Dal fallito patto a Cinque all'ipotetico patto a tre

Dal fallito patto a Cinque all'ipotetico patto a tre La Conferenza di Londra Dal fallito patto a Cinque all'ipotetico patto a tre l Inn eolleqale MacDonald-Orandl Londra, 24 notte. 1a Conferenza navale pare dunqusia realmente morta. La settimana chsi apre sarà interamente riservata acerimoniale della liquidazione e elstatisti per l'occasione porranno da parte i loro risentimenti e le. loro de lusioni per collaborare come meglio notranno a salvare almeno le a.ppa •senza. Il tempo, poi. riparatore di tuttmai:, ristabilirà l'equilibrio e la calma e darà modo agli audaci e ai volonterosi di aprire trattative in atmosfera più favorevole di questa, si è «jui troppo parlato di acciaio, di corazze e di cannoni e il risultato dtanto parlare è stato die tutti i negoziatori si sono sentiti, volenti o nolenii. colti da una sorta di epidemia dell'acciaio. Si sono fatti rigidi e duri sino all'intrattabilità. Lo stesso Giappone, che fra tanto rumore metallico conservava la sua. orientale pieghevolezza.* adattabilità, incomincia a farsi duro anche lui e fa sapere che le sue nuove istruzioni alla delegazione a Londra verranno semplicemente quando saranno pronte. Tardieu fa poi sapere a Londra, per bocca dei corrispondenti inglesi a Parigi, che non tornerà qui fino a. che non gli saranno state comunicate per iscritto nuove propost* italiane. L'America incomincia a dare segni molto visibili di stanchezza, accompagnata da. irritazione di fronte a] gioco esasperante dì Tokio e vuole che si prenda subito una decisione In un senso o nell'altro, purché non si rimanga con le mani in mano in attesa dell'avvento della primavera o magari dell'estate. MacDonald. poi, rimane solo a non consolarsi di una morte cosi prematura della Conferenza e tenta tutto quello che può per salvare quello che resta ancora di salvabile. Egli ha trascorso la prima, domenica di calma indisturbata a chequers, poiché aveva dedicato questa giornata di riposo campagnolo a Tardieu, che non si è yisto. Briand1 tornerà Se MacDonald è rimasto Inattivo, U Foreign Onice ha invece lavorato. Henderson si è tenuto in contatto telefonico con l'Ambasciata a Parigi Per istruire l'ambasciatore lord Tyrrel di tentare un ultimo passo disperato presso Tardieu e Briand per indurli a non disertare in modo così netto la Conferenza. Tardieu ha risposto che non può muoversi da Parigi, ma Briand ha consentito dii venire a Londra per dueo tre giorni, forse posdomani. Intentoha Inviato qui Dumesnil giunto stamane e Pietri • che sarà qui domattina per fare atto di presenza. E' evidente che questo movimento di forze francesi da Parigi al fronte conferenziaJe è stato deciso innanzi tutto per tagliar corto alle accuse rivolte alla Francia, di avere disertato il campo, mentre ancora durava la battaglia e <K essere stata quindi la causa decisiva della sconfitta. Di fronte al pericolo di essere resa responsabile dell'insuccesso, Parigi toma a rioccupare pro-forma il suo posto, ben sapendo che la Conferenza a cinque è finite. Si attribuisce, qui, a Briand l'intenzione di collaborare in mancanza di meglio al varo del piano degli esperti sui metodi della limitazione delleflotte, allo scopo di rinviarlo a Gine-vra per illuminazione del tecnici dell-Da Commissione preparatoria del di sarmo. Ma i commenti giornalistici di stamane e le dichiarazioni ufficiose avvenute in giornata non lasciano Iduhbio di sorta su quello che sarà D'atteggiamento dell'Inghilterra nel baso in cui Briand volesse realmente procedere a questo varo. Si dichiara,infatti, oggi che 1,1 piano degli espertiera stato elaborato esclusivamente Invista di facilitare la riduzione delleflotte. Per non creare difficoltà aliaConferenza, la Delegazione inglese aveva consentito a fare molte sostanziali concessioni e ad abbandonare albumi principil fondamentali come ad esempio quello della rigida ripartizione del naviglio in categorie senza possibilità di trasferta. Ha ceduto per assicurare il successo della. Conferen za, ma se questa, deve risolversi in un insuccesso l'Inghilterra riprende senz'altro la sua piena libertà d'azione e considera come non avvenute le concessioni fatte alle tesi delle altre delegazioni. Nessuna possibilità quindi Hi rinviare a Ginevra 11 ponderoso parto accademico della Commissione degli esperti. II patto tripartito Nessun evento sensazionale è previsto per questa settimana, ma si riconosce unanimemente che essa sarà di un'importanza capitale poiché assisteremo all'avvento del patto tripartito. La Conferenza a cinque si trasformerà in questa settimana, salvo eventi miracolosi, in una Conferenza a tre. Slamane la trasformazione veniva esaminata in una riunione tenutasi a Downing Street sotto la presidenza di MacDonald, alla quale assistevano al completo le Delegazioni d'Inghilterra e dei Dominions. Subito dopo giungevano alla residenza del Premier, chiamati 1*1 e fonicamente, tutti i membri della Delegazione americana e la riunione così amplificata s1 prolungava al di là di mezzogiorno. Nulla si dice ufficialmente di ciò che vi è slato discusso. Si sa soltanto che la riunione era stata convocata per un esame completo dell'intera situazione e per definire l'atteggiamento dell'Inghilterra di fronte al nuovo stato di cose. Dietro le scene, secondo le voci correnti stanotte, sono avvenuti però* esami di coscienza e si sono esercitate pressioni i cui effetti, molto probabiOrnemrte negatici, potranno essere conoisciuti soltanto nei prossimi giorni. Secondo voci circolanti oggi, la riunione di stamane sarebbe stata appunto indetta per discutere sull'opportunità di fare un tentativo di salvataggio mediante qualche proposta di carattere politico che permetta di re.nHere più malleabile l'atteggiamento della Francia. Ma non si vede in ogni modo quali concessioni l'Inghilterra potrebbe fare senza scatenare nel Paese un'ondata di travolgenti proteste. L'ora dei tentativi, delle piccole manovre, delle posizioni non impegnati' ve è passata, e d'altronde l'America vuole cJie si esca da questa situazione assurda in cui si trovano a Londra tut te quante le. delegazioni e si riconosca, apertamente l'iniuceesso per accelerare il varo dell'accordo a tre. Colloquio Grandi-MacDonald MacDonald, prima dà decidersi a que?ia trasformazione, ha temuto a porsi ancora una volta oggi in contatto col Minisi.ro Grandi. Il colloquio è avvenuto nel pomeriggio ed è durato due ore. Per quanto naturalmente vi si mantenga attorno il massimo riserbo, è dato sapere che 1 due Ministri hanno passato in rassegna la situazione, ma non hanno esaminato fatti nuovi inesistenti nè messo innanzi proposte di qualsiasi genere e tanto meno parlato di un accordo tripartito che la delegazione inglese, ufficialmente almeno, continua od ignorare. MacDonald e Grandi sono giunti alla conclusione che la Conferenza realmente ha esaurito tutta la sua attività e che non vi è oggi più nulla da fare. La delegazione italiana non farà però ostacolo a qualsiasi tentativo di porre termine al convegno senza crisi e senza drammi. Crisi e drammi dopo tante battaglie non sono nell'interesse di nessuno. La situazione è stata abbastanza tesa e il meglio che si possa augurare è una détente realizzata di comune accordo e senza scosse. Si desiderano commiati esenti da rotture e da razzi finali. Vedremo se fra giorni ciò sarà possibile. Però anche su questo punto la parola spetta alila' Francia. Il suo esperto, intanto, il signor Massigìi, tornato a Londra, si è rimesso in contatto con quello inglese Craigie per l'interminabile disamina delle cifre francesi. A che cosa miri questo esame dato il constatato crollo della Conferenza, nessuno sa dire, ed è forse meglio per tutti che non si cerchi di trovare un senso a queste trattative aritmetiche. Molito più importante, per l'elemeno di mistero che l'avvolge, è la presenza a Londra, proprio in questi giorni di tre fra le più alte personalità di Ginevra: il segretario generale, dela Lega, Sir Drummond, il perito inglese Avere! e quello americano Schwi- tale è stata, scoperta soltanto oggi e si è immediatamente affermato che questi esponenti del leghismo ginevri- no sono accorsi a Londra soltanto per .«u**« -ii itti» »nrih.assistere alla cerimonia di ieri all'Ab bazia di Westmìnster in memoria di Lord Balfour. Sir Drummond ha però avuto un colloquio con MacDonald e sembra difficile che non si sia parlato anche della Conferenza. Altro fatto interessante è che stasera il portavoce ufficiale della delegazione americana dichiarava ai giornalisti che SUmson non abbandona ancora' la speranza di un accordo a cinque, e che si è anche rallegrato vivamente della presenza continuata a Londra, di Grandi e della delegazione italiana. Per domani poi è preannunziato un colloquio fra Dumesnil e i delegati americani Morrow e Adam. Si tratta ancora di sforzi disperati per concludere qualche cosa ed accompagnare Vineritebile patto tripartito, che dispiace a tutte e tre le Potenze, con qualche impegno generico che esprima in un modo o in un altro una forma di accordo tra le cinque Potenze su qualche aspetto secondario Ce! problema navale. Ciò a cui si vorrebbe giungere è una vacanza per le corazzate sino al 1936. un accordo =n01a limitazione del tonnellaggio per le unità di ciascuna delle categorie decise dagli esperti, e la fissazione del dislocamento massimo dei sommergibili a 1800 tonnellate. Si attribuisce poi a MacDonald l'intenzione di convocare entro breve tempo una seduta plenaria perchè egli possa fare un ultimo appello al buon volere delle altre delegazioni e creare cosi una situazione definita che permette all'Inghilterra, al Giappone e agli Stati Uniti di iniziare apertamente i negoziati per la conclusione del patto a tre, eri tendo che alle tre Potenze possa venire mosso il rimprovero di avere abbandonato e. altre per sistemare le proprie faccende lungi dalla presenza di quarti o quinti incomodi. R. P.