Il "Torino,, vittorioso a Milano e il "Genova,, battuto a Livorno

Il "Torino,, vittorioso a Milano e il "Genova,, battuto a Livorno Il "Torino,, vittorioso a Milano e il "Genova,, battuto a Livorno Torino-M ilan 2-1 Milano, 3 ...aitino. Oltre le assenze oramai croniche, il Torino, presentandosi in campo per U match col Milan, lamentava ieri la mancanza prevista di Baloncleri e di Silano nonché quella inattesa di Colombari, lievemente indisposto, in tali condizioni i granata sono partiti, al fischio iniziale dell'arbitro, col pronostico sfavorevole: invece essi hanno saputo battere i rosso-neri e, quel che conta non poco, convincere circa la legittimità delia loro vittoria. La partita non ha avuto tutte le stigmate della regolarità per quanto riguarda le condizioni del terreno. La pioggia di sabato aveva reso il campo del Milan, dal fondo Infelice, pantanoso ed attaccaticcio, sul quale era fatica improba spingere il pallone. E, nonostante le prove di rimbalzo non troppo favorevoli tentate prima del match dall'arbitro Bruna, questi rttenne tuttavia di far giuooare. La decisione, d'altronde, fu più che opportuna. Quante volte abbiamo visto disputare partile di campionato su terreni in condizioni assai peggiori di quello di ieri di San Siro, esso stesso teatro, in passato, di gare tormentate dal pantano in modo incredibile? Non occorre andar troppo lontano: basta ricordare 11 match con la Triestina di otto giorni prima ed anche alcune partite tra gli stessi avversari di ieri. I granata hanno avuto il merito di adattarsi assai meglio degli avversari alle condizioni del terreno. Più esatta dosatura del passaggi, la maggior prontezza nel liberarsi del pallone, accortezza superiore nello smarcarsi : ecco 1 tre capisaldi che hanno dato al Torino una superiorità di siile e di rendimento contro le quali non sono valse le disposizioni atletiche dei più impulsivi ma meno abili avversari. II Torino, con una prima ed una seconda linea rabberciate, non ha mancato di dare visione di giuoco concorde, legato e concreto, relativamente alle contingenziali condizioni del terreno. 11 merito maggiore di tutto ciò va ai centri di prima e di seconda linea. LibonaMi, di cui gli sportivi milanesi rammentavano ancora la partita sfuocata e indifferenie giuocata quindici giorni addietro contro l'Ambrosiana, è apparso in progresso rilevante, per l'accortezza del suo giuoco. Egli ha spiegato anche un'attività ed un'abnegazione lodevoli, il che gli fa perdonare la mancanza di prontezza nel tiro in goal. Martin III, e Miotti quando questi dovette sostituirlo, ressero al duro compito di sostituire Colombari con disinvoltura e continuità: l'aitante Miotti sfoggiò le sue attitudini, mostrandosi a suo agio sul terreno pesante. Il duo dei terzini ha tenuto il campo più che egregiamente: la velocità e la prontezza di scatto di Martin II e Monti III hanno messo i due ih posizione privilegiata di fronte allo sconnesso attacco milanista, concedendo loro anche la possibilità di rimediare rapidamente e tempestivamente a qualche momentaneo disorientamento provocato dalle incontrollabili azioni avversarie. Degli altri: attivo e pericoloso sempre Rossetti; Ferraris si fece notare in qualche buon momento nella ripresa. Bosia ebbe poco lavoro e raramente esso fu di qualche difficoltà. La partite non fu bella. Nel primo tempo il Torino dominò per stile di giuoco e prevalse all'attacco. Per l'una e per l'altra cosa, se l'intervallo fosse Etato raggiunto dai torinesi con due gals di vantaggio anziché con uno, nulla vi sarebbe stato a ridire. Il Milan era stato un'unità slegata, amorfa, priva di praticità. 11 secondo tempo vide un Milan risollevato, impegnato a fondo, ed a favore del quale la minorata efficienza dì Martin III e la buona volontà maturatasi durante l primi quarantacinque minuti avrebbe potuto dare qualche più lauta soddisfazione senza la imprecisione e la mancanza di sicurezza sul pallone di qualche attaccante. La rinnovata intraprendenza del Milan consigliò al Torino di gluocare più per conservare il vantaggio ottenuto nel primo tempo che per aumentarlo. In questo lavoro di arginatura seconda e terza linea granata, alutate, In parte, dagli erroil avversari, sostennero vittoriosamente 11 confronto. Smorzatasi, dopo i primi dieci minuti, la forza di proiezione del Milan, il Torino potè anzi, in virtù di un contrattacco inscenato da Llbònatti, portare a due i goals attivi. Tutti i successivi tentativi del Milan, più vivaci e puntigliosi di quelli del primo tempo ma pur sempre imprecisi, non ottennero che il proverbiale salvataggio del cosiddetto onore, proprio in un'azione che per il cross di Tansini ed il colpo di testa inferto al pallone da Santagostino deve esser oliata come un esempio di precisione e di abilità. Poca cosa del resto, nel . mare di errori e di scuciture in cui naufragò 11 giuoco del Milan. È' ben vero, d'altronde, che tale prodezza fu dovuta ad un giuocatore — Tansini — che, seppure ieri non ebbe nel complesso una delle sue più belle giornate, è elemento notoriamen te di classe, e ad un altro — Santagostino — che fu il migliore della propria squadra. Se quel poco di bello che la partita ci concesse dal lato di giuoco collettivo fu dovuto al Torino, singolarmente Santagostino emerse almeno tanto quanto i migliori desuoi avversari. Egli fu il solo della sua linea d'attacco che dimostrò di avere idee pratiche sul morto di comportarsi su terreno fangoso: ì suol spostamenti di giuoco, improvvisi e sicuri, ed i suoi allunghi all'ala destra appartengono alle cose più belle che 11 match ci ha offerto. Con Santagostino va citato anche Marchi, di cui si ammirò la sicurezza nel destreggiarsi fra 11 fango col pallone a terra In un piano più sotto di Marchi e Santagostino vanno posti TansiniTorriani e gli attivi schlenoni. Colom too e Pomi. Compianl ebbe alcune situazioni difficili da sbrogliare. Da qualche tempo si nota però nel suo -staoco un certo nervosismo ed una tendenza ad uscire facilmente di porta dovute forse ad un non sufficiente affiatamento con la coppia dei terzini. Le due squadre si sono presentate in campo nella seguente formazione: Milani Compianl: Colombo. ScMenoni: Marchi, Pomi, Borgo; TorrianiR^tABoaUnó. VoVonl. RaneU:. TansiniToVffioVBosia; Monti IH. Martin lìMiotti, Martin HI, Alibertl; Castelli, Ferrari. Libonutti. fossetti, Masetto. Dopo due attacchi rotti da belle en trate di Schieiiom e Monti III rispettivamente, il Torino otteneva, lui uro di punizione, appena Inori dell'area di rigore avversaria, che, battuto vioMn&ménte da Martin II. obbligava Compiani ad una balla parata a mani aperte. In un giuoco calmo e forMtamente lento dato lo stato del terreno, 1 granata s'Imponevano nei corpo a corpo, riuscendo anche a smistare il pallone con maggiore accortezza. Nel fraltenipo Rosia veniva impegnato da due deboli tiri di Torriani e Santagostino, mentre Colombo e Schienonl esercitavano opera di marcamento de-ili avversari per evitare tiri a Coin- piani. Al 19' giungeva 11 primo ^«-1 della giornata. Libonatti, uscito vittorioso da una mischia, allungava ottimamente alla sinistra. Masetto doveva lottare con Marchi per il possesso del pallone, ma a circa tre metri dalla linea di fondo il rosso-nero scivolava cosicché l'aia torinese poteva sferrare un tiro abbastanza forte, mirando l'angolo basso destro della porta di Compiani, spiazzato perchè slava per uscire. L'insuccesso non aveva il potere di scuotere i rosso-neri, i cui contrattacchi, slegati e imprecisi per le doti negative di Moroni a guidare una linea d attacco, venivano tutti infrenati con sicurezza dalla difesa torinese. In questo frattempo Borgo commetteva un evidentissimo < liana » in area di rigore, che l'arbitro non ritenne di rilevare e al 38' Santagostino, che aveva un conto in sospeso con Martin III, per aver precedentemente ricevuto un colpo alla gamba, colpi il torinese, durante uno scontro, alla gamba destra, lievemente al disopra del ginocchio. Ciò avveniva dopo un'azione che al Torino era costata due calci d'angolo, rimasti però infruttuosi. Il match, per l'incidente di Martin III, veniva interrotto per tre minuti e, trasportato fuori a braccia l'infortunato, il posto di centro-sostegno era preso da Miotti e questi veniva sostituito da Masetto. Ma Martin III non rimaneva assente dal giuoco che per pochi minuti. La fine del 1empo giungeva senza che il punteggio subisse alterazioni di sorta. Colla ripresa il Torino, per quanto in vantaggio, non dava molto a sperare. Ecco la sua situazione: Martin III, zoppicante e senza posto fisso, Miotti centro sostegno, Masetto retrocesso definitivamente a mediano lasciando vuoto il suo posto all'estrema sinistra. Le offensive granata vivevano dunque soltanto sulle riserve del trio del centro perche Castelli, preferito al più leggero Inibenti in considerazione dello stato del terreno, non riusciva- a combinare nulla di buono. A convalidare questo stato di cose l'inizio delta ripresa Li a favore del Milan, che sviluppò dieci minuti di attacchi furibondi : ma Tansini, SantagostiriO, Ranelli e Moroni non seppero mai concludere favorevolmente le azioni sia per un attimo di ritardo nel calciare in porla sia per. un errato tiro definitivo. Si può citare sopra tutto 'errore di Moroni, che da tre metri, dopo un'azione Marchi. Sant'Agostino e Torriftni trovò modo di sbagliare un goal sicuro. In una delle azioni di difesa un giuocatore granata toccò il pallone col braccio ma l'arbitro non intervenne, come non era intervenuto prima per un errore di Borgo. Al 14.0 minuto Milan otteneva un calcio d'angolo e poi il Torino ripuntava decisamente in incursioni verso l'area avversaria. Al 17.o minuto Libonatti fuggiva da solo verso Compiani: trovava Colombo sulla propria strada e se ne iberava «dribblandolo», ma subito si ergeva di fronte a lui un nuovo ostacolo rappresentato da Schienoni. Libonatti non affrontava il terzino sinistro del Milan e passava la palla a Castelli, il quale si era portato verso il centro e un poco più avanti del suo compagno di linea, senza mttavia oltrepassare Schienoni. Mentre quest'ultimo e Colombo clic era tornato precipitosamente sui suoi passi rimanevano un attimo indecisi, credendo che 1 arbitro fischiasse 11 fuori giuoco, per noi inesistente di Castelli, questi, nei tentativo di tirare in goal ostacolato dal fango, non riusciva che ad allontanare la palla da se un paio di metri; Ferraris sopraggiungeva velocemente e tirava in porta in modo imparabile. Il giuoco in seguito si appesantiva, pur non perdendo la sua velocità. L'arbitro ammoniva Colombo e Martin III scontratisi malamente. IH Torino, forte del vantaggio, teneva il campo colla solita sicurezza, portando anzi alcune offensive pericolose. In una di queste Schienonl potè sai vare in ■ corner », dopo ohe Rossetti gniocato Colombo, si apprestava a rare nella porta rimasta incustodita per l'uscita di Compiani. Per contro il Milan tentava la via del goal con azione inscenata e compiuta da Santagostino e Tansini, ma che non giunse a conclusione per insufficienza elei tiri decisivi da parte di Moroni e Torriani. Finalmente al 33.0 minuto i ros*o neri ottenevano il loro goal. Tansini, che era fuggito lungo la linea laterale, aveva pasato Aliberti e effettuato subito il. cross a Santagostino. Questi, di testa, deviava in goal in modo da rendere vano 11 tentativo da parte di Bosia. Riprendendo il giuoco Castelli, caduto, doveva uscire dal campo per pochi minuti. Poi Compiani evitava con un tuffo sui piedi di Rossetti la possibilità di un nuovo goal torinese. Vani dovevano riuscire ur. paio di attacchi del Milan e successive azioni personali di Rossetti, contro il quale Schienoni non fece tanti... complimenti. Complessivamente si ebbero tre corri ers a favore del Milan e uno a favore del Torino. Pubblico numeroso. Dopo la partita il Milan ha sporto reclamo: non è conosciuta la precisa motivazione ma sappiamo che esso si basa suglerrori dell'arbitro. MARIO ROSSI,

Luoghi citati: Bosia, Livorno, Milano, Moroni, Torino