La settimana di Holmenkollen

La settimana di Holmenkollen Tutti gli sport In tutto II mondo La settimana di Holmenkollen OSLO, marzo. li. N.) 1 giornaai di muo II mondo Hanno, gTazie al telegrafo e a;l telefono, potuto servire ai loro rispettivi lettori Gei resoconti più o meno brevi riguardagli le fcvandi giornate degli sports Javernati ad Oslo e ad Holmankolien. Non, abbiamo ancora quassù ricevuto i quotidiani italiani degli ultimi giorni nw possiar-io immaginarci die saranno stati piuttosto..parchi eli notizie in conseguenza prima di tutto della mancata partecipazione italiana alile gare. . tìll sciatori italiani sarebbero'qati particolarmente benvenuti in Scandinavia. Le grandi folle nostre non possono ancora comprendere come sia dossibille sciare in un Paese dove fa sempre caldo e dove c'è sempre sole e cielo azzurro. Perchè è proprio cosi che l'idea sull'Italia è incisa nVta- ™a£^aZÌ™^<deJla maeeioranza dell popolo scandinavo. E' facile dunque SgfiUP* ^ "aliani erano attesi i,?ì?lta cur.iosllà- I dirigenti italiaSlro^S?0 pero Preferito astenersi ed avranno avuto le loro buone rneioni. ut vorrà ancora almeno una diecina ai anni prima che gli uomini dell Con Unente europeo possano inquietare SU,S n.orl!CI, 'amo più in casa di que6t ultimi. Tedeschi, -cecoslovacchi, polacchi e svizzeri sono intervenuti numerosi, ma hanno saputo fare poco o nulla. Si sussurrava che il fenomenale saJtatore svizzero Kaufmann sarebbe stato capace di fornire una sorpresa poco gradita agli scandinavi. Esso è terminato ail ventiduesimo posto in classifica. La settimana di Holmenkollen, che poi per l'esattezza durava nove giorni, cioè' dalQa domenica 24 febbraio sino a lunedi 3 marzo, veniva inaugurata con la corsa per pattuglie militari. La vittoria del norvegesi non era mai stata messa in dubbio. Per il secondo poeto erano pronosticati o i tedeschi o i finlandesi i quali invece sono finiti rispettivamente quinti e sesti. Gli svedesi hanno fatto ima buona corsa e si sono piazzati subito dopo i vincitori, coi cecoslovacchi al terzo posto. E' da segnalare la cattiva prova dei francesi arrivati penultimi poco prima dei polacchi. E' però doveroso aggiungere che uno degli tiorruini francesi era airi jnalato con la febbre alta. Secondo il nostro modesto parere gli sciatori militari italiani avrebbero potuto farsi molto onore in questa gara. Non conosciamo la loro abilità come tiratori (una prova di Uro era inclusa nella corsa), ma conosciamo la loro abilità come sciatori. Li abbiamo visti parecchie volte a Bardonecchia ed in altri posti e confessiamo che siamo stati quasi sbalorditi per il loro coragtrio e la loro temerarietà. La prima glande gara per 1 borghesi era quella di fondo, cioè dei 17 chilometri. Novanta erano i partecipanti, del quali quasi la metà stranieri. Il percorso era abbastanza facile, la temperatura mite — 3 gradi sotto zero, ma lo stato della neve — per dire la verità appena sufficiente — non tanto buono causa una nebbia densa e noio sa. Che la corsa doveva risolversi in un accanito duello ira Norvegia e Finlandia, ambedue grandi spécialiste nelle gare veloci, era previsto e come favoriti principali erano considerati i dua fratelli Lappalainen. 11 giovane norvegese, Bustadst-uen ha Dero sconvolto ti 'pro&bstico vincendo con un terr«oVò3i6rwo: 1,19'58". Anche il secondo posto è toccato ad un norvegese, Tryggre Brodai, tempo 1.20'24". Solo al terzo si è piazzato T. Lappalataon in 1,20'32" mentre suo fratello Martiri è finito sesto in 1,21'52". Il mi gliore degli svedesi, John Lindgren, si classificava settimo in 1,22'OT'. Lindgren è lo stesso sciatore che quattro anni or sono ha vinto in rnorlo superbo, sia 11 fondo, sia il gran fondo alle manifestazioni internazionali di Cortina d'Ampezzo. Poche settimane la egli vinceva anche il campionato svedese dei 50 chilometri, davanti ad Utterstrom, del quale avremo occasione di occuparci più avanti. L'avvenimento che desta più interesse tra il grande pubblico è naturalmente la gara dei salti. Spettacolo emozionante! Per dare un'idea dell'entusiasmo che questo genere dii sport accende tra i norvegesi in generale e quelli di Oslo in particolare basta dire che quest anno erano convenuti al trampolino — tutfaltro che perfetto — di Holmenkollen quarantamila persone, che l'incasso della giornata si avvicinò alle 300 mila lire. Proprio come si trattasse di un match internazionale di foot-ball di massima importanza! La Famiglia neale era al completo, il Re, la Regina, il principe Olav e la principessa Marta. Inoltre erano rappresentati tutti I paesi d'Europa e gran parte di quelli degli altri continenti. Abbiamo potuto distinguere;, tra l'immensa folla, anche dei negri, dei pellirossa, dei cinesi e giapponesi. Uno di questi ultimi ha partecipato anzi alla gara, ina senza troppo successo. Un record ha battuto però anche lui: è stato il più fotografato di tutti i concorrenti. I norvegesi hanno per l'ennesima volta dimostralo la loro classe di saltatori eccezionali. 11 loro trionfo è stato completo. Tra i primi dieci classificati si trova solo uno straniero, lo svedese Rylander, classificato quinto, tra i primi venti un altro svedese, Schoen (diciannovesimo) e tra i einquamtatre ammessi alla classifica due altri stranieri, lo svizzero Kaufmann (ventiduesimo) ed il cecoslovacco Czech (trentaquattresimo). Cioè quarantanove norvegesi e quattro stranieri. E questo malgrado che la rappresentanza estera fosse forte di ben tren. ta uomini! Ci pare che ogni commento sia superfluo- 11 salto più lungo già effettuato dal vincitore Reidar Andersen,'e misturava cinquanta metri pie etsi. lontano dunque da quello che ha fatto Badrutt a Ponte di Legno. Non bisogna perù per questo credere che i norvegesi siano inferiori agli svizzeri e che non siano capaci di fare del salti lunghi. Il fatto è semplice: M vecchio trampolino di Holmenkollen non permette esibizioni simili. E poi si dà un'importanza relativa alla lun. ghezza dei salti quassù, è più lo stile che conta. E' naturale che anche qui un perfetto salto di settanta metri vale più che un perfetto di cinquanta, ma un perfetto di cinquanta vale d'altra parte più di un difottoso di settanta. Tra i partecipanti di rinomali za mondiale il vincitore delle Ohm piadi di Chamonix, Tullin Thams, si è classificato al nono posto, mentre Alf Andersson, vincitore a Saint-Moritz, ha preso il settimo. Una vecchia tradizione vuole che sia inclusa in ogni importante mani lestazione internazionale del genere anche la cosiddetta gara combinata: fondo e salto con punteggio. E' però oramai una gara che lascia abbastanza indifferenti almeno i nosiri pubblici. Limitiamoci dunque a dire che r stata vinta da Vinjarengc-n (Norvegia) E arriviamo Analmente alla grande giornata, la vera giornata di Holinenkollen. quella cioè della corsa dei 50 chilometri. Non esiste ufficialmente un camr'O.iato mondiale di sci, ma il vincitore di questa gara è semine stato considerato coma il più degno per l'assegnazione di un titolo slmile. Tutti 1 migliori sciatori del mondo sono sempre presenti a li vittoria è disputata come in nessun'altra occasion-3. La gara in questione è stata etlettuata cosfautisodmptrcevigmttlcvmcsoqtvncsdplmioèfccpcdgldddcddpcbnènd per la prima volti nel 1888. Vinse allora Torjno Hemmestreit in 4 ore 26 minuti e 30 secondi. Lauritz Bergendad ha vinto il trofeo sei volle e una identica collana di vittorie ha saputo raccogliere anche Skikongcn, il re degli sciatori, Torloif Haug, il famoso trionfatore di tutte le gare alle Olimpiadi ui Chamonix, eccettuata quella dei salti. Fino al ms. aloè in trenta anni, sono riusciti a vincere solo due volte degli! sciatòri stranieri, più precisamente I finlandesi GolUm e Matti Zappalainen. L'anno scorso, 1929, sono entrati in iscena anche gli svedesi, vincendo per merito di Utterstroem davanti al norvegese Rustadstuen. Terzo classificato era il vincitore del gran foralo di Saint-Moritz, lo svedese P. A. Hedlund. Abbiamo avuto occasione di parlare coli alcuni pezzi grossi della Federazione norvegese degli sporte invernali. Tu*l erano d'accordo in una cosa: « Fendiamo volont.ieri i 17 chilometri, la gara combinata e anche quella dei sali, ma voghamo vincere il gran ronfio ». Questo dà una chiara idea del-' la importanza della gara. J- voto dei norvegesi non è però stato iccolto dal Re Bore, presidente onorario di tutte le manifestazioni della ne^fe e del ghiaccio. Hanno stravinto in ;utto il resto ma nel gran fondo no. I Anche quest'anno, e per la seconda volta in seguito, ha trionfato Utterstroem (Svezia) e anche questa volta è stato secondo Rustadstuen (Norvegia). Terzo era Paana>non (Finlandia) e quarto Lappaiainen (Finlandia). Uno che nonosca il valore (]n2n sciatori mondiali non "si stupisce dell risultato. E' noto che gli svedesi oramai sono quasi imbattibili nrlki lunghe distanze come d'altra pari»? I norvegesi sono imbattibili quando si tratta di salti. E i finlandesi, non hanno anche loro una specialità? Certo; quella di battere gli svedesi ed 1 norvegesi una volta ogni I tanto nelle loro specialità I Tra I campioni mondiali dello sci