La sveglia che suona l'ora ... di andare in prigione

La sveglia che suona l'ora ... di andare in prigione La sveglia che suona l'ora ... di andare in prigione I grassi affari di alcuni piazzisti ohe vendevano sveglio patriottiche... a scopo di beneficenza — Un ufficio In via Roma, dove si vendevano por L, £20 sveglie del valore di 40 lire — L'Intervento dell'Autorità, Non era sfuggita alla Polizia l'attività di alcuni piazzisti che da tempo si presentavano nei negozi e negli alloggi cittadini ad oltrire in venuita uno speciaie tipo di orologio da la vol0 porlante femblema ciel fascic ascio Littòrio. Essi erano riusciti a fare numerosi e buoni affari perchè dimostravano di conoscere assai bene, al pari dei venditori ambulanti di Porta Palazzo, l'arte di « lare l'articolo ». 1 pregi artistici di Quest'orologio, il suo perfezionato movimento, l'originale suoneria che al solito irritante trillo del campanello, sostituiva le festose note di « Giovinezza », tutto questo giustificava il prezzo non certamente esiguo di 22u lire. Ma questi piazzisti per decidere il cliente all'acquisto sfoderavano per ultimo un argomento irresistibile: a Buona parte della somma andava a favore del Comitato N'azionale prò orfaui di guerra ». Un do- cumemo one portava la flrma di g. E jj prefetto di Verona veniva presen tato per avvalorare tale dichiarazione, Effettivamente nel foglio, autenticato dai timbri della Prefettura di Verona, era detto solamente che si autorlzzava la Ditta produttrice degli orologi, e per e6sa il signor Boii6aver Luigi ad adornare il tipo di orologi da tavolo da vendersi al pubblico ch'emblema dei Fascio Littorio, ma non era fatto alcun cenno del beneficio che dalla vendita degli orologi stessi dovev venirne al Comitato degli Orfan. di guerra. Ma i piazzisti con la loro travolgente facondia non lasciavano tem- il»"»' oliente di fare considerazioni, C'argomento del. patriottismo era tale da indurre senz'altro all'acquisto del l'orologio. Così il cliente pagava lire %$?seTdf% T^l™ •«Fr^-^i^. o^aM e«lH^ la illecita speculazione e ne avverti la Questura. Il dott. Tommasini per in carico del cav. Rossi capo della iniizia Giudiziaria procedette all'arresto di uno di questi piazzisti, certo Amtonjp La Fiura, da Palermo, e lo inviò C0T1 foglio di via a fare il piazzista al «io paese d'origine, ne identifico poi altri "!iue: Jf&llSE. AJ- SDa,?: tore, di anni 26, aneli esso di Paler ™.°« abiuinte in via Andrea Dona 4. e Alfredo Bianco fu Francesco, di anni 31, da Gallipoli, abitante in via Arsenale all'albergo Regina e li diffidò entrambi dal continuare nello illecito commercio. E' noto che sono state diramate in proposito chiare disposisMoni. La diffida non ebbe alcun effetto. Il dott. Tommasini constatò che non so¬ cpdvacrmmpslmm amente il Vivirito non ne aveva tenuto alcun conto, ma anzi aveva intensificato la sua attività, impiantando un ufficio in via Roma all'angolo di via 24 maggio. Allora senz'altro ordinò agli agenti di procedere all'arrestò del Vivirito e del Uianco li primo dichiarò al funzionario di essere il rappresentarne per Torino della So-cista Imperiale di Verona e coinè talo si diceva in diritto di vendere orologi. Contestatogli il tauo che trgh imponeva l'acquisto della mercanzia facendo credere ad un'opera di beneficenza in prò' del Comitato Nazionale pio orfani di guerra, il Vivirito cercava Mi cavarsela dicendo che una percentualeandava effettivamente a favore non del comitato suddetto ina « degli orfani di guerra deile Colonie gióvani (lavoratori ». Poiché questo ente 6 risultato inesistente e poiché il Vivirito non era in possesso di alcun documento che comprovasse la sua affermazione, venne senz'altro passato in carcere insieme al Bianco, il quale per parte sua dichiarò che affermava ai clienti quello che a lui aveva ordinato di dire il Vivirito dal quale dipendeva. Il Bianco era infatti stato assunto, quale piazzista, dal pseudo ■ rappresentante della Società Imperiale di Verona, mentre si trovava a Roma e il Vivi-rito aveva provveduto a pagargli le spese di viaggio dalla capitale a Torino. La vendita degli orologi gli per- metteva di largheggiare. Entrambi si trovano ora a disposizione dell'auto-rifa giudiziaria imputati del reato previsto dall'art. 413 del Codice Penale e da quello 122 della legge di Pubblica Sicurezza

Persone citate: Alfredo Bianco, Boii6aver Luigi, Tommasini, Vivirito

Luoghi citati: Gallipoli, Palermo, Roma, Torino, Verona