José Garcia l'uomo dai molti nomi e il suo misterioso passato

José Garcia l'uomo dai molti nomi e il suo misterioso passato AVVENTURE ALLA ARSENIO LUPIN José Garcia l'uomo dai molti nomi e il suo misterioso passato l li movimentato arresto d'un altro borsaiuolo internazionale Abbiamo narrato ieri il colpo di sce- na avvenuto all'inizio del processo nel econfronti del borsaiuolo internaziona- le, la cui identità non è stata ancora sprecisata. Quest'uomo, che ha girato cmezzo mondo coi nomi di Manuel Hoc-Kcaful. Francesco Campos, Antonio Ro- gchi. Erancesco Contado, e per ultmio. pte seguito ad ulterióri ricerche della gSquadra Mobile, con quello di Jose mGarcia, è un mistero vivente. Un enigma Di lui si sono interessate le Questure di Genova, di Milano, di Firenze o di Torino, i Consolali argentino, spagnuolo o francesi:, puiclic il oorsaiuolo si ó abituato a cambiale nazionalità con la 6iessa facilità con cui muta il nome. Il cav. llsuneila aveva rintracciala l'abitazione a Torino dui borsaiuolo inieriiazionalo, e nella stanza da lui afiittatu rinvenne una valigia ed una borsa di pelle nera. La prima contenente effetti di vestiario, la seconda documenti personali dell'arrestato, fra i quali: un passaporto rilasciato dal Consolato spaglinolo ai Parigi al nome di Don Jose Garcia e portante una fotografia del borsaiuolo, una tessera di abbonamento ferroviario rilasciata a Bologna e portante le 6tesse generalità e la stessa lotograna, ed infine una carta d'identità dalla quale risulta che Don Jose Garcia, commerciante, è residente a Bologna. Nella borsa di pelle si trovavano pu re due cedole di Consolidato al u%, due fotografìe ed alcune ricette che un medico torinese rilafcio al Garcia nei mesi di marzo e aprile dello scorso anno. Queste prescrizioni mediche stanno appunto a provare come il borsaiuolo internazionale, il quale dichiara di non essersi da anni mosso dall'estero, si trovasse invece nelLa prima vera scorsa in Italia e pia precisamente a Torino, mentre la tessera di identità dimostrava che anche a Bologna l'uomo dai molti nomi aveva 60g giornale e coti ogni probabilità porta ta a termine qualcuna delle operazioni nelle quali si è specializzato. Le quattro chiavi di don Jose Per ultimo, sempre nella stessa bor sa, il funzionario rinvenne quattro chiavette di una cassetta di sicurezza dell'Istituto Opere Pie di San Paolo ed una quietanza dalla quale risultava ohe Don José Garcia aveva regolarmente pagato la tangente per la cassetta riservata a suo nome. Che cosa essa contenga è tuttora un mistero, cluspCsdenvasmpigIruldccdlndvtdctMsasmsperchè i magistrati, che — come! ab- biamo detto ieri - hanno, in seguito Ua questa scoperta, rinviato la causa non hanno ancora trasmesso alla Pub blica Sicurezza l'ordine di procedere ad una verifica di ciò che ti miste rioso individuo ha radunato nella cas. setta stessa. Tale sopraluogo è però imminente. Sempre in tema di borsaiuoli, la Polizia ha proceduto ieri, in originali circostanze, a! fermo di un altro individuo specializzatosi nell'arte di alleggerire del portafogli il prossimo. Il brigadiere Madonno, le cui numerose fortunate operazioni poliziesche gli hanno meritato il titolo dì « papà dei borsaiuoli », tanto bene egli conosce i suoi polli, passava ieri in via Santa Teresa, davanti alla Banca Grasso, quando la sua attenzione fu richia mata dalla presenza dl un signore fer mo sul marciapiede. Chiunque fosse passato davanti a questo signore elegantemente vestito al quale i baffi e il pizzetto grigio conferivano una speciale serietà e dl stinzione, non avrebbe potuto dubitare dell'onestà sua Anche P« 3?°"no <ueì0 * aveva era ^ dl quel momen- (Q n)(l a , pj,,-,;, dei borsaiuoli » pos: siedo quel che In termine 'dedico si chiama l'occhio cUnico, ha .Kr1^ Kf ^S" non furono6 succienti ele gH abiU non nirai n suo pen per kl?.1'Vi fece presentire in gggjgg»» un borsaiuolo di alto boi miuii uo""> ,u„1 l0 avvicinò e gli chese 1 documenti di riconoscimenta L'altro non si scompose, atteggiò le labbra ad un sorriso, e col nnglioi uarbo di quesio inondo domando a sua volta all'agente di avere la compiacenza di mostrargli la sua tessera. Ciò ottenuto, da perfetto signore trasse il portafògli e da quello una carta d'identità, dalla quale risultava essere egli Ernesto Gariboldi fu Carlo, di anni 51, nato o domiciliato a Milano, viaggiatore di commercio. Il signore dal pizzo grìgio Mentre l'agente leggeva, il signore attendeva tranquillo che gli fosse re; stituito il documento, o solamente sj mostrò stupito quando Madonne dopo aver preso visione della carta dì identità, gli chiese dove fosse alloggiato e dove tenesse il campionario. Il Gariboldi rispose che, giunto a Torino da poche ore, non aveva scelto un albergo, ma aveva lasciata la valigia alla stazione dl Porta Nuova, dove si trovavano i campioni di cancelleria, che egli trattava. Se l'agente conservava ancora qualche dubbio su di lui, egli poteva accompagnarlo alla stazione e mostrargli il campionario. Madonno concluse dicendo: € Andiamo ». 1 due si avviarono insieme verso piazza S. Carlo. Ma lo sconosciuto doveva a sua voi ta aver annusato il pericolo, e quando si trovò nei pressi della piazza con un rapido scarto infilò quel portone, che sbocca in Galleria Natta, Madonno si affrettò a mettersi alle sue calcagna, ma il borsaiuolo era assai più svelto dl lui. Ritornato sui suoi passi egli era sboccato nuovamente in via Santa Teresa e a corsa sfrenata si era diretto verso piazza Solferino. Le persone ohe affollavano la strada lo imbarazzavano nella fuga, ma tuttavia egli riusciva di minuto in minuto a guadagnare terreno, tanto più clic ormai aveva raggiunta la via Arsenale e stava per sboccare in quella. Ma a questo punto il brigadiere Verardo, che tornava dall'ispezonare le Banche che si trovano in quella località, visto quel signore che correva a perdifiato, intuendo in Uni un ricercato, gli sbarrò la via e lo a e neconetuaideteMchvaneutSanPGsofevTttcvargbmogpmcCmmapgAV»bsJsafferrò. Poco dopo giungeva anche Madonno, tutto trafelato, a prestare man forte al camerata nel tradurre l'uomo il Questura. ,\1 dott. Ramella, comandante la Squadra mobile, l'arrestato ripetè di essere effettivamente Ernesto Gariboldi, nativo di Milano, borsaiuolo emerito, perchè aveva riportate per questo reato numerose condanne, e di essere altresì contravventore all'ammonizione e alla vigilanza della Questura di Milano, Disse_ che era giunto nella mattinaperche Qui risiede una alla quale egli è legato daldparticolare affetto. Il cuore l'aveva ; dta a Torino, perchè Qui risiede uha'P.11. ,..^i: x I , » ,-]... Hsignora tradito II Gariboldi ripeteva insomma la storia raccontata dall'altro borsaiuolo internazionale al momento dell'arresto Aggiunse però che egli, volendo unire l'utile al dilettevole, aveva effettivamente intenzione dl commerciare in cancelleria per trovare 11 mezzo dL redimersi dal suo losco passato con un'onesta vita di lavoro. Il Gariboldi è stato inviato alle carceri. zb