La fiorente Somalia italiana Vasto programma di lavoro - Le possibilità della Colonia

La fiorente Somalia italiana Vasto programma di lavoro - Le possibilità della Colonia La fiorente Somalia italiana Vasto programma di lavoro - Le possibilità della Colonia "(Nostra intervista con S. E. il Governatore Corni) ' " MODENA, Marzo. Mi s'è offerta occasione d'dnconiTaxfcat, qua a Modena, col Governatore ideila Somalia, Sua Eccellenza Guido Corni, che, dopo il periodo di licenza Srascorso dn Italia, riparte, .proprio oggi, Per tornare al suo posto d'alta responsabilità e di lavoro. E la conversazione s'e svolta, naturalmente, sull'argomento della Colonia affidata alle •ne cure, sui concretamene raggiunti, nulle possibilità, clic s'avvisano, e ;1 programma di domani. Dirci anzi che, laccennando al proprio governatorato. Sua Eccellenza Corni, trascuralo il già compiuto, ha soprattutto tracciato ferandi lince programmatiche, della maggiore opera cui imprende. Riordinamento amministrativo e Fascismo Non paja inopportuna vanità ch'io Bui registri di caso personale, d'un senItinwmtale interesse, dirò, di famiglia, che mi richiiama alla nostra Colonia dell'Oceano Indiano. Non posso esimermi, se ne parli, di ricordare che ti mio fratello Ugo Giulio, caduto combattendo alle Melette, nella disperata battaglia del Dceembre '17, alla testa Bell'eroico suo Settantasettesimo Reggimento, « Lupi della Toscana », dedi-v cava già alla Somalia gli anni della più alacre attività, investito di funziotni militari e civili, e condusse la ri'co- rizionc e Ha conquista di vasta plaga territorio, fino allora inesplorata, a nord dell'Uebl Scebeli; e il fortino di Wahaddèi, da lui costruito, si nomina »— e questo è altiero vanto della mia Ifamiglia — si nomina da lui, in meInoria, «Ridotta Colonnello Ugo Bassi». Ma d'allora la Colonia è di tanto; progredita, ch'eglii, che grandiosamente, fin da un ventenr. j fa, ne auspicava, più gioirebbe; e s'è ingigantita, BeM'Oltcegiuba, a sud, e a nord, dei feià Sultanati protetta di Obbia e della ftigiiurtinia. All'azione del GovernatoIre Corni, in particolare, si ricollega fora, prima di tutto, il riordinamento ipolltlco-amministrativo, in parte effettuato, e in parte in corso d'attuazione, Htaio scopo di unificare l'attività di goiverno, già scissa per multiipli organ.i- rni, frazionata in uffici indipendenti uno dall'altro, con diretta gestione, ciascuno, degli articoli di bilancio, e Ispesso che accumulavano funzioni Heoniche con quelle amministrative e magari contabili; per cui, insieme con molti altri ovvii inconvenienti del sistema, ogni ufficio era portato, di conseguenza, a considerare come premimenti il proprio compito e le proprie funzioni, e quasi in antagonismo con Èli altri; impedendo cosi, escludendo la visione complessiva delle disparate Siecessità della Colonia. Questo capiItale difetto d'organizzazione amministrativa viene ora eliminato; e determinate specificamente le attribuzioni e le responsabilità dei singoli uffici, essi tfanno capo rispettivamente a tre dire'xioni generali — « degli! Affari civili », :« degli Affari economici e finanziari », '« degli Affari generali e del Personale ». — che direttamente dipendono dal (Segretario Generale e dal Governatore. Poi, tra i primi assunti di Sua Eccellenza Corni, fu il riassetto dei Fateci, nella Colonia, e lo stabilimento, tra 4utt'i connazionali, di « quella serena concordia necessaria alla vita stessa della Colonia e all'ulteriore sviluppo idi ogni programma di vero Fascismo ». 11 che, mercè !a buona volontà manifestata da ciascuno, fu ottenujto-assaii più facilmente che, per antecedenti situazioni, oramai inveteratamente irrigidite, non paresse luogo a Sperare. Attualmente, funzionano nella Colonia il Fascio di Mogadiscio, icon 101 iscritti, con una propria « Casa », a frequentare la quale sono anche ammessi, in qualità di soci adetrenti, i metropolitani, civili e militari, mon iscritti al partito — e la Casa del Fascio accoglie in questa guisa e accomuna la quasi totalità dei nazionali della capitale della Colonia; — poi il JFascio di Genale-Merca, con 8!) iscritti; «Tuello del Villaggio Duca degli Abrtiz xi — il cui gagliardelto e la cui sede Sono stati offerti dall'Augusto Principe, — con 55 iscritti; quello di Chisiunajo. con 7 iscritti; e quello di Hafùn, con 34 iscritti. Nè palano troppo me Hiocri cifre, queste; che giova metter le in relazione con la popolazione me (tropolitana della Colonia, la quale non Supera 1 duemilacinquecento individui di cui 335 funzionari e impiegati e per sonale a contratto, del governo e amministrazione della Colonia, e cioè 263 Un servizio civile e 72 militari, ufficiali le sottufficiali. Nel Maggio scorso, a Mogadiscio si e anche costituito il Fascio femminile che conta ora 5-1 iscritte; e il 18 Ottobre, si sono costituiti i gruppi dei Balilla e delle Piccole Italiane. Tra l'altre istituzioni, sono da ricordare l'Oliera Nazionale Dopolavoro, la cui portata risulta però, per il momento, assai limitata, comecché nella Colonia e accoglie inen che scarso l'elemento operata metropolitano, che è quello jcui essa particolarmente si rivolgerebbe; e l'Istituto Coloniale Fascista; e la Camera di Commercio Italo-Colonialtì; e la Sezione della Federazione Nazionale. Arditi d'Italia; e la Sezione del1 Unione Nazionale Ufficiali in congedo; e l'Ente Sportivo Fascista, con un buo campo sportivo, c del Littorio » onaugurato a Mogadiscio, il Natale d iRoma dello scorso anno. La capitale della Colonia Tale costruzione, del Campo Sportilo del Littorio, ha trovato suo inquadramento nell'insieme dei lavori di rinnovamento della capitale della Colonia. E vanno primi, perchè essenziali, specialmente urgenti, quelli per la conveniente sistemazione dell'approdo marittimo. Sono note le condizioni di questo, che escludono,, allo stato attuale, l'incremento d'ogni mo"vimexito commerciale. Ma ora, finalmente, si sta costruendo una diga foranea, della lunghezza di più di mille metri, che, ultimata, permetterà le ope razioni di carico e scarico dei piro scafi in uno specchio d'acqua tranquillo, anche durante le stagioni dei monsoni. La spesa totale è prevista in 18 milioni. I lavori, contrariamente al desiderato, procedono a rilento, per l'ostilità del mare, che gravemente e persistentemente li ostacola. La sistemazione portuaria si completerà con un pontile d'approdo, per cui è prevista 'a spesa d'un milione e 350 mila lire, e di cui sono già eseguiti lavori per oltre 400 mila lire; p con banchine, lungo le quali correrà un doppio minano di raccordo con la stazione ferroviaria, ed edifici, por la Capitanerà di porto e la Dogana, e capannoni, •Mr jl .ricovero delle merci in transito A questo riguardo, ma pel solo sbancamento, la spesa prevista è di circa mezzo milione. E collegato con queste opere marittime, sì è stabilito quindi di piano regolatore dell'intera città, che. in base a criteri moderni di igiene e di coordinata distribuzione delle aree, comporti l'armonico sviluppo delle future costruzioni. La nuova città europea sarà nettamente distinta 'da quella indigena; e sarà attraversata'da un viale, di 30 metri di larghezza, e s'abbellirà di una strada lungomare;. Contemporaneamente fi avanzata la costruzione della Cattedrale, per cui sono state spese finora circa 718 mila lire; e poco più di centomila lire sono state spese per la trasformazione e lpnclnrvttscvslltlgvupbmsmbclmpc—MfiPrepffisclesndsfgmnIvrstcnmtcmirddprmstcdtinsen—mmriscmervrd l'ampliamento dej:'ii '.cpaj-co; e 63 mi- o a a i a o e la lire, per la costruzione di un'aula per il Tribunale; e 33 mila, per un nuovo padiglione dell'ospedale, capace di 50 letti. Ed è infline allo studio l'alimentazione idrica della città. Mogadiscio, oui veramente s'imponeva indispensabile tale organica serie di provvidenze, s'avvia cosi a diventare une linda e piacente e fiorente cittadina, scalo, emporio, centro attivo di v.its civile, degna di rappresentare la nuova Italia, che s'affaccia con adeguati impulso e potenza sulle vie oceaniche. Ma bisogna a ciò, insieme con tale riassetto della capitale, il progressivo sviluppo della Colonia, il crescere in concreto e redditizio valore dell'immenso paese: sviluppo che, a malgrado per sè stesso già notevole, in proporzione però alla vastità, appunto, del pafse — più di una volta e mezzo l'Italia — e In proporzione alle sole già accertate possibilità, si può dire, come accennavo, men che all'inizio. Un'opera romana e le comunicazioni con la Madrepatria Un'opera, che non suona iperbole esaltare romana, è la costruzione, oramai compiuta, della strada carreggiabile da Mogadiscio a Bendar Cassini, che allaccia il sud col nord della Colonia, la costa del Benadir alla costa migiurtina del Golfo di Aden, per un percorso di 1519 chilometri — qualche cosa cioè come da Torino a Trapani; — e l'altra strada, in collegamento, da Mogadiscio oltre Afmadù, fino al confine della colonia inglese del Kenya. Per entrambe, è stato indi attivato un regolare servizio postale, con autobus; e sono stati impiantati, lungo tutto il percorso, opportuni depositi, per il rifornimento del carburante e del lubrificante. Da Mogadiscio a Bender Cassini, le autobus postali impiegano circa tre giorni; e si succedono tre parlonze alla settimana da Mogadiscio, e tre, inversamente, da Bender Cassini. E questa nuova linea di comunicazione, col relativo collegamento della strada di Afmadù, ha sùbito ac: quistato un'importanza che valica ì confini stessi della Colonia, interessando particolarmente il Kenya: difetto l'Automobile Club di Nairobi che già aveva tenuto a esprimere viva ammirazione per la costruzione e la manutenzione delle strade della Somalia Italiana, e particolarmente per la provvida organizzazione del servizio dei rifornimenti automobilistici, ha chiesto l'autorizzazione permanente di transito; la quale è stata concessa. Per altra parte, In tema di comunicazioni, resta da risolvere la questione di quelle marittime, per 1 allacciamento della Colonia con la Madrepatria; risultando assolutamente ìnsufflcente quell'unica mensile, che attualmente funziona. «Noi — mi dichiara il Governatore Corni — viviamo in realtà "dodici giorni all'anno: quelli sodi in cui il piroscafo ci porta la posta dell'Italia. E' troppo poco veramente, per chi si trova cosi lontano; e il fatto ridonda in troppo angustioso inasprimento del distacco, anche per chi possa vantarsi psichicamente meglio attrezzato al sagriflcio ». Ora si' progetta che la stessa strada Mogadiscio-Bender Cassim, coti relativo servizio automobilistico, giovi anche a risolvere, in parte, questa (mistione; e il Governatore sta studiando l'istituzione di un servizio marittimo tra Bender Cassim e Aden, per quel tratto di mare, che non supera le duecentosettanta miglia — ossia la distanza, approssimativamente, dalla Spezia a Napoli, per via di mare; — servizio da effettuarsi in coincidenza del passaggio da Aden dei piroscafi da e per l'Europa e l'Italia, e in virtù del quale la Somalia corrisponderebbe con la Madrepatria almeno due volte al mese, invece di una soltanto. Il discorso volge sull'opera di colonizzazione. Sua Eccellenza Corni mi ricorda, a guisa di premessa, pochi dati statistici di carattere generale, della Colonia: la superficie del territorio, di 490 mila chilometri quadrati — cioè più di una volta e mezzo l'Italia, come già rilevavo, — con relativamente poche, limitate zone desertiche, certo incomparabilmente meno, in proporzione, che non la Libia, e con due fiumi, che l'attraversano, d'ungente portata; lo sviluppo costiero, di 2200 chilometri, cioè tre volte e mezzo, approssimativamente, maggiore di quello della Libia, in proporzione delle ri spettive superfici, e con quasi altret tanti approdi; la popolazione, di un milione e ventinovemila abitanti, cioè di più di due abitanti per chilometro quadrato, mentre, se si voglia continuare il confronto con la Libia, questa ha meno di un abitante per ogni due chilometri quadrati; ossia la So malia, rispetto ad essa, proporzionalmente, conta quadrupla popolazione L'Impresa del Duca degli Abruzzi e le concessioni di Genale ' Attualmente, la massima Impresa di colonizzazione è quella cui dirige Sua Altezza Reale il Duca degli Abruzzi « Ammirevole — dice Sua Eccellenza Corni — è ciò che ha saputo realizzare questa società. Le produzioni della società, agricolo industriale, sono prevalentemente co' ione, cereali, zucchero greggio, alcole puro, oli commestibili di semi. 11 comprensorio bonificalo si estende oggi per 4800 ettare, di cui circa quattro* mila sistemate a cultura; ed è diviso in sette aziende, di cui una funziona da zona sperimentale. Riguardo alle culture, quest'anno, va diviso in 1 ettaro coltivate a cotone; 1180 coltivate a cereali, specie granturco e dura; 640 a canna, da zucchero; 480, a semi oleosi, oppure lasciate in riposo; 80, a banane; e 40 piantate di minori culture varie. L'irrigazione del terreno è derivata dall'llebi Scebeli, con un vasto sistema d'opere idrauliche, c distri buita per una rete di canali secondari, terziari, quaternari e acquaioli, cui corrisponde analoga rete di canali di scolo, del superfluo e dell'acque piovane, racolt.i infine in unico collettore, che sfocia nel fiume, a valle. Tutto il territorio è collegato internamente da strade ordinarie, tra le varie aziende e i singoli appezzamenti, ed è percorso da una linea Dccauville, che unisce i magazzini di raccolta e di rifor nimento con gli opifici industriali. Del personale impiegato, una cinquantina sono connazionali, e circa quattromila indigeni, uomini e donne, oltre, temporaneamente, altri avventizi indigeni, per lavori speciali. Il Villaggio Duca degli Abruzzi è fornito del necessario per l'assistenza materiale e morale del personale: c'è l'ospedale, per i bianchi, con annesso ambulatorio policlinico, e un ambulatorio e l'infermeria per gli indigeni ; e c'è la chiesa, e il convento dei Missionari, i quali s'Incaricano anche dell'istruzione dei ragazzi, sia i figli dei bianchi che gli indigeni. Dopo l'impresa del Duca degli Abruzzi, si cita quella governativa, del comprensorio di Genale — nel basso Scebeli, — col Campo sperimentale governativo, c che comprende 88 aziende gestite da concessionari regnicoli estendendesi per una superficie complessiva di 17.139 ettare. di cui. nell'esercizio '28-'29. più di undicimila risultavano in produzione. Nel ror<o - delio stessa esercizio» j Governo ita avnmsmzczDglttnpsppcvirpdlmmdpzdmslzeetidlgdOfsldrlsdalsvmseeaggSdvscpmrtComcesftnavarllvtdèidmsppassvdD1larzmszmzagrmrmabncadnfqtdstpvfdC a e a o attuato tutt'una serie di speciali provvidenze, in favore di questi concessionari, veri pionieri deH'agricoiBtura somala: costruzione e sistemazione di strade, e miglioramento 6 accrescimento d'opere idrauliche, per l'drrigazione del territorio; uno sgranatoio del cotone, a Vittorio d'Affrica, e magazzini per deposito di merci presso la Dogana di Mérca; servizio radiotelegrafico, e d'autotrasporti, e sanitario; la codificazione delle norme dei contratti di colonia e di lavoro, e soprattutto la legislazione e regolamentazione per il trapasso delle concessioni In proprietà. Sale, pesca e patrimonio zootecnico Dalla terra al mare; e tra le Industrie dei prodotti del mare, occupa il primo posto l'intrapresa, d'una società privata, delle saline di Hafùn, sulla costa migiurtina. » Vi giunsi la prima volta — racconta Sua Eccellenza, — in volo da Aiuta, volando su tutta la regione delle saline, per oltre un'ora, per averne un'idea generale; poiché, data la vastità dell'impresa, solo dall'alto si può avere un'idea dell'insieme. La località di Hafùn e il suo Immediato retroterra formarono oggetto di studi dal '22, quindi dei primi impianti per la raccolta del sale, nella zona di Hordio; ma è solo da un paio d'anni che i lavori sono stati attivamente spinti innanzi. La produzione si è aggirata finora sulle cinquantamila tonnellate annue; ma con la costruzione, già avanzata, di nuove vasche, e ad impianto completo, raggiungerà e supererà le trecentocinquantamila tonnellate, nell'anno corrente, sarà inaugurata la teleferica Hordio-Hafùn, di oltre ventitré chilometri; e l'esporlazione del prodotto verrà di tanto agevolata. Principali sbocchi delta produzione si offrono l'India e l'Estremo Oriente, da un lato, e dall'altro, l'Affrica Orientale ». Poi. altra industria del mare, e questa anzi precipuamente caratteristica, la pesca; la quale già costituisce fonte di ricchezza per le popolazioni costiere della Colonia; ma che è suscettibile di ben altri sviluppi: pesca degli sentali, dei tonni e palàmite, delle sardine o alici, delle aragoste. E la pesca ancora delta madreperla; e quella delle perle rosate, singolarmente pregiate sul mercato internazionale, dove ora vanno col nome di «perle di Ceylon», mentre sono invece esclusivamente speciali della nostta costa migiurtina; e quella delle spugne, che potrà forse essere avviata, mentre ora si riduce alla raccolta di quelle che l'Oceano getta a riva; e la raccolta dell'ambra grigia, forse : dacché le costo della Somalia sarebbero tra le pochissime della Terra c'hanno il privilegio di veder respinti dalle onde, depositati sulle loro sabbie, i grani del prezioso calcolo intestinale del capodoglio. E potrebbe anche svilupparsi discretamente la pesca, o caccia, delle tartarughe. E tornando ancora dal mare alla terra, il patrimonio zootecnico della Colonia, oltre a più di due milioni di ovini e caprini, e a più di seicentomila camellidi, comprende, secondo i calcoli meglio convalidati, un milione e mezzo di capi bovini, che, ancora sulla base di calcoli rigorosi, possono fornire una media di più di cinquantamila capi macellabili all'anno. Ce n'è d'avanzo, si vede, per dar luogo a una florida industria di carni conser vate, congelate o in iscatola; tenuto anche conto del bassissimo prezzo corrente, che, a seconda del mercati della Colonia, varia da un minimo di 125 lire a un massimo di 270 per un bovino di taglia normale, del rendimen to miniano netto, alla macellazione, di oltre un quintale di carne. E polche è noto che il nostro Esercito consuma intorno a centocinquantamila quintali di carne all'anno, risulta die la Somalia potrebbe provvedere essa sola, senza minimamente depauperare il proprio patrimonio zootecnico, a ben più di un terzo di tale fabbisogno. E accanto all'industria delle carni con servate, e assieme con quelle varie dei sottoprodotti della macellazione, do vrebbe sorgere l'industria dei pellami del cuoio. Dalla terra degli aromi alla promessa del Giuba Ma ancora innumeri altre possibill1à di produzioni e industrie, che offre la Somalia, e per cui S. E. Corni ha avviato studi, ricerche, tentato esperimenti e accertamenti : dalla coltivazione della banana, già del resto, come abbiamo veduto, abbastanza estesa, a quella del cocco, per la produ zione della copra, a quella degli agni mi, con relativa industria delle essenze; dal tamarindo e dalla cassia, alle arachidi; dal caucciù e piante tannanti, alla produzione del carbone di le gna, all'impiego di questo carbone ve getale come carburante, cioè per la prò duzionn del gas misto, che può sostituire il carburante; dalle piante da frutto, alla gelsicoltura e alla bachicoltura: al quale proposito, della cultura del baco da seta, i compiuti esperimenti hanno dato risultati strabiliami, dimostrando la possibilità di addirittura dieci produzioni all'anno — nella stes sa Cina non se n'ottengono più di sei — e rendendo un chilogrammo di ottima seta da nove chilogrammi di bozzoli. Già lucrosamente attiva è, per altra parte, nella Migiurtinia, una speciale, naturale produzione, quella dell'incenso; la cui raccolta ha reso, la scorsa stagione, ben undicimila quintali, per un valore approssimativo di quattro milioni trecentomila lire: la massima produzione del mondo, che ben rimerita a questa regione il nome antico di «Terra degli Aromi», donde sarebbero provenuti l'incenso, ap punto, e la mirra, che i Re Magi recarono, quali preziosissimi doni, Insieme con l'oro, alta capanna di Betlemme. Poi, infine, sono le possibilità minerarie. Ma per queste sarebbe, prematuro azzardare qualunque giudizio, ogni ricerca essendo appena al primo principio. La conversazione con Sua Eccellenza Guido Comi è durata assai a lungo. Egli la conclude: « Il mio primo anno di governo ha segnato una fase, per parte mia, di osservazioni, di studi; il mio secondo anno si contraddistingue dall'inizio della fase propriamente fattiva, per tre capitali ordini di opere: strade, trasporti, organizzazione e miglioramento delta produzione. E adesso... Adesso, abbiamo perlaio abbastanza ». Adesso, se pure non voglia dirne nulla, è alla regione del Giuba, principalmente, che pensa il Governatore: alla regione di quell'imponente fiume, dalle rive lussureggianti di vegetazione tropicale, e che ha portata d'acqua forse decupla dell'Uebi Scebeli, tra i quattrocento, forse, e gli ottocento metri cubi al secondo; e potrebbe quindi dar vita a un territorio immenso, essere convogliato a irrigare plaghe interminate, suscitare straordinarie imprese... Una promessa mirifica, che dovrebbe assodarsi realtà, nel prossimo futuro. MARIO BASSI. ritcgcpnpLvRfrdFdcgzglcdddzupzvqlpsPdcamdalslapsEtvtgbddamsstspee1lntesaèccqdrddpguplppplc