atteggiamento intende adottare di fronte alle richieste britannche di riduzione della cifra franceseE' previsto per domani inoltre un nuovo Incontro fra Grandi e Briand\iuhe il Ministro francese tenterà dls fare vacillare il nostro Ministro sotto a minaccia del Patto a quattro, ma, ome abbiamo già detto tante volte, questo accordo, basato su un insieme di pericolosi imponderabili, è destinao a non sistemare nulla e lascia assoutamente indifferente l'Italia. Questa sarà fatta più convinta che mai della necessità Imprescindibile e fatale di mantenere Intatta la tesi che ha sostenuto fin qui a Londra; da un Patto a quattro, che lnlzierà l'incremento di forze navali, l'Italia non sarà esclusa ma si escluderà da se deliberatamente perchè si rifiuterà di apporvi la propria firma. L'indipsndanza dall'Italia Circa l'interpretazione anglo-francese dell'articolo 16 del « Covenant • essa può apparire momentaneamente il tocca e sana, ma la parola definitiva spetta ancora e sempre a Ginevra, e a Ginevra l'Italia potrà presentarsi dopo il rifiuto di Armare l'accordo di Londra come la sole fra le cinque grandi Potenze navali che abbia sinceramente e onestamente patrocinato la reale riduzione degli armamenti. A Ginevra l'Italia si presenterà dunque non come legata al carro delle quattro Potenze, ma libera di agire senza vincoli con trattuall di sorta per accelerare il di sarmo generale. Su quella che sarà poi la situazione dell'Europa e dei rapporti fra le Potenze in seguito a questo convegno non è poi molto difficile fare previsioni. L'accordo a tre, accettato a denti stretti da Tokio, non faciliterà un amichevole riawicinamento fra il Giappone e l'America e creerà anche qualche tensione con l'Inghilterra perchè a quest'ultima Tokio rimprovera un atteggiamento di indifferente spettatrice nel tragico e ineguale duelm che il Giappone, durante ire mesi, ha dovuto sostenere con la potente Nazione del PaclAco. Questa sera all'ultima ora un telegramma da Tokio riferisce che una vera e propria tempesta di indignazione è scoppiata in quella capitale in seguito al telegramma di un corrispondente a Londra di un importante giornale di Tokio il anale afferma che MacDonald, ignorando la Delegazione nipponica a Londra, si è messo in contatto con ii Governo di Tokio per 11 tramite dell'Ambasciatore britannico per avvertire il Governo che, a meno che esso accetti le proposte di Stimson, l'Inghilterra e l'America saranno obbligate a concludere un accordo fra loro. Il corrispondente riferisce che un passo analogo è stato compiuto dall'Ambasciatore degli Stati Uniti a Tokio. Tale pressione esercitata sul Governo giapponese, all'insaputa della Delegazione a Londra, ha provocato uno scatenamento di Indignazione negli ambienti politici della capitale. R. P.