Problemi militari

Problemi militari Problemi militari Che cosa rappresentano le successive presentazioni, discussioni ed approvazioni dei bilanci di previsione? Sotto l'aspetlo costituzionale-legislativo sono atti indispensabili affinchè il Governo abbia l'autorizzazione di spendere in un determinato modo il danaro versato dai contribuenti. Ogni Dicastero, avuta conoscenza dell'assegnatagli aliquota della .prevista entrata totale, compila il proprio preventivo; la Giunta generale del Bilancio lo esamina e lo trasmette alle Camere che 10 discutono e lo votano. Esaminiamo serenamente — a discussione clùusa — i problemi che particolarmente interessano tutta la massa dei cittadini. L'esposizione dell ministro della Guerra, come'del resto già la relazione della Giunta, fu completa, avendo trattato di tutti gli aspetti e di tutte le forme dell'ordinamento militare e, per ciascuno di questi aspetti e ciascuna di queste forme, che in un modo o nell'altro hanno ripercussioni nella vita della Nazione, vj sarebbe luogo a discorrere in modo non privo d'interesse. Ma la generalità dei cittadini è specialmente attenta a quello che riguarda la durata della ferma ed .ai projcedimentl dell'istruzione dei soldati di leva e delle classi in congedo. Noi abbiamo la ferma di 18 mesi; ialtri hanno ferme minori o maggiojri. Per ovvie ragioni famigliari e sociali il desiderio e la tendenza sono verso le ferme il più possibile brevi 11 ministro ha dimostrato come, date le nostre possibilità finanziarie, che non ci consentono d'avere un grande numero di soldati permanenti, dato il tempo necessario per l'istruzione- e data la necessità che in ogni periodo dell'anno vi sia quel minimo di forza indispensabile per la sicurezza dello Stato e per la conservazione dei materiali e dei quadrupedi, non sia possibile discendere oggi al disotto dei 18 mesi. Ma siccome la somma disponibile non consente di tenere alle anni tutto il contingente per tutti i 18 mesi, si è costretti a non chiamare tutto il contingente (180.000 uomini invece di 245.000), ad applicare largamente le ferme ridotte ed a congedare la classe anziana dopo 16 medi e mezzo. Bono questi Inconvenienti abbastanza gravi, sia sotto l'aspetto della forza dell'esercito in guerra, sia sotto il riguardo della giusta ripartizione degli oneri. Di qui il voto unanime di quanti si oc cupano della questione, che presto vi sia modo d'accrescere gli stanziamenti. Da che esiste l'obbligo generale del servizio, il problema della durata della ferma ha sempre dato luogo a dibattito tra coloro che, 'in nome di necessità sociali, ne chiedono la riduzione e i responsabili della pre parazione, che resistono in nome della solidità dell'apparecchio militare. Bisogna dire che i primi hanno sem pre finito per vincere, ottenendo che gradatamente si passasse dagli otto anni del tempo delle guerre di nazionalità alle attuali ferme; i secondi hanno dovuto adattare forme e metodi allo stato di fatto creato. Ma inevitabilmente ogni riduzione di ferma ha avuto per conseguenza un aumento di spesa. Per le ferme brevissime insegnino il costo dell'esercito francese con ferma di 12 mesi ied il costo dell'esercito svizzero a cisterna di brevi corsi d'istruzione, dove ogni recluta costa 20.000 lire mentre ogni nostra recluta non costa che 10.600. Ma in definitiva e pesata vantaggi e svantaggi, non sembra dubbio che gli sforzi debbano tendere a ridurre ancora la ferma, in modo da ottenere, sia pure jcon aggravio di spesa, che il cittadino chiamato alle armi ad altro non venga adibito che alla propria istruzione, provvedendo con personale permanente a tutte le altre mansioni. (La Giunta del Bilancio ha lamentato che neppure per quest'anno si sia previsto il richiamo di classi per istruzione. Data l'adozione di nuovi materiali e di /nuovi metodi, e data l'utilità per gli ufficiali tutti di trovarsi alle prese con le difficoltà di comandare unità prossime alla forza di guerra, la necessità è evidente e non si può che consentire con il Ministro (il quale già nel^marzo del 1929 proclamava alla Camera l'urgente necessità di riprendere i richiami) nell'augurio che cessino le consuete ragioni finanziarie, che anche quest'anno impediscono l'effettuazione del provvedimento. Non meno importante è l'istruzione degli ufficiali in congedo. Di questi fu nello scorso anno richiamata l'intera classe 1901, ed il Ministro annuncia che quest'anno verrà richiamata un'altra classe. Ma per essi il Governo ha provveduto altri modi d'istruzione per mezzo di riChiami volontari e di corsi dell'Unione Nazionale. Ora, in contrapposto a non poche ditirambiche esaltazioni, si ha la sorpresa di apprendere dal Ministro che al richiamo volontario (con assegni) di ufficiali supe riori hanno risposto soltanto 55 e che, su circa 200 mila ufficiali .in congedo, soltanto 58.700 si sono fino¬ ia inscritti all',Unior>.e, e di questi solo 7644 partecipano ai corsi invernali d'istruzione. Il fenomeno è d'una certa gravità dal punto di vista della preparazione delle forze armate per la guerra e, trattandosi d'una classe di cittadini colti ripartiti nelle più diveree e numerose branche dell'attività sociale, merita d'essere studiato a fondo. Se, a malgrado delle agevolazioni concesse dall'Unione e dall'Amministrazione delle Ferrovie, a malgrado dell'innegabile sentimento patriottico dei nostri giovani, a malgrado della cura posta per rendere tali corsi interessanti, si sono raggiunti risultati cosi modesti, bisogna dire che esistono cause generali, che fanno ostacolo. Ricercarle ed analizzarle ora condurrebbe troppo in lungo, ma si può dire che probabilmente la principale fra esse risiede nelle difficoltà create dai modo di essere della vita odierna, dove l'indivìduo, che deve guadagnarsi la vita, è completamente assorbito. Se ai pensa però che molta parte della gioventù di oggi trova tempo e modo di dedicarsi agli sporte — e fa sacrosantamente bene nei riguardi della salute ed anche della preparazione'militare — bisogna anche dire che una soluzione diversa dall'attuale deve certamente esistere. Forse la potreb¬ bero indicare gli stessi giovani ufficiali in congedo quando fossero chiamati, con opportune modalità, a discuterne. Non perchè si debba copiare dall'estero, ma perchè con tal mezzo si sono ottenuti i brillanti risultati a tutti noti, ricordo gli annuali congressi dell'Associazione degli ufficiali di riserva in Francia, sempre presieduti da uno del capi dell'esercito in servizio attivo ed in presenza di delegati dei Ministeri militari. Ancora due parole sulle grandi manovre. Dopo l'ultima guerra, non se ne sono fatte più, ed è venuto di moda di gridar loro l'anatema per l'inutilità e perchè pura coreografia. Veramente la coreografia, assai più che nelle manovre stesse, era nello zelo e nella fantasia degli « inviati speciali.» e dei villeggianti d'ambo i sessi. Che le grandi manovre nei risultati tattici si avvicinino poco alla guerra vera, è innegabile, ma è anche inevitabile. Se si vuole che uno degli opposti partiti, e possibilmente ' il partito invasore., vinca, si cade certamente nell'artificioso e nel coreografico. Ma dhe esse solo consentano il modo di trovarsi di fronte alle innumeri difficoltà delle grandi masse di uomini e di materiali non può neppure essere negato. ILe ma¬ novre sulla carta e col quadri non bastano; in esse tutto è troppo facilmente risolto, specialmente nel campo dei servizi logistici. E' soltanto quando si deve realmente provvedereali'alloggiamento, al mantenimento e allo spostamento di diecine di migliaia d'uomini, che si constatano le difficoilità. Per la parte tattica, per il combattimento, delle grandi manovre si potrebbe dunque fare a meco; per la parte strategica forse anche; per la parte logistica no assolatamente. Questo ha sempre pensato chi ha esperienza. Ed ecco dhe il Ministro dichiara « le grandi manovre, non indispensabili per la truppa e pei gradi minori, ma tanto utili per gli stati maggiori, che occorre pure esercitare qualche volta con le masse effettive, con tutti i loro bisogni e con tutto le loro particolari sensibilità ». Parole d'oro, ohe hanno già prodotto qualche immediata conversione e che, eperiamo, possano presto tradursi anch'esse in realtà. La Francia quest'anno svolgerà grandi manovro in Lorena, a cui prenderanno parte due Corpi d'Armata con cinque divisioni e con tutte le formazioni complementari d'artiglieria, del 'genio e d'aviazione. GIOVANNI MARIETTI.

Persone citate: Giovanni Marietti

Luoghi citati: Francia, Lorena