Le venti doti del Municipio alle ragazze povere sposatesi in gennaio

Le venti doti del Municipio alle ragazze povere sposatesi in gennaio Le venti doti del Municipio alle ragazze povere sposatesi in gennaio Nostre visite agli sposi premiati Fra le altre somme che il Municipio nell'intento di festeggiare le nozze di S. A. R. il Principe di Piemonte, stanziava a scopo benefico, figuravano anche 20 mila lire per istilure doti a favore di ragazze povero, di buona con- dotta, delia città di Torino e che con-h•naessero matrimonio nel mese di gen- pnalo. In relazione a tale provvedimento sono pervenute 36 domande. Poiché le aspiranti versano in gran parte in disagiate condizioni economiche, la civica Amministrazione iva ritenuto .opportuno, anziché assegnare lu doli da lire 2uuu caduna, suddividere la somma stanziata di L. 20.000 in 20 doti (quante cioè sono le domande più meritevoli), di cui cinque da L. 1500, dieci da L. 1000 e cinque da L. 500 ciascuna, da assegnarsi una per ciascuna concorrente, secondo il criterio dell'indigenza. 1 premi verranno distribuiti nella civica Tesoreria. L'aria della felicità Abbiamo voluto fare gli auguri alle cinque coppie di sposi alle quali è toccato il premio più elevato. Nelle case municipali di via ViUar 43 troviamo i coniugi Cliiantello. Essi attualmente, in attesa di aver approntato il nido, abitano col fratello e la sorella di lui (quest'ultima sposata e madre di tre bambini). In effetlo, solamente la sposina, la Giuseppina Giovine, ha avuto ospitalità dai cognati, perchè il marito di lei, ancora per cinque mesi, è alloggiato, nutrito e vestito a spese dello Stato. Egli 6 soldato nel l.o artiglieria campale, di stanza a Casale. Appena varcata la soglia di quell'abitazione operaia ci sì presenta un quadro simpaticissimo. Attorno alla tavola, seduti sul divano o sulle sedie, stanno in gruppo due uomini e tre donne e tre bambini. Il più piedino però, che ha soli quattro mesi, si trova invece inelle braccia della mamma. Un'allegria spontanea si legge sul volto di quella gente che santifica la domenica, festeggiando gli spost ai l^lclDlo0^0 le Czze 'principe1 -f'™'?'^»^ rj^tafed il ChianfeU ! UlUsfippiTia IxlOVWe CQ 11 WHailiei- eppma 10 fanno il loro ingresso subito dopo Erano stati a vedere la stanza, ancor vuota — come precisa la sposina ma che essi contano emmobigliare con le millecinquecento lire del premio. Il nostro arrivo ha interrotto la serie di calcoli che per la quarta o quinta volta i due sposi fanno per risolvere 11 problema di poi et- acquistare tutto il necessario senza spendere l'intero peculio. 11 problema ci sembra difficile, ma non è detto che essi non vi a o l i a o pddmsslvlvmscsmstldrmcnlriescano. Forsechè l'amore non fa mi- racoli? La mogliettina ci dice che la- vora in un cotonificio, ma è già stani- lito che quando lui sarà congedato e»nnTOn (i Ho nn^ntn I avrà ripreso il suo posto da operaio, come spera, alle «Ferriere Piemontesi», allora essa rimarrà a casa d curare quel nido che oncora non c'è. — E poi verranno i figliuoli — aggiunge la cognata che, fiera delia sua rigogliosa maternità, mostra la paffuta piccina che tiene in collo. Questo argomento porta un po' di delizioso rossore sulle gote delia giovanissima sposa. 11 loro è veramente un matrimonio d'amore. Sebbene soldato egli ha voluto unirsi subito alla giovane che amava. La parola « Attendere » non c'era nel suo vocabolario. Ed ora sono in due a contare i giorni che li separano dalla vita in comune. « Sono cinque mesi e quattordici giorni » — precisa la sposina, che dimostra, con questa precisione contabile, d'aver i numeri per riuscire una ottima massaia. Insomma, in quest'ambiente schiettamente operaio, si respira un'aria di felicità che il cronista non è solito incontrare nelle suo quotidiane peregrinazioni. Quadretto azzurro Troviamo la seconda coppia in via Netro, 4. Anch'essa è composta di due giovanissimi operai: lei Rosa Goria è una tessitrice; lui Clemente Lanfranchi un operaio specializzato in saldature autogene, ma ora, essendo disoccupato, manovale. 11 loro nido è una stanzetta a terreno, con la porta che si apre sulla strada, quasi fosse un negozio. I mobili, tutti nuovi, « e ancora da pagare » — come si affretta a dirci il marito — sono scostati dalle pareti per preservarli dall'umidità che chiazza di scuro l'intonato dei muri. Ai vetri della finestra, che si apre sul cortile, è stato applicato un rudimentale aspiratore di latta che gira follemente. Una stufetta di ghisa, posta al centro, completa l'ingombro e cosi fra il letto, il canterano, l'armadio, il tavolo e le due sedie, non rimane più spazio per muoversi. I mobili chiari, verniciati a nuovo, sui quali la sposa non permette si fermi un sol granello di polvere, contrastano in modo stridente con la stanza umida e scura. — Non appena riuscirò a collocarmi nuovamente come operaio, cambieremo subito di casa, forse ci trasferiremo in due stanze al primo piano, perchè, se dovrà nascere un bimbo, non è questo un ambiente igienico per allevarlo. E poi, dove si potrebbe mettere una culla? Questo ci dice 11 Lanufranchi; e la sua sposina, nna fiorente bruna, approva seriamente quanto dice il marito. Entrambi pensano già alla creaturina che dovrà rallegrare la loro vita di lavoro e portare nell'azzurro del loro orizzonte un raggio di sole. Il premio loro assegnato dal Municipio li ha intento riempiti di giubilo e ha tolto loro di dosso un a«ave cruccio: il pagamento del mobilio. Essi devono ancora 1700 lire al fornitore! Coppie Ir festa Andiamo in cerca di Clementina Ta- i lente che ha sposato l'operaio Bergo- gna. Essi non abitano più in via Monterosa, 14, ma hanno trasferito il domicilio in via iFeletto, 25. La giornata di-sole ha consiglialo i due coniugi ad uscire a passeggio ed anche la mamma della sposina, che vive con h0ro, li ha seguiti. Troviamo perciò la por1a chiusa: ma anche dall'esterno si nota quale cura la giovanissima sposa abbia del suo nido. L'aMoggetto è a terreno in un fabbricato ad un sol piano, posto nel cortile tutto nuovo e dipinio di una gaia tinta paglierina. La porta a vetri che serve da entrata e ila finestra sono mascherate da tende di un delicato color di ciclamino, mentre a quella della cucina, fa mostra un bianco tendaggio. Abitano da soli pochi giorni in quella cosa, ma a portinaia sa che sono due bravi e volonterosi giovani. Il fatto solo che lui ha voluto che la suocera dividesse 1 loro nido, e che la giovane non ha voluto, sposandosi, abbandonare la madre, parla in loro favore. Anche la Clementina Ellena che ha sposato l'operaio Armand, è fuori di casa col marito. Al terzo piano di corso Brescia, 7, non troviamo che la madre di lui, la quaile sta portando sul balcone, che serve da corridoio a utte le abitazioni del piano, una stufetta confezionata con una vecchia atta da conserva e riempita per metà di crusca. L'utensile ci ricorda il periodo di guerra, quando, per economizzare il combustibile si era ricorso a quel sistema La vecchia donna ci dice che 1 due, che lavorano tutta la settimana, hanno voluto godersi il pomeriggio di sole. Essa ci racconta che suo figlio e sua nuora si sono conosciuti lavorando nella stessa officina, alla Madonna di Campagna, dove la giovine viveva con la nonna, essendo orfana. L'ultima visita, ma-infruttuosa, l'abbiamo fatta in via Urbino 34, dove abitano i coniugi Caterina Ciardo e Luigi Bcrtino, i quali si sono uniti in riiatrimonio il giorno stesso del Principe Umberto. 11 Berlino, che è operaio allo Stabilimento Ansaldo, ha portato la sposa in famiglia, risolvendo cosi il problema dell'alloggio. Anche qua sti due coniugi sono a passeggio e solamente una sorella di lui, una graziosissima giovinetta, ci assicura che anch'essi hanno avuto notizia della dote di 1500 lire assegnata dal Municipio. Spose fortunate Ecco l'elenco delle giovani spose alle quali è stata decretata la dote di mille lire: Aghemo Clara In Mugliano, via Bussoleno 11; Bonetto Rina in Luc chese, via Arquata 13; Brunetti Adele hi Gonella, via Giulio 29; Calosso Lul già in Carollo, via Roma 21; Cipeletti Isabella in Portiglia. via Guastalla 17; Lenta Giuseppina in Marocchino, via Candia 9; Nervo Caterina in Gorla, via Scarlatti 12; Pacchiardo Ida in Apra, via Garibaldi 18; Rodolfo Teresa in Lemonnier, via Reano 1 bis; Signorino Maria in Frola, via degli Approcci 17; Sono invece state assegnate 500 lire ciascuna a-t Arato Maria in Lorenzetti, strada di Valpiana 575; Merletto Irma in Lupotto, via Cagliari 16; Noce Margherita in Scagliottl, via Rossini 23; Hagozzi Carolina in Signorelll, via Valperga Caluso 4; Torchio Giovanni, via Fratelli Calandra 3.

Luoghi citati: Berlino, Casale, Piemonte, Torino