La Conferenza doganale

La Conferenza doganale La Conferenza doganale Un discorso di Graham •• Una opportuna raccomandazione di De Michelis Ginevra, 14, notte. La speranza che a salvare le sorti della Conferenza doganale potesse bastare il ritorno a Ginevra di alcuni dei dirigenti della politica econom.ca delle grandi Potenze, è stata un'altra volta clamorosamente delusa. Graham, Ministro del Commercio d'Inghilterra, cosi come Sclunidt, Ministro dell'Economia del Ketch, souo ritornati ieri sera a Ginevra; por udire il loro verbo la Conferenza si e riunita stamane in seduta plenaria: il bilancio è stato però ben magro: un nuovo discorso, quello del Ministro inglese, condito delle solite affermazioni stereotipate sulla necessiti! di concludere assolutamente un accordo, per portare sollievo all'Europa travagliata e per salvare il decoro della Società delle Nazióni; ma nella realtà nessun lume può chiarire la situazione confusa nella quale si sta dibattendo la Conferenza doganale da ben quattro settimane. Evidentemente la Conferenza è al suo ultimo atto, perchè non si può legittimamente pensare di trattenere in modo indefinito a Ginevra in discussioni accademiche dei diplomatici e dei funzionari che sono reclamati nel rispettivi Paesi da .questioni dL ben altra urgenza e importanza. Ma, per concludere, bisogna naturalmente avere il coraggio di rinunziare una buona volta ai vaniloqui, riconoscendo che, sul terreno della realta, l'unica proposta netta e praticamente applicabile è- quella sostenuta fin dall'inizio dalla Delegazione italiana, consistente cioè nel prolungamento puro e semplice degli attuali Trattati bilaterali di commercio'. Comunque, stasera si è riunito nuovamente il solito Comitato di conciliazione per tentare di redigere uno schema di protocollo. Si dubita però che esso possa giungere ad un risultato soddisfacente, sovrattutto per la già denunziata insistenza pòsta da alcuni gruppi nel voler inserire nel progetto di convenzione la nota clausola circa le deroghe che dovrebbero avere lo scopo di decidere i Governi ad impegnarsi anche per la parte non consolidata delle proprie tariffe, il ebe pra ticamente si risolverebbe in un incate namento della propria economia e in un aiuto alla speculazione La seconda Commissione, Incaricata di studiare la questione degli accordi economici futuri, ha tenuto nel pomeriggio una seduta dedicata all'esame in prima lettura del programma di tali accordi. Al testo proposto sono stati fatti fare emendamenti, fra cui i alcuni presentati dalla Delegazione ita ì l o e o a o o n liana, intesi a rendere la tesi proposta più semplice e più chiara. Degna di nota, fra-l'altro, una raccomandazione presentata da S. E. De Michelis per invitare il Comitato economico a tener conto, nella elaborazione del programma dettagliato di tali futuri accordi economici, dei mezzi capaci di stabilire una stretta collaborazione tra l'Europa e i Paesi d'oltre mare. . . Questa raccomandazione, che è stata oggetto di viva approvazione, si riallaccia elle dichiarazioni contenute nel discorso di S. E. Bottai circa la Inopportunità di negoziati economici che escludessero € a priori • ogni futura collaborazione del : Paesi d'oltremare.

Persone citate: Bottai, De Michelis, De Michelis Ginevra

Luoghi citati: Europa, Ginevra, Inghilterra