Tardieu cerca una maggioranza mentre i socialisti chiedono lo scioglimento della Camera

Tardieu cerca una maggioranza mentre i socialisti chiedono lo scioglimento della Camera Tardieu cerca una maggioranza mentre i socialisti chiedono lo scioglimento della Camera Parigi, 27 notte. Tardieu si dibatte in un mare di guiii. 11 rifiuto categorico dei radicali di entrare in un Gabinetto di concentrazione presieduto da lui, rifiuto di cui spiegavamo ieri sera il carattere ineluttabile e le ragioni profonde, rende estremamente difficile per il deputato di Belfort formare un Gabinetto che non sia un Gabinetto di destra. Ora, come abbiamo giù detto, un Gabinetto di destra sarebbe ancora meno vitale di quello caduto il 17 febbraio. Gli stessi moderati suoi amici consigliano Tardieu di fare ogni sforzo per allargare verso sinistra la propria maggioranza, ma il diffìcile sta per l'appunto nel riuscirvi. Il guaio più grosso è per Tardieu che il Gabinetto Chautemps aveva reclutato proprio tutti gli elementi più seri e moderati del partito radicale, quei tali su cui eventualmente egli avrebbe potuto contare per esfendere a sinistra la propria combinazione. Dopo quanto è accaduto, non solo il deputato di Belfort deve rinunziare al concorso di Chautemps. ieri sollecitato invano, ma non può nemmeno illudersi di tirare dalla sua Sarraut o Queille 0 Besnard o Palmade, tutti ormai entrati nel numero dei suoi nemici giurati. Tra gli stessi senatori, la ricerca di comparse sarà difficilissima, come prova la decisione degli 84 membri radico-socialisfi di quella sinistra democratica di associarsi all'ordine del giorno dei radicali, ossia di declinare l'offerta di entrare in un Gabinetto Tardieu. La collaborazione con Tardieu non sarebbe scartata in via assoluta, secondo ebbe a spiegare molto nettamente Alberto Sarraut, ma essa non sarebbe possibile se non qualora i radicali aves sero la presidenza del Consiglio e i portafogli principali e il deputato di Belfort venisse confinato in un Ministero secondario privo di carat tere politico. Se Tardieu insiste nel suo proposito di varare un Gabinetto che abbia almeno le apparenze di una formazione concentrazionistica, egli sarà costretto a ricorrere ai buoni uffici dei soliti perso naggi di terzo o di quart'ordine che non rappresentano nulla e che non portano a un Governo nessun contributo di voti. Tardien prende tempo Conscio della difficoltà della sua azione, il candidato Presidente ha detto oggi a Doumergue che fino a sabato non potrà dargli una rispo. sta circa l'accettazione o meno del l'incarico. Egli spera verosimilmente che quarantotto ore di tempo raffreddino il risentimento dei radicali e aprano delle fessure nel loro blocco. Ma se tale è la sua speranza, crediamo che s'inganni. Nem meno l'offerta del portafoglio degli Esteri a Sarraut, portandolo via a Briand, voce assurda che circolava oggi e che non ha valore se non co me indice della scarsa corrispondenza di amorosi sensi fra il capo del Quai d'Orsay e Tardieu, da un pezzo intenti a darsi lo sgambetto a vicenda, riuscirebbe a rimuovere l'esclusiva posta dai radicali contro una nuova presidenza Tardieu. Lo stesso Poincaré che ieri aveva promesso a Doumergue di mettere a contributo tutta la sua propria autorità per facilitare i negoziati a Tardieu, sembra non aver trovato meglio da fare finora che scrivere in difesa del suo protetto un articolo suH'E.rccJsior deplorando l'a bisso scavato fra i due emisferi della Camera: « Quello che accresce il pericolo di questa situazione è che la scissione è avvenuta fra dei repubblicani i quali, separati senza dubbio da sfumature, hanno collaborato prima, durante e dopo la guerra con piena fiducia e in tiniità. Alberto Sarraut, scelto ieri da Chautemps, non ha seduto sotto la mia presidenza nel 1922 e nel 1923 e poi nel 1926, 1927 e 1928 con uomini politici assai più moderati? Steeg e Besnard, pure chiamati da Chautemps, non sono stati miei colleglli nel 1912 con dei repubblicani di opinione sensibilmente meno accentuata? Perchè un abisso si è scavato tra dei francesi che hanno lo stesso amore per il loro paese e lo stesso sentimento dei loro doveri civici? Si può discutere indertnitamente sulle cause, ma intanto la realtà è questa, realtà brutale, accecante ». L'articolo finisce ricordando ai deputati la gravità dell'ora e l'impossibilità di protrarre indefinitamente la crisi attuale. E concludendo dice : « E' bene il tempo di rimettere in cantiere la legge sulle assicurazioni sociali, la cui data di applicazione è fissata, ma di cui non si sa ancora se contenga finalmente delle disposizioni suscettibili di essere applicate. E' tempo di terminare questa interminabile Conferenza di ' Londra, dove noi abbiamo fatto conoscere senza ambagi il nostro modo di vedere e dove la nostra prolungata assenza non mancherebbe di favorire ogni sorta di cabale E' tempo di assicurarci, prima della adozione del Piano Young, che ila Ger mania ha davvero preso anticipatamente de misure necessarie alla sua esecuzione. E' il momento questo per la Francia di addormentarsi 0 di at tardarsi in piccole dispute intestine? No, davvero; abbiamo meglio da fare». I socialisti per le elezioni La voce del vecchio uomo di Stato si perde nel tumulto delle fazioni. Tardieu moltiplica le visite e fuma sigarette su sigarette, facendosi fotografare su tutti i portoni della Capitale, contornato dal sorriso ormai obbligatorio e affratellando nei suoi negoziati Painlevé e Marin, Besnard e Ratier, Hennessy e Caillaux, Barets e Victor Beraud. La stampa obbedisce come sempre alle consegne venute dall'alto, protestandosi animata dal maggior ottimismo sull'esito dei negoziati. Ma le sinistre tacciono, scomunicando anticipatamente i possibili traditori della giurata fc e fanno ogni sforzo per respingere Tardieu fra le braccia delle destre, dove quest'ultimo non vuol saperne dì cadere. Fra sd tanto strepito e tanta confusione, i socialisti invocano lo scioglimento della Camera e le elezioni, scrivendo dalle colonne del Soir: «Lo scioglimento. si impone. Quale possa essere l'abilità dei dottori politici, essi non poliranno riunire una maggioranza stabile. I partiti che a destra o a sinistra si lasciassero sorprendere dalla concentrazione, non tarderebbero a ritrovare il loro spirito. Le elezioni si avvicinano. Il timore dell'elettore sarà il principio della saggezza. I Governi non potranno né durare né realizzare. E' forse quello che alcuni vogliono? Nell'interesse insopprimibiile del paese e della Repubblica bisogna sciogliere la Camera ». Ma allo scioglimento della Camera nessuno pensa sul serio, finché Doumergue ha in tasca, per realizzare l'agognata concentrazione, quella ultima ratio che si chiama Briand. C. P.

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