I problemi della produzione e del lavoro al Congresso degli industriali torinesi

I problemi della produzione e del lavoro al Congresso degli industriali torinesi I problemi della produzione e del lavoro al Congresso degli industriali torinesi .Gli Industriali sono accorsi in folla compatta lari mattina, dalla città e aal centri più attivi dalla provincia, alia seduta inaugurale del secondo Congresso dell'Unione, che ha pure richiamato nella sala del Carignano insieme con le autorità e i gerarchi, le Personalità più spi. cate de] campo della produzione meccanica e manifatturiera piemontese. Mentre platea e paloni si gremivano dei rappresentanti delle ditte consociate, autorità e Invitati salivano sul palcoscenico, occupando le file di poltrone quivi appositamente disposte. Nel fondo, attorno al labaro dell'Unione erano allineati 1 gagliardetti delle altre Unioni industriali del Piemonte, quelli delle unioni dei Sindacati fascisti dell'industria e commercio di Torino, e di numerose Istituzioni benefiche di minativa delle fabbriche. 11 teatro presentava cosi 11 caratteristico spettacolo delle grandi adunate, oui il Fascismo na impresso il tono della disciplina e dell'austera consapevolezza. Inferiti • personalità • Com'era stato annunciato, all'inaugurazione del Congresso era vivamente atteso anche S. E. Bottai, ma all'ultimo momento il Ministro delle Corporazioni fece sapere che, trattenuto altrove, non poteva intervenire ed. affidava al Prefetto l'incarico di portare ai convenuti il suo saluto. S. E. Maggioni giunge Infatti nel teatro alle 9,30, ora stabilita per il Congresso, ossequiato dall'on. Ferracinl. presidente dell'Unione, e dagli altri esponenti principali dell'industria. So no pure presenti il Podestà conte Thaon idi Revel e il Segretario Federale avv, Bianchi Mina, S. E. Casoll in rappre sentanza della Magistratura, l'on. Gino Olivetti, segretario generale della Con federazione nazionale dell'industria, il sen. Agnelli, presidente delia Fiat col direttore generale gr. uff. Valletta, il sen. Di Rovasenda, i deputati onoreVoli Ponti, Bagnasco, Malusarti, Vianino, Bertaechi, Parea, Gervaslo. 11 gr. Uff. Ammelmi, preside della Provincia, 11 .Magnifico Rettore dell'Università, prof. Pivano, 11 Capo Compartimento delle Ferrovie gT. uff. ing. Ehrenfreiind, l'avv. Comm. Colla, segretario generale del Consiglio provinciale dell'Economia, Il comm. Alo! per l'Opera Nazionale Balilla, il cav. Splnazzola per il Questore comm. De Homa, e i rappresentanti dell'Esercito e della Mjpia, Fra gli Industriali notiamo il comm. Tedeschi vice-presidente dell'Unione col segretario generale avv. comm. Codogni, il comm; ing. Fano, presidentf Meìl'A.M.M.A. col Ppirretnrlo aw. Soleri, il eomm. Marchesi, presidente dell'Automobile Club di Torino, Il dottor Secchio, per l'Associazione dirigenti di Industria, il capitano Grippa reggente la Federazione artiRiarii, gli Ingegneri fciamurrl. Sorta, Bruschi, il gr. uff. Oarbaceio, presidente dell'Unione di Biella col segretario rag. Cauclno, 1 presidenti e delegati delle Unioni di Alessandria, Aosta, Cuneo, Novara, Vercelli e moltissime altre notabilità. La rilutone Ferrabili Prende per primo la parola Von. Terracini, il quale dopo aver rivolto un. pensiero al Principe «Umberto, ai Sovrani e al Duce, e un ringrazlattSfilò~alle' autorità, legge-la relazione sull'attività svolta dall'Unione durante l'anno decorso, particolarmente nell'intento di allargare ed intensificare 11 movimento del nostro commercio con i mercati di consumo. Egli affronta in tal modo il problema delle Ssportazionl e rileva che se l'industria italiana, in rapporto alla crisi mondiale, appare in condizioni migliori di quelle di altre Nazioni ad economia iprevalewtemente Industriale, « tuttavia — soggiunge — essa è intralciata mei. suo procedere da un complesso di elementi sfavorevoli, quali, ad esempio,- il tasso del denaro, la pressione fiscale esuberante 6ui redditi, se vi Bono, ma anche addirittura sulle passività, la speculazione sui fallimenti, il prezzo delle prestazioni aventi carattere di pubblico servizio (energia eietrica, luce, telefoni) ed infine la questione dei salari ». -Sulla questione del salari in rapporto ai costo di produzione il relatore sostiene che l'industriale italiano, quando esamina nel calcolo dei costi anche l'elemento salario, ha già studiato ed attuato 1 perfezionamenti e le economie d'ogni altro ordine per la più Scientifica e pratica razionalizzazione Bei suol' sistemi rtl produzione. I contratti di lavoro fissano sempre il minimo di retribuzione che le parti consensualmente riconoscono come 11 necessario alla vita. » Ma noi — soggiunge — non slamo ricchi e dobbiamo adattare Il nostro sistema di vita all'entità del nostri beni e non n quella dei nostri desideri e delle nostre Speranze. La valorizzazione dell'agricoltura posta dal Governo Fascista tome fondamento del nostro avvenire, non può avere che 11 nnst.ro caloroso consenso, peTchè lentamente, ma sicuramente aumenterà 11 reddito nazionale, migliorando man mano il troppo Itasso tenore di vita del popolo italiano; ma fino a quando non saranno raggiunte queste possibilità, non potremo adottare, la teoria degli alti salari, perchè ad un aumento di consumi cowjsponrterebbe un aumento delle importazioni p consecnientpment" un aggravio del nostro «bilancio fra Importazione ed esportazione ». • Vi una sola via per raggiungere ton graduale vantaggio della collettiVita ■ produrre di più e "enrter? 11 prò'dotto Ma ppr onesto bisogna aiutare l'industria, dando tutti, consumatori te industriali stessi, la preferenza al prodotto nazionale E li relatore avverte che fra l'altro, per ciò che rfpnarrtn l'automobile, mpntre nnl IKn nono entrate in Italia. 485'. macchine nmPTlcane, neil 1020 ne sono entrate finóo. Rapporti slndssaiì e pressione tributaria 1,'nn. fpt-rncini esamina quindi la situazione nei suoi riWimentl sindacali. « Ormai — osti dichiara — non vi e quasi industria nella quale i rapporti fra rlauiri e prestatori d'oppra non siano rptii da rncoiarl concordati, ai .quali si giunge n?ci sr>r)7.-\ rtiffìcoltn per la comprensione reciproca, ppr 11 Cameratismo fascista, per la !>»rsnnnle stima ed amicizia clip rnppr^pntnne, il nostro stato d'an'mn verso l'organizzazione (lei dipendenti e quelli ileii'industrin verso i Invoratori: ed ho fermn lede che l'on. Malusardl, e roroanlzrazione che egli regge, non abbiamo ■yerso la nostra e verso l'Industria diverso sentimento ' ..Per questo, francamente gli additiamo come un pericolo ,'d un inconveniente Il fennmrno dell'eccessivo numero- delle vertenze individuali. E per primo dico chiaramente qui che. se vi Sono ditte alla cui colpa possa risalire l'origine delia vertenza per non Involontaria inosservanza del Patti, noi intendiamo agire contro di esse, valenHoci di ogni mezzo disciplinare e levale a nostra disposizione. Nello stesso tempo, per"- esprimo 11 desiderio che un ri" severo vaglio delle richieste 'o dello nrntpste dn parte delle ri¬ acsoddczugfnelsidtdtqvfnstznldiqTlsfdnctzgamesIumcdpctnicpcpisbmSdecldntcglTmsIsgndvdtCssrsc<Uddr spettive organizzazioni elimini quelle non fondate, prima della discussione ».Il relatore passa poi alla questione tributaria e dice: • L'imposta di ricchezza mobile ha sempre più perso le sue caratteristiche fondamentali d'imposte, sul reddito reale per divenire un'imposta sulla cifra d'affari; ciò doveva fatalmente portare alle più assurde conseguenze in annate di crisi. Con questa tende» za infatti l'imposta di ricchezza mobile giunge a gravare smisuratamente sull'andamento delle nostre industrie e a colpirle anche quando lo stato di perdita si presenta manifesto. Gli accertamenti del redditi industriali e commerciali del Comune di Torino inscritti a ruolo per il 1930, superano di oltre 100 milioni quelli corrispondenti del 1929, con un aumento nel gettito della relativa imposta di quasi 30 milioni. ■ Noi dovremmo compiacerei di qua sti risultati se rispecchiassero le reali situazioni economiche della nostra Provincia; ma siccome la riduzione dei redditi industriali In questi ultimi tempi è palese e riconosciuta, ed e anche notorio che la Provincia di Torino è stata sempre tra le più disciplinate nell'assolvere ai suoi doveri tributari, non si può guardare senza nn senso di amarezza a questo eccesso di zelo da parte degli agenti fiscali, di cui Torino ha sempre goduto nn indesiderato privilegio. Cosi, agli effetti della tassa di registro sui trapassi di aziende, gli accertamenti sono eccessivi e raggiungono, e talvolta superano, le quattro cinque e sei volte i} valore accertato dagli stessi periti fiscali. In conseguenza, -quando abbiamo rilevato che la difesa delle singole ditte richiedeva non soltanto un intervento singolo, ma un ufficiale intervento della nostra Unione, il vostro presidente stesso ha fatto valere quell'autorità che gli proviene dalla rappresentanza conferitagli, ed ha ottenuto direttamente da.1flntendente di Finanza e dagli alti funzionari delle imposte l'assicurazione che gli accertamenti saranno fatti, e riveduti, in piena comprensione della situazione attuale ». L'esempio dilla « Fiat » Trattando dell'organizzazione, 11 relatore informa, che lo sviluppo di questa si compendia nelle seguenti cifre: ii'te inscritte 4642 con 195.000 dipendenti. Le associazioni a carattere autonomo comprese nell'orbita sindacale dell'Unione, controliano rispettivamente: quella degli artigiani 7400 ditte, quella del dirigenti 800 associati. Le vertenze trattate sono state oltre 4000; furono Inoltre conclusi una quarantina di contratti collettivi e vennero costituite una cinquantina di casse mutue malattia. Enumerale quindi le altre provvidenze caldeggiate ed appoggiai» dall'Unione, l'on. Ferrabini, a proposito della disoccupazione, dice: Un esempio assolutamente nuovo del vigile interessamento .della classe industriale per 1 problemi superiori a quelli del suo interesse, si è avuto In Torino con le recenti disposizioni della Fiat a favore degli operai. 1 quali, se fossero osservate sempre soltanto le ferree leggi dell'economia, avrebbero dovuto inesorabilmente andare ad annientare il numero dei disoccupati. E* certo, tuttavia, che provvedimenti di tale natura non possono essere adottati se non in via assolutamente eccezionale, e che per le particolari esigenze della nostra massima industria automobilistica occorre trovare un rimedio a queste periodiche assunzioni e licenziamenti di opsrai, nell'interesse dell'industria c degli stessi operai. In ogni modo questo provvedimento è un Ìndice e un simbolo della vivissima partecipazione degli industriati come cittadini e come fascisti alla vita del Paese, della loro collaborazione al problemi generali, della fede con cui compiono l'opera loro ■. E il relatore, fatta una fervida esaltazione del Consiglio delle Corporazioni, conclude, tra vivi applausi, con un inno al Piemonte, vecchio e fedele, che anche attraverso all'industria o pera per la grandezza della Patria. L'on. Olivati) o S. E. il «rafano E' Ora la volta dell'on. Olivetti. Accolto da un movimento di viva simpatia di tutto 11 Congresso, egli reca il saluto della Confederazione e del suo Presidente, on. Beimi, che avreb be desiderato presenziare l'adunata ma ne e stato impedito, trovandosi ih Svizzera. Ricorda quindi le origini dell'Unione, della vecchia Lega, di cui egli fu per lungo tempo segretario, e che attraverso tante tempeste seppe lottare e vincere, finché, rafforzata dall'avvento del Fascismo, si Inquadrò nel nuovo regime non come movimento di resistenza, ma come organo di collaborazione anche con le altre organizzazioni dei datori di lavoro: l'agricoltura e la Banca. Una nota del corporativismo è appunto questa, che insieme con le classi intellettuali e politiche, le classi economiche, le quali costituiscono la caratteristica del momento attuale, esercitano sullo Stato la loro influenza benefica a tutto profitto della Nazione. L'oratore rileva che i tempi sono du ri, ma non gli sembra ci sia da preoccuparsi se gli Industriali si lamentano perchè scorge in ciò un elemento di incontentabilità per migliorarsi. Gli Industriali italiani sono del resto animati dal più grande fervore per l'espan. sione economiia e spera che le organizzazioni commerciali e bancarie vorranno cooperare con essi per la conquista di nuovi mercati. L'Unione di Torino ha posto alcuni punti fonda mentali: basterà che il suo esemplo sia seguito dalle consorelle di tutta Italia. L'on. Olivetti è accolto alla, fine del suo dire da una lunga acclamazione. Si alza infine S. E. il Prefetto Mag gionl, 11 quale reca l'augurio del Ministro delle Corporazioni. « So — egli dice, rivolto ai congressisti — quanto voi aspettavate da S. E. Bottai, che dell'economia corporativa, sorta dal travaglio affannoso ed incessante ael Capo del Governo, è il realizzatore salente. Egli che due settimane or sono ia parlato alle rappresentanze industriali di Napoli, avrebbe certo espresso col più vivo piacere il suo pensiero riavanti a voi che avete cosi alto il scuso del regime industriale ». Rtevo ca quindi ed esalta egli pure con cal<le ed efficaci parole il passato delia Unione; constata che in un periodo di risi mondiale le condizioni dell'industria torinese sono buone; -e conclude assicurando i congressisti che essi troveranno sempre nello Stato fascista il supremo coordinatore delle energie nazionali, che nell'ordine e nella disciplina provvede a valorizzare tutti I coefficienti della produzione. Il Congresso prorompe in un'ovazione: poi, la se.luta inaugurale essendo finita, il teatro lentamente si sfolla Le auiorltà si recano alla sede deli Unione, in via Magenta, dove alla presenza di un pubblico affollatissimo con nuovi discorsi dell'on. Olivetti e; di S. E. il Prefetto, viene inaugurato, il corso di pratica industriale a favore dei piccoli industriali ed artigiani e . e a e o a e e e e i i e i i o i a e i o e , i a o a e si procede alla distribuzione dei premi agli allievi delie scuole officine serali. La stinta pomeridiana Nel pomeriggio, alla sede della stessa Untone, si sono svolti i lavori del congresso. Presiedeva l'on. Ferracini, assistito dall'avv. Codogni. Assisteva pure l'on. Olivetti. 11 cav. uff. Porino ha riferito sul tema dei consorzi di approvlglonamento di materie prime, ed hanno interloquito ring. Grana ed il signor Marietti. Si è decisa in ultimo la nomina di una commissione che dovrà studiare e proporre concreti provvedimenti per l'attuazione di detti consorzi. Sul tema : • L'unificazione nell'industria e nella tecnica », parlano, col relatore ing. comm. Locatelli, il presidente, l'ing. Giay, l'on. Olivetti, l'in*. Fano, e il comm. Bosso. Infine l'ing. Caldera svolge la relazione sull'istruzione professionale, ed alla discussione partecipano il cav. Pòrino, il dott. Burdese, l'ing. Fossati, l'ing. Giay, 1 ing. Fano e ancora il presidente. I fotogrammi Questi, riferendosi al Savori generali dei Congresso, si compiace della intelligente e appassionata partecipazione degli industriali. E' questa — conclude — una prova della loro maturità e dell'interessamento che portano nella trattazione dei problemi che direttamente li riguardano. Dichiara quindi chiuso it Congresso e propone ohe siano inviati i seguenti telegrammi : « S. E. Mussolini, Roma. — Gli Industriali della provincia di Torino, oggi riuniti a Congresso, riaffermano la loro concorde volontà di azione per rendere sempre più forte l'industria italiana e sempre più saldo il movimento di espansione sui mercati esteri del prodotto italiano, intendono cosi di compiere 11 dovere e la funzione che Vostra Eccellenza ed il Regime assegnano agli industriali per il prestigio, il credito e la ricchezza della Nazione ». « S. E. Bottai, Ministro Corporazioni, eesel ni, va no di e, ed ine edi uol si*. g. uottRoma. — Industriali Torinesi riuniti secondo Congresso Unione Industriale provincia Torino, traendo da esame situazione industrie nuovo incitamento per tenacia sforzi cooperanti maggiori problemi economici interesse nazionale, confermano Eccellenza Vostra fermo proposito seguire con devozione direttive regime collaborare concezione corporativista fortune nazionali ». « On. Benni, presidente Confederazione Industria, Roma. — industriali riuniti secondo Congresso Unione Industriale provincia Torino ringraziano Signoria Vostra spirituale presenza ed augurio nostre industrie assicurando che azione nostra Unione fedelmente conforme direttive Connndustria cosi validamente retta dalla Signoria vostra darà sempre proprio contributo fattivo realizzazione supreme Anania nazionali ». Tutti i telegrammi recano la firma del presidente Ferracini.