Il premio Bagutta a Vincenzo Cariarelli

Il premio Bagutta a Vincenzo Cariarelli Il premio Bagutta a Vincenzo Cariarelli che non va ~ Discussione etnografica - Anacreonte in ribasso* Lieta baraonda letteraria - Lusinghe gastronomiche -- Un «proto»;* Milano, 14 notte. Questa sera Bagnila ha rivissuto tre óre Intonse. Si mormorava che il cenacolo fosse agii estremi; niem'affaito: la sua vitalità rumorosa, carnevaiesea, per poco stasera non è straripata ancora una volle nella via turbando la pace dei buoni borghesi die hanno la disgrazia di abitare di fronte alla Taverna. L'assegnazione del premio ha richiamato a Bagnila i fedeli delia ori ma ora, e gli ammiratori venuti quando la gloria cominciò a profumare gli Intingoli e gli arrosti di tutte le pietanze, li cenacolo del primo premio letterario istituitosi in Italia, non aveva richiesto a Bagutta una sede speciale; si era accontentato di allogarsi in una saletta di passaggio, liasfor mandola con pitture di colorazioni vistose, istoriandola di affreschi, di quadri e pergamene, componendo una specie di antro fiabesco degno di maghi antichi e, so si vuole, di ubriaconi moderni. Ugo, cameriero filosofo Ma stasera, naturalmente, questo antro apocalittico era stato addobbato davvero « alla Bagutta •, ed erano state rimesse in mostra le chitarre famose sulle quali figurano Arme ambitissime, od i cimelii piò. caratteristici spiccavano sulle scansie. Per U resto, nulla di nuovo: la solila tavola a croce riservata agli eccellentissimi giudici; un tavolino d'angolo per gli amici più devoti, e un tavolone di prospetto assegnato alla stampa. Perche Bagutta si permette il lusso di offrire ogni anno, 11 14 gennaio, agli amici ed al giornalisti un pranzo a sbafo. Per gli onori di casa l'agilissimo Ugo, il maggiordomo di Bagutta: un cameriere filosofo, collezionista di libri antichi, confidente di ogni scrittoire, che ha in mano le sorti di Bagutta, perchè ha in mano anche lo stornato del suoi vari clienti. Ugo sa in precedenza che l'arrosto andrebbe a favore del candidato Tizio, mentre la bistecca potrebbe avvantaggiare il candidato Caio. Non per nulla se volate un pronostico sicuro potete rivol gervi ad Ugo. Egli dava Cardarelli vincitore da una settimana. E non ha sba gltato. I giudici non sono stasera al completo. Ne mancano due, che si sono stabiliti a Roma con » L'Italia Letteraria » e che avevano espresso il loro voto per aettera. Ma gli altri ci sono tutti: Orio y«rgani, che troneggia al posto presidenziale. Paolo Monelli, Riccardo Bac cbelli, Adolfo Franci, Vellani Marchi, BonelU, Steffenini, Nlccodeml. Bonelli è entrato per ultimo, più Impettito del solito, recando il tradizionale panforte dono del Podestà di Siena. L'omaggio podestarile, non ostante le proteste del Bonelli che contava di fare bella figura per conto suo, ha avuto naturalmente le più calorose acclamazioni. Poi, dopo 11 panforte, è stata presentata in tavola una matita mastodontica ed è stata distribuita la carta gialla, aulen tloa carta da salumiere, sulla quale segnare le votazioni. Anche I o Sansosel » II simposio, contrariamente al solito, non si è iniziato nè con discorsi, nè con diatribe, nè con discussioni; è cominciato a suon di musica: tre suonatori ambulanti generosi di recentlssiine canzoni che stuzzicavano il pubblico delle sale adiacenti a far da coro. — Quanto volete per non suonare? — ha domandato qualcuno. L'Incidente non ha avuto seguito. Uno strascico più violento Invece ha minacciato poco dopo una proposta del Bonelli pel mutamento del nome del Premio. Non più Premio Bagutta ma proto-premio a significare anche ai futuri la precedenza assoluta dei baguttiani nell'iniziativa. Tuttavia, a ragion veduta, la proposta non è stata accettata Qu"l « proto ■ puzzava troppo di tipografia. Si è saputo soltanto alla fine dell antipasto che altri candidati erano stai' aggiunti a'queUi rimasti in Uzza dopo le selezioni preliminari; e poiché Bagutta non ua nè regolamento, nè statuto, la cosa uon sorprese nessuno ed è stata tosto legalizzata con l'aggiunta di ejueBti due libri: La serva amorosa, di Alessandro Bonfanti; e Sansóni di Aucusto Monili, un piemontese quest ultimo che predilige tuttora !'800 e 11 colore della vecchia Torino non ancora avviata all'ordinalo tumulto della vita industriale moderna, scolare in questo romanzo è la rievocazione deU a.figura del Padre educatore e idealista. Il Chianti e Cioognanl m si batte in particolar modo per deflette disposto perfino a cambiare t8 grafia Dilani si ^Portando in Svolali Quarto fiasco di Chianti e Bonelli esclama : , _ -Il Chianti e toscano, evviva dunque i) toscano Cicognanil ™_ Anche Cardarelli è toscano - insinua Verguui. per accaparrarsi un * - No. noi Lo sappiamo che è del tuo t>aesel _ si risponde. Orio Vergaiii. smascherato e vinto. Jion può che esclamare: - Ebbene, si. Cardarelli è di Cometo Tarquinlal Ma Vèrgani ancora uno volta aveva Bpudoiatamento muntilo Non .-.olo egli non è etrusco come l'autore del Sole a picco, ma friulano-lombardo 1 'Tuttavia la discussione etnografica prosegue, condita di motti e facezie. A troncarla inierviena il Monelli dichiarando che non si (leve [are qua stcodascoptagach11 tedppruncosccipil LcoCcpdtedRsHgqplefitrsncèumnrtpra«tcpvv11l4Lsscméfione di uomini, ina di libri: — Non è l'uomo, è l'opera che ime-ressa. Non e omnw ssa la critica hi grafica, bensì Bollatilo la critica e.--tica. Ristabilita con questa fondamentali dlchiarazioi.e di metodo una cena tranquillila, Orio Vorgani vuoi com ncere i dissidenti che Vincenzo Carila reni è tiiu'altro che cedi bri t che ti gran pubblico non di rado lo confondi col compianto e veramente celebre ci Dico napoletano oppure con un (.ardi rclli callista o pedicure che dir si voglia Visto però che anche questa d;l tv^a ncn altaica. Vergani si appiglia ail'etA e Imbrogliando l'anagrafe sostiene ebe Cardarelli è un gioranlaslino Uria e proteste di quanti lo cono ecpno oersonalmerjte; qualcuno lo '-ievoca :ol dito alzato, come lo rappresenta BragagHa. altri lo denunciano come t«wlt-.t"ore della « Ronda », rivi- entespcspladbsfcmsnmccstencaccvsta di un mitro secolo che scopri Giacomo Leopardi: e uno più feroce grida: «Ha l'età ili Carlo MagnoI ». Il vincitore * Terminata una buona volta la discussione sull'uomo, si passa alla sua opera. Qualcuno critica il frammentarismo dj Cardarelli, al che Orio Vèrgani furiosamente obbietta: — Anche Anacreonte non ha scritto che dei « pezzeal »! Bonelli : — Noi non daremmo mal 11 premio ad Annoi*'onice! Bocchelli : — Constato che Anacreonte è stato boccialo I E su questa battuta cala 11 sipario dc-Ue critiche e delle discussioni. Si procede agli scrutinili. 11 risultato del primo concede due voti a Bonfantì, uno a Monti, uno a Vioni, uno a Cicognani, tre a Cardarelli. Il secondo scrutinio ne elimina due, il Bonfanti, cioè, e il Monti, portando i suffragi per il Cardarelli a quattro, a tre per il Cicognond, e a uno per 11 Viani. La terza e ultima votazione si svolge con solennità; I voti per il libro di Cardarelli II sole a ylcco salgono a cinque e tre ne restano al Cicognani per il volume Strada facendo. Orio Vèrgani proclama, con 11 grido di rito dei bagiivManil, il vincitore del terzo premio Bagutta, e legge il testo del telegramma che sarà inviato a Roma al Cardarelli, telegramma austero e lapidario: « Cardarelli, Roma. Hai vinto il premio Bagutta ». Poi, a scanso di sospetti, Orio Vèrgani mostra al pubblico e all'inclita i quattrini. Non pàù in argento poiché pesavano troppo nelle sue tasche («me le hanno rotte », confessa), ma In fiammaati biglietti che sventola in alto sopra le teste di tutti 1 presenti, reverenti e commossi. Vincenzo Cardarelli è uno degli scrittori più noti e stimati della generazione dei • teneri quarantenni ». come scrisse Baldini. E' evidente oli* il premio ohe gli è stato conferito non vuol essere nè una segnalazione nè una rivelazione, ma soltanto un omaggio a un ventennale esercizio della professione letteraria, fatta con singolare coscienza e tormentata elaborazione dei motivi poetici e morali. Il complesso delle opere dei Cardarelli non è poderoso, anche se vi si aggiungano le quattro annate della « Ronda », rivista della quale, è noto, egli fu il direttore e l'ispiratore costante. I lettori che dal Sole a picco premiato stasera, vorranno risalire al volumi precedenti, incontreranno Favole e Memorie (Botteiga di Poesia, 1955) e Viaggi del tempo (Vallecchi, 1919) e 1 Proloohi, che raccolgono le liriche di gioventù. Cardarelli conta 43 anni. C. B. vdfddcsCTccrutnddu

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