Il regno della chimica

Il regno della chimica Il regno della chimica (Dal nostro inviato) da LEVERKUSEN, Marzo. Leverkusm è uno degli stabilimenti industriali, viti, grandiosi della Germania o, per mealio dire, è una città composta, da una moltitudine di stabilimenti che appartengono ad una sola Industria, situata lungo U Beno fra Colonia e Dusseldorf. Guardando da una terrazza d,i uno del più alti edifici di Le.verkusen la distesa delle rosse fabbriche che la compongono, au sposte lungo cinque arterie di un chilometro e mezzo d.l lunghezza para!*tele al corso dei fiume, intersecate alla loro volta, da. altre Interminabili pdvmmedrdsnpvvstrade ortogonali, e pensando a quel-1 tlo che si è riusciti a. vedere visitandola, non si trova ilei tutto fuori posto lo stantio motto che Leverkusen si appropria per tradurre la complessilo, del suo organismo: « Vedi Leverkusen e poi muori... ». Ciò starebbe a. significare che, essa è anche bella. Ma riguardo a questa qualità bisogna intendersi: In chimico la trave- pttcvrptI lrebbe certamente magnifica poiché te-iverkusen è l'impero della chimica applicata e per giunta della chimica tedesca, che come ognun sa è la branca più progredita delle industrie germaniche. Anzi, se debbo essere sincero, l'attrazione che essa esercitava su ai me dipendeva essenzialmente dall'essere il cervello e la mano della chimica germanica in tutte le sue forme e prodotti. Quando la vidi la prima volta bene individuata fra la granae arteria Colonia-Dusseldorf e il Beno su due lati e parchi e prati sugli altri, d'un colore che spicca sulle agglomerazioni che la precedono e la seguono. Irla d'una selva di ciminiere d'altezza iperbolica, con un suo porto particolare sul Beno {banchine, bacini, vapori, rimorchi ecc. ecc.), con una fitta rete dt linee ferroviarie (75 chilometri) che la circondano e coprono le sue strade interne: mi meravigliai quasi di non trovai la circondala da una muraglia bastionala., sul fronte di gola della quale s'aprtsse una enorme porta con la scritta in lettere d'acciaio^ t Sede del genio tedesco della pace o defila guerra ». L'immensa fabbrica lnptrMa vediamola prima e poi provere-X ino a trarre qualche conclusione non] certamente tecnica ma intuitiva e sopratutto collegata alle impressioni raccolte oltre frontiera, in Francia. Son\farò con voi quello che ha fatto con\me il. dott. Casparl un padreterno ai\spiegazlonl particolareggiato. Voi. dun-\que vedete il gran Beno che fluisce. La vita dell'immensa fabbrica viene dal Reno, approda sul fronte degli ediflel rosso cupo sotto forma delle molteplici materie prime trasportate per la massima parte per via acqueo. La Leverkusen è amante del segreto. Tutto è aperto, tutto è spalancato, il. dott. Casparl vi accompagna in ogni più recondito ricettacolo, ma non si scorge niente, voglio dire che il « si¬ sterna,, appena lontano dal fiume dt-\venta ermetico. Il volgo può vedere co-j me si ottengono i concimi o i cementi \ o i. grandi addi industriali o come si\scinde lo zollo dalle piriti o il ferro dall'oliqisto ma, a cominciare dalle] tortezze dei colori, tutto è chiuso, vo-\(ilio dire II viUtero della formazione dei proiolli avviene- attraverso una serie di ebulliziO'U, di compressioni, di miscele, sigillate entro infinite serie di. cassoni metallici, di caldaie, di tubi... f.'rc edificio, un reparto è saldato al successivo attraverso mastodontiche venature sotterranee o aeree e le materie passano dall'uno all'altro cangiando pur la strada la loro natura, suddividendosi e ricomponendosi pas sando dal liquido al solido, dal cristal lo alla polvere, dallo pasta al gas o viceversa, sino a che lungo una determinata linea di edifici, le sostanze che qualche centinaio di metri verso ti Bevo potrebbero suddividersi in cento |«P«cie. sono diventale cinquecento a, p« lontano, saranno mille. La Leverkusen ha un grande centro direttivo, il tempio del suoi uffici., collocato m di un lato normale al Beno del grande rettangolo che tutta la racchiude, il tempio, ehe fu coedettero imtteralmen- /np. colonnati imponenti, 1 amJ m^ nml)jen(l sontuosissU ima, Insomma una vera reggia, ha fob¬ Vstrtli(0 nt:gU gnni t/ie pTeced mediató»nej»te la guerra, e le L )iababbif^ colonnati t brica madre esisteva giù ad Eberfeia •« /« trasportata qui sul Beno {riva j.7fi«/M'. e di qui dette vita ad un certo inumerò di figliali, in tutta fa GcrmaIrata. E' evidente che il concetto che pre- produzk male utilitaria e umanitaria, doto cm\possa aggettivare così la produzione]farmaceutica \[' i\, | Quattrocento chimici i : passaggio dalla produzione pad fa» Quella di guerra è per la Leìverkusen un. gioco da ragazzi. Questo \arganismo varia le sue produzioni, con un semplice ordine. Essa può fabbn\care tult0 cio che e chimicamente nroanciblle in- quarsiasi momento e »>« 0 t tm-lmmensa ,uelm dì novl_ !^ 'ff » r TtrocT.dotton *» chimica sono prmeamente la schlera rnandlale stabile pai imponente che Ka progredire la scienza delle formule '- delle combinazioni inorganiche, ai pud dire che ogni settimana se non ognt giorno, da questo immane stablamento, si ottiene uria scoperta nuova mi campo chimieo. la quale, novanta voUe su cento, rimane circoscritta nei coufl.nl della Leverkusen. E' questo ti ""TT ^ " «f^J*™ mente disponendovi a ritenervi neivetyttUvò dominio del bene e del male. -^ó'1- esiste nessun paese al mondo, neppure gli Stati L'aiti d'America, do- ve si sia riusciti ad ottenere una or-\ gaulzzazlone industriale e identifica'. pari alla Leverkusen. Un osservatore distratto die la visiti, può rammentarvi di aver veduto noi bell'edificio farmaceutico dalle linee armoniosa menta moderne, l'immensa sala dell'aspirina e le macchinette che la confezionu-u, dieci volte più numerose degli apparecchi, che fabbricano le altre spedalità; ma un visitatore attento si accorge sente. Intravede, che qui non si fa che studiare, perfezionare, provare, csperlmentare... Certamente nè a me, nè a voi la leverkusen verrà a raccontare, le sue novità e se per caso • provando e ripro- ti andò » à arrivata, o crede di essere prossima a realizzare qualche portentosa scoperta che renda effettivamente impossibile la guerra avvenire o cambi dalie fondamenta il sistema A; vita degli uomini. Intanto per ciò cne riguarda le colazioni In pillole <s i pranzi in « cachet », la Leverkusen potrebbe offrimene a Iosa, ma considera I l'attività vana se non pericolosa per i suol interessi, poiché perfezionando- la rischierebbe di uccidere la produzione farmaceutica. Togliete all'uomo t piaceri e quindi l danni della tavola c tre quarti della farmacia non avrà, più ragione di essere. Le pietre preziose sintetiche Infine la Leverkusen compra tutti i brevetti chimici che «enoojio in luoe, compresi quelli che hanno le più incerte probabilità di successo e accoglie fra le sue immense braccia tutti coloro che mostrano delle idee originali nella partita. Di più, a sostegno della capacità e potenza della Fabbrica, U dott. Casparl è autorizzato ad accompagnare le persone meglio quotate che la visitano nella « sancta sanctorum ». degli stabilimenti, dove prima del sacramentale tè al Casinò, il signor Edgar Meurer, che dev'essere il tesoriere capo della Leverkusen, dopo molli convenevoli, apre la grande cassaforte del suo ufficio e vi mette sotto gli occhi i gioielli prodigiosi « fabbricati • negli stabilimenti sotto forma di tutte le pie. tre preziose conosciute {ad eccezione tuttavia dei diamanti e degli smeraldi) superbamente montate in oro e platino come si potrebbero trovare nella pi4 lussuosa bottega d'orefice. Le pietre sono sintetiche, s'Intende, e sin qui niente di straordinario Pan Olio dire che non è necessario venlra X ] \f> n\a Leverkusen per sapere che oggi la i\rhimica industriale riesce ad ottenere (1 marina, il pietre, tndlstinguibimette -\in commercio e si limita a cederle ai e e e . , i i ¬ tuai, amici a. prezzo di costo, cioè a un quindicesimo e anche meno de prezzo delle pietre vere. Voi sarete capacissimi di non credere a quello che vi sto raccontando, ma siccome la Leverkusen è qualche cosa di troppo s«. rio e di grandioso per mettere in dubbio le dichiarazioni dei suoi dirigenti, riproduco senza aggiungervi una parola il colloquio fra il dott. Caspari ed II signor Meurer da una parte ed -\fme Ccmso'e d'Italia ^tuso dall'ai-j i \ fili italiani: Dunque riuscite ad oti\tenere tutte le pietre preziose ad ecceo z(°n/: rJH Mimante e dello smeraldo? e] 1 tedeschi: Cioè abbiamo ottenuto -\ancne 10 smeraldo ed II diamante, ma e i i. . l e , o e i o , l a - , U a a o - sinora queste pietre non hanno resistito alla lavorazione, cioè alla sfaccettatura... Gli italiani: Questi rubini, questi topazi, questi zaffiri sono meravigliosi di aspetto, ma è proprio vero che è impossibile riconoscerli dal naturali?. I tedeschi: Assolutamente impossibile! L'anno scorso quando riuscimmo ad ottenere i topazi abbiamo voluta fare una prova ancora più convincente di quella che ciascuno di noi può effettuare qui o in qualunque luogo d'Europa, mostrando le pietre ad un esperta. Slamo andati a .Veto York ed abbiamo mostrato alcuni dei nostri topazi di grandi dimensioni ad un rinomatisslmo gioielliere della « Quinta strada. ■>. Questi ci domandò se volevamo venderlo. Rispondemmo di no... Il gioielliere era assolutamente convinta di essere alla presenza di pietre vere e lo lasciammo completamente incredulo della nostra dichiarazione che si trattava di pietre chimiche. Gli italiani: Dunque non le mettete in commercio? I tedrscti:: \'o; ad eccezione del piccoli rubini che vendiamo come' pietre cardine del meccanismi di orologierta. Tutto il resto à fatto « unicamente per il piacere di farlo ». La ragione 6 evidente: non abbiamo la minima in* tensione di sovvertire il patrimonio m\1° dal 'durale, costa 320 marchi Ti e]^6330 a' mxa iJlHTa Vtra simile sa* \rebbe fórse di tìuùu marchi e anche. [più, ma. è montalo in oro mentre do* ' vrt'biyessere in platino... E questo è Leverkusen. I frammentari appunti che le ho dedicato varranno forse a spiegarvi perchè lasciandola si senta dì. abbandonare dietro dl sè una specie di mistero, che non mi affanno a cercar di svelare, poiché fra l'altro la mastodontica fabbrica sino alla fine dell'occupazione britannica delia ncnanla, aveva un delegato del Governo inglese incaricato dl controllare che essa non producesse nulla di sospetto. I dirigenti delta Leverkusen, anzi, conservano un eccellente ricordo di quell'inglese, che probabilmente sarà stato un. chimico anche lui e come tale ili giada di affermare che questa vasto luogo ambiguo, dall'armistizio sino ad oggi, non ha prodotto che cosa utili e belle. Tanto più .-he il mistero dl Leverkusen •> etra*.*imamente destinato ad es **> rivelato il giorno net quale '-a. «;•:•«»*»- • riu.<r:ra a dire quel Bastai alla -•••» •• ndiiiope attuale, ehe i suoi ■1 ••' >/'»• ■•' paventano al i/''//,•'> J'j mantenere la strapotente ax\auilurn il protezione che sapete... o n « _ n e e i n a a i i - -\ a'. ARNALDO CIPOLLA,

Persone citate: Edgar Meurer, Iosa, Marzo, Meurer

Luoghi citati: America, Europa, Francia, Germania, Italia