Sagra motociclistica

Sagra motociclistica Sagra motociclistica Mette conto riparlare di quella «Rosa 'd'Inverno •, manifestazione motociclistica di propaganda, che ha raccolto a Milano 1 circa un migliaio di macchine; risultato senza precedenti, e non è un modo di dire nella storia del motociclismo patrio. Successo inatteso anche dagli organizzatori, che pur credono fermamente, e non da oggi, in una vasta diffusione anche in Italia del mezzo di locomozione prediletto dagli'inglesl ; successo incredibile per quanti, sviati dalle cronache recordiali, non hanno mai saputo valutare l'importanza di certe dimostrazioni collettive, forse perchè le classifiche si allargano sino a contenere centinaia di nomi oscuri, invece della solita terna di Arme illustri oti abbondantemente illustrate sui fogli d'ogni categoria. E' proprio una rosa ch'è sbocciata nel cuore dell'inverno, e non al sole della riviera, sibbene al freddo d'una brumosa città del Nord, e che mise i primi petali — tanto per restare nella similitudine imposta dal titolo della prova — fra l'acqua e il gelo d'una settimana tutt'aitro che propizia. Il sole, come han detto le cronache, s'è fatto vedere intorno al traguardo la domenica mattina, ma le pattuglie rombanti che s'erano mosse da Torino, da Genova, ebbero a che fare per una buona metà del percorso col fango ghiacciato di strade tutt'aitro che soleggiate. Ma invernale voleva essere la manifestazione, per dare al motociclisti medesimi, come alla folla ignara, la sensazione precisa, la convinzione che in motocicletta ci si può andare benissimo d'inverno. Era una sfida bella e buona ai pregiudizi cor-, remi, e trovò a raccoglierla un nu-i mero insperato di guidatori di tutte le categorie. Questo tipo di prove motociclistiche appartiene alla stessa categoria delle gare automobilistiche di regolarità, con la differenza, evidentemente non lieve, che sulle quattro ruote si viaggia più riposati, e c'è uno, il pilota, ch'è magari lo chaufteur di famiglia, che si sobbarca le cinque ore di volante per tutti i passeggeri. La motocicletta, invece, bisogna guidarla da sè, ed anche gli ospiti dei carrozzini han da secondare il pilota con una certa maestria, e ad ogni modo non trovano riparo dal vento gelido nell'ovatta accogliente delle guide interne. La motocicletta, insomma, è un automezzo democratico che rende servizi... aristocratici quando si sappia servirsene; e come in Italia c'è ancora molta gente che ha bisogno di dislocarsi rapidamente, ma che non ha i mezzi per passare dal calessino all'automobile, per costoro la motocicletta rappresenta la soluzione ideale. Appartengono giustappunto a questo mondo di gente che usa la moto |>er lavoro o per salutari svaghi, quattro quinti del concorrenti raccoltisi per la Rosa d'Inverno: venuti d'ogni parte dell'Italia Settentrionale, e Qualcuno persino dalla Venezia Giulia, dalla Toscana, dalle Marche, cosi, per una dimostrazione di capacità Individuale, ohe scomparirà Ingoiata dal numero; per una prova di solidarietà e di cameratismo; per infilare all'occhiello una spinetta d'oro, testimonianza di ISO chilometri di gara. Piccolo mondo motociclistico, nel quale li distinguono, pur nel fragore dei motori, gli episodi... silenziosi e «entili, ed un moderno Fogazzaro pofranto* scrivere pagrne eloquenti. C'è il babbo che si tinga i baffi prima di passare il traguardo, che trasporta Sul carrozzino il figlio; c'è, come s'è visto per la « Rosa », la robusta signora d'Aosta che guida personalmente il^uo macchinone, ed è il marito che deve starsene buono nel side, a erodersi la popolarità riflessa della sua Intrepida metà. Un giovanottone trasporta sul portapacchi una signorina scarmigliata, che sacrifica abiti « viso alla causa motociclistica, inculante del fango che la Investe, e il giovanottone, appena messo piede a terra, corre in cerca dei giornalisti, e ei raccomanda che non la prendano per sua moglie, e che non ne parlino, polche la moglie autentica, ch'è rimasta a casa, tirerebbe fuori le unghie, e allora addio moto, addio passeggiate... ta rosa mostrerebbe tutte le sue spine. Ecco 1 vigili urbani, nemici acerrimi delle melo quando fanno servizio Jm piazza e per ragioni d'ufficio: ora che sono in libertà, il frastuono non li disturba e gli scappamenti aperti li tollerano anche per le loro macchine. Vengono i militi, pattuglie ardite di più vasto esercito, consci di addestrarsi per cimenti un po' diversi; non si dimentichi 1 servizi che la motocicletta ha reso in guerra, tanto che gli studi per un uso più esteso sono in corso, e non solamente in Italia. I ■ federali » danno, primi l'esemplo: la carovana torinese è comandata dal dott. Pastore, Commissario regionale del Moto Club d'Italia, e farmacista di fiducia di tutti i « centauri » ammalati. La eua assis'enza ai compagni è tanto estesa ciie arriva sino a salvarli dalle multe in cui talvolta incorrono per essersi scordata la regolarità di marcia. Di che cosa non è capace un... farmacista? abbiamo fatto, se volete, discorsi allenii ma l'argomento è serio, interessando un'industria oramai popolare e diffusa in Italia, e uno sport che la serve :,re>nerosamente. ma non sempre utilmente. Finora è mancata, per quanto riguarda il motociclismo, la propaganda in profondità. I nuovi reggitori del Moto Club d'Italia ne hanno avvertita la necessità, e hanno preparato un piano d'azione di cui s'è già data notizia e che peraltro incontra difficoltà nella sua applicazione. Bisognerà sormontare gli ostacoli e procedere sppditi per la nuova via tracciata. Si tratta di gettare il seme della buona propaganda ovunque, e per far ciò è necessario che entri subito m vigore il nuovo organamento federativo predisposto dal segretario del M. C. I., in base al quale intere regioni non saranno affidate soltanto a un Commissario dell'ente federale risiedente nella capitale, ma questi wvrintenderà ad nitri incaricati stabiliti in ogni capoluogo di Provincia. In tal modo il Moto Club potrà affondare la sua autorità e la sua influenza benefica nell'intera regione, ed i risultati non dovrebbero farsi attendere. Non meno interessante è il progetto 'della marca di contributo federale, da du» lire da abbinare alla tassa di circolazione. In tal modo ogni motociclista verrà ad essere direttamente affiliato al Moto Club d'Italia, e la Federazione potrà avere i mezzi per sviluppare la sua azione con pieno sue- mccq Malauguratamente il progetto non fotrà trovare applicazione che con anno venturo, non ffsendo state completamente risolte le difficoltà d ordine pratico - o burocratico? - e c'è noi un'altra questione che attira. In proposito, l'attenzione. Come si potrà fare a sottomettere alla tassa totalitaria gli utenti di motociclette sino a 175 cmc. che sono esenti dalle tasse ? Giustizia vuole che anch'essi versino £ loro contributo, ma non si è escogitato, sinora, il mezzo idoneo allo scopo. . Come si vede, le difficoltà non man tasto, a però è confortante constatare ma sono state individuate, e che ci si IdDdia di eliminarlo. TI r'nmnrnsn pltnvmrdcccpqsrcvbcsdvtnzcppmspmpv1qdncnpvnTedtneuvtsiupcndmgPplrlfilpfdspeg1psdlvDndtvcvliddzfgppnidczczgqgcNsmLdzldlvctcQar6smpmcng1dssmsRcdl cesso della Rosa d'Inverno ha fatto F£ eJ?te a tuttl *M interessati che già sin dora vi sono possibilità di propaganda eccezionali, e che per mobilitarle non c'è che da agire con accortezza e tempestività. I motociclisti, al pari degli organizzatori, si dolgono che la stampa poti non 11 se&ua ed assista come avrebbero diritto, e come avviene per manifestazioni sportive d'altro genere. L'organo ufficiale del Moto Club d Italia, accennando a un articolo comparso tempo fa In questa pagina, così si esprimeva: « E' cosi raro il caso di un quotidiano politico che parli bene della motocicletta, che quando capita merita proprio di essere segnalato, e noi crediamo doveroso ringraziare U giornale La stampa che ha voluto ospitare un articolo favorevole ai motociclisti. Ohi quanto bene farebbe al motociclismo, e per conseguenza alla Nazione, una seria e serena campagna In difesa del nostro democratico veicolo I Perchè non si dovrebbe un giorno r l'altro provocare tale campagna? Perchè non ci pensano il Moto Club d'Italia o le Associazioni industriati? Non sarebbe loro compito diffondere, attraverso-la stampa, la conoscenza, ed anche l'amore, pel nostro tanto utile e pratico e cosi mal considerato veicolo? ». Giriamo l'invito ai colleglli della stampa... motofoba. LEONE B000ALI. (

Persone citate: Fogazzaro, Pastore