La visita di S. E. Turati al Papa

La visita di S. E. Turati al Papa La visita di S. E. Turati al Papa II Segretario del Partito in divisa di Luogotenente della Milizia - Un colloquio di un'ora e un quarto Città del Vatloano, 7 notte. (G. C.) Stamane, dopo la visita al Papa del Cancelliere Schober, il maestro di camera di Sua Santità, mons. Caccia Dominioni disponeva che il servizio speciale di anticamera, che era stato disposto per la visita stessa, invece di cessare restasse immutato per il pomeriggio. L'ordine improvviso ed insolito ha messo in viva agitazione gli ambienti vaticani, che hanno subito compreso come fosse stata fissata per il pomeriggio la visita di un alto personaggio. Sono state avanzate naturalmente numerose ipotesi, ma nessuna poteva trovare conferma, perchè il maestro di camera aveva mantenuto con tutti il più stretto riserbo sulla qualità del personaggio atteso La notizia Improvvisa l'oSr°a,0det!aev?^a,6,fè SSS^i ora oeua visita, si e appreso cne si trattava di S. E. Turati, Segretario del Partito Fascista. La notizia si è diffusa rapidamente nella Città del Vaticano, destando una molto favorevole impressione. Il Segretario del Partito gode infatti, anche negli am gienti vaticani, di larghissima estimazione per il tatto e la fermezza con cui dirige la multiforme attività del Partito e le opere assistenziali di pendenti. Parecchie personalità del mondo vaticano, che hanno avuto modo di conoscere più intimamente il Segretario del Partito e di apprezzarne la vasla preparazione culturale, non hanno nascosto il loro compiacimento per l'imminente incontro. Si rileva infatti che esso rappresenta l'omaggio reso dal Partito al Capo della Chiesa Cattolica, la cui altissima missione spirituale il Fascismo riconosce e rispetta. Essa, si osserva negli stessi ambienti, è una conseguenza logica degli avvenimenti felici iniziatisi precisamente 1 anno fa con la firma degli accordi lateranensi. I! Partito, che 'trppresenta e assomma la rifa della Nazione, anche spiritualmente rinnovata, ha voluto esprimere al Pon tefìce la sua soddisfazione per la fine del dissidio tra Chiesa e Italia ed affermare solennemente che le direttive impresse dal Duce in materia religiosa non subiranno spostamenti nè deviazioni. La visita di S E. Turati era pertanto giudicata in Vaticano come un nohilissimo gesto, segno di una sempre raag giore concordia tra le forze vive ed operanti dell'Italia nuova e la suprema Autorità religiosa.. .„. Nei circoli vaticani non si manca di rilevare che importante e decisi va è stata l'opera svolta dal Regime e dal Partito nel campo della educazione religiosa della gioventù e delle popolazioni in genere. I rapporti di ordinari diocesani e di oarroci segnalano quas: quotidianamente atti indubbi di omaggio e di deferenza alla Chiesa cattolica compiuti dal Partito nelle Provincie. Numerosi pellegrinaggi stranieri venuti a Roma e recatisi ai più celebri santuari italiani hanno espresso ai rappresentanti diplomatici del Pontefice la loro ammirazione per il contegno tenuto dai gerarchi del Partito, dalla Milizia, dagli Avanguardisti, dai Balilla in occasione di manifestazioni religiose. Tutto ciò, se ha molto favorevolmente impressionato i cattolici esteri, ha prodotto tra l cattolici italiani un senso di profonda soddisfazione. In Vaticano questo atteggiamento del Partito ma' smentito, e anzi autorevolmente incoraggiato, è stato seguito prima con speciale interesse poi con vivo compiacimento, che si è andato intensificando e che anche ha dato luogo a qualche manifestazione di aperta simpatia da parte d'i personalità molto autorevoli dell'Episcopato e perfino di qualche membro del Sacro Collegio. E' questa la ratrione per cui la presenza del Segretario del Partito in Vaticano è stata accolta come il coronamento di una situazione dalla quale la Santa Sede si ripromette frutti benefici di pacificazione re li giosa. Poco dopo le 17.30 il Consigliere d'Ambasciata d'Italia presso la San ta Sede, De Stefani, si è recato In automobile al Palazzo del Littorio a rilevare S. E. Turati e le personalità che lo avrebbero accompagnato nella visita, e cioè l'on. Basile, membro del Direttorio Nazionale del Partito e il comm. Berretta, Direttore gene rale dell'Opera Nazionale del Dopolavoro. Alle 17,45 S. E. Turati, che fino a quell'ora si era trattenuto nel suo gabinetto da lavoro, occupato ne! disbrigo delle pratiche inerenti al suo alto ufficio, ha lasciato Palazzo del Littorio ed insieme con il seguito si è diretto in automobile verso la Città del Vaticano, percorrendo i! Corso e il Ponte Vittorio Emanuele. Borgo Nuovo, Piazza Rusticucci. e giungendo cosi alla Città del Vaticano. Al posto di guardia collocato sotto l'arco di Carlo Magno il corteo, costituito dalle due automobili, nella prima delle quali avevano preso posto S. E. Turati e il Consigliere di Ambasciata De Stefani, e nella seconda l'on. Basile e il seniore Berretta, è stato saiutato dal picchetto degli svizzeri. S. E. Turati ha risposto salutando romanamente. Dopo nochi minuti, e precisamente alle 17.50. le automobili sono giunte nel cortile di San T)amaso. Sotto In pensilina della Scala Retrin, il cameriere di Cappa e spada d'onore, conte Antonini, ha aperto lo sportello, porgendo ai personaggi il primo saluto della Città del Vaticano. Mogli appartamenti papali S. E. Turati indossava l'alta uniforme di luogotenente generalo della Milizia, e recava le inségne del (irmi Cordone della Corona d'Italia. Parimenti in divisa di ufficiale della I Milizia erano l'on. Basile e il comm. Berretta II Consigliere d'Amba* sciata De Stefani indossava il prescritto abito di cerimonia, era cioè in frak. S E. Turati e 11 seguilo sono saliti per la Scala Regia. Nella sala Clementina ha reso gli onori un picchetto della Guardia svizzera comandato da un sergente. Dall'ingresso della sala dei palafrenieri si è fatto incontro a S. E* Turati il maestro di camera del Pontefice, monsignor Caccia Dominioni, il quale ha preso posto alt* destra del Segretario e lo ha accompagnato fino alla porta della biblioteca privata del Pontefice Nelle sale attraversate dal piccolo corteo, a cioè la Sala degli Arazzi, delle Guardie Nobili, del Trono e anticamera segreta, si trovavano nella prima U capitano della guardia palatina, ^^J^ «Seì e„ j-«tn cnntp Puffi noli a n i.--. cadetto conte Ruffl. nella terza il maggiore della Guardia svizzera Piffer, e nella quarta l'esente delle Guardie nobili marchese Sacripante col cameriere segreto di cappa a spada marchese Paolucci De' Caiboli, e il cameriere segreto partecipante monsignor Venini. L'adianza Non appena S. E. Turati e 11 se. guito hanno raggiunto l'anticamera segreta, monsignor Venini si è recato nella biblioteca privata ad annunziare al Pontefice l'arrivo degli ospiti illustri. Monsignor Caccia Dominion) ha accompagnato S, E. Turati attraverso le sale di San Giovanni, del Tronetto e della biblioteca, e quindi lo ha introdotto nella biblioteca privata, presentandolo al Pontefice', il quale lo ha molto affabilmente invitato a sedere Mons. Caccia sì è ritirato ed è tornato nell'anticamera dove ha intrattenuto 1 personaggi del seguito. TI colloquio, iniziatosi alle ora 18.10 si è protratto fino alle 19.25, durando quindi un'ora e quindici mintiti Quindi il Papa ha suonato il campanello e ti monsignor Caccia Dominioni ha ordinato di Introdurre il seguito, che l'on Turati ha presentato al Pontefice. Il Papa ha donato a S. E. Turati la medafc-lla d'oro del suo giubileo Quindi il Segretario del Partito, accompagnato dal cameriere segreto di cappa a spada Paolucci De' Calboli e dal cameriere d'onore Antonini, ha riattraversato nuovamente le sale dell'appartamento nobile e la Sala Clementinn -ostando alla logffin Mantovani per un gruppo fotografico. Sucresiilvamente per lo scalone centrala si è recalo ali appartamento dPl cardinale Segretario di Stato con li quale si.è intrattenuto per dieci minuti l'scendo dall'appartamento del Segretario di Stato ha sostato alla fine dolio scalone papale per un altro gruppo fotografico. Ossequiato dal cameriere d'onore marchese Antonini S E. Turati ha ripreso posto, insieme col consigliera d'Ambasciata De Stefani sull'automobile che lo attendeva dinanzi alla pensilina nel cortile di San Damasio e salutando romanamente si è allontanato dallo Citte del Vaticano. La partenza di Schober Roma, 7 notte. Stamane 11 Cancelliere austriaco Schober, accompagnato dal Ministro di Austria presso 'a Santa Sede, Kohlruss e dai personaggi del seguito, è giunto in Vaticano in forma privata per essere ricevuto dal Papa. Alla pensilina dei cortile di S. Damaso 11 Cancelliere è stato ricevuto da mons. Caccia Dominion.!, maestro di camera di Sua Santità che lo ha accompagnato fino all'appartamento pontificio. Il Cancelliere Schober, preceduto da due sediari, da due bussolanti e dal cameriere seJfJSJ dl caPPa e spada conte Antonini dopo avere attraversato le varie saio 2fÌ aPPart*mento pontificio al VuS mato nell'anticamera segreta, ed 11 ca"£rtere segreto partecipante dì servii nSbwSSS Venin1' rna 'Pu-odotto «ella ? .?^. privata dl Sua Santità Pio Il Papa ha trattenuto per circa 20 minuti a colloquio li Cancelliere, li ?u,ale.ig.U ha pt>l ^esentato le personalità dei seguito. Il Papa Da donato al Cancelliere una medaglia d'oro commemorativa del suo giubileo. Il Cancelliere Schober. uscito dall'appartamento pontificio, si è soffermato nella seconda Loggia per una fotografia Si è poi recato a fare visita al Segretario di Stato Cardinale Gasparri. II colloquio è durato 10 minuti. Schober ba lasciato il Vaticano alle ore 12 precise. Subito dopo il Cancelliere austrìaco I! Pontefice ha ricevuto il Principe indiano Hadikara Mundalijar con la moglie. II Principe che è di religione cattolica, indossava lo sfarzoso costumo nazionale con decorazioni Ira cui alcune pontificie. Questa sera il ministro delia Repubblica Austriaca presso il Quirinale ha offerto nella sede della Legazione un pranzo in onore del Cancelliere federale Schober. Vi hanno partecipato il Cancelliere, il Capo del Governo S. E. Mussolini i ministro delle Finanze sen. Mosconi' il sottosegretario alla Presidenza s! E. Giunta il sottosegretario agli Este- Ji-rJi anli.ed 8111-6 Personalità. Al pranzo è seguito un ricevimento Questa sera, alle 0,5, 11 Oancellier» S^ober ^parato oaRom^aStmtoJ Telegrammi di devozione di operai milanesi al Capo dal Governo Roma 7 notte. A S. E. il Capo del Governo è per' seguente tele- Milano il I venuto da gramma : « In occasione della visita alle officine Bianchi del massimo gerarca milanese on. Begnotti, 2200 dipendenti che hanno lavorato e lavorano ininterrottamente, desiderano mio tramite esprimere all'È. V". i sensi del loro attao nmento e della loro devozione. Esprimono nel contempo il loro cordogi-o i»*r il prave lutto che colpisce il ilio ilaIinno. - li fiduojario grup¬ po aziendale fa.scista : Giovanni Tatra.% iStefani).