I delegati francesi hanno lasciato Londra

I delegati francesi hanno lasciato Londra I delegati francesi hanno lasciato Londra Consigli di ritirata a MacDonald ■ La situazione italo-francese nuovamente esaminata in un lungo colloquio tra Grandi e i Mini* stri Pietri e Dumesnil senza risultato • Il patto a cinque tramontato Londra, 21, notte. La nave della Conferenza sta affondando: l'equipaggio francese ha già preso posto su imbarcazioni di salvataggio e a rapidi colpi di remo cerca di raggiungere la sponda. Tardieu è in salvo e con lui Briand; domani giungeranno in terraferma, sull'altra sponda della Manica, Pietri e Dumesnil. Per salvare le apparenze, Massigli rimarrà ancora a Londra per quanto pure la sua partenza sia oggi preannunciata. Cosi la Francia sarà rappresentata alla Conferenza navale di Londra dal solo ambasciatore De Fleuriau, il quale ha sugli altri delegati, partiti o in procinto di partire, il vantaggio di avere una residenza impiantata su terreno solido, anziché in una cabina già quasi invasa dall'acqua, su una nave che neanche un miracoloso intervento potrà ormai più salvare. I laburisti per una ritirata in tempo Nei circoli laburisti inglesi, preoccupati naturalmente dalla posizione del loro capo, si incomincia pure a suggerire a MacDonald una ritirata ordinata e senza indugi, prima dhe le cose rendano urgente una fuga disordinata e probabilmente indecorosa. Il deputato Kenworthy aveva già suggerito questa scappatoia a MacDonald in piena Camera dei Comuni giorni or sono. Oggi egli torna alla carica nell'organo ebdomadario del laburismo. « L'oraè grave, anzi disperata — dice egli — e per non affogare non vi è altro da fare che imbarcarsi alla svelta su qualsiasi navicella eli fortuna prima che le onde travolgano u inghiottiscano nave ed equipaggio. La Conferenza è stata male impiantata; in luogo ili partorire un piano di riduzione, il solo die giustificherebbe sofferenze e tormenti, sta penosamen te creando flotte più forti di ([uanto siano mai state. E' una Conferenza degli armamenti su larga scala e più presto il Governo inglese l'abbandona alla sua sorte, meglio sarà per lui. E' nutrì io una onesta confessione di fallimento ed un aggiornamento della Conferenza cori un rinvio a tempo migliore, che un i-osidetto accordo conducente u maggiori spese in armamenti e racchiudente 1 germi di futuro guerre. Si approfitti "di questa tregua — consiglia infine il deputato laburista — per condurre innanzi le discussioni politiche, ma esse saranno impossibili se si vorrà ostinarsi ad ogni costo a salvare dal disastro questa Conferenza, poiché si ricaverebbe un solo risultato: quello di seminare il malcontento ed i' '-isentimento che sbarreranno definiti, .mente la via ad ogni amichevole iprosecuzione di negoziati politici. Non sembra però che il consiglio della fuga dato da Kenworthy verrà ascoltato. MacDonald è fermamente deciso a rimanere al suo posto e, se necessario, di affondare con la nave conferenziale. L'affondamento però, può anche non essere metaforico; basta leggere alcuni commenti gior- iittlistici per vedere che un insucces- so di questa. Conferenza convocata dal Governo laburista potrebbe a questo costare molto caro. _ _ j • r • La partenza dei tranceS! Ciò che pare, in base alle informa- zioni che si posseggono, definitiva- niente escluso, è l'accordo a cinque. Gli eventi delia giornata di oggi, cui-minanti nell'annunzio della parten-za dei due Ministri francesi, ultimi rimasti al posto di comando della propria Delegazione, tenderebbero ad eliminare ogni dubbio a questo ri-mardo. E' vero che MacDonald èpartito nel pomeriggio di oggi perChequers ed ha fatto sapere che.ri- servava la giornata di domenica perun eventuale colloquio con Tardieu, ma tutti sanno qui che il Presidente del Consiglio francese non verrà a d Londra Quella della Delegazione francese è una fusa ai la spicciolata con calorose strette di mano ai colleghi rimasti sul posto e con cortesi e ripetute promesse di ritorno, non appena sarà sriunta a Parigi la notizia che le falle sono state turate e clic la navigazione si sarà fatta interamente sicura. Ma fin tanto che la nave continua a lanciare di ora in ora i suoi S.U.S., Tardieu ed i suoi collaboratori preferiscono starsene al sicuro sulla terraferma. Duniesnil e Pietri si sforzavano stasera di calmare le apprensioni dei giornalisti francesi, assicurando che la loro partenza è un evento di nessun conto, che. sarebbero in ogni caso tornati a Londra martedì ■> , siamo smentire categoricamente 'questa voce. Come giti abbiamo ; tante volte ripetuto, i delegati ita- liani saranno gli ultimi a partire, quando si dovrà partire e intanto ipossono stringere la mano ai pri mi partenti. Òggi Grandi stringeva ad esemplo cordialmente la mano a Dumesnfl e a Pietri al termine di un colloquio, prolungatosi oltre due ore, colloquio eminentemente amiIchevule, nel quale e stato percorso da un estremo all'altro tutto il cani'po trincerato italiano e quello non 'meno trincerato della Francia, ! I delegati francesi hanno tentato 'di giustificare la posizione assunta jdal loro Paese alla Conferenza, inmercoledì della settimana ventura e che le conversazioni„ importanti cioè, quelle tra gli esperti, continuano Si apprendeva però che appunto per la settimana ventura è lissato un ricevimento dei delegali delie cinque Potenze a Palazzo Buckingain, di guisa che il ritorno dei due ministri può non avere nulla a che fare con la Conferenza ed essere soltanto un gesto di omaggio alla persona del Re... Grandi rimane Correvano voci oggi che il ministro Grandi si accingeva anche lui ad abbandonare Londra. Pos- lvocando la diversità della situazione "geografica dei due Paesi, l'enorme rete' francese, di comunicazioni ' rp dispacci di stamane che a Roma : si assumeva un atteggiamento più ! conciliante di quello adottato a Lon ; dra dalla Delegazione Italiana Oue sti telegrammi miravano a dare la sensazione che il Governo italiano avesse dato alla Delegazione a Lon | dra istruzioni di carattere concilian > te. Alla nostra Delegazione si srnen- ! ,'J,('e ne' modo più reciso questa ver slone di cambiamenti avvenuti 0 in : Procinto di prodursi neH'atteggia j mento assunto fin qui dall'Italia, Dunque è forse meglio per tutti -Che le posizioni vengano riesamina'e in una atmosfera più serena, ; Oltre al colloquio tra Grandi e i . Ministri francesi, la cronaca deve i registrare o'.'gi alcuni altri avveni con le colonie, la distanza di esse dalla madre patria. Il ministro Grandi ha dal canto suo lumeggiato per la centesima volta i bisogni difensivi dell'Italia, la peculiare situazione in cui essa si trova di fronte alle altre Nazioni a causa dell'immenso svolgimento della sua linea costiera, dei suoi assoluti bisogni di rifornimento di materie prime e della estrema sensibilità delle sue linee di comunicazioni, non solo coi centri di oltre mare, ma con gli stessi centri interni. Si è parlato di tutto, si è esaminata a fondo la situazione e si è constatato ancora una volta che i punti di vista dell'Italia e della trancia sono rimasti, dopo due ore di discussione, inalterati. Per ciò che concerne, dunque, la Conferenza navale, il colloquio ai oggi può direi conclusivo. Anche guest ultimo fallito tentativo di conuìlu? « ^"Senze di vedute non turba affatto la serenità della Delegazione italiana: questa serenità ì ™J-Jelement0 Più promettente Lh?hS ^oa,,gurante per l'avvenire. Londra pare non sia il terreno adat- dV™«k7a soluzi071e soddisfacente se Pr„ ?a r'ava!° italo-francesL,-.= unffare, le discussioni, proseguire in un duello a base di argoS^ti a« sazietà o intavolai formule JaHme S^'Slia a base li tornitile e di computi di tonnel mafia -ESSE pm c?mPtessa che m.i. la. situazione e pù irrenanhi le la divergenza esistente La corda" speLulnP0C° 81 r,SL,hÌa davve™ di Le combinazioni di accordi a anni lo deiV,^ ,,te 6 Pw' ^vvanAK SMar«» 'Tei L atmosfera di Londra minaccia fi farsi irrespirabile. Vi rozzTio troppi interessi e troppe amboni e.tmppe avidità. Le V6ll«itàeffem£ «che di certe Potenze vi divantano gigantesche, le polemiche acrimoniose e « prese di posizione vi assumono tale rigidità da resistere a nual Masi attacco. L'Italia non può c dere perchè non si tratta di mercanteggiare qualche tonnellata di ™£lt0 f0^3"1?. 6(1 una Pozione in contrastabile di grande Potenza diterranea. Nessun cambiamento dell' atteggiamento italiano Alcuni corrispondenti romani t questi giornali annunciavano nei lo- me dtdrlttrtcdpla! ; menti notevoli. Stamane Stimson R'recava a Downing Street per esa-l: minare col Primo Ministro ingleV la situazione e prendere decisioni' 'sul da farsi. Anche la Delegazione | degli Stati Uniti ha abbandonato | ogni speranza in un patto a cinque, Stimson, si dice, ha insistito presso MacDonald sulla neces " -ita di distri care la Conferenza dall'impossibile 3 assurda situazione in cui si trova per avviarla senz'altro sull'unica strada che essa lascia aperta, quella .iell' accordo tripartito. Subito dopo :l colloquio, MacDonald si recava da Re Giorgio e faceva al Sovrano una esposizione completa della situazione. Per quanto si dichiari che la visita alla Reggia non costituisca un evento di significato eccezionale è sintomatico il fatto che appena tornato a Downing Street, MacDonald ha telefonato alla Delegazione nipponica, pregando il siu'. Wakatsuki di recarsi da lui. Il colloquio anglogiapponese è durato oltre un'ora. Ouali risultati abbiano dato questi colloqui della mattinata non si sa, ma s{ prevede che |e resistenze nin | nùniche snl.anno vìnte entro i prossimi giorni, forse con qualche lieve concessione da parte dell' America. Quest'ultima, come già dicemmo, è assolutamente contraria alla conclusione di un patto a quattro, che a suo giudizio non risolve nulla e non agevola nulla. La conclusione accettabile di questo dibattito senza fine è, secondo Washington, un accordo tripartito tra le Potenze già unite per forza maggiore, per il semplice fatto della loro particolare posizione geografica e della rete di interessi che, appunto a causa di tale posizione, si stende principalmente traverso l'Oceano. Tokio non vede di buon occhio un accordo così ristretto, che lo lpcra in modo troppo definito all' America, ma finirà certo per varcare anch'esso la sola porta rimasta aperta alla Conferenza^ Saranno forche caudine, ma lo saranno anche un poco per l'America, che dovrà fare molte concessioni e non si sa poi nemmeno se il Senato americano approverà l'accordo concluso. R. P.