La Conferenza navale in seduta plenaria

La Conferenza navale in seduta plenaria La Conferenza navale in seduta plenaria Discorsi di Sirianni, Alexander e lassigli « Nessuna decisione precisa sul « comitato di chiarificazione » « Aggiornamento a martedì (Servizio speciale della «STAMPA») Londra. 31, notte. Un periodo di calma fi subentrato oggi all'incessante attività, spesso confinante coli'orgasmo, dei giornprecedenti. La settimana conferenziale si chiude in un'atmosfera di ottimismo, di cui si rallegrano senza restrizione e senza arrièrea pensées tutti indistintamente gli organi della pubblica opinione. Realmente un gran passo è stato compiuto ed è giusto che i rappresentanti .delle grandi Potenze navali convenuti a Londra e i loro coadiutori immediai si dichiarino, come fanno oggimolto soddisfatti della piega assuna fin da ieri dai negoziati. Ondata dì ottimismo Non che questa inattesa ma bene augurante ondata di universale otimismo farcia scomparire d'un colpo dall'orizzonte ogni e qualsiasi minaccia di ulteriori temporali; non vi è dubbio perà che un passo sostanziale fi. stato compiuto, e che uno degli ostacoli, che a Ginevra nel 1927 apparve a tal punto insormontabile da convincere abili e bene intenzionali negoziatori a rinuniare ai loro penosi sforzi, è stato rimosso. La slampa inglese che più i manifestava turbata dalla possibilità di concessioni britanniche alla esi francese del tonnellaggio globale oggi incomincia, a riconoscere che inteso in termini pili lati, modiicalo mediante la regolamentazione delle trasferte e una più, o meno diretta introduzione di quelle misure restrittive e limitatrici patrocinate dalla Delegazione inglese, il cosi detto « tonnellaggio globale » non è poi cosi pericoloso come appariva a Ginevra e come ha tentato, nella prima fase conferenziale, di apparire a Londra. Emendato, trasformao e ribattezzato in termini di « progetto transazionale », gli stessi paadini del progetto inglese della suddivisione rigorosa del naviglio in caegorie, lo accettano oggi come l'unico capace di offrire a questa laboriosa Conferenza un'agevole via di uscita da quegli imbarazzi sui quai essa minacciava di arenarsi una ettimana fa. Ammesso tacitamente l postulato che grandi, mitici piani di' ridùzione^reale ed effettiva dejìi ''àrmànìè'nti 'navali non scaturiranno mai in alcun caso da questa Conferenza, l'ottimismo delle Delegazioni può senza sforzo e tormento ji coscienza essere condiviso. Un riconoscimento inglese La Delegazione britannica, che sino a pochi giorni or sono tentennava fra le categorie e la globalità, continua a pensare, è vero, che la pace e la sicurezza non potranno essere instaurate tra la Nazioni col metodo di una limitazione ed evenualmente di una riduzione defili armamenti navali raggiunte mediante 'assegnazione di- un tonnellaggio globale a ciascuna Nazione. Ma fa oggi un'importante ammissione, rionoscendo che la limitazione per ategorie almeno in linea di massima è più accettabile alle Nazioni dotale di alto tonnellaggio di quello he non giovi a quelle dotate di tonnellaggio ridotto, o in altre parole he la suddivisione delle flotte in ategorìe è vantaggiosa alle grandi Potenze navali e non alle piccole. Questo riconoscimento britannico della peculiare situazione delle picole Potenze interessa in modo dierso quasi tutte le Nazioni, poiché n questo mondo ogni Nazione, per uanto piccola essa sia, ne può avee a fianco una più piccola ancora; di guisa che anche una Potenza che non sia, navalmente parlando, al ivello dell'Inghilterra e dell'Ameria, può in date circostanze manifetare, per la tesi della limitazione del tonnellaggio per categoria, propensione più o meno definita con lementi di incertezza che solo il orso dei dibattiti approfondili in prospettiva potranno isvellere. Questo spiega perchè l'America e anche il Giappone non si siano chierali in modo reciso contro il piano francese riveduto e corretto e preferiscano adottarlo come base di discussione, mantenendo naturalviente intatte le loro vedute fondamentali e pronti a farlo fallire anhe energicamente qualora il cosi detto progetto transazionale sul quae incominciano ora a puntarsi gli obhietlivi microscopici degli esperti avesse a cristallizzarsi via via in forma un po' troppo somigliante aita esi originaria di globalismo appoggiala dalla Delegazione francese. L'Italia, coni* già sapete, è decisa a collaborare a iondv a questi primi e più ardui scandagli del progetto transazionale, per quanto evidentemente essa non le appaia afatto quel tocca e sana destinato a alvare da inevitabili insuccessi la Conferenza londinese. Il realistico scopo dell'Italia Ciò che alla nostra Delegazione mporta non è tanto sapere se in vista di una limitazione eventuale degli armamenti navali occorra ricorrere a un esame e a una classi¬ ficazione delle forze categoria per categoria o in modo globale, quanto accertarsi se l'un metodo o l'altro rechino realmente e senza possibilità di dubbio un'effettiva riduzione degli armamenti. " Intendiamo veramente proporci la riduzione degli armamenti ? »chiedeva ieri in seduta plenaria della Conferenza Von. Grandi. Non era una domanda avanzata a titolo accademico o un semplice gesto oratorio, tanto fi. vero ebe essa verrà mantenuta e ripetuta durante tutto il corso di questa Conferenza. Del resto essa incomincia sempre più ad essere anche quella di molti ambienti inglesi. Oggi, ad esempio, il Daily Herald. organo del laburismo, si rallegrava alla stregua dei suoi confratelli >ìil superamento della controversia fra « glohalisti » e « categoristi » alla quale si attribuisce da lutti qui l'insuccesso elam.ornsa della Conferenza tripartita del 1927. Ma aggiunga « Sin enii tutto va bene. Tolto questo ostacolo dalla via, torniamo allo scopo precipuo della Conferenza, e questo è, come l'ori. Grandi ha colto l'occasione di porre in luce nella seduta di ieri, la riduzione dpprli armamenti navali. La soluzione del problema delle categorie è un preliminare realmente necessario, ma non e che un preliminare; è un mezzo e non un fine. T popoli delle cinque prandi Potenze attendono una cosa soltanto da questa Conferenza : che si computino pli armamenti globalmente o per ratesnria. o per unità di m'snra, o mediante qualsiasi altro mezzo. qup«ti armamenti dehbono essere ridotti ». r/Evenine News intanto crede nr>portano pubblicare stasera una nota-di un suo «corrispondente speciale », nella quale, si dice in grado di misurare le esigenze della Francia in fatto di armamenti navali. La Frància, dice lo scrittore, esige un tonnellaggio di 800.000 tonnellate, così ripartilo: corazzate e navi porta-aerei 175.000 tonnellate, incrociatori da 10.000 tonnellate con cannoni da 6-8 pollici, 120.000; unità di superfìcie munite di cannoni dì calibro inferiore ai 6 pollici, inclusi gli incrociatori leggeri, destroyere, ecc.J2ÌO:000,: •altre piccole unità ausiliarie dì superficie, 30.000. In quanto ai sommergibili la Francia chiede 30.000 tonnellate di subacquei di larga stazza, 90.000 per subacquei da 600 tonnellate o meno, fissando il limite massimo di slazza per i sommergibili a 1500 tonnellate con la riserva di un limitato numero di sottomarini da 3000 tonnellate per uso delle Colonie. Queste cifre non hanno alcun carattere di autenticità nel senso che potrebbero essere modificate nel corso dei negoziati delle prossime settimane, ma coincidono In larga parte con quelle enunciate al Parlamento francese dall'on. Dumesnil Occorre in ogni caso tenere presente il fatto che i programmi navali veri e proprii verranno concretandosi con molla lentezza e prudenza soltanto nelle prossime settimane, le quali, con molta probabilità, non saranno di navigazione assolutamente tranquilla.. Ma, qualunque abbiano ad essere le vicende atmosferiche, la navigazione dovrà inevitabilmente condurre nel porto delle definizioni chiare. Sarà soltanto allora possibile tirare le somme e decidere se questa di Londra sarà una Conferenza per gli armamenti o una Conferenza per il disarmo. Italia e Francia secondo il «Times»Il Times oggi, in un lungo articolo editoriale, torna a ribattere sulla tesi che gli sia tanto a cuore, quella ormai ben nota della sistemazione provvisoria dell'armamento navale per un periodo di 5 o 6 anni, sistemazione che eviterebbe di ricorrere a sgradevoli definizioni della Conferenza a lavori terminati. Il giornale si rallegra dell'adozione in linea di massima del progetto transazionale e del metodo adottato per abbordarne l'esame, in quanto ciò permette, secondo lo scrittore, di ritardare l'esame delle questioni contenziose e u pericolose » fino a tanto che non sia stata creata un'atmosfera favorevole alla' loro soluzione. Il Times allude naturalmente alle divergenze di vedute fra l'Italia e la Francia. Le due questioni che il ministro Grandi è riuscita a fare iscrivere nell'agenda della Conferenza, saranno, secondo il giornale, oggetto di discussioni fra i delegati, e « sforzi verranno compiuti per riconciliare le vedute della Francia e dell'Italia, prima che esse siano portate ancora una volta, in pubblico». Afa il Times sostiene poi che tale divergenza si riduce in ultima analisi a una questione di prestigio nazionale e navale e tali questioni « richiedono in generale un trattamento più delicato di quello richiesto per questioni concernenti interessi concreti ». Riprendendo poi la vecchia e capziosa tesi preferita, il giornale torna a consigliare una sistemazione che *i concreti sui bisogni immediali delle varie Potenze, « sulle navi di cui esse abbiano realmente bisogno e che. desiderino realmente costruire entro 1 prossimi cinque anni ». Se inoltre parole pericolose come « parità » e « ratto » potessero essere mantenute fuori dalle discussioni, esisterebbero maggiori probabilità d'accordo. Coinvolgendo un tale accordo toltanto un definito e corto periodo di anni, esso non potrebbe, nè in un senso ne nell'altro intaccare le richieste dell'Italia. Ma il Times, suggerendo la tattica dello struzzo, consigliando cioè di ignorare le difficoltà fondamentali chiudendo gli occhi, si rende conto delle limitazioni poste' in tal modo non agli armamenti navali, ma alle attività vere e proprie della Conferenza. Infatti esso si affretta a constatare, tubilo dopo, come il metodo adotlato dalla Conferenza « peT quanto saggio in tutte le circostanze, non si presta a progressi su larga scala, LI pubblico, profondamente interessato come è al successo dei negoziati, potrà meglio agevolare gli ulteriori lavori delila Conferenza attendendone con pazienza i risultati », La seduta La giornata conferenziale di oggi, per quanto laboriosa, dovrà infatti infondere molta pazienza a quella parte ben scarsa del. gran pubblico che continua a interessarsi della Conferenza. Tutti i membri delle cinque Delegazioni si sono riuniti oggi al completo nella grande aula del palazzo San Giacomo. Lo scopo della riunione odierna era di procedere anzitutto all-a nomina dei membri di quel Comitato di chiarificazione istituito ieri, dietro proposta del capo delegato americano Stimson. Non si sa ancora per quali precisi motivi le Delegazioni decidevano oggi di soprassedere a una decisione, instaurando per il momento un Comitato il quale virtualmente comprenderà l'intera Conferenza. Secondo alcuni informatori inglesi, la decisione di estendere il Comitato, introducendovi un numero pressoché inimitato di membri, sarebbe stata presa allo scopo di sormontare alcune difficoltà manifestatesi all'undicesima ora. Si dice che i Dominions abbiano energicamente insistito per essere rappresentati in seno al Comitato di chiarificazione o di procedura, come altri preferisce ora, definirlo. Dietro insistenze di MacDonald, si sarebbe deciso di allargare II Comitato in modo da introdurvi non più i due o tre rappresentanti previsti per ciascuna delle Delegazioni, ma tutti quei delegati e quegli esperti che risulteranno necessari per il compito del Comitato stesso. Avremo quindi un organismo essenzialmente elastico, del quale pbtranno far parte indistintamente tutti i membri delle Delegazioni. In altre parole, come già è avvenuto oggi, la Conferenza si riunirà in Comitato. Alla riunione odierna si è voluto accentuare in ogni case quésto particolare carattere di seduta in Comitato, dando la parola non ai capi delegati ma ai loro principali coadiutori. Hanno cosi parlato il ministro inglese Alexander, il ministro Sirianni e il tecnico francese Morsigli. Alle sedule del Comitato è stato poi invitato a partecipare, in qualità di semplice osservatore, il signor Colban, direttore della sezione del disarmo alla Lega delle Nazioni. Il Comitato ha preso accordi sulla procedura per i prossimi suol latori e ha deciso di aggiornarsi a martedì della settimana ventura per dar modo ai delegati, come informa un comunicato diramato stasera, di studiare le esposizioni di tesi fatte oggi dagli oratori come pure tutte le proposte che potranno venire loro sottomesse entro i prossimi giorni. Briand è partito oggi alla volta di Parigi; MacDonald ha offerto un unch nella sua residenza ufficiale ai principali esperti navali delle Deegazioni e alle loro signore. Nel pò-, meriggio è partito per Chequers ove) si abboccherà domani coi membri della Delegazione americana. MARCELLO PRATI.

Persone citate: Briand, Macdonald, Sirianni