L'Hanau gravissima

L'Hanau gravissima L'Hanau gravissima il 28.o giorno di digiuno Le confusioni dei poliziotti negligenti Parigi, 27 notte. Stasera Marta Hanau alle 17 ha incominciato il suo 28.0 giorno di digiuno. Essa sembra completamente esaurita e la sua resistenza è evidentemente all'estremo. Da che essa ha fatto ritorno alla, prigione dii San Lazzaro non ha sorbito che tre o quattro bicchieri di acqua al giorno. Il suo stato stamatttaa appariva notevolmente aggravato. L'avvocato Dominique, che aveva visitato ieri sema la sua cliente, ne è rimasto molto impressionato. — Mai mi sono sentita cosi bene — ha detto la direttrice deMa Gazzetta del Franto — non soffro più; non ho più neppur sete. L'avvocato scorge in questa assenza di ogni dolore un sintomo inquietante. I medici che esaminano quotidianamente Marta Hanau alla prigione di San Lazzaro ritengono che non potrà prolungare ili suo digiuno più di due o tre giorni. Si crede che fra breve verranno prese nuove disposizioni per impedirle di morire. Non si sa se verrà condotta all'infermeria della prigione di Frésnes o ricoverata ih un altro ospedale. Il difensore non dispera d'ottenere la libertà provvisoria della sua oliente in seguito alla nuova domanda presentata e nella quale ha ricordato che, fra Oe ragioni che hanno motivato la concessione della libertà provvisoria di Anquetil, i giudici hanno tenuto conto dello sciopero della fame a cui egli era ricorso. Nel pomeriggio, i medici della Polizia si sono recati, a domanda dell'amministrazione .penitenziaria, ad esaminare la signora Hanau. Alla fine di questo consulto, che durò oltre un'ora, il dottor Paul ha dichiarato: « La situazione si è nettamente aggravata; l'ammalata ha perduto in quattro giorni il beneficio della alimentazione forzata che aveva ricevuto all'ospedale Cochin. Essa non pesa più che 58 chilogrammi. Quantunque l'acqua che essa assorbe ogni giorno l'abbia finora preservata dagli accidenti di uremia, essa è tuttavia esposta alla grave complicazione della omofagia o combustione interna. E' fuori dubbio clie, se la signora Hanau continua a fare lo sciopero della fame, sarà necessario, se si vuole evitare una soluzione tragica, prendere in considerazione a breve scadenza nuove misure per alimentarla suo malgrado ». L'avvocato Dominique ha dichiarato di protestate fin da ora contro il trasferimento della signora Hunau alla infermeria speciale di Frèsnes, e che una sola misura si impone : la liberazione provvisoria della sua cliente. Intanto il commissario della polizia giudiziaria, Badin, continua la sua inchiesta e interroga numerosi testimoni per tentare di stabilire l'itinerario seguito dalla fuggitiva dal momento della sua uscita dall'ospedale Codini fino al suo ritorno alla prigione di San Lazzaro. La Polizia peraltro considera di interesse relativo la testimonianza del caffettiere e del cameriere nel cui locale un uomo si recò per te detonar- w giorno prima dell'evasione dell'Hanau. I due testimoni credettero di sentire che costui chiedesse spiegazioni sull'ubicazione dell'appartamento della signora Hanau all'ospedale Cochin. Uno dei due ispettori di Polizia re vocati dal Prefetto Chiappe in seguito alila evasione della signora Hanau e che avevano negato di essersi asssn tati nel momento in cui Ja « Presiden tessa » era uscita dalla finestra, l'ispettore Guillot, si è presentato stamattina al commissario- Badin per dichiarare che le spiegazioni da lui fornite nel suo primo unterrogatono erano inesatte. Egli ora ha precisato: « In compagnia del mio collega Fichet presi servizio all'ospedale Cochin domenica scorsa alle 19. Quasi subito entrammo nell'ufficio della sorvegliante ove si trovavano varie infermiere nonché1 la cameriera della signora Hanau che era intenta a rammendare delle calze di seta. Dopo aver parlato di varie cose, sentendo il bisogno di fumare, lasciammo il padiglione. Erano le 19,30. Abbiamo passeggiato nel giardino e poi abbiamo lasciato l'ospedale. Riconosco di aver commesso una colpa professionale, ina ero persuaso ch-3 do stato di debolezza nel quale si trovava Marta Hanau a causa del prolungato digiuno, non le avreb be consentito di allontanarsi dalla sua camera. Siamo ritornati ali/ospedale verso ìe 21,20. Nell'attraversare il giardinetto sul quale dà ia finestra della camera occupata dalla signora Hanau abbiamo incontrato la cameriera della Hanau col cappello in testa, pronto ad andarsene, a come, siete ritornati? ». ella ci chiese. Poi ci accompagnò nel padiglione fino all'ufficio della sorvegliante. • Vi riconduco l polizio:tl », disse la cameriera alla sorvegliante. Dopo aver conversato un poco, mi rimisi il pastrano e invitai la cameriera a venire, a prendere un caffè con noi. Essa accettò. Erano le 21,25. Tutti e re lasciammo il padiglione, ma mentre giungevamo alla porti dell'ospedale, la cameriera cambiò idea. Essa ci disse: « No, non vi accompagno: mi sento stanca e preferisco ritornare a casa mia direttamente. Vi ringrazio egualmente p«r il vostro amabile invito ». E prendendo congedo da noi, si allontanò. Io e Fichet ci mettemmo allora alla ricerca di un caffè per prendere un «grog». Ma tutti gli esercizi erano chiusi e poco dopo tornammo all'ospedale. Dopo dieci minuti rientrammo npl padiglione dell'ospedale; l'allarme era già sfato dato. Riconosco ancora una volta di aver commesso una deplorevole negligenza ». Nel pomeriggio anche l'ispettore Fichet ha fatto al commissario di Polizia una dichiarazione identica a quella del suo collega. Queste dichiarazioni sono state fatte in seguito al sospetto che i due ispettori avessero potuto essere complici della fuga della signora Hanau. nel quale caso essi sarebbero stati tradotti dinanzi al Tribunale correzionale.

Persone citate: Anquetil, Badin, Fichet

Luoghi citati: Parigi