Animata vigilia

Animata vigilia Animata vigilia I delegati italiani ospiti degli americani « Un'ora e mezza di colloquio tra Grandi e Stimson « L'arrivo diTardieu » Il lancio di una grandiosa proposta: tre patti di non aggressione per l'Atlantico, per la Alanica, per il Mediterraneo e o 0 n è e i e a e n e l è Londra, SO, mattino. Dopo una giornata domenicale in ordine piuttosto sparso, le delegazioni alla Conferenza navale Incominciavano ieri sera a serrare le loro file; la nostra, sotto la presidenza di Grandi, teneva nel suo splendido quartier generale al Clandge Hotel, la sua prima adunanza londinese propriamente detta. Il ministro degli Esteri aveva trascorso buona parte del pomeriggio nella villa presso Stanmore coi maggiori membri della delegazione americana. Grandi era stato cortesemente invitato a colamone da Stimson, il cui invito eia esteso alla gentile consorte del nostro ministro degli Esteri, all'ammiraglio Sirianni, ministro della Marina, ed all'ammiraglio Acton. Terminata la colazione, Grandi t Stimson rimanevano a colloquio per circa un'ora e mezzu e si apprende che la conversazione si mantenne intonata a sincera cordialità reciproca. Da un popolo giovane ed intraprendente come l'americano non poteva a meno di sprigionarsi una delegazione che non fosse incline a simpatizzare con l'Italia, e cioè a valutarne i punti di vista, anche senza sposarli tutti quanti, come del resto neanche la delegazione italiana si sentirebbe di sposare aprioristicamente qualsiasi punto di vista altrui, inclusi quelli degli Stati Uniti; ma, a dire poco, le fondamenta psicologiche per un parallelismo di azioni, il colloquio di ieri deve indubbiamente aver dimostrato che esistono. Certo la figura aperta e la concisa lucidezza di Grandi non possono a meno di avere prodotto ottima impressione sul ministro degli Esteri americano e può darsi che sia stato gettato il seme, non soltanto di una viva ed attiva comprensioni; reciproca, ma di quello che, se non volessimo attenerci ad una regola di prudenza, esimendoci dalle profezie, potremmo chiamare una completa collaborazione. La posizione dell'Italia E' fuori di dubbio che il capo delegato americano simpatizza col quadrato e sereno impianto deli, posizione italiana alla Conferenza. L'impianto, come sapete, sì riassume nella concezione e nell'affermazione che l'Italia è pronta a marciare sulla via della riduzione delle forze marittimo lino anche all'estrema mèta, una volta che lo altre Nazioni non esitino a marciare con lei senza elevare inciampi di singole o singolari pretese lungo il cammino. L'Italia non tira indietro, al contrario spinge innanzi, e prega tutte le altre Potenze di scongiurare gli inciampi e gli ingombri a questa marcia, buona sotto tanti aspetti. Essa augura sinceramente alla Conferenza i maggiori successi possibili e confida che in soddisfacente misura il successo finale finirà per realizzarsi. In questo senso la posizione italiana è satura di un ottimi smo, che viene certamente condiviso dalla delegazione americana e apprezzato alla Casa Bianca. Sta di fatto che Stimson, invitan. do a colazione il nostro capo dele gato ed i principali coadiutori, non ha esitato a fare un gesto di natura quasi preferenziale o, almeno, di una spiccata benevolenza. In seguito l'America non mancherà di allestire coperti per altri invitati, ma e evidente che i primi sono stati allestiti per i nostri delegati. Nel frattempo si completava qui a Londra, con 1arrivo di Tardieu, anche la delegazione francese e Stimson, in serata, faceva ritorno a Londra ed andava a visitare Tardieu all'Ambasciata di Francia. La scelta della sede di questo incontro non venne fatta nè da Stimson uè di Tardieu, ma soltanto dalle iioiin protocollari, il visitato non rivesten do certo maggiore importanza del visitatore, ma portante il mantello bslcmpdi Primo Ministro. Stimson era ac-compagnato dal signor Morrow, l'ex l a e e r o n i a a u n l o banchiere divenuto ambasciatore al sMessico. Più tardi il capo delegato francese si abboccava con MacDonald nella residenza ufficiale del Premier a Downing Street. Il primo ministro era reduce da una lunga visita alla nostra Mostra d'arte antica all'Accademia. L'esposizione, di domenica, rimane chiusa e riservata ai membri del Comitato di allestimento ed agli amici intimi, che essi gradiscono invitare alla più privilegiata delle visite. MacDonald aveva espresso al nostro ambasciatore il desiderio non solo di un invito domenicale, ma di avere per guida, traverso le sale, Bordonaro in persona, il Premier venne esaudito ieri e insieme con lui il nostro ambasciatore accompagnava per i tranquilli saloni della Mostra anche il ministro degli Esteri Henderson. II prodigio dell'arto italiana ha già sciolto il cuore al quotidiano laburista: la visita odierna non può avere indurito quello del Premier, che è buon intenditore di cose d'arte. Certo si è che alla vigilia del primo concistoro conferenziale, fissato per oggi, MacDonald ha voluto e potuto dedicare quasi un intero pomeriggio ad una immersione .nell'incomparabile mare del genio italiano dei secoli d'oro. Cosi termina la cronaca domenicale di ieri. La prima riunione odierna Quella di oggi si aprirà con un mesto pellegrinaggio dei nostri delegati al Cenotatlo, il monumento inglese dei cadti'i in guerra sul quale Grandi. Sirianni e Acton deporranno ghirlande di rimembranza. Poco di poi le Delegazioni si riuniranno In seduta preliminare a Downing Street e discuteranno sulla meccanica conferenziale, ossia sulle più dirette e immediate questioni di procedura. Le prime indicazioni positive sullo svoteimento della Conferenza emergeranno con tutta probabilità da questa prima riunione, dato che essa voglia o possa entrare direttamente nel merito della procedura essenziale dei lavori, nel qual caso potrebbero prospettarsi subito alcuni lineamenti importanti e forse emergere qualche pregiudiziale di considerevole peso. Si'prevede per altro che questa adunanza di esordio procederà molto liscia, giacché non si prefiggerà che di regolare 1* procedure di approccio. In serata poi le Delegazioni saranno ospiti del Primo Ministro inglese ad un banchetto al Savov Hotel, il bicchiere della staffa verso la solenne seduta dì inaugurazione di domani a Westminster all'augusta presenza di Re Giorgio. Sussiste tuttora il quesito se il pubblico potrà realmente seguire le intricate involuzioni della Conferenza che sta per aprirsi. Ieri VObsercer recava più di una pagina di tentacoli informativi concernenti i dibattiti alle viste, e li accompagnava con un lungo e brillante editoriale di Garvin: ma un lettore medio normale non poteva immergersi in tutja questa materia senza procurarsi l'emicrania prima di giungere alla metà; gli altri fogli si guardavano bene dall'infliggere il mal di testa alla massa dei loro fedeli. Essi l'attenevano entro rigide dighe la materia conferenziale, specialmente quella infarcita di numeri e imbottita di altissima politica. Insomma, sembra prospettarsi un dibattito capace di rumane re monopolio di specialisti, perchè nessuna rapprese ni azione unilaterale di quello clip si discuterà potrà fornire l'essenza, che sarà tutta un congegno di complessità concatenate. Sotto questo aspetto, poche Conferenze risulteranno meno agevoli a =e"-uirsi di questa e forse, per non • " enrifusioni la r'licenzaiw«>f?«ii. m Jt"""!»,-iuiiiu ui tutte le delegazioni. Udremo1 cose -1 generiche a sgoccioli, mentre il 50% x' della Conferenza sarà di tecnicismi ingenerare si erigerà all'ordine del specifici a cateratte, Finora rimane notevole, almeno qui, l'assenza delle polemiche. Scarseggiano ancora gli stessi tentativi di romanzo. Il giornalismo sensazionale sembra colto alla sprovveduta dalla tacita inondazione tecnica che riempie le valli confereiiziali. Con le cifre si scherza poco e anche le più sensazionali puntate romanzesche possono essere rovesciate nel ridicolo dall'enunciazione di un numero esatto. ISOb&erver, i cui servizi giganteggiano come sempro su tutto ii resto della stampa domenicale, in fondo non fa che raccogliere gli echi obiettivi ded diversi punti di vista nazionali. La parità italo-francese Il documento Briand del 1921 Dal canto nostro, ci limiteremo a constatare corno esso procuri di rispecchiare la posizione dell'Italia Una sua lettera da Roma ha, tra l'altro, il merito di rendere pubblico, per la prima volta qui in' Inghilterra, il testo del telegramma con cui Briand, in occasione della Conferenza di Washington ribadiva il riconoscimento francese della pa rità navale con l'Italia, non soltanto in fatto di corazzate (la parità a questo particolare proposito doveva risultare consacrata formalmente nel trattato), ma in fatto di navi glio ausiliario, inclusi naturalmente gli incrociatori. 11 26 dicembre 1921 — stabilisce la lettera da Roma — Briand, allora Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, così cablografava agli ambasciatori di Francia a Londra o a Washington « Per quanto concerne l'Italia, noi circa le unità leggere e subacquee non obbiettiamo punto a che es=a ottenga la medesima cifra a noi assegnala, ma non ammettiamo che 'la cifra domandata dall'Italia abbia da fornire la base per fissare la nostra •. Questa era la posizione del 1921. dime potrebbe l'Italia nel 19HU adat tarsi a vederla smantellare? L'Ita lia di oggi non ha realmente niente da chiedere; le basta, sotto questo punto, aio che già possiede sotto il suggello di tanta consacrazione diplomatica. La sola cosa cho può fare è questa; mostrarsi pronta a marciare, anche tino all'estremo limite, sui cammino del disarmo navale, in base naturalmente al principio già acquisito nei riguardi dell'altra grande Potenza mediterranea. Questo l'Italia si dichiara perfettamente pronta a fare. Garvin, nel suo articolo di fondo in proposito osserva: La Delegazione italiana, assumendo mia posizione inolio chiara, si schiererà in favore dulia riduzione di ìlitio le proporzionali, e qualunque cosa abbia «la accadere, Grandi ed i siici colleglli non Incorreranno in alcuna disfalla dia Ionica. 1 fatti dimostreranno che non sarà agevole opporre un contraddittorio alle ragióni italiano «. cttssLtrtggieslasgComprensione delle nostre necessita L'attitudine assunta dall'Italia è già così ben nota fra noi che di quigiova soltanto riferire come viene interpretata ed esposta dagli osservatori locali. Ad esempio il « Daily Telegraph » sta mattina ne riassume i capisaldi nel modo seguente: « La posizione italiana è peculiare e merita qui in Inghilterra maggiore ntlenzionie di quella che abbia finora ricevuto. Il Governo di Roma, come si ricorda, quando Cu originari aulente invitato alla Conferenza, rispose con !£Ì!ZXS r,'ìì"rT* V".^„.-V/D„X'.'to"i,l"l"nu «ma'tc^^ fare elaborate riserve, il Govèrno ila-liano convenne pure nella proposta anglo-americana per l'abolizione del 011 omarini. Quale garante, insieme on l'Inghilterra, della sicurezza tran- uto di Locamo, l'I- ti diritto di godere il ntrambe le nazioni sa non soliamo di promuòverò la li- cc-se 111 base al lalia si sento buon volere di nutazione degli armamenti navali. la■ 'f'lln,tì tenderebbe a perpetuare le di-jsparita esistenti, ma-anche a detenni- rortj riduzioni. Essa sarebbe pronta ad accettare la più bassa cifra accetta alla Francia, perfino uno zé- Ivo. qualora unte le Potenze conve- nissero nel disarmo completo; ma l'Italia non potrebbe accettare un punto più basso deLla Francia nella gerarchia delle Potenze navali. Questa questione di parità con la Francia non o soltanto di prestigio per l'Italia, Vero è che la Francia ha diffuse responsatoHUa coloniali, ma l'Italia, dal canto suo, gode ancora minore misura di sicurezza, giacché diversamente dalla Francia essa dipende da forniture di oltre mare, le quali potrebbero facilmente esserle tagliate. Per questi inolivi l'Italia non può permettere che la sua attuale inferiorità navali nei rapporti della Francia venga considerata permanente. Essa non dovrebbe venire penalizzata per la semplice ragione che negli ultimi anni ha preferito dedicare danaro alla promozione delle Industrie, piuttosto che a quella di una più forte Marina. La Francia sostiene che essa deve considerate non soltanto la flotta italiana, ma la flotta tedesca. L'Italia, dal canto suo, .potrebbe ugualmente far notare che l'equilibrio navale del Mediterraneo potrebbe venire (la un momento all'altro rovesciato per il tramite di un incremento della squadra navale russa nel Mar Sero. la quale ora può Accedere attraverso il Bosforo nel Mediterraneo ». o o a a a a a a a a e e 1 — ì i n a a 1. t a e o il ire, n à a ee ia: o eo blio nI tre patti Nel frattempo una pubblicazione del «Daily Telegraph », sotto la firma del suo collaboratore diplomatico, spalanca un panorama di avviamenti inattesi. In poche parole, se il collaboratore diplomatico riproduce informazioni realmente fondate, si prospetta il possibile varo di tre grandiosi patti di non aggressione, per tre enormi plaghe pelasgiche, verso le quali si stendono tutti i davanzali del mondo occidentale. I patti sarebbero: uno per l'Atlantico settentrionale, l'altro per la Manica, il terzo per il Mediterraneo. Un sistema di sicurezza marittima a triplice strato potrebbe instaurarsi in questa maniera. Le nazioni bagnate dall'Atlantico, quel, le lambite dalla Manica e quelle mediterranee stringerebbero questi patti, in parte fra loro, in parte con agganciamenti e intersezioni di terze Potenze interessate. Nel patto per la Manica verrebbe tirata dentro anche la Germania, lo spettro della cui nuova Marina passerebbe « ipso facto » nell'ombra. L'Inghilterra dovrebbe naturalmente partecipare al patto del Mediterraneo. II patto per l'Atlantico settentrionale implicherebbe forse maggior numero di nazioni che non l'Inghilterra e l'America. Tre importanti proclamazioni di inviolabilità insomma, forse ottime per gli ambienti, mano vantaggiose ai poco tenenti, ma capaci di colpire l'immaginazione di parecchi popoli. Vero è che ai voli troppo alti e repentini i precipizi possono essere vicini. Ma per ora conviene restringersi all'obbiettivo spoglio delle informazioni offerte dal collaboratore diplomatico del « Daily Telegraph »... , ... Esso incomincia proclamando di avere appreso che potrebbe essere sollevata alla Conferenza la questione di una garanzia internazionale di inviolabilità per la Manica. E' già noto che questa idea era stata ventilata dall'ambasciatore inglese a Berlino, lord Davernoon, durante i negoziati prelocarnici del '25. L'informatore adesso riferisce che il Governo francese, avendo ignorato finora la momentanea proposta avanzata da Lord Davernoon cinque anni addietro nei suoi scambi interni di vedute col Foreign Office, sta facendola oggetto del più vivo interesse. La sicurezza Alcuni degli statisti francesi attualmente a Londra, prosegue l'informatore, riterrebbero che un sistema di obbligazioni reciproche di questo genere, conferendo all'Inghi' terra un accresciuto senso di sicurezza, potrebbe indurla ad aderire alla unitila garanzia di non aggressione fra le Potenze mediterranee, conforme ai desideri espressi dalla Francia. Questi statisti starebbero ora considerando se il progetto non si prestasse ad essere esaminato e discusso nel corso di certe importali ti conversazioni private sugli aspetti politici della sicurezza, le quali dovrebbero integrare i lavori formali della Conferenza. 1 diplomatici francesi avrebbero escogitato altresì di estendere l'idea di lord . Davernoon in tal guisa da evolvere un accordo per l'Atlantico settentrionale, sul modello del quadruplice Patto del 1921 per l'Oceano Pacifico, un Patto che in pratica si risolve in garanzie di intangibilità di tutte mmfoe cel'Tmfeendq10dlipu1semrannrsmègicarpbftbcniUhdrditrpgquelle parti dello .. status quo .. cherispondono aU'interesse delle qua - tro Potenze contraenti. Al Palio di inviolabilità della Manica dovrobl ro aderire non solo la Francia e l'Inghilterra, ma la Germania e forse anche il Belgio e l'Olanda. In contraccambio, come già indicammo, l'Inghilterra dovrebbe parteci- ta ^eVZFiUt° consimlle pei'11 Mc- i [inerì ciJicu. è L'informatore riferisce che la poui)litica francese nei rapporti della ne Conferenza è governata anzi tulio ry me e trisi te I cor-rvnrin on da considerazioni politiche. Egli dice di avere udiio in ambienti francesi manifestare l'opinione che sarebbe ozioso intraprendere una di¬ scussione particolareggiata di tècni- cismi' navali, senza prima chiarirele posizioni nei riguardi della sicii- rezza. Il problema della sicurezza, u ! secondo un importante delegato mm a-i!l collaborato» iHplomatico do- ta vrebbo essere alfiontnto entro:la pri-el ma settimana dellti Confetenza. Da-me Ito però che il problema conferei!n- ziale, così comi' ora è formulato, I- diilloilniente permetterebbe un di il battito simile in seno alla Confer ni Un min» che si coiioeuiscn ih un,. i- parallele ai yen e propri lavori con- ferenzinli. E chiaro che "-la■ leienziaii, 1. linaio aie questi tri i-mi so qualche cosa avesse u emeri- gore di concreto dalle discussioni be laterali, si . sénihliflcherehhpi'n « ^-i ra naevolereW^ é- aBevoiereDDeio immediatamente, e-l MARCELLO PRATI,