Mussolini

Mussolini Mussolini ai Circolo delia stampa estera ù e e a i n a , e i . e , a e an aa. e zosl o a o «Voi avete la ventura di vivere In Italia In un periodo Interessante della storia italiana. Vi ohledo di dire la verità oome el presenta al vostri occhi e alla vostra intelligenza». Roma, 12. notte, Questa sera il Circolo della Stampa Estera ha offerto, nelda sua sede, un ricevimento in onore del Capo del Governo. Le sale dei Circolo erano affollate di moltissimo puoolico, tra cui si notava 11 Corpo Diplomatico al completo, il Direttorio deill'Assoclazione dalia Stampa Estera, l'on. Amicuccl, segretario del Sindacato Nazionale dei giornalisti, e tutti 1 soci del Circolo, ira cui numerose signore. » Il saluto di Hodel Alle 22,30 è giunto 11 Capo del Governo, accompagnato da S. E. Fani, Sottosegretario ai stato agli Esteri e dall'on. Landò Ferretti, capo dell'urlici o Stampa. S. E. Mussolini è stato ricevuto dal presidente del Circolo, signor Hodel, e dal vice-presidente, signor Vaucher, accompagnato dai quali ha visitato le varie sale del Circolo, ove 6 stato fatto segno a calorosi e insistenti applausi da parte di tutti i presenti. Nell'ultima sala 11 signor Hodel ha pronunciato le seguenti parole all'Indirizzo dei Capo del Governo: ■ Signor Presidente, « se i giorni della nostra aspettativa per la Sua visita al Circolo della Stampa Estera corrispondessero ai gradini della scala di Giacobbe, allora noi saremmo già da un pezzo al settimo cielo. Ma ora al settimo cielo ci siamo poiché ci si offre l'occasione tanto aspettata dì mostrarle l'opera nostra, e anch; perchè a questa soddisfazione legittima di poterla salutare tra di noi, si accoppia la gioia, e diclamo pure l'orgoglio, di avere realizzato quell'idea che lei, Signor Presidente, espose fin dal 31 dicembre 1925; l'idea cioè che la stampa estera deve avere una casa propria a Roma « Noi subito facemmo nostra la idea, che però non sarebbe stata proficua senza un conseguente atto di munificenza. La Città di Roma, che noi tutti veneriamo e amiamo, ha messo graziosamente a nostra disposizione, per sua volontà, questi locali, e oltre a ciò ci ha favorito con efficaci e continui aiuti per l lavori di sistemazione. Senza aspettare l'ardua sentenza dei posteri, possiamo fin d'ora constatare che non soltanto la forma e la organizzazione pratica del Circolo, ma quello che è più, il suo apporto morale e spirituale costituiscono di già un vero successo. « Un successo che ci viene confermato dallo sviluppo rapidissimo dei Circolo, dalia perfetta armonia che qui regna tra di noi e dall'eco clamorosa che la sua fondazione ha suscitato anche oltre frontiera. E se voi, o signori, domandate quale sìa la chiave e la formula di questo successo sorprendente, vi risponderò con una ragione in apparenza semplicissima, ma in sostanza molto complessa e di portata immensa: il successo, che fa del nostro Circolo un istituto unico nel suo genere in tutla Europa., è dovuto alla stretta, amichevole, fattiva cooperazione tra italiani da una parte e rappresentanti di circa 25 nazionalità differenti dall'altra. « Signor Presidente, « Lei ha voluto rimettere nelle nostre mani la realizzazione della sua idea, e quindi è mio gradito dovere di citarle i nostri collaboratoli, tra i quali rmi onoro di annoverare in prima linea, oltre il Governatore di Roma, 1 capi delle Missioni diplomatiche qui presenti, che ho il piacere di salutare stanerà, insieme' alle loro gentili signore, e che fin dall'inizio della nostra impresa si resero conto della grande importanza del Circolo; cooperarono inoltre le direzioni dei giornali da noi rappresentati, nonché i soci professionisti personalmente, e poi, ciò che merita particolare rilievo, avemmo il sussidio generoso di tanti e tanti benemeriti amici italiani. Gli aiuti ci vennero veramente a proposito. In questa sala per esempio le pareti in origine non erano dorate... t Signor Presidente, temerei di incorrere jn peccato di omissione se non entrassi ora brevemente nell'argomento della struttura interna del Circolo, vaie a dire delia sua composizione sociale, e a questo scopo, Signor Presidente, mi permetto attirare la sua attenzione sui componenti — e sono ben 300 — della adunata odierna. Fatta eccezione per una parte esigua del gruppo formato dalle gentili signore, tutti i presenti sono soci del Circolo, sia nella categoria dei kocì onorari, quan to in quella dei soci fondatori e dei soci ordinari. E le singole categorie si compongono di diplomatici, giornalisti italiani ed esteri, scrittori, artisti, scienziati ed economisti. • Signor Presidente. Nel presentarle ora il Circolo della Stampa Estera, a sistemazione compiuta e in pieno funzionamento, a nome di tutti i soci bo l'onore di ringraziarla per l'idea promotrice, per l'appoggio datoci e, in special modo per la sua ambila presenza tra noi. E tanto più sentito il nostro ringraziamento in (pianto che la sua visita odierna riconferma il principio della comprensione e collaborazione tra le Nazioni, e significa la giustificazione e il coronamento della nostra opera giornalìstica in Italia a questo principio consacrata. ■ Nella lusinghiera speranza, signor Presidente, che alla nostra opera resti conservata ognora la sua simpatia, io chiudo inneggiando ai luminosi destini di quella Italia che fu, è, e sarà sempre la patria comune di tutti gli spiriti eletti. « Viva l'Italia! Viva Mussolini! ». Vivissimi applausi hanno accolto le parole del signor Hodel. La risposta del Duce S. E. Mussolini ha cosi risposto: . Vi ringrazio, signor Hodel. e ringrazio con voi tutti i giornalisti della stampa estera, che io amo in questo momento di considerare con lei. Vlringrazlo per il vostro discorso e per l'accoglienza che mi avete tributato que sta sera. « Sono lieto di constatare che l'idea del 1925 ha trovato oggi una piena realizzazione. Sono lieto, sopra tutto, di apprendere dalle vostre parole che fra tutti i 300 componenti il Circolo della Slampa Estera regni la perfetta fraternità e la piti cordiale armonia. Mi auguro che ciò sia anche per il futuro. « Signori, non amo fare del lunghi discorsi, specialmente in queste ore; mi affretto alla fine dicendovi: Voi avete la ventura di vivere in Italia in un periodo interessante della storia italiana. Io non vi chiedo di dipingere la realtà per quello che non sia. Io vi chiedo di dire la verità come si presenta al vostri occhi e alla vostra intelligenza. Vi prego di credere in ogni caso alla mia schietta e cordiale simpatia ». Ripetuti e vivissimi applausi hanno salutato le parole di S. E. Mussolini. Al Capo del Governo sono stati poi presentati ì soci del Circolo, con molti dei quali egli ha conversato affabilmente trattenendosi nelle sale fin quasi la mezzanotte. Al momento in cui il Capo del Governo ha lasciato la sede del Circolo è stato salutato da nuove calorosissime dimostrazioni. Agli invitati è stato offerto un sontuoso rinfresco. ndmcmrncszdcplpsidtsednncsnps

Persone citate: Duce, Fani, Landò Ferretti, Mussolini

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma