I dolorosi ricordi e gli angosciosi racconti della madre e dei fratelli della bella Driade

I dolorosi ricordi e gli angosciosi racconti della madre e dei fratelli della bella Driade I dolorosi ricordi e gli angosciosi racconti della madre e dei fratelli della bella Driade Roma, iS, notte. Quando poco prima delie 10 Vincen zo Antonio Da Silvestro viene traspor mio nell'aula sulla sedia nella quale ft ormai ■ immobilizzato, un pubblico foltissimo gremisce già lo spazio ad esso riservalo, mentre studenti, studentesse e avvocali invadono il pretorio. Aperta l'udienza si dà 'lettura dell'interrogatorio reso dal De Silvestro il 3 corrente a Regina Coeli, dinanzi -•il Presidente della Cone di Assise. Come è nolo, l'imputato negò allora ogni cosa dicendo che il fuoco alla capanna non fu affatto appiccalo da lui sebbene dui complice Carlo Bulloni. Poi si corresse e disse che l'incendio era opera del Corbo (il pastore che fu poi ucciso) il quale aveva motivi di rancore contro la famiglia della Driade Di Sarro, perche un fratello di questa aveva sedotto una figlia del Corho. Egli allora si recò dal Corbo a chiedere spiegazioni e, poiché il pastore fece atio di prendere il fucile, egli sparò e l'uccise dandosi poi alila latitanza. Conio si vede questo ingenuo castello difensivo è ieri .«era completamente crollato, avendo il De Silvestro confessato agni cosa in udienza, negando soltanto la sua partecipazione al sesto delitto, quello perpetrato qualche anno dopo e pre cisamente nel 1911 in persona delia! tro pastore Giovanni Cardinali. _ Una serie di contestazioni Pres.: — Questo è l'interrogatorio reso dall'imputato pochi giorni fa. I giurati giudicheranno. Un giurato: — La Driade corrispon deva all'amore dell'imputato? -linp.: — Prima si, ma poi quando la madre si mise ad ostacolare- il no stro amore, allora mi parve che cambiasse proposito. — Vorrei che l'imputato precisasse megiio — domanda lo stesso giurato — come e dove passò i 22 anni di latitanza. Imp. : — Sono stato i primi due anni in giro qua e là, poi mi fermai a San Martino Ano al 1916 e dopo a Gailìnaro. — E non avete saputo che c'erano state due guerre? — L'ho saputo, ma come facevo a presentarmi data la mia situazione di latitante? — Ma nel 1917 ci fu un decreto che consentiva anche ai latitanti di presentarsi. — Io non ne ho saputo niente — 3i limita a rispondere l'imputato — altrimenti pure di uscire dalla triste condizione in cui stavo mi sarei presentato mille volte. — Sicché inevitabilmente voi siete un disertare, sia pure amnistiato. — Che ne so io? — risponde il De Silvestro scrollando le spalle. Un giurato: — Ma coma ha fatto l'imputato ad ottenere anche II rilascio di una carta di identità col falso nome che aveva adottato? Imp. : — Quella carta di Identità non era mia ma era intestata al falso nome adottato da mio fratello, anch'esso latitante. Un altro giurato: — A che ora precisamente fu appiccato il fuoco alla capanna? Imp.: — Verso le 11 di sera quando dentro la capanna tutti dormivano. — E perchè vi accompagnaste col Bellori? — Per caso. Perché egli aveva la fidanzata in un casolare poco lontano. Pres.: — Guardate che il Belloni, che poi sarà sentito, dice il contrario: cioè che slete voi che siete andato a prenderlo perchè vi prestasse man forte nel plano criminoso che avevate premeditato. Un altro giurato vuol sapere perchè l'imputato, la sera dell'eccidio, era armato di fucile dal momento che egli, a quanto dice, si recò alla capanna dela Driade solo col proposito di parlare alla giovane. Imp. : — Ero armato perchè dovevo traversare una foresta in cui era pericoloso inoltrarsi disarmato — dice il De Silvestro. Pres. : — Ma non si va alle U di sera per parlare con una ragazza! Ad altre domande l'imputato risponde che egli non sapeva della presenza nella capanna anche della sorellina e dalla cugina della Driade. P. M. all'imputato : — Ma se la Driade, come voi dite, vi amava, perchè mandò a monte colia sua resistenza il tentativo di ratto? Imp. : — Perchè ebbe paura dei suol genitori. P. M, : — T_a capanna divampò tutte di un colpo? Imp.: — Fu una sola grande nam mata, poi non vidi altro perché scappai. P. M. : — Risulta viceversa che avete appiccato il fuoco in vari punti perchè l'opera di distruzione fosse più sicura e completa. Imp. : — No» è vero ; avevo un solo fiammifero. Si nota che non un brivido di commozione ha scosso l'imputato durante le contestazioni che si riferiscono alla strage orrenda. La sua maschera è rimasta ancor oggi, come ieri, impe ne trabile. Il fratello Si passa quindi all'interrogatorio del secondo imputato Leopoldo De Silvestro. Imp.: — La sera del 13 novembre io tornavo dall'abitazione della mia fi danzata sulla spiaggia, quando mi in contrai col Cardinali che mi chiese do ve andavo. « Vado per i fatti miei, risposi». 11 Cardinali allora mi sparò addosso due fucilate. Io mi chinai a terra per sfuggire ai colpi e da terra sparai a mia volta per difendermi. Pres. : — Ma come va che gli oggetti appartenenti all'ucciso furono trovati non lungo la marina ma nella fore sta? Imp.: — Ripeto che la disgrazia avvenne sulla spiaggia perchè là avvenne il diverbio. Rispondendo a varie contestazioni l'imputato dice che il Cardinali lo ave¬ vcncdnsePespè sevtrsaatocuuAtepgtisnedtolatarrddssrotegg10cpcedmafuvecadadchcchcnSrelaapecsvllAsvlVamscsaoleicscfsitsucacmc—t a i va altre volte minacciato perchè egli.—conviveva con una cugina del Cardinali stesso, senza averla sposata. Pres.-. — Risulta invece il contrario: che cioè siete stato voi a minacciare di morte il Cardinali diffidandolo a non passare davanti al vostro podeiv se non voleva fare una brutta fine. — Non è vero; c'è un testimone, il Piazzolo, che può dirvi di avermi estratto dalla testa un pallino del colpo sparatomi da] Cardinali. — Dove è questo Piazzolo che hod è citato come teste? — E' a Regina Coeli. Avv Adessi di P. C: — Imputato semplicemente di parricidio. Avv. Romualdi: — Ma si può osservare la testa dell'imputato per riscon traivi la cicatrice. Pres.: — In 20 anni di latitanza chi sa quante ferite può aver riportate. Imp.: — io non ho mai fatto male a nessuno. Pres.: — Infatti, quando siete stai» arrestato avevate una pistola alla cintola in posizione di sparo con cinque cartuccie in tasca a portata di mano un'accetta a lungo manico e in tasca un coltello a lama lunga 20 centimetri Armato, insomma, fino ai denti. P. M. : — E con una carta di iden tità e un porto d'anni entrambi falsi e intestati a due falsi nomi diversi Avv. Uuzz! di P. C. : — Ma se l'im putato ha ucciso il Cardinali per le gittima difesa, perchè si diede alla la titanza e fece condannare suo padre e suo fratello per complicità mentre era no innocenti ? Imp.: — lo mi detti subito alla fuga e non ho mai saputo della condanna di mio padre. — Sicché il Cardinali per il solo fatto che l'imputato non si fermò a parlare con lui avrebbe sparato immediatamentc due colpi. Aw. Pujo, P. C: — Che brutto ca rattere hanno in quel paese I Dopo altre constatazioni l'udienza è rimandata al pomeriggio. Quegli ohe vide II rogo Alla ripresa pomeridiana, la ressa del pubblico è ancora maggiore, cosi da rendere necessario uno speciale servizio d'ordine Quando si riprende l'udienza, si passa alle deposizioni delle parti lese. Si dà lettura innanzi tutio dell'interrogatorio reso dal Di Sarro Guido, fratello di Driade, morto nelle more del giudizio. Egli, ohe fu sentito dopo due giorni dalla strage, disse elio verso le 10,3<> delia sera del 20 agosto si recava alla selva Vetere, ove nella campagna di proprietà della zia sapeva che si trovavano le sue sorelle Driade ed Emma. Pervenuto nelle vicinanze della capanna, a una cinquantina di metri scorse il De Silvestro. Costui appena lo vide gli spianò contro il fucile, ma il colpo non parti. Il De Silvestro gli intimò allora di arretrarsi, esplodendo contro di lui un secondo colpo che andò a vuoto. Egli riprese allora il cavallo e su di esso si avviò di corsa verso il paese in cerca di aiuti. In quel momento senti delle grida che partivano dalla capanna. Presidente: — Sentite, De Silvestro, che cosa disse il fratello delle vittime, che cioè egli senti le grida di quelli che erano nella capanna? Come va che voi dite dt non avere sentito niente? — E chi glielo dice che Guido Di Sarro abbia sentito? — dice per tutta risposta l'imputato. — Questo non significa rispondere — esclama il Presidente. Il cancelliere continua la lettura della deposizione del Di Sarro. Questi aggiunse che mentre correva verso H paese, richiamato dalle grida, si voltò e allora vide il De Silvestro appiccare il fuoco alla capanna nel lato sud-est. Fatto ciò, il De Silvestro girò verso l'altro lato della capanna, coll'intonto farse di impedire l'uscita delle vittime, tenendo sprangata la porta Ancora una volta Guido Di Sarro senti strazianti grida di implorazione delle vittime. Udì distintamente la voce della zia cho supplicava: « Vincenzino, Vincenzino, che fai?».. Frattanto ai richiami del Di Sarro accorrevano alcuni contadini, ma ormai la capanna era distrutta e 1 miseri corpi carbonizzati. Il Di Sarro concluse la sua impressionante deposizione dicendo che il De Silvestro aveva agito per feroce vendetta Presidente: — Perchè avete ucciso, oltre la Driade, anche gli altri? La domanda non garba troppo all'imputato, che esita a rispondere; poi. evidentemente contrariato, ripete che in quel momento non sapeva quello che si facesse. _- , Anche il pastore Francesco Corbo fu sentito poco prima di morire per 1 colpi ricevuti. Egli dichiarò che i suoi feritori erano stati Vincenzo De Silvestro e il suo compaeno Carlo Belloni, i quali lo colpirono senza alcun motivo per sola brutale malvagità. La madri di Driade Sale ora sulla pedana Ciani Francesca, madre della povera Driade. L una buona popolana di 77 anni, ancora aitante nella persona, che veste a lutto p che in cosnintto dei giurati cerca a stento di frenare la sua commozione. Essa parla in dialetto e diftlcilmente si riesce ad afferrare quello che dice. « Nesson rapporto — spiega — uoi avevamo col De Silvestro e con la sua famiglia. Soltanto, poiché notai che il Vincenzo Antonio passava molte ore sotto le nostre finestre a cantare, io mi insospettii e ne chiesi spiegazione alla mia Driade. Essa mi rispose testualmente che il De Silvestro non l'avrebbe voluto « neppure morto », perchè essa sapeva bene che tipo era. — E' vero — le chiede il Presidente — che pochi giorni prima della strage il De Silvestro venne a cantaro sotto le finestre e intonò una serenata a dispetto che diceva tra l'altro: t Povera vita tua, la vedo in un mare di guai • ? — Sì, è vero — dice la povera donna. pasfiadssCcdlemrgcgclermddlatensocovdtedmlainucColalosud'stpoteti rodocodidasimdelamanndmgbvpprpcoazlSlpsperssDgfvsnctnodsnUvclmfaLqtzgIscsae — ma non detti troppo peso a questo o a a o e — l e ? devepeegpreavviso. Avv. Cassinelli: — E' vero che un altro giovane pochi giorni prima d-lla' strage aveva richiesto in sposa vostra. «figlia? — si, è vero, ma mia figlia non i jUaveva accettato. . _ . _.._«,Un giurato: — Mai dunque la Driade corrispose all'amore del De Silvestro? — Mai — risponde la donna con risentimento. — In ogni caso — commenta l'aw. Cassinelli — i genitori sarebbero stati, come sempre, gli ultimi a saperlo. — Il De Silvestro — continua la madre delle vittime — ricorse alio violenza e un giorno cercò di rapire la mia povera Driade. Il tentativo non gu riuscì e fu condannato. Da quel giorno giurò vendetta contro di noi. Presidente: — E dell'incendio della capanna, che cosa sapete? — Quello che mi raccontò mio figlio Guido. Io ero lontana e al terrificante racconto caddi svenuta A richiesta di un giurato, la parte lesa esclude che sua figlia possa essere stata vista insieme col nuovo innamorato in occasione di uno spettacolo di circo equestre. — Le pare che mia figlia poteva an dare sui cavalli? — aggiunge sorpresa la brava donna, equivocando (ilarità). — Ma no — la rassicura il Presidente. — I giuochi li facevano i cavalli, non vostra figlia, che, se mai, vi ha soltanto assistito. — SI, ma con le sue amiche, non con giovanotti. La donna se ne va, non troppo convinta di queste ultime battute. SI dà poi lettura della deposizione di una parte lesa ora defunta, del fratello, cioè....di Vincenza Bertone, zia della Driade, che trovò anch'essa la morte nell'orrendo rogo. Un'altra parto lesa, ora deceduta, è la moglie del pastore Corbo che depose in Istruttoria. Anch'essa presente ella uccisione del marito, confermò cne il Corbo era stato Invitato ad uscire rialla capanna dal De Silvestro e dal Belloni e che quando il poveretto si fé. e sulla porta fu fatto segno a due colpi d'arma da fuoco sparati a breve distanza l'uno dall'altro. Raccolto in una pozza di sangue, il disgraziato el :.e tempo di dire: «Vincenzino, che male ti ho fatto? i. Viene quindi sentito Vincenzo Varrone, che fu tino di quelli che, quando Guido Di Sarro chiamò aiuto, accorse con altri sul luogo dell'incendio. — Erano le undici di notte — egli dice; — io dormivo, quando fui destato da mia madre Grazia Rotunno e Insieme con essa e con altri accorremmo dove la capanna bruciava. — Come trovaste la capanna? — cnlede un giurato. — Le fiamme l'avevano già fatta crollare e di essa non rimaneva che l'armatura. Stante la notte e il fuoco, e anche perché credevamo che le persone si fossero salvate, non cercammo di esplorare 11 luogo del disastro. La mattina seguente, però, appena fatto giorno, tornammo sul posto e tra i carboni spenti vedemmo t quattro cadaveri orribilmente trasformati. Dopo una breve sospensione, si riprende l'esame di altre parti lese. La rivoltella dalla Drlada mmpiSira6i magne (3Ecepoto aiudia192e si corola catornopeinfcoE' la volta di un altro fratello della povera Driade, a nome Carlo. Egli durante la strage era soldato, e quindi poco può dire al riguardo. Aggiunge che la sua famiglia era composta di otto persone e che Driade, come gli altri, accudiva ai lavori domestici. — Quando una volta andai in licenza — continua — Driade mi parlò della corte insistente die le faceva il De Silvestro e delle molestie continue che la dava, mentre ella non ne voleva sapere niente. Chiamai allora • quel mascalzone • e gl'ingiunsi di lasciare in pace mia sorella. Per tutta risposta egli mi disse: « Queste sono cose che riguardano me e alle quali devo pensare solo io ». La risposta mi impres sionò sinistramente e ne riferii alla Driade la quale, intimorita, da quel giorno si armò di rivoltella. Presidente: — La rivoltella fu infatti trovata presso i resti della povera giovane. Un'altra parte lesa, la figlia del pastore Corbo, che viene sentita dopo, non riferisce nulla di notevole, dato che all'epoca della strage essa era in tenera età. La moglie del pastore ucciso, Filomena Spagnolo, dice che il marito, non ostante che fossero passati degli anni dal delitto, sapendo che il De Silvestro era lalitante aveva paura che ritornasse a compiere qualche altro eccidio Una volta, come ossessionato da una visione, gridò : a Ecco, ora viene a incendiare anche qua». Avv. Sotis (Difesa) : — Nessuno però lo ha bruciato ! Avv. Liuzzi (Parte Civile) : — No, ma gli hanno semplicemente ucciso a fucilate il padre... Depone quindi un altro di quelli che accorsero sul luogo dell'incendio, certo Luigi Salenti. — Era notte alta — egli dice — quando Guido Di Sarro, tutto sconvol to in viso, mi fa chiamare dicendomi: « Corri che bruciano la pagllaia di mia zia ». Accorriamo, ma le fiamme erano già alte e non c'era niente da fare. In piedi non rimanevano che i sostegni. Avv. Cassinelli: — E frugaste nella cenere? Teste: — Ma come si poteva frugare se la pagliaia ardeva ancora? — Guido Di Sarro — domanda un altro difensore — vi disse che dentro la casa c'era la sorella? Toste: — Sì; e appunto per questo egli appariva quasi inebetito, pure esprimendo la speranza che la sorella e gli altri si fossero salvati. Fiorillo Luigi, il teste che viene ora Introdotto, dice di non ricordare nulla Mecosi istdizdice cdizmegiostestrcosedTesecla I irepodetanorate toqulaimtalodalia QhilglcaV39trtaBseBteUavm45radr5NtaOacdVmlcladolrtfeBlprlecdsaccrctclmblsv(l a 23 anni di disianza. Il Presidente fa ilare lettura delle sue deposizioni rese all'epoca dei delitti, e risulta cosi che egli disse allora di avere sentito distintamente due colpi di fucile seguiti da alte grida di donna. Accorse, e trovò il Corbo in una pozza di sangue. Il ferito gli disse che era stato colpito da Vincenzo Antonio De Silvestro e da Carlo Bellone, senza alcun motivo. Aggiunge che poco prima dell'incendio della capanna aveva visto il De Silvestro aggirarsi In quei pressi, forse per spiare le mosse della Driade; ma egli allora non vi fece caso. ' La farM«a diventerà di saneue! . « " Tores,a ««vernerà ai -angue. Importante la deposizione di Paolo i jUQÌCone. e-ij. alC€ cne tre giorni pri«,« rf„iin ct™<™ ,„c» 1. oso di sera. ma della strage, verso le 9,30 di sera, mentre stava al balcone a fumare la pipa, sentì al plano sottostante il De Silvestro fare questo discorso con una ragazza del paese : « So che la Driade 6i è messa in relazione con un altro, ma appena mi capita sola in campagna la farò mia a qualunque costo, e se oiò non mi riuscirà, tra due o tre giorni la giovane dovrà sparire, e io farò correre a rivoli il sangue... o la foresta diventerà di saneue »■ Tre giorni dopo, infatti, la capanna fu incendiata. {Impressione). Il teste aggiunge di avere a\*vdsato la Driade dei sinistri propositi del De Silvestro, consigliandole di non recarsi in campagna, perchè poteva incorrere in qualche sciagura. « Così mi avesse dato ascolto 1». conclude. Le stesse gravi circostanze sono confermate da Immacolata De Santino, che si trovava in un'altra finestra della casa e senti distintamente il discorso fatto dal De Silvestro. Un'altra teste, Lucrezia .De Angelte, riferisce sulle serenate che il De Silvestro faceva sotto le finestre delia Driade : una di queste serenate « a dispetto • aveva per ritornello: «P(n'e,a vita tua, povera vita tual ». Quest ultima serenata ebbe luogo tre o quattro giorni prima del delitto. Con questa teste l'udienza è tolta e rinviata a domattina. Rimane da escutere un'altra quarantina di testimoni ! ccdddmtcnl

Luoghi citati: Piazzolo, Roma