Un ragioniere torinese denunciato per otto appropriazioni indebite

Un ragioniere torinese denunciato per otto appropriazioni indebite Un ragioniere torinese denunciato per otto appropriazioni indebite Un commerciante di Milano corresponsabile ? 1 fatti, che hanno determinata la denuncia centro il giovane professionista rag. dottor Aurelio Sanerò, della nostra città, ed il rappresentante milanese, sig. Mario Mosetig, sono collegati all'attività commerciale spiegata dal signoT Giuseppe Baricalla, dichiarato fallito nel settembre scorso. Tornato dall'America del Sud, dove aveva potuto raggranellare in pochi anni una enorme fortuna — pare mezzo milione di lire, — il Baricalla ebbe l'Infelice idea di dedicarsi ad un ramo di commercio a lui assolutamente sconosciuto, cioè, alla compra-vendita di tela di Uno e di canapa. Forse la facilità con la quale, in un campo assai diverso, aveva potuto, in America, realizzare facili guadagni, l'aveva indotto a credere che bastasse aver... del buon filo per fare della buona tela. Aprì, in piazza Statuto, un ufficio di rappresentanze, ed iniziò i primi affari- Successivamente, si mise a commerciare in proprio, e le disillusioni non tardarono ad amareggiargli la vita. Consumalo il patrimonio, che si aveva Tonnato in America, assillalo dai creditori, che non gli volevano consentire quel respiro, che egli doveva concedere al suoi clienti, ebbe, nel febbraio scorso, la sensazione che la sua azienda non fosse destinata a percorrere molta strada. E fu allora che, per salvarsi, si rivolse al rag. dottor Aurelio Sanerò, dvevezichsetunepinnseracerastMvreinRnsgprieczrimettendogli 1 libri contabili, gli effetti ed i contratti. Scoperte sensazionali Quando, nel settembre scorso, ad istanza di un creditore insofferente della prolungala attesa, che gli si voleva imporre, veniva dichiarato il fallimento del Baricalla, il rag. Sanerò, che aveva già redatto un sommario bilancio da presentare al Tribunale, a mezzo del fallito fece tenere all'avv. Gianoglio, che era stato nominato curatore, i Qdbri contabili, che erano a sue mani, e la somma di circa i mila lire, rappresentante incassi realizzati pochi giorni prima. Interpellato dal curatore su quelle che erano stato le mansioni affidategli dal Baricalla, il rag. Sunoro rispose che aveva avuto l'incarico di sistemare l'azienda attraverso un concordato extragiudiziale, tentativo che non era riuscito, per l'intempestiva istanza di fallimento presentata da quel creditore, che aveva creduto di tutelare meglio i suol interessi, provocando una dichiarazione di fallimento. Ma successivamente l'avv. Gianoglio veniva ad apprendere che il rag. Sanerò aveva combinata una convenzio ne con le Manifatture di Calusco, creditrici per la somma di 27 mila lire La convenzione era stata formulata con il rappresentante della Ditta Lombarda, signor Mario Mosetig, il quale aveva accettato delle cambiali per lire 12.5(10, un credito di lire 7 mila verso certo Poncini di Asti, nonché lire 1600 in contanti. Per di più il curatore veniva a sapere che, nonostante auesta convenzione, le Manifatture di Calusco intendevano presentare l'insinuazione del loro credito. Intanto l'avy. Gianoglio, rivedendo i libri contabili, faceva un'altra scoDerta sensazionale. Fino al febbraio 1929, e cioè per tutto li periodo di tempo che detti libri furono tmuti dal fallito, le registrazioni risultavano aggiornate e regolari; dal febbraio al giorno del fallimento, con un ragioniere preposto all'amministrazione, di registrazioni non ne erano più stale fatte. Uno specchio che non rispecchia Ed allora il curatore si rivolse al Sanerò chiedendogli la consistenza patrimoniale, tradotta in cifre, dell'azienda al momento in cui gli era stata affidata l'amministrazione e lo specchio delle operazioni compiute. Il conto presentato dal ragioniere costituiva ia pezza d'appoggio sulla quale si basa la grave denuncia sporta contro di lui. Non interessa al lettore conoscere i dettagli delle cifre che sono sempre aride L'avvocato Gianoglio, in sostanza lamenta che il rag. Sanerò gli abbia presentato un conto che non rispeccliia la situazione piit.rimon.iaie sngsPuddcstdVdvrmdsnel1f1ugntcPdntMmepuclscidlfiqumfczsdsppcrpmlbevfdcdpsaCnO risuita daile operazioni com.,111 ?uaJ , V , ^ < operazioni compm ,e dal febbraio al settembre: e denun eia lo stesso rag. Sanerò per otto di stinte appropriazioni indebite qualiflca- te P&1* la complessiva somma di circa'^k"^ ,irfi' La denuncia C basato non^ soltanto sulle risultanze contabili delU leuratore, ma anche sulle dicniarazionjl bl ddel fallito che accusa, il Sanerò di aver dimenticato di retri strare parecchi versamenti fattigli. Dedite otto imputazioni, la meno grave è forse quella che si riferisce al rimborso delle spese, che fallito e curatore dicono non tutte autorizzate, e la autoasscgnazione degli onorari: questione che, dal; punto di vista giuridico, pregiasi ad nfinite discussioni. Col rag. Sanerò, il curatore avv. Gianoglio ha denunciato anche il rappresentante delle .Manifatture di Calusco. rag. Mario Mosel-ig. Ma costui va dicendo che, se ila panila con la sua rappresentata i: ancora aperta nono-lcstante la convenzione, si ò porche le , » x , „ • jManifatture avevano fatto delle riser-j ve sulle 12 mila lire di cambiala: er-jretti che. in attesa di ima migliore'ntesa, egli aveva depositati ni proprio iRorrip in iitih H:hip:l milanese che di- bnome in una Banca milanese cnei ai ssgraalatameiUe fallita, ha il Sanerò aprotesta che tutte le denuncio che ilo( riguardano sono fruito di equivoco che egild si impegna di luminosamente chiarire davanti all'autorità giudiziaria.

Luoghi citati: America, America Del Sud, Asti, Milano