L'alloggio d'occasione
L'alloggio d'occasione L'alloggio d'occasione Un ingegnere che cerca casa - « Ce desi magnifico al [oggetto, disponibile subito, ottime condizioni» - Falso in scrittura privata e falso giuramento Tutto è bene ciò che finisce bene Quattro anni ili discussioni e di contese: una. causa civile e due cause penali: ecco la serie delle complioapioni scaturite dalla esecuzione di un contrailo per la cessione di un allog '?io' „La ceden1[? cl-a Ja signora Anna Serafino ed i! cessionario l'ing. Giuseppe Rjma. s, era nel .giugno 1026 e ing. Rima, per lo scadere he si vedeva costretto, del suo contrailo di lc- lasciare l'alloggio che ocpupàiva in via Morosini 36, si diede a giornali. « piccoli a 1 occasione », egli pensava. E l'occasione gli ti presento rapidamente. L'annunzio fatto ■Sa,58?e-\ g2££S n «Sonifv2$3l infuria di Tener oMetro a avvisii"mi si TrLSl'M inserire dalla signora Serafino era allettante: « Cedesi magnifico alloggetlo, disponibile subito, ottime condizioni v. Ricordi d'infanzia ; L'ing. Mima si presentò alla signora Serafino e constatò che costei era una Slla vecchia conoscenza, come suol dirsi con aua lro*e correrete. Egli aveva conosciuto la signora negli anni della sua giovinezza, quando frequentava Bncora la Sl'll0Ì!'- La cosa 111 «cordata fia entrambi 0 fu considerala, come un buon auspicio, come una circostanza lale da appianare la via alla conclusione del contratto. La signora Sera- fino espresso le condizioni alle quali intendeva addivenire: alla cessione del^JfF^":!"^",.*!!0-J.". «ia. ;?£Llfc " j ! I ! rondo: rilievo dei mobili per il prezzo di 1S.0O0 lire, da. pagarsi anche in due 0 più rute. La cifra non era modestissima, ina l'ingegnere aveva urgenza di sistemarsi. Egli non stette quindi a considerare con troppi indugi la convenienza o meno dell'affare, e poiché la Serafino dichiarava che i mobili erano elegantissimi, come nuovi, di ottima qualità e costruiti tutti in noce, accettò quasi senza discutere. Ad affrettare la sua decisione concorse poi una promessa della signora: — Se troverà che i mobili non sono come glie li ho descritti, ella potrà rifiutarsi di pagare la somma residua oltre le 6000 lire che versa immediatamente. Le chiavi della discordia Sborsale dunque le 6000 lire, l'ingegnere Rima ottenne le chiavi dell'appartamentino. Ma quale delusione e quale sorpresa gli era riserbatu! I mo bili che si trovavano nell'alloggio e che erano stati elencali dettagliatamente nella scrittura di cessione, erano assai difformi da quelli che la Serafino gli aveva descritto durante le trattative. Ma l'ing. Hima non volle limitarsi a questa constatazione ipprso naie che poteva apparire unilaterale e richiese l'intervento di un perito, il quale sentenziò che effettivamente i mohMi erano scadenti e non costruiti in noce. Forte del parere espresso dal perito, egli s-i fece innanzi allora, protestando presso la signora Serafino e rifiutando il pagamento rioilp 12.000 lire residue cho cosi°i pretendeva. Senonchè, per sostenere di aver pienamente diritto a rifiutare il pagamen¬ tvdcnmndvclafooqrcliinladclemanmltdpetnfpv(pgSfcnctzscnusd ¬ to delle 12 mila lire, l'ing. Hima doveite adire il magistrato civile. Che ne derivò allora? Le complicazioni si accrebbero e le sorprese si moltiplicarono. Per sostenere il suo assunto, il Rima affermò dinanzi al Tribunale di non avere mai, prima della conclusione del contratto (la cui redazione era avvenuta nel suo studio) visto i mobili contenuti nell'alloggio ed elencati nella scrittura. Inoltre egli precisò come fosse stato convenuto verbalmente che, ove i mobili pou fossero risultali della qualità indicata dalla Serafino, gli sarebbe spettato il diritto di rifiutare il completamento del versamento. Ma tali circostanze non apparivano incluse in alcune delle clausole contenute nella scrittura. Di qui la necessità di indagini e di prove attraverso la forum con cui normalmente si acquisiscono le prove nei giudizi civili: li giuramento decisorio- 11 giuramento fu deferito alla parte avversa: alla signora Sei-anno la quale negò completamente quanto era affermato dal Rima, dichiarando invece che l'ingegnere aveva visto, e non una volta sola, i mobili dell'alloggio c <-he della clausola relativa al rifiuto del pagamento del prezzo residuo non si era affatto accennato nel corso delle trattative. Da questa presa di posizione, netta e precisa, della signora Serafino, derivò una denuncia contro di lei per falso giuramento. Il sereno dopo la tempesta Ma la qualità di imputato non doveva essere riservata ad una sola delle (parti contendenti. Parallelamente al giudizio penale snodantesi contro la Serafino ne sorgeva un altro nei confronti del Rima. Si appurava, infatti, che questi, forse nel umore di vedersi negata dall'avversaria anche questa circostanza secondaria, aveva aggiunto nella scrittura di cessione la indicazione « in noce • tanto per stabilire, senza più possibilità di equìvoci e ai contrasti, la qualità dei mobili elencati nel documento. L'aggiunta che nel giudizio civile avrebbe dovuto portare ad un colpo di scena portò invece a quest'altra sorpresa: l'ing. Rima fu accusato di falso in scrittura privala. I due avversari vennero cosi rinviati al giudizio del Tribunale. In attesa del dibattimento, è intervenuta però fra di essi una dètvntc, almeno sul terrenu economico. Sistemando i lapponi di dare ed avere, la signora Serafino si è tenuta paga di una cifra minore di quella richiesta. li ciò fu consacralo in una nuova scrittura. Ma la sistema zione in linea civile è slata di buon au spieio anche per la vicenda penale: l'ing. Rima, pur ammettendo l'alterazione della scrittura, lini per riconoscere di avere visto i mobili prima, della conclusione del contrailo. La vicenda e stata cosi a lieto line: il Tribunale assolse, la Serafino (difesa avv. De Antonio) per non avere commesso il fatto: assolse l'ing. Rima (difesa avv. Luigi Durand) perché il fatto attribuitogli non costituisce reato. qucesiutdehacisvceraprlaseladocrosbelaa acavarcpMlimbcraiiacccdd«qcdmm-sczdgqss
Persone citate: Anna Serafino, De Antonio, Giuseppe Rjma, Luigi Durand, Sera
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