Tardieu incaricato di costruire il nuovo Ministero francese

Tardieu incaricato di costruire il nuovo Ministero francese Tardieu incaricato di costruire il nuovo Ministero francese La concentrazione già fallita per il rifiuto dei radicali è i , e , o Parigi, 26, notte. Senza aspettare che fossero trascorse le ventiquattr'ore di rito, il Presidente della Repubblica, data l'urgenza di una soluzione, si è deciso a chiamare all'Eliseo Tardieu fin da stamattina e ad offrirgli l'incarico dr'iormare il nuovo Ministero. In un primo tempo Tardieu ha rifiutato. Ricordandosi che dietro di lui c'era ormai a Parigi Poincaré, il deputato di Belfort ha consigliato al Presidente della Repubblica di offrire l'incarico a quest'ultimo, che, nelle circostanze attuali, gli sembrava meglio indicato di lui per riuscire nella formazione di un Gabinetto che offra garanzie di stabilità. Doumergue non si è fatto pregare a lungo per aderire al consiglio, ben comprendendo a sua volta che di fronte all'abisso che sembra essersi scavato fra i due emisferi della Camera dopo la lotta a coltello di questi ultimi giorni, Poincaré è uomo molto più idoneo di Tardieu a ricondurre la cAima negli animi esacerbati e a gettare sull'abisso il necessario ponte di comunicazione. Poincaré Senorichè Poincaré, chiamato all'Eliseo verso mezzogiorno, ha rifiutato a sua volta di riassumersi il difficile compito. La scusa, si capisce, l'aveva bella e pronta: quella della salute non ancora abbastanza solida da permettergli di affrontare le fatiche del Governo. Ma nei circoli bene informati si osserva che dopo lo scacco subito alla Camera datila politica finanziaria di Chòron, causa della caduta del Ministero Tardieu il 17 febbraio, Poincaré si sarebbe trovato al Governo nella alternativa oltremodo imbarazzante di rinunziare a quella politica che, come ognuno sa, è la sua propria ; ovvero di riprenderla, correndo tutti i i-ischi che. cpme i fatti hanno dimostrato, essa implica. In ogni caso era troppo chiaro che la croce del potere spettava in primo luogo a Tardieu. perchè Poincaré potesse adattarsi a fare la parte del cireneo prima che l'nltro avesse proceduto per conto proprio ai tentativi necessari per accertarsi se è o no in grado di salire un nuovo calvario in adesione al voto emesso ieri dalla Camera. Il vecchio uomo di Stato si è dunque schermito ed ha convinto Doumergiie distornare a.lla sua prima idea, e cine di chiamare Tardieu. Cosi fu fatto. Tardieu accetta il mandato Recatosi all'Eliseo nel pomeriggio ed invitato dal Capo dello Stato ad incaricarsi della formazione di un Ministero, il deputato di Belfort si è rimangiato il rifiuto della mattina e ha promesso di dare la sua risposta domani alle 11, dopo le consultazioni necessarie. . Finito di giuocare a scarica-barili, siamo dunque, al momento attuale, in attesa del risultato delle pratiche di Tardieu. La situazione di costui non è, a dispetto delle apparenze, delle più facili. Le Destre, che da stamane lo coprono di fiori, lo invitano naturalmente a costituire un Gabinetto di Destra, cosa che non presenterebbe grandi difficoltà immediate, visto che nella Camera attuale un Ministero di tale indirizzo i trecento voti necessari a vivacchiare qualche settimana li trova sem p«e. Ma si può continuare fino alle elfllipni del 1932 con dei Ministeri durano qualche settimana ? Greche, se è certo che un nuovo nistero Tardieu non farebbe di sicuro la fine" miseranda del Ministero Chautemps, è almeno altret tanto certo che esso sarebbe sempre in balia del cristallizzarsi repentino ed imprevedibile di una maggioranza di occasione, quale quella del 17 febbraio: e che cosa potrebbe fare o sperare di buono con una simile spada di Damocle sulla testa ? D'altronde non bisogna credere che l'operazione compiuta dalle Destre ieri sera abbia entusiasmato senza eccezione tutti gli ambienti moderati. I circoli finanziari, per esempio, deplorano senza ambagi la defenestrazione brutale del Gabinetto Chautemps, che avrebbe permesso una politica di sgravi fiscali, e si pronunziano con maggior simpatia a 6U0 riguardo che non a quello di un eventuale nuovo Ministero Tardieu. • Il Governo che Chautemps aveva formalo — scrive l'« Information » — contava degli uomini notevoli che meritavano migliore sorte. Abbiamo già detto del valore di Carlo Dumont, ili Palmade, dt Lamoureux, di Queuille e di Daladier, che non avrebbero mancato di mostrare le capacità di in¬ tvvsdvclcsvnqnrensfpvddntgtnp e o i r a e o o a — à i e ¬ telligenze, di comprensione e di lavoro che tutti coloro che li hanno visti all'opera hanno sempre riconosciuto e salutato. Ma è l'ingiustizia della vita pubblica di pronunziare talvolta delle sentenze troppo categoriche e di ritardare le riparazioni che l'avvenire porterà poi. Ma rimane ancora ohe Camillo Chautemps con la sua breve esistenza alla testa del Governo ha fatto urna saggia dichiarazione bene ispirata e dei commenti al quali, dal punto di vista della ragione, si avrebbe molta fatica a formulare un rimprovero. Risulla sovrattotto, ed è quello che noi vogliamo sottolineare qui in modo particolare, che il suo Governo aveva recato sui problemi finanziari e sulla politica fiscale delle promesse e delle spiegazioni che dovranno obbligatoriamente essere la base del programma del Governo di domani ». E ricordati ai lettori i capisaldi della politica di defiscalizzazione enunciata dallo Chautemps, l'importante organo finanziario conclude: « E' il linguaggio del fatti e il lingueggio della ragione. E quando Chautemps dice che la calza di lana è buona per i privati, ma non è una dottrina di Stato, porta su certi eccessi un giudizio talmente giusto che è impossibile ora di tenerne conto». Questi riflessi imprevisti della giornata di ieri debbono avere fatto sentire a Tardieu che tornare al potere con un Gabinetto dello stesso tipo di quello precedente e magari di un conservatorismo più accentuato non sarebbe da parte sua operazione troppo felice. Doumergue, del resto, nei colloqui avuti oggi con lui, deve verosimilmente avergli fatto notare che il problema della concen trazione s'impone sempre più, se non si vuole condannare la Legislatura a vivere ancora . due anni in una perpetua convulsione tra Destra e Sinistra. Fatto sta che il primo pensiero di Tardieu sembra essere stato di orientarsi verso la formazione di un Gabinetto dove, accanto a rappresentanti del gruppo Maginot, quale ala destra, entrino, come ala sinistra, rappresentanti del gruppo radicale. Sarebbe la formula della concentrazione, e il fatto che una delle prime visite del candidato alla Presi denza del Consiglio sia stata per Chautemps, induce a credere che le notizie che vi diamo al riguardo siano fondate. Le difficoltà per un Ministero di concentrazione Senonchè, nessuno ha dimenticato che giorni or sono anche Chautemps aveva tentato di fare il Gabinetto di concentrazione e aveva offerto un portafoglio a Tardieu, il quale lo aveva rifiutato. Vorrà Chautemps dimenticare questo ingrato precedente e accettare domani un portafoglio in un Gabinetto di concentrazione, presieduto da un rivale che non gli ha permesso di restare al potere nemmeno una settimana? Francamente la cosa ci sembra dubbia. Per quanto Poincaré abbia promesso a Doumergue di patrocinare con la sua alta autorità la nuova combinazione Tardieu, vale a dire in lingua povera di intervenire presso i radicali per indurli a desistere dalla opposizione, stentiamo a credere che un gruppo parlamentare vissuto sino a ieri nella ossessione gaudiosa di andare al potere con l'appoggio dei socialisti, per preparare delle elezioni fortemente orientate a sinistra, voglia oggi rinunciare al proprio assunto per adattarsi a fare da secondo in una combinazione semimoderata che Io esautorerebbe di fronte alle sinistre e forse condurrebbe a una scissione. Chautemps personalmente è uno degli elementi più moderati del radicalismo francese, ma il gruppo parlamentare è da due giorni presieduto da Herriot e dal canto loro i socialisti che ieri per bocca di Blum sostennero il Gabinetto radicale con tanta accortezza e buona volontà premono fortemente sul partito alleato affinchè declini l'offerta del tentatore, o se proprio ritiene indispensabile rassegnarsi alla concentrazione, esiga almeno che essa venga fatta da uno che non sia Tardieu. La considerazione che precede ci rende scettici sulla possibilità che il deputato di Belfort possa fare, nelle circostanze attuali, qualche cosa d'altro che un Ministero moderato senza radicali. E un Ministero di questo genere non può essere, come dicevamo, se non un Ministero provvisorio esposto a cadere al primo soffio. Tirate le somme, la sola via di uscita seria che rimanga al Parlamento francese per cavarsi dal ginepraio sarebbe un nuovo Ministero Briand, il solo uomo oggi in grado di scoprire sotto i suoi piedi quell'araba fe¬ nubsnddf nice che si chiama Gabinetto di concentrazione. Per conto nostro, un Ministero Briand ci sembrerebbe di tutte la soluzione la più desiderabile nei riguardi internazionali, sopra tutto qualora il capo del Quai d'Orsay non ritenesse suo dovere di coscienza offrire il portafoglio delia Marina a Tardieu. C. P. Il «no» dei radico-socialisti Parigi, 26, notte. Si annuncia all'ultima ora che i radicali socialisti rifiutano la loro collaborazione a Tardieu. Dopo due riunioni tenute nella giornata, i senatori e deputati del partito, insieme alla presidenza del Comitato esecutivo della via di Valois, è stato approvato l'ordine del giorno- seguente: « Dopo un esame (lolla situazione creata dallo scrutinio del 25 febbraio, i gruppi radicale c radico-sociallsta (senatori e deputati riuniti) hanno dichiarato unanimemente di non poter accordare nessuna collaborazione al Gabinetto presieduto da Andrea Tardieu. Nel corso della riunione Chautemps ha ringraziato I suol amici e i suoi collaboratori dell'accoglienza che gli avevano fatta e ha loro espresso la sua volontà «li ~ cotnittnuaTe nella « bella unita del partito, fortificata dagli ultimi eventi, il compito.,rètnlbMicano, all quale *i 6 consacrato ».

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