Atmosfera idilliaca all'Aja

Atmosfera idilliaca all'Aja Atmosfera idilliaca all'Aja Quindici Potenze presenti » Il discorso inaugurale di Jaspar Necessità di concludere presto » La delegazione tedesca e l'ombra di Schacht (Dal nostro inviato) L'Ala, 3 notte. Per la seconda volta siamo ad una seduta pubblica della Conferenza dell'Aja: la prima volta fu il 6 agosto scorso; allora non ci fu dato, in mezzo a tante peripezie, dà assistere almeno a quella conclusiva della prima fase; ora speriamo di essere più fortunati, si da osservare de visu il suggello definitivo agli accordi per le riparazioni. La seduta iniziatasi alle diciassette, ha avuto' luogo invece che nella sala del Senato olandese, in quella più modesta, dei deputati; un'aula moderna per un consiglio comunale di una discreta città. Le entrate della Blennenhof erano sorvegliate da poliziotti a cavallo, secondo la consuetudine, il che faceva rilevare ad un arguto amico : « Uomo a cavallo, Conferenza aperta ». La nostra delegazione è una delle prime a prendere posto: il senatore Mosconi e il dott. Pirelli sono molto complimentati. Passano dinanzi agli occhi molte figure note nei consessi internazionali, Titulescu. onnipresente e loquace, ij conte Bethlen, dallo sguardo austero, la triade belga, Jaspar, Hymans e Houtard. dai capelli bianchissimi, Bènes, piccolo ed insinuante, Venizelos, scrutatore infaticabile dietro gli occhiali. La massima curiosità è destata dal Presidente del Consiglio francese, Tardieu; dono il Trattato di Versailles, è la prima volta che con tanta maggiore autorità egli partecipa a negoziati politici internazionali; ha Un aspetto ancora più giovane dell'età: si nota un suo colloquio abbastanza prolungato con Bènes. Snowden è passato un poco in seconda ynea; si sa che difficilmente ora farà... lo Snowden; il volto, ermetico nelle labbra e vivace negli occhi, è lo stesso, come non è modificato H suo atteggiamento dii noncuranza verso gli oratori e di ripulsione all'applauso. Gli Stati presenti Gli Stati che prendono parte alla seconda fase della Conferenza dell'Aja sono aumentati da 12 a 15: oltre ai sei invitanti (Italia, Francia, Inghilterra, Germania, Belgio e Giappone) ed ai sei invitati di allora (Polonia, Romania, Cecoslovacchia, Jugoslavia, Grecia e Portogallo) vi sono altri tre invitata un poco sulle spine (Austria, Ungheria e Bulgaria). Il nostro pensiero naturalmente è portato a ricordare ed a fare confronti con l'altra seduta di apertura. La delegazione tedesca ha subito i maggiori mutamenti; Stresemann è morto. Quando vediamo comparire il suo fedele interprete, ci sembra che debba entrare la sua figura legnosa di prussiano. Curtius, che lo sostituisce, è una personalità dotata di notevole intelligenza e, crediamo, di energia, ma ancora è una figura media; inoltre sono assenti i due antagonisti dell'ultima polemica finanziaria germanica. l'ex-Ministro .delle Finanze, Hìlferrling e il Presidente della Reichsbank, Schacht. Ma mentre il primo può ritenersi morto e sepolto, il secondo proietta la sua ombra anche all'Aja; tutti ai domandano se il suo memorandum sarà la spina conficcata nel fianco della delegazione del suo naese e anche nelle sorti della Conferenza. La delegazione mutata più nella-sostanza che npgli uomini, è quella francese: si avverte che Briand non è più il Briand dell'agosto scorso: Tardieu lo copre totalmente: forse gli serve per ragioni interne ed esterne: ner p'acare alcuni gruppi di sinistra nel Parlamento, per non mostrare una intPTruz1on« di continuità nelle direttive Internazionali, ma 11 timoniere della politica estera francese J> nel'e mani di Tardai; con la sua volontà, col suo metodo di fare tutto, di vedere tutto, non vi è più posto ner ip hrillanti improvvisazioni di Rrinnd. La delegazione inglese è la più ridotta: Snowden e il ministro del Commercio, Graham. Manca Henderson, l'uomo conciliativo per temperamento, che arrivava ad affermare la vitalità dell'intesa cordiale, mentre il suo collega Cancelliere della Scacchiere ne metteva in ridicolo i più lontani ricordi. Jaspar, presidente della Confe¬ renza, apre la seduta col rituale colpo di martello. Le sue prime parole sono di rispetto e di gratitudine all'ospitalità olandese; un messaggio sarà indirizzato alla Regina Guglielmina. Una detonazione avviene in questo momento nella sala: è un lampo di magnesio troppo vigoroso. Quindi Jaspar ricorda Stresemann come un grande lavoratore per la pace e per la riconciliazione dei popoli; è il giudizio di prammatica, sebbene siamo sicuri che tale non sarà il giudizio della storia, la quale parlerà soltanto del grande patriota tedesco. L'intervento di Tardieu non può passare inosservato; Jaspar saluta il Presidente del Consiglio francese, cogliendo uno dei lati più caratteristici della sua personalità, l'ottimismo. « Il Presidente del Consiglio francese — d'Ice Jaspar — viene a portare alla soluzione dei problemi che q aspettano il suo spirito chiaro, la 'sua volontà decira e il suo sorridente ottimismo, che è una delle condizioni più sicure di tutte le Conferenze ». Limitato a Tardieu, il saluto sarebbe apparso troppo parziale. Quindi viene allargato ai due nuovi delegati tedeschi, i ministri Moldenhauer e Schimdt e ai rappresentanti dell'Austria, dell'Ungheria e della Bulgaria. Con una simile prova di obiettiva imparzialità, il discorso inaugurale sembra procedere speditamente in un ambiente più sereno. E Jaspar così conclude. « I lavori sono stati (proseguiti dalla fine rTel mese di agosto con zelo s competenza. Le varie commissioni che si sono riunite hanno proceduto alla elaborazione de! nostro programma attuale. Grazie ai lavori di questi esperti, grazie al loro desiderio di trovare la soluzione di tutte le questioni che erano state loro poste, noi affrontiamo la seconda sessione della Conferenza dell'Aja in uno stato soddisfacente di preparazione. Così doveva essere, tanto più che il tempo a nostra disposizione è limitato. Difatti voi non ignorate che un buon numero di noi devono essere presenti a importanti convegni che riguardano altri problemi, che anch'essi sotto altri aspetti appartengono al problema generale della pace. Importa per conseguenza dii affrontare i nostri lavori e di consacrarvisi senza perdita di tempo ». Le due Commissioni L'organizzazione pratica dei lavori della Conferenza era già etata tracciata in una riunione preliminare avvenuta alle quindici fra i delegati delle sei Potenze invitanti. La riunione privata, susseguitasi dieci minuti dopo quella pubblica, ha deciso di creare due grandi Commissioni che tratteranno rispettivamente delle riparazioni tedesche e delle riparazioni non tedesche. Su proposta di Snowden, Jaspar è stato designato all'unanimità quale presidente della Commissione delle Riparazioni tedesche. Tutti gli Stati interessati al Piano Young saranno rappresentati in seno a questa Com missione. Su proposta del Presidente, Loucheur, è stato designato all'unanimità quale presidente della Commissione delle riparazioni non tedesche. Tutti gli Stati interessati a tale ultima questione si faranno rappresentare in seno alla seconda Commissione. Prima di chiudere la seduta, il delegato della Polonia porta a conoscenza della Conferenza l'accordo intervenuto tra la Polonia e la Germania a Varsavia il 31 ottobre 1929, per cui le parti, ispirandosi ai principi contenuti nel Piano degli esperti, hanno definitivamente regolato le materie trattate nei paragrafi 143 e 144 del Piano stesso. Il rappresentante polacco depone il testo con il protocollo finale, che lo accompa gna, sul tavolo della Conferenza. Il delegato della Germania, Curtius, si dichiara d'accordo col rappresentante polacco. Alla primav riunione della Commissione delUj riparazioni tedesche, che si è tenut-i immediatamente dopo la seduta plenaria, è stato deciso di creare una Commissione di esper¬ ti di tesoreria, la quale sarà incaricata di esaminare i rapporti della Conferenza - rapporto sulla Banca Internazionale, sulla Reichsbank, sulle ferrovie tedesche, sui beni ceduti, sulle rendite pignorate ecc. — Ad essa partecipano per l'Italia i commendatori Brocchi e Conti-Rossini. La seconda Commissione si riunirà domattina alle ore 10 e probabilmente deciderà di seguire il metodo del comitato di Parigi, di creare cioè tre sottocomitati, uno per l'Austria, uno per l'Ungheria e uno per la Bulgaria. Le sanzioni E' un inizio Che potrebbe essere quasi definito idilliaco. Il 6 agosto nel pomeriggio si era già prodotto l'urto brutale provocato dalle richieste britanniche, che per tre settimane paralizzarono i lavori della Conferenza. Gli*-inglesi questa volta sono calmi, sia perchè non hanno nulla da chiedere (passati 1 bollenti entusiasmi dei momento a mente fredda si è potuto vedere quanto fossero ridicoli i successi di Snowden rispetto all'elefantiaco bilancio britannico), sia perchè debbono riservare tutta la loro energia, e possibilmente ottenere delle buone disposizioni da parte degli altri, per la Conferenza navale. Se un problema potesse veramente con durre a uno sbandamento della Conferenza, esso concernerebbe le sanzioni in caso di inadempienza tedesca. Snowden a tale proposito ha fatto stamane le seguenti dichiarazioni: « Noi non solleveremo la questione, ma se ì francesi vogliono sollevarla noi non ci opporremo; se vogliono fare qualche comitato speciale, facciano pure, ma noi non parteciperemo mai a sanzioni pratiche ». I tedeschi si impennano quando sentono parlare di sanzioni, ma qualche soluzione, magari di ordine puramente teorico e platonico, bisognerà trovarla, come si 6 trovata per la famosa Commissione di investigazione, ridotta a una larva; basta che i giuristi mettano le mani dentro e tutto sarà accomodato, sia pure senza capirci nulla. Piuttosto il punto cruciale ci sembra debba essere costituito dalla buona volontà, dalla sollecitudine di organizzare la Banca internazionale dei pagamenti e di affidare ad essa le obbligazioni tedesche; in questo momento dovrebbe apparire il nuovo indirizzo di energia di Tardieu, ma d'altra parte, per tutto ciò che riguarda la Banca, non si può prescindere da Schacht, che cacciato dalla porta probabilmente ce lo vedremo comparire all'Aja passando per la finestra, in qualità di membro del Comitato della Banca, il quale Comitato sarebbe convocato nella capitale olandese fra qualche giorno. Le riparazioni orientali Per le cosiddette riparazioni orientali i contrasti non mancheranno certamente; chiamando i piccoli Stati a partecipare su un piede di eguaglianza ai lavori delle sottocommissioni, le grandi Potenze hanno mostrato il chiaro desiderio che non si abbiano defezioni nella firma del Piano Young. Esse cercano di ottenere con le buone maniere quello che forse non sarebbe negato adottando le cattive. Ma nell'ottimismo generale odierno, non ai ricorre col pensiero a simili eventualità: noi non vogliamo guastare un tale ottimismo che, secondo il signor Jaspar, è elemento di successo. Vi è chi da tale atmosfera del primo giorno, anzi delle prime ore della seconda edizione della Conferenza dell'Aja vorrebbe trarne la illazione che i quattro mesi ultimi, con le grandi crisi finanziarie ed economiche che investono tutti j paesi del mondo, hanno fatto maturare propositi tenaci di solidarietà: a onesti proposti non sfuggirebbero nemmeno gli Stati Uniti, i quali indi- ! rettamente, con Interventi privati, Intenderebbero partecinare attivamente alla vita della futura Banca intemazionale. Se son rose fioriranno. ALFREDO SIGNORETTI. <