Il nuovo Governo francese

Il nuovo Governo francese Il nuovo Governo francese Ministero carrellista senza socialisti Parigi, 21, notte, Potresti restare assente da Parigi vent'anni: c'è da scommettere che al ritorno vi troveresti il medesimo panorama politico di prima: fermento cartelllsta, problema della partecipazione o non partecipazione dei socialisti al potere, difficoltà di formare un Ministero che abbia garantita una maggioranza sufficiente. Bri and al Quai d'Orsay, Loucheur al Lavoro, un portafoglio per Steeg e via di questo passo. A tornare da Madrid — dove solo a veder spuntare sull'orizzonte una vecchia barba della politica di ieri, chiunque sappia leggere un giornale strilla contro il « caeicchismo » — riesce incomprensibile come il pubblico francese, tanto più evoluto e colto di quello spagnolo, non trovi nulla di più naturale della ripetizione incurabile e inesauribile del medésimo film stillo schermo della vite parlamentare nazionale. Ma cosi è: e si direbbe che. lungi dal provare disgusto per la monotonia dello spettacolo, Il pubblico francese vi trovi al contrario un motivo di più di sentirsi rassicurato come se l'identità del panorama che gli sfila sotto gli occhi fosse la più completa prova'che il mondo è sempre tondo e non intende ancora smettere di girare. Abbiamo dunque da stasera un nuovo Ministero radicale, costituito come segue: Presidenza e Interni: Cannile Chautemps; Vice-presidenza e Giustizia: Steeg; Esteri; Briand: Guerra: René Besnard; Marina: Albert Sarraut; Finanze: Dumont; Pubblica Istruzione: Giovanni Durand; Lavori Pubblici: Daladier; . Bilancio: Palmade; Commercio: Giorgio Bonnet; Agricoltura: Quellle; Colonie: Lamoreux; Lavoro: Loucheur; * • Poste, telegrafi e telefoni: Giuliano Durand; Marina mercantile: Danielou; Aria: Laurent Eynac; Pensioni: Gallet. Sottosegretari di Stalo: Presidenza del Consiglio: Aimo fìerthot: interni: Marchandeau: Marina ■. Bellanger; Colonie: Archìmbaud; Educazione fisica: Henry Pathé; Agricoltura: De Chappedelcine; Beffe ,4rfi: Leon Bousson; Insegnamento tecnico: Chahrun; Igiene: Mario Roustan; Guerra: Carlo Lambert; Lavori Pubblici: Charlot. Disinganni Con quattro sole parole il Ministero del 21 febbraio potrebbe venire definito un Ministero cartelllsta, senza socialisti. Giacchè è vereche lo Chautemps si è assicurato il concorso pieno e intero della sinistra radicale in persona dei suoi due capi — nemici irreconciliabili fra loro, come è noto, ma sempre dispo_ stissimi a riconciliarsi quando si tratta di sedere insieme al banco del Governo — ma tale circostanza non basta di sicuro a fare del suo Gabinetto un Gabinetto di centro sinistro. A che gli servirebbe infatti il concorso della sinistra radicale, se egli dovesse non poter contare sopra tutto sull'appoggio dei socialisti? Ancora una volta Blum e Paul Faure, interpreti accreditati della volontà delle Federazioni, sono stati irremovibili sul capitolo della partecipazione e Paul Boncour e Vincent Auriol hanno dovuto rassegnarsi a restarsene a terra, mentre salpa la nave degli amici radicali. Tuttavia essi si sono moralmente impegnati a sostenere il Ministero ed è effettivamente da credere che lo sostengano, giacchè se non lo sostenessero loro non si vede in quai modo il nuovo Presidente del Consiglio potrehbe giungere in fondo alla lettura delle dichiarazioni ministeriali senza essere rovesciato. Sapete già che, tanto per non venir meno alle buone tradizioni parlamentari, il Ministero che lo Chautemps ha fatto non è quello che voleva fare. Ormai la cosa è troppo normale perchè possa sorprendere. Da un anno, a dir poco, tutti i ministri che accettano l'incarico di formare un Gabinetto pigliano le mosse da un certo programma e ar¬ rivano a un programma interamen- ilte diverso, se non addirittura a quel lo opposto. Poincaré aveva voluto fare il Ministero di concentrazione a sinistra e ne aveva fatto uno di concentrazione a destra; Daladier aveva voluto fare un Ministero di puro Cartello e si era rassegnato a rabberciarne uno di concentrazione a sinistra, battuto all'ultimo momento dallo Chautemps. Chautemps, dopo di lui, voleva fare un Ministero di concentrazione a sinistra e non ne nveva fatto nessuno. Tardieu voleva mettere in piedi un Ministero di larga unione repubblicana e non aveva potuto approdare se non a un Ministero di destra. Oggi finalmente partito dall'idea di mettere insieme un Gabinetto di centro sinistro, nel quale potesse entrare anche Tardieu, in modo da non tagliarsi i ponti coi settori centrali e moderati della Camera, ecco Chautemps, colpito in pieno petto dal- rifiuto di Tàrdleu a entrare nella sua combinazione, e ripiegarsi su un Ministero puramente radicale. Maggioranza mal sicura Quale il senso segreto di questi disinganni? Questo, che dalla Camera francese attuale è possibile cavare soltanto Ministeri che non durano. Giacchè quai più bell'indizio che un Ministero non vivrà a lungo del fatto di essere nato per equivoco? Vediamo infatti qual'è la maggioranza su cui Camillo Chautemps può contare. Logicamente questaja maggioranza dovrebbe essere com-* posta dei 287 voti, che lunedi scorso rovesciarono Tardieu. Ma in quei 287 voti erano compresi quelli dei dieci deputati comunisti. Vorranno i comunisti continuare a dare il loro appoggio a un Gabinetto Chautemps, ossia a un Gabinetto puramente borghese, dove non figura nemmeno un socialista? Certo che no. Vero è che tali dieci voti perduti potranno essere compensati da altri guadagnati all'ala destra, sui bandii immediatamente vicini alla sinistra radicale; ma in questo caso una maggioranza che non arriva nemmeno à trecento voti è una maggioranza esposta a sfasciarsi al minimo soffio di vento. Sia come si voglia, tutte le speranze del Gabinetto Chautemps riposano dunque sul centinaio di voti del gruppo socialista. Ora, dire questo significa mettere il dito sul grave vizio d'origine del nascente Ministero. Succeduto nella direzione del partito radicale a Daladier, per inaugurare una politica meno servile verso i socialisti e ricondurre i compagni a sensi più moderati, Camillo Chautemps si trova, viceversa,, condannato dall'amara sorte a presiedere un Governo che dovrà mettere a base dei propri! pensieri il proposito di accontentare i socialisti, ossia di fare soprattutto una politica demagogica. Daladier, membro del Ministero, ancorché confinato ai Lavori Pubblici, troverà in tale circostanza parte deli'ascendente perduto, e questo suo ascendente si tradurrà per Chautemps in imbarazzi e fastidi in seno non solo al Ministero, ma al partito. i etaqua minuti di popolarità Senonchè, per ii momento, i radicali ancora navigano in pieno ottimismo. La gioia di avere afferrato il potere è tanta che le spine nascoste sotto le rose non li spaven tano. Per non ferirsi metteranno i guanti e il tiro sarà giocato. Del resto le casse dell'Erario sono ben fornite, e se il Gabinetto avesse il tempo materiale di far brillare davanti agli occhi del Paese un programma di sgravi fiscali generosi e di impostare su nuove basi la politica delle assicurazioni obbligatorie, non è ancora escluso che esso possa avere, indipendentemente dall'ostilità di una metà della Camera, che sarà in ogni caso violenta e senza quartiere, i suoi cinque minuti di popolarità. Più volte, in questi ultimi tempi, i dirigenti del partito radicale hanno sostenuto che, nella peggiore delle ipotesi, essi si accontenterebbero anche di cinque minuti; il tempo strettamente necessario a fare atto di affermazione davanti al Paese, essendo dell'opinione magnanima che il morire sulla breccia di un programma integro è preferibile al vegetare nell'ombra della subordinazione e delia rinunzia. Può darsi che sia giunto per essi dvsdpBctorifrqtavl'talnrtsLrèucfipnepdvLCqricddtmpccnladsgagmpQBpreinetaMmCbSRmmtudmlBLdnCnBqriECtcDCMrDCcddsdlrqsd il momento di provare che la mo- a * destia dei loro desideri non è una vana formula. A noi spettatori stranieri tale prospettiva non può fare nè piacere nè dispiacere, dato elio il titolare del portafoglio degli Esteri rimane Briand e avendo per giunta i radicali affermato fin dal primo momento essere loro intenzione di non variare di una linea il programma francese alla Conferenza navale. A questo riguardo ci sia concesso tuttavia di dire che l'uscita dal Governo di Tardieu — sul cui conto l'anno scorso avevamo concepito tante speranze nei riguardi della politica franco-italiana — è cosa che non è fatta certamente per addolorarci, dopo l'atteggiamento tutt'al tro che amichevole tenuto da quest'uomo durante la Conferenza di Londra. Sappiamo che Alberto Sarraut, nuovo miniera, della Marina, è un patriota di carattere fermo e un abile negoziatore, ma siamo sicuri che qualunque possa essere la fisonomia personale e il programma politico dei membri del nuovo Mi nistero francese, le cose tra Francia e Italia non andranno certamente peggio di come andavano dal giorno dell' apertura della Conferenza navale. CONCETTO PETTINATO La presentazione alla Camera Parigi, 21, notte. Il nuovo Presidente del Consiglio, Camillo Chautemps, ha presentato questa^ sera alle 19,30 i suoi coJÌaboratorl al Presidente delia Repubblica, il quale si è intrattenuto con loro circa un' ora. 11 decreto di costituzione del nuovo Ministero sarà pubblicato domani nel Journal Officici. Gnau temps ha dichiarato che si metterà domatili subito al lavoro e che verranno preso disposizioni necessarie per assicurare alla Conferenza di Londra la continuità dell'azione della Delegazione francese. Un Consiglio di Gabinetto si riunirà la mattina di lunedi per redigere la dichiarazione ministeriale, ili cui te sto definitivo sarà fissato nel Consi gliio dei ministri di martedì mattina all'Eliseo, Il Governo si presenterà il giorno stesso alla Camera onde permettere alla Delegazione" francese d partire mercoledì mattina per Londra Quel giorno partiranno pure Giorgio Bonnet. e De Chapedelaine, i quali rappresenteranno la Francia alla Conferenza doganale ni Ginevra, il primo in qualità di ministro del Commercio, e il secondo 1n qualità di sottosegretario all'Agricoltura. Dal punto di vista politico il nuovo Ministero comprende sette senatori (sei ministri e un sottosegretario) : Steeg, Carlo Dmnor.r. René Besnard (ex ambasciatore di Francia a Roma), Alberto Sarraut, Jean Durand, Gallet, Mario Ronfiati, tutti iscritti alla Sinistra democratica; ventuno deputati (undici ministri o di^ci sottosegretari di Stato) : un socialista francese Chabrun. u~ repubblicano socialista Briand, dodici radicali-socialisti Chautemps, Palmade, Queuillc, Giorgio Bonnet, Giuliano Durand, naladier, Lamoureux, Berfhod, Marchandeau, Archìmbaud, Leo Botiyssou, Carlo Lambert, cinque della Sinistra radicale: Loucheur. Danielou, Laurent Eynach, Charlot, De Chapedelaine, un indipendente dà sinistra Henry Paté, un indipendente BeManger. 11 nuovo Gabinetto comprende cinque membri dri Gabinetto dimissionario: Briand, Loucheur, Gallet, Laurent Eynach, Paté: nove collaboratori di Chautemps non sono mai stati al potere: Palmade. Giuliano Durand. Marchandeau, Archìmbaud, Leo Bouyssou, De Chapedelaine, Bellanger. Cbartot, Chabmn. E* da notare che il nuovo Ministero comprende i revisori generali del Senato e della Camera: Carlo Dumont. (ministro delle Finanze), De Chapedelaine (sottosegretario all'Agricoltura), Leo Bouyssou (sottosegretario di Stato alle B-41e Arti, e vice-presidente della Camera) : Danielou (ministro della Marina Mercantile) presiedeva alla Camera la Commissione della Marina dn Guerra: Giuliano Durand (ministro delle Post» e Telegrafi) quella della Guerra, e Charlot (sottosegretario al Lavori Pubblici) quella dei Lavori Pubblici.