Guerre locali per il disarmo

Guerre locali per il disarmo Guerre locali per il disarmo Ginevra, 28 mattino. Si Inizierà ai 2 di febbraio del* l'anno di grazia 1932, quella Conferenza del disarmo di cui, da tempo, fanno un gran parlare le cronache politiche di tutto il mondo. Le previsioni che si fanno per questo avvenimento, che a giudizio di molti dovrebbe assumere una importanza maggiore della Conferenza di Parigi del 1919, sono | tali e tante che la semplice enumerazione Ci porterebbe assai lontano... Ma non è di ciò che vogliamo occuparci; la Conferenza del disarmo ha creato per Ginevra, per la Ginevra apolitica, dedita ai proficui commerci (tra cui' eccelle quello che ha per cliente il forestiero), una serie di problemi che possiamo chiamare logistici. Si pensi infatti che, stando ai calcoli più azzardati, oltre tremila persone, per un periodo che potrebbe variare dai cinque agli otto mesi dovrebbero trovar posto in una cittadina di centotrentamila abitanti. Primo problema di difficile soluzione, che ha angustiato i sogni di un eminente storico ginevrino, Guillaume Fatio, che la bizzarra sorte ha voluto Alto Commissario della Repubblica e del Canton di Ginevra per ìa preparazione della Conferenza del disarmo. Passato dalle ricerche storiche alle trattative cogli albergatori a le padrone di casa, Guillaume Fatio sembra che abbia saputo splendidamente districarsi: infatti finora egli ha assicurato l'alloggio per 3500 persone, e già oltre 2500 hanno prenotato stanze ed appartamenti. Restava da pensare al turista di passaggio, al curioso, allo snob che vuol essere a Ginevra durante la Conferenza, e Fatio — con decisione dittatoriale — ha stabilito che costui potrà essere inviato in notturno esilio a Losanna o a Montreux, ad Evian o a Aix-les-Bains. Treni e torpedoni rapidissimi lo condurranno in una delle deliziose villes d'eaiue del Lago Lemano o del poetico laghetto del Beurget. Concorrenze Insomma Fatio, ricordandosi che la sua famiglia emigrava a Ginevra qualche secolo fa per sfuggire alle persecuzioni religiose ed ivi trovava comodo rifugio, ha voluto contraccambiarle il debito di riconoscenza dando in pasto per varii mesi alla voracità degli indigeni, migliaia di persone che faranno guadagnare alla città ed al commercio locale molte di quelle belle carte da mille franchi elvetici istoriate dal grande Hodler. Il quale, se fosse stato un umorista, avrebbe potuto forse darci un quadro dell'ampiezza di quello deHa battaglia di Marignano, per riprodurre la guerra intestina scoppiata tra la Società delle Nazioni, il Consiglio Federale, il Consiglio di Stato di Ginevra ed alcuni commercianti locali in seguito ai preparativi per la Conferenza del disarmo. Raccontiamo la storia. Il Palaia dea Nationa, gran nome per un brutto albergo adattato a sede del Segretariato della Società delle Nazioni, ha scarse ed insufficenti vie di accesso ed ancor più rari mezzi di comunicazione. Un vecchio tram a un solo binario che porta la sua cigolante carcassa dalla lontana campagna di Lancy fino alla Lega, ed è tutto. L'amministrazione tramviaria aveva preso una eroica decisione: la Conferenza del disarmo, che convoglierà verso la Società delle Nazioni turbe di fedeli, ci obbliga a provvedere ad un adeguato mezzo di trasporto. Bando all'avarizia e si faccia una doppia linea per il tram che porta alla Lega e che, libero dalle soste degli incroci, acquisterà una velocità tale da passare da quella del somiero di Sancio a quella diabolica del Ronzinante di Don Chisciotte. Tutto sembrava dovesse procedere per il meglio e il Segretariato della Lega si era affrettato a ringraziare Ginevra per questa nuova prova di generosità, quando una subita protesta di un gruppo di negozianti fa arrestare i lavori. Il tram in questione passa per una delle vie più eentrali, lungo il Rodano, stretta via, |fornita di uno stretto marciapiede, via |che diverrà ancora più angusta con il 'doppio binario. Sembra che tanta sia doppio Dmario. bemora cne tanta sia ,la potenza de. ceto dei bottegai nella e e a - o e è l mistica città di Calvino che la lite tra essi, la Società delle Nazioni, il Consiglio di Stato e la Società tramviaria è arrivata fino a Berna, nell'alta dimora del Consiglio Federale elvetico, che sarebbe come dire il Consiglio dei Ministri. I Pilati confederali se ne sono lavate destramente le mani, ed hanno ben fatto perchè, benché l'insieme dei progetti per la Conferenza del disarmo fosse sottoposto alla loro approvazione, sarebbe stato ridicolo che il supremo consesso si fosse messo a statuire su una linea di tram! Discordi opinioni In realtà si è pronti ad accaparrarsi i benefici della Lega, ma non si è sempre d'accordo nel riconoscerne i vantaggi. Non che siano tutti tali, siamo d'accordo con i ginevrini nell'ammettere anche gli svantaggi. Pericolo biella diffusione di un internazionalismo di maniera e, di conseguenza, della snazionalizzazione del carattere, del pensiero, della tradizione nazionale e protestante. I movimenti nazionalisti locali come l'Ordre Politique National, mettono in prima linea la lotta contro la Lega e soprattutto contro le abitudini societarie. Ma accanto a questi pericoli, ci sono i vantaggi, nettissimi, specie dal punto di vista economico. Nel 1920, gli alberghi erano quasi tutti in stato fallimentare, alla vigilia dal presentare la domanda di concordato preventivo al Tribunale. La S. d. N. li ha salvati, coll'afflusso che si è verificato specie nei primi Consigli e nelle Assemblee societarie. Lo stesso si dica per il commercio locale, una cui parte grida oggi perchè, nell'interesse dei funzionari della Lega (di quei rari che non hanno una automobile) dei giornalisti e di quanti hanno a fare con il Palais des Nations, si vuol restringere una via per mettere un doppio binario ad una linea tramviaria. Piccole guerre locali, che non var- - ;rebbero certo l'onore' della ~ e l - - crona¬ ca se non fossero la prova di uno spirito, di una mentalità ed anche di una ostinazione che, 3e sono da un certo punto di vista riprovevoli, dimo- a' strano una tenacia di abitudini ed un e !attaccamento tradizionalista degno di 'essere conosciuto.

Persone citate: Calvino, Don Chisciotte, Guillaume Fatio, Hodler, Lancy, Pilati, Sancio