Di Collobiano e Malinverni sono salvi

Di Collobiano e Malinverni sono salvi Di Collobiano e Malinverni sono salvi li telegramma dalla capitale della Mongalla « L'apparecchio distrutto II temibile, Sudd era stato superato Juba (Mongalla-Alto Sudan), 5 notte. «Apparecchio distrutto sulla fron. fiera del Congo Belga. Siamo ealvi. DI COLLOBI ANO ». Il telegramma che riceviamo da Juha toglie ogni apprensione sulìa sorte del conte di Collobiano e dell'ingegnere Malinverni. Juba, situata sulla riva sinistra del Nilo Bianco. qu,plche chilometro a valle. di 'Rejaf, è la nuova capitale della Mongolia, dove da qualche mese vennero trasportali gli. uffici del governo della vastissima provincia. E' xina stazione solidamente e comodamente costruita, che, sull'antica Mongalla ha il vantaggio di un clima meno malarico. Essa è anche divenuta il punto terminale della navi- gazione sul Nilo, poiché Rejaf è di difficile accesso a causa della violenza della corrente del fiume. 'Sovente i vapori provenienti da 'Kharloum impiegavano una intera giornata a risalire il breve tratto fra Juba e Rejaf. Si è quindi ovviato a questo inconveniente fissando a Juha il punto estremo della risalita del Nilo Bianco. ■ •: - Naturalmente Juba è diventalo il centro delle comunicazioni per auto 'dal Nilo Bianco verso il Congo bcl'ga {la cui frontiera orientale passa a 120 Km. da Juba) e verso l'Uganda e il lienia. Dal. contenuto del dispaccio si deve arguire che i due volatori debbono avere oltrepassato Mongalla. probabilmente senza averla potuta individuare, andando forzatamente ad. atterrare in un punto imprecisalo presso la frontiera del Congo belga, frontiera che lui un andamento presso a poco parallelo al corso del Nilo sino al Lago Alberto, e una disianza dal fiume variante fra i 180 e i 50 chilometri. E' mollo facile in questa stagione, nella quale gravano sulla savana della Mongalla fitte nebbie, causale dai vastissimi fumi degli incendi, che gli aviatori non abbiano scorto Mongalla o Juba o 'Rejaf, che del resto sono forinole da edifici di piccola mole e da villaggi indigeni che . non risultano sulla distesa uniforme del territorio, ed abbiano proseguilo sino a che furolìo forzati a discendere. Va però natolo che il piccolo apparecchio ha sorvolato il temibile Sudd senza incidenti. L'atterramento essendo avvenuto presso la frontiera congolese che corre a parecchie centinaia di chilometri dal limile meridionale del Sudd, è. materialmente escluso che la critica regione non sia slata bravamente superata. I caratteri del territòrio dove sfortunatamente ha avuto fine l'ardila impresa sono tipicamente centro africani. E' l'accidentata savana con radi boschi di acucie, qualche gigantesco u borassus » altissime erbe appena sorpassate dalle groppe 'degli elefanti numerosissimi nella Mongolia, e vasti spazi coperti da l'acquitrinio. Le prime allure incominciano subito a monte di Mongalla per diventare vere e proprie montagne nel tratto niliaco fra Rejaf e Nimule dove il Nilo Bianco forma per 200 Km. la lunghissima serie delle cateratte di Màlcedongo, scoperte per la prima volta da Miani. Juba è circa a 5 gradi al nord dell'Equatore, quindi il clima della regione è pesante e malsano, mitigalo tuttavia al sud dall'altitudine (sino a 1000-1200 metri) delle alture che costituiscono lo spartiacque fra il bacino del Nilo e quello del Congo. Non è improbabile che l'apparecchio 'del conte Di Collobiano sia stato cotiretto a discendere sulle pendici di coteste alture generalmente assai aspre e disabitate. Le popolazioni che abitano l'eslrepfco tua del Sudan sono di razza Bari, estremamente miti e da consi iterarti, come superstiti brandelli dei pattati stermina della malattia del tonno che oggi le severe misure profjattiche inglesi fono rhucite te rsPrtocsdcc1poqTltdecdBgrlscSsdgsMEfdvlNsdcinpdrdlmpdapspnNmiLcasrisvdffgclVlrspQdvdmstsfgnnpccn , . a a i o a na - è a . a a o aa a il o a a. a e o l , e , i o e lo o, upe ncieura o a e e e a a oln e a e oi. leo o e il o. o odi ai eza i ei el ote non ad estirpare ad attenuare grandemente. Di Collobiano e Malinverni raggiungendo Juba e ritornando via Khartoum, che è la più breve per l'Egitto e l'Italia, con il piroscafo settimanale per la capitale Sudanese che discende il Nilo potranno arrivare in questa in una settimana e in undici giorni al Cairo-. % La parte più difficile del « raid » Quando, or 6 quailche giorno, ho letto che 1 due ardimentosi aviatori con il loro piccolo apparecchio da turismo «rano arrivati felicemente a Malakal e si preparavano al balzo Malakal-Mongwlla, ho pensato: t Se domani il telegrafo annunzierà che Di Collobiano e Malinverni sono riusciti a discendere stilila solida riva destra del Nilo Bianco, fra 1 ben distasi siati edifìci in muratura della stazione di Mongalla, capitale dell'omonima provincia, la più meridionale dell'immenso Sudan, presso Gondocóro, I.ado e Rejaf, clip sono le località dove il nume cessa di essere navigabile (ÌÌOO chilometri circa da Kartoum); si potrà dire che la parte più ardua del » raid i è stata superata c che quindi essi hanno novanta probabilità su cento di raggiungere la meta, il Capo. Il Sudd Spiego subito perchè' il tratto del corso del Nilo Bianco fra Malakal, non lungi dalla confluenza del Sobat, ». Mongalla (550 chilometri in linea retta), contiene l'ostacolo più difficile di tutta la traversata longitudinale dell'Africa dal Cairo al Capo, non seflo per le comunicazioni ordinarie lungo la valile del Nilo, ma anche per quelle aeree. A questo proposito convien ricordare che fu precisamente poco a monte di Malakal che gli aviatori italiani che tentarono nel 1928 il «raid» Roma-Mogadiscio per il corso del Nilo, doveilero atterrare. Per fortuna l'apparecchio si posò nella savana nel paraggi di Tonga, in vista della Missione Cattolica italiana dei nostri Padri di Verona, 1 quali accorrendo riuscirono a trarre in salvo gli aviatori con grande sorpresa dei medesimi che, ignorando l'esistenza della Missione In quel punto, si videro circondare ed accogliere, si può immaginare con quanta affettuosa premura, da compatrioti... Ma i nostri volatori del 1928 non avevano peranco raggiunto il principio del territorio niliaco più ostico, che comincia precisamente cinquanta chilometri circa a monte di Tonga, alla confluenza del Fiume delle Gazzelle. Quel territorio è conosciuto con il nome generale di Sudd datogli dajrli arabi schiavisti del secolo scorso e si stende dalla confluenza suddetta, cior- dal laghetto No, punto estremo del Nilo toccato dai romani, sino a Bnr, 160 chilometri a monte di Mongalla. Dovettero passare Ifi'io anni Derrhè gli europei riuscissero a vincere l'ostacolo del Sudd che aveva arrestato i legionari ueronianl di Roma conquistatori dell'alto Egitto e de! Sudan ed aveva impedito sino ai nostri tempi ia ricognizione completa del corso del Nilo. La palude coperfa di papiri 11 Sudd e stato il tranello di tutti gli antichi esploratori. Rileggete le descrizioni delle traversata dell Sudd dì Miani, di Gessi, di Samuele Baker, di Einin Pascià, per sapere che cosa soffrirono gli uomini prima di riuscir a domate, almeno in parte, la sgomentevole barriera. Per il labirinto delle paludi che parvero-senza fine, e da dove li antichi "ridettero originasse il Niln, restano immanenti parecchie insidie ancora, senza contara quelle della bassa fauna della palude tropicale, la prodigiosa esuberanza degli insetti volanti, ronzanti, luminosi di notts che accomnajrnano in un nembo permanente la nave solcante le acque del fiume, carico rii fecondo limo derivato precisamente dal Sudd o « mare dei papiri ». Il Sudd dunque e una sterminata palude, lunga f)i«) chilometri, larga al massimo altrettanto, coperta ria una prodigiosa fioritura di papiri alti fuor d'acqua cinque o sei metri e talvolta anche dieci. I papiri trasformano la palude all'occhio dell'aviatore che la sovrasta in volo, in un verdissimo e pianissimo campo solcato da una venatura di canali uno dei quali è il Nilo Bianco. Ho attraversato 11 Sudd meno dì un'anno fa e quindi le mie impressioni sono incora piuttosto vive. L'aviatore deve considerare il Sudd con maggior precauzione del mare aperto, vale a dire evitare in guisa assoluta di posarsi nella palude papiriea poiché se le canne dei papiri sostengono gli uccelli di cui quell'oceano verde è allietato, non reggono il peso di un apparecchio che cadrebbe nel fango. Ho detto mare verde e 11 Sudd è effettivamente un mare, o meglio un grande lago interno coperto di sottili canne che precede I non distantissimi laghi liberi: l'Alberto, il Rodolfo, il Vittoria Nianza. In cotesto mare il Nilo Bianco fa l'effetto di una corrente riuscita bene o male ad aprirsi la strada, a scavarsi un canale, non mai più largo di un centinaio di metri. Questo canale, nel passato si chiudeva spesso, si ostruiva, ed era il groviglio dei papiri morti che creava lo sbarramento. Le navi quindi procedevano in una sorta di elemento semi-solido e di frequente trovavano la strada chiusa, bloccata, specie durante la stagione delle acque alte che strappando in quantità il papiro dal fondo ne formano delle isole galleggianti. 11 governo sudanese dispone oggi di navi niliache potentissime di macchine con le quali è sempre possibile aprire la strada quando è necessario e con quelle navi da 25 anni oramai il canale principale del Nilo Bianco è tenuto libero come avviene nel Canale di Suez con le mastodontiche draghe. Ma tutto questo È creazione moderna, di modo che sino ad un quarto di secolo fa il Sudd era praticamente, quasi totreiositabile, almeno durante la sunppmllpfgqtp1cdtdsvrr a i a i i o l O à i i stagione delle pioggie. Inoltre v'era una grande facilità a smarrirsi nei canali che il Nilo Bianco fa attraverso LI Sudd, spesso più larghi del canale principale e più profondi, che si sdoppiano e triplicano, facendo dello sterminato acquitrino, il labirinto naturalo più inestricabile del mondo. Il Sudd è poco abitato: dove la terra solida spinge verso il canale del Nilo Bianco una penisola, e specialmente in questa stagione delle acque basse, l'uomo, l'indigeno, si stabilisce anche temporaneamente. E' cosi che a 36 ore di navigazione dalla confluenza del Fiume delle Gazzelle c'e il piccolo posto di Adok' dove concorrono gli indigeni niliacl Nuer in gran parte sottomessi e 36 ore più a monte, Shambe, che 6 una vera stazione donde si diparte la pista automobilistica che conduce a Watt, capitale della provincia del Fiume delle Gazzelle, dov'è stabilita un'altra importante Missione Cattolica dei Padri di Verona, oltre alla guarnigione ed ai funzionari anglo-sudanesi. Inoltre ai margini orientali del Sudd corre, durante la stagione secca (poiché da maggio a ottobre tutto va sott'acqua) un'altra lunga pista percorribile dalle vetture a motore. E' quella che passa per Kongor provenendo da una stazione vicino allo sbocco del Bar el Zeraf o Fiume delle Giraffe nel Nilo Bianco, detta Khor. Arci. bosso olf!™ il, , S E L Q A ^ -S\