La quaterna di 30 mila lire
La quaterna di 30 mila lireLa quaterna di 30 mila lire Un pensionato truffatoal'« americana » rischia di finire in carcere L'aria lepida e il sole primaverile dopo tante giornate- di neve e di pioggia — invitarono il pensionato delie Ferrovie dello Stalo, signor Paolo Gay, di anni 68, nativo di Costigli ode d'Asti e residente nella nostra città, a tare, di buon mattino, mia passeggiata in corso Stupinigi. , „ . Erano ile 9,-i">, quando il Gay. che si ora fermato davanti ad una vecchia oste-via s'incontrò con un individuo, dall'apparente età di M anni, il quale, dopo averlo salutato con quella cordialità che è comune nei pensionati, attaccò senz'altro discorso. Incontro mattutino Naturalmente le condizioni della stagione che promettevano splendide giornate-, fu l'argomento iniziale, ed 1 due improvvisati amici, iuuo di fianco all'altro, ripresero la passeggiata sotto .-n alberi che mettevano le prime gem me capisce che, in un'atmosfera cosi s, rena lant.o il Gay che il compa m0 irovarono facilmente la via deilJe °011fiapnze e, dopo appena dieci minu li dal loro incontro, essi conoscevano vita e miracoli l'uno dell'alleo. Idi ecco entrare in scena un terzo individuo, anch'esso, dall'apparenza n ^iilln. sessantina. Ci rivolto romP. in da deneraCchéla staQe prosca« Nqupen : npnsionaìb sulla sessantina. Costui si E £™£»£vanti al primi due e. o|.., ,|„| Gay gu p0 rinse con grande cor e!^ compagno del Gay gh^seja ma¬ o ISPJthP, uuesti s,r' - tua"ita. • ^ 11 , ~^u"'-'a, c nid™c° ,jrcs, cne i aue si cono- -i 11 ^a"^^^ datti^ e si compiac ajscevauc,A*^cchM data / P.at0 j£& buona compagnia. Infatti, anche »;a nuovo venut'» si uni a loro e la pas iIsegfltt\*ffiè'^cilissina ad incon - ^ ^,5 ransionati. Forse perchè co - tin D€^f° ^ ' ricordi dei passa-, - f™™ nsw*°, ^nl sostanza sono quasi - to che. *e neua so-i« comune, e seniore ùineieiiMw^. nRonia i jur,' sapo" d>or nn°r-moa«va avvicinac- Colui che per ^Jnento. nllSP -no il Gay, a» un ceriojiwmcu^ ^ -,gnaii ì e-: e a _ Ecc0 qua, disse rivolto ai compo.eLnj UIU1 bolletta, che vale tremami a o:fire Ho trascorso tutta la mia vita a -uni mano in tasca ed estrasse una !bollettadde°l lotto sulla «male erano se numeri- 69. 59. '°. su- L'amico vince al lotto lire Ho irascorsu imi» i» •-— con la speranza di vincere una quat rina al lotto. 11 mio sogno si c ìed.iz n- t0 pl.oprio quando avevo persa ofem o Sneran2a, npaa o e a r rndi zi e a o o, o ae ae o a e il a oà e la eio a n re è 9, oo o .e e, aia ( ia, mre di o_ he o li si re me ece H à ti ti enCa£ se di re mani de con paranza. la bolletta passò fra le nualp erano segnali, fi a i numeri ue S»i, ciucili da lui giocatì. ruzialumenite — continuo quel giorno che giocai Dis pensionalo nbssedevo appena cinquanta conte» mi! altrimenti avrei lana una vincita COPoiCUri'volto al compagno gli.chiese: --Sai dove si trova la direzione del 10tW°compagno non sapeva l'indirizzo in^ta^^tioav^ ' che llua c-li forni l'indicazione ricniesui c Ssirco^v^» LsenmetancalombilunPi(■aavmrenoinnesiprdcorerimdtoi lesoilsucge zildstozgc°S6%neCavr^b,rprovvedu,o in Cornuta Ma il compagno numero due e, !iinò nnnoriiiuo avvenire 1 amico m mneroPrtmo "che non era pruder,, lì amrt-ii-e co^i senza garanzia, al pri- F.^§òVgn6«f. numero uno . di- cendr tutto quanto posseggo. Come caTanaia, pel momento puf. servire e-!.'.01!-;1.'!':] quaVe _ come 1 nostri tetindovinato — era stalo ol sistema cos'ideilo ali «a- Sent^'omTndnva'a diventare iutevessante. Il mistero di una bolletta Duinue il pensionato, salutati i due mSV cuore, iti agitazione si diSscf in Corso Vinzaglio dove baniio lipide eli uffici dell'intendenza di F nume!* cobi giunto, presento la boilena del Iona 11 Gay ti tori avranno truffato sare neppur lontanamente^ quanto eli sarebbe costata quella bueia. L'impiegato riabbassò eli ocebi; ternò ad esaminare il loglietto di cuna, poi si «Ujó da sedere: — Lei aspetti qui. Fra poco le verserò il denuro. Il Gay attese infatti ; ma poco dopo riapparve l'impiegato accompagnato da due agenti di pubblica sicurezza ! quali «enza preamboli, invitarono il pensionato a seguirli al Commissarialo di polizia. Ma io non bo fatto nulla... sono innocente I — protestò energicamente il pensionato. Le proteste valsero a nulla e il Gay dovette seguire 1 due agemi che lo ac- mnd1otrvènpNalvingcmtagmqlosvgcpmtovvfaInLlRtacgcsmbdfacpetsdidmanreF o o rompagna.rono al commissariato di P. S. Monviso dove venne dichiarato in arresto perché la. bolletta del lotto, da lui presentata all'ufficio dell'Intendenza di Finanza e dichiarata per sua, era falsa. Ci volle del bello e. del buono perché ili malcapitato potesse dimostrare la sua innocenza e potesse riacquistare la libertà. Quando alfine il Gay si trovò libero e potè riprendere la via verso casa, provò una gioia cosi grande di aver scampato il pericolo di finire alle « Nuove », che non rimpianse le cin quanta lire rubategli dai due falsi pensionati. Denuncia una rapina non avvenuta i ¬ - c 0 e s n o a-, si e, a aP ^ o.a a a e — rz m e n e i » a : el o ^ e a L altro ieri nel pomeriggio, si presentò all'Astanteria Martini certo Domenico Garino, iu Luigi, d'anni 55, abitante in via Cuneo 45, per farsi medicare di alcune contusioni alla regione lombare, che vennero giudicato guaribili in giorni sei. All'agente di servizio egli ha fatto un racconto che ò apparso strano e Pieno di interrogativi. In sostanza il (■arino ha narralo che la sera nrima. avendo desiderio di chiudere allegramenie il carnevale, si era recato a bere in parecchie osterie, trattenendosi fino alla mezzanotte, per poi rimettersi in cammino, diretto alla sua abitazione. Alquanto brillo e barcollante, egli si è portato In via Cuneo, quando nei pressi di casa sua veniva affrontato da due sconosciuti, I quali senza tanti complimenti lo invitavano a consegnare loro i denari. Egli, dapprima, aveva rifiutalo; poi, impaurito dal contegno minaccioso di quegli individui, che dalle parole erano passati a vie di fatto, si yjde costretto a consegnare loro i denari, circa quattrocento lire, che leneva nel portafoglio. Gli sconosciuti si allontanavano soddisfatti, intimandogli di non fiatare, il Garino subito dopo raggiungeva la sua abitazione riservandosi di denunciare la palila rapina solamente il giorno successivo. Come già. abbiamo detto, l'avventura e sembrata strana all'agente di servizio al nosocomio, il quale ha Invitato il Garino a recarsi al Commissariato di P. S. di Borgo Dora. Qui il Commissario capo, cav. avv. Lombardi, ha fatto ripetere all'interessato le circostanze nelle quali si sarebbe svolta l'aggressione e non ha tardato a convincersi come la rapina fosse semplice- abn e o r,, ri- di- e mente un parto di fantasia, conviuzio np. questa, avvalorata dal fatto che il denuncianti» si trovava ancora In ista1o di ehrietS e cadeva in continue contraddizioni. Tuttavia le indacrini venivano ucnialmente jntraprpse e da ef^e è risultata infatti l'assurdità della denuncia. TI Garino. ubbriaeatosi la sera precedente, si era avviato verso casa. Nelle vicinanze di ca=n sua era venuto a lite con nitri due uhbriachi, coi quali scambiava una serie di pugni; ma, vistosi sopraffatto, ecrli si era messo a invocare soccorso. Le sue crrida, consigliavano gli altri due ubbriachi a fugcire ed il Garino era rimasto solo e malconcio. Avvelenati dai funghi L'alira sera, verso le 20. si presentavano all'Astanteria Martini 1 coniugi Antonio e Candida Voglino, il primo di 33 e la seconda di 25 anni 1 quali erano stali sorpresi da forti dolori viscerali. 1 medici di guardia constatarono in entrambi sintomi di avvelenamento. La donna appariva più gravemente colpita tanto che dopo le cure del caso veniva ricoverata con prognosi riservala, mentre invece l'uomo veniva rimandato. I coniugi Voglino avevano mangiato a cena dei fungili che la moglie aveva acquistati secchi in un negozio di via Porla Palatina 1. Informato del fallo l'Officio d'Igiene ho iniziata una Inchiesta nel negozio di cui sopra.
Persone citate: Candida Voglino, Domenico Garino, Garino, Iona, Lombardi, Paolo Gay, Voglino
Luoghi citati: Borgo Dora
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