Il matricida di Bolzano

Il matricida di Bolzano Il matricida di Bolzano La deposizione di un ex-carabiniere : il giovane assassino lanciava atroci ingiurie alla memoria della vittima ì .^'gUj°à t • a l Bolzano, 27 notte. L'aula è come sempre ntfollntìssima. Si notano vivi segni di attenzione Quando è chiamato a deporre il teste Mauracher Antonio, ex-carabiniere, la cui deposizione si dice interessantissima. A domanda risponde che venne via dall'Arma per attendere alla sua proprietà. Viaggiava per andare in licenza da Verona a Bolzano. Era in divisa e vedendo tre commilitoni, che Accompagnavano due detenuti, sali sul ioro scompartimento. I due arrestali erano 1 due imputati che riconosce. Domandò ai carabinieri di scorta cosa avessero fatto t due e gli dissero che uno aveva ucciso sua madre. Il teste a r , , e o a a i a o l e , e . a , a e o o o a e a eè a l e i o i] a a — Rivolsi allora la parola all'Oberrauch, il quale mi confermò di aver ucciso la madre dicendomi: «Ho fatto una fesseria ». Mi raccontò come fosse avvenuta l'uccisione, e cioè che trovandosi In un albergo a Uolzano ubbriaco egli conobbe il Kuezner che 10 incitò ad uccidere .a madre per derubarla. • lo ero ubbriaco — dice l'Oberrauch — e 11 mattino successivo sempre in compagnia del Kuezner andai a casti do--e salii mentre lui mi aspettava triti. La prima volto non ebbi 11 coraggio dJ entrare In casa per uccidere mia madre e ritornai Indietro. Sul portone di casa lo ritrovai che mi aspettala e rr' disse: « Ritorna sopra, uccidi tua madre, ruba il denaro, prendi le valigie e partiamo subito». Cosi istigato mi decisi, andai su, la presi per lì nollo, -a strozzai, presi 1 soldi, circa 3000 lire, e col Kuezner fuggimmo in automobile per Trento e poi per Milano •. • MI raccontò poi, compiacendosene, l'epLsodio delle due donne allegre che trascorsero la notte con loro, agglun gendo che mentf-e andava per pagarle, una delle ragazze gli strappò rial portafoglio un bigliétto da cinquecento e lo trattenne senza dargli il resto». Interrogato se ricorJa che apprezzamenti l'Oberrauch avesse fatto sulla madre i! teste risponde: — Mi disse: « Mia madre era una., (segue una parola indegna); mi batte va continuamente; riceveva contmuvisite di gente di ogni specie e ha dis sipatc il mio patrimonio ». Pres. : — VI disse proprio coslT Teste: — Proprio cosi. E lo con fermo. Pres.: — Mentre 1 Oberrauch par lava con voi accusando 11 Kuezner questi che contegno teneva? Teste: — lira ìrnliffeiente. Allora io lo interpellai sulla veridicità di quan to aveva detto l'Oberrauch. Il Kueznet negò di averlo spinto a commettere i: delitto e aggiunse d' aver prestato al l'Oberrauch cinquanta lire all'albergo. Pres. : — Fece altre ammissioni il Kuezner? Teste: — Si. ammise prima d: essersi recaio con l'Oberrauch verso la casa di costui, ignorando che questi si re casse ad uccidere la madre, poi nella prosecuzione d>i colloquio dichiarò che sapeva delle intenzioni matricide dell'imputato. Il teste dice poi che l'Oberrauch mentre il Kuezner sembrava addor mentalo in treno, gii disse'sottovoce: « Io non ho alcuna colpa; ho uccise mia madre perchè mi ha istigate, lui ». Mi domandò poi come doveva comportarsi, aggiungendo: «Io non vorrei far condannare un amico; ma debbo dire la verità al Giudice e deb bo salvare l'amico >. 11 teste rispose: « Tu devi dire la verità ». Cosi terminò il colloquio. Avv. Rossi della difesa Kuezner: Prego si interroghi il Kuezner circa la veridicità del teste sulla dichiarazione da parte sua di sapere in precedenza le intenzioni dell'Oberrauch di salire in casa ad uccidere la madre. Kuezner: — Noi Dissi che solo al lora sapevo che l'Oberrauch aveva uo> elso la madre, mentre prima lo igno ravo. Vincenzo Angelo, agente di P. S. attualmente a Milano, quando si trovava in servizio u Bolzano conobbe l'Oberrauch, avendolo tradotto da An cona a Bolzano quando fugai di rasa. La notte precedente al matricidio lo vide all'Hotel Ginffen dove gli disse di trovarsi perchè frequentatore della so cietà sportiva • Rapiti » che dava una festa da ballo. Gli diede assicurazioni che aveva messo giudizio e che sui diava alle Scuole Commerriall. Ripresa la seduta pomeridiana, Tirler Antonio, professore alla Scuola Commerciale, dice che ebbe per allievo, per due anni, l'Oberrauch. che faceva il suo dovere studiando ma era indisciplinato e irrequieto. Presidente: — La madre si interes sa va del figlio? Teste: — Veniva quasi tutti 1 giorni da me e teneva dietro ai suoi studi scrupolosamente. Il ragazzo era affezionato ai suoi professori e molto rispettoso. Esortai la mamma a lasciarlo andare al campo sportivo e le feci rilevare che era troppo esigente, che sarebbe stato bene che lo avesse lasciato un po' in libertà. La madre cercava di reprimere In lui ogni manifestazione di vita. Gli slava sempre vicino, non lo abbandonava mai ; non poteva comprendere l'animo del ragazzo, e, pure con i suoi metodi errati, voleva farne un modello. In una gita del'a scuola a Nuova Ponente, lo dbptsmsgcaldLeactsscslasdsgse Oberrauch pagò da colazione a tutti 1 condiscepoli. P. G.: — Dunque i denari li aveva? Teste: — Ma io ritengo che se li fosse procurati con qualche altro mezzo, non dalla mamma. Gesteiner Koberto, preside della Scuola Commerciale: — L'Oberrauch era un alunno non troppo buono nè troppo cattivo, ma, come profitto, passava a tutti gli esami. Aveva carattere troppo impetuoso, sentiva le umiliazioni in modo da soffrirne, se si interrogavano, invece di lui, gli altri scolari. Il teste presenta un registro di scuola dove, ai buoni punti nello stu. dio, si alternano parecchie note di biasimo per la sua condotta indisciplinala. A una nota punitiva perchè tirava pallottole in classe ai condiscepoli, l'Oberrauch rise contento. La mamma, per sentito dire, era troppo severa, ma si interessava molto del ragazzo e veniva spesso a domandare come si portava. Bonatta Cesare, professore di lettere alla Scuola Commerciale, conosceva l'Oberrauch, avendo abitato una casa di cui la madre era amministratrice. La signora voleva bene al figlio, ma esagerava. Non era capace di fare affezionare il figlio alla casa. Rinunciò a un matrimonio per dedicarsi interamente al figlio. Questi, quando si sentivu bene preparato, pregava il teste di interrogarlo alla presenza della madre, per dare a lei la gioia di constatare che aveva studiato. Weissmann Ernesto, compagno di scuola, dice che l'Oberrauch studiava per forza, perchè la mamma non lo lasciava libero un momento, tanto che a scuola lo schernivano. Innerber Corrado, altro compagno di scuola, definisce il ragazzo buono, uno dei migliori della classe, non perchè studioso, ma perchè ben preparato nel ginnasio dei Francescani. Pirckler professoressa di lingue, insegnante privata di inglese dell'Oberrauch, fa una lunga deposizione in cui spiega in modo chiaro quali erano i concetti educativi della mamma, la quale diceva di essere stata consigliata dai parenti di adottare d'educazione col sistema del bastone, ma che a lei ripugnava. « L'ultima mnttina che vidi la signora erano le sette e le chiesi dove si recasse a quell'ora. Mi rispose che andava in cerca del figlio, che doveva trovarsi in un campo a giocare il foot-ball. Le dissi di lasciarlo giocare, ma ella rispose che non voleva ». La deposizione della teste commuove l'imputato, che morde agitato il fazzoletto, mentre ha gli occhi rossi per le lagrime che terge concitato e nervoso. A domanda del Presidente egli dice che quel mattino non era andato al campo per giocare, ma per vedere lo spettacolo del torrente Talvera in piena. L'udienza è tolta alle ore 19. cvllssaesilafccntsRrascdtfMsdsndmsPasapvva

Luoghi citati: Bolzano, Milano, Nuova Ponente, Trento, Verona