L'America, i debiti e le riparazioni

L'America, i debiti e le riparazioni L'America, i debiti e le riparazioni La Francia non intende pagare più di quanto la Germania abbia versato Parigi, 28 mattino, bMentre l'attenzione converge ora'psulla Conferenza per le Riparazioni pche si riunirà il 18 gennaio allA ja i Cper prendere le decisioni che si im-! ppongono quale conclusione delle con-lustatazioni fatte dal Comitato con-tsultivo speciale del Piano Young,idLeone Blum rimprovera nel Popu-\dtaire, al Presidente Hoover di essere ericaduto nel passato errore del Pre- vsidente Wilson, assumendo verso il ecapo del Governo francese degli im- rpegni che egli non è più in grado di cmantenere dopo gli ultimi voti del vCongresso americano: It. i dL enigma del Congresso americano in«Che cosa ne risulterà alla pressi-■ dma Conferenza delle Riparazioni? —;bsi chiede il capo socialista. — Ciò che.ndeve sembrare davvero grave in que- .Nsiti voti è non tanto il loro tenore let-lsterale quanto il loro spirito; e cioè uche l'annullamento o una revisione di.l^ntt£f™ffi^ unamprsfzToneImolToSd!^ che la Francia stessa ha assunto a sWashington e a Basilea. Lavai ha so-j ostenuto con Hoover, e i nostri dele-1 mgati hanno sostenuto al Comitato degli nEsperti, che nessun attentato d'ordine ;lgiuridico doveva essere fatto al Pia no Young, che non era suscettibile nè di annullamento, nè di revisione propriamente detta. Ma questa posizione teorica non impediva affatto al Governo francese di ammettere nella cornice del Piano la possibilità di esonerazioni temporanee giustificate da difficoltà di esecuzioni materiali. Ed alla stessa guisa il mantenimento teorico de^li accordi Mellon-Beranger non avrebbe dovuto impedire al Congresso americano di prevedere o anche di autorizzare anticipatamente delle sospensioni temporanee di pagamenti, proporzionate a quelle che sarebbero state accordate alla Germania dai suoi creditori. Questi accomodamenti non sono stati valutati dal Congresso in modo teorico, ma esso non ha dissimulato che ne considerava l'idea con ripugnanza ed il suo consenso finale rimane più che dubbio. Questa prospettiva non è certo fatta per semplificare il compito della Conferenza dei Governi che deve tra qualche settimana decidere sul rapporto consultivo degli esperti di Basilea. Poiché — aggiunge il leader socialista — l'opinione francese è nettamente, fermamente decisa su questo punto: non versare all'America in nessun caso un solo dollaro di più di quello che abbia versato la Germania ». La Germania non pnò pagare Ora la Germania si trova nella impossibilità di pagare, ed il Temps slo dimostra in un lungo articolo nconsacrato all'esame del bilancio te- rdesco giungendo a questa conclu IGpsione: c- La Germania è di fronte a un debito esterno a breve scadenza di 12 miliardi e un saldo attivo che teoricamente dovrebbe permetterle di far fronte in certa misura ai suoi obblighi ma di fatto, in seguito alla concessione di crediti commerciali attualmente in parte non recuperabili, di ainvestimenti a lunga scadenza e dihperdite subite sui suoi investimenti all'estero, si trova troppo debole per coprire il suo debito esterno a breve scadenza. Essa è dunque nella impossibilità di pagare e il suo bilancio è per dire il vero un bilancio di fallimento. Ciò stabilito, la questione è di sapere :ie sia possibile impedirle di crollare definitivamente, crollo che avrebbe per tutto il mondo conseguenze che non si possono considerare con .sangue freddo. I Governi rappresentati alla Conferenza dovranno assumere coraggiosamente le loro responsabilità senza lasciarsi guidare da considerazioni d'ordine sentimentale e senza cedere a preoccupazioni di sacro egoismo ». Intanto gli attacchi sferrati con-l1tro la Francia al Congresso ameri-1 iIcano vengono messi in rilievo da tutti i giornali, ed in particolar mo-:'do dal Journal des Débats, il quale 1satnrdddlvpcluvdclbHhcpctsiCzrovwrlP finn da ora una danlnrpvnlp NSolfefiSelle p^sstoebarioni <della Francia con i suoi ex-asso- ciati ed amici. Il giornale moderato, attribuendo questa manovra sovratutto alla preoccupazione del Congresso di Washington di scaricarsi della sua grave responsabilità in questo periodo elettorale davanti ai suoi elettori, si augura che la diplomazia francese non lasci anche attesta volta svilupparsi i rancori e] inasprirsi il malessere nella igno-l ranza dei fatti, e che agisca prima che sia tronno tardi. slcI AI lag(n1 CrlzlcpdbtcCadglLa Conferenza dell'Aia dovrebbe risolvere le riserve americane Londra, 28 mattino. I giornali, occupandosi della Conferenza delle riparazioni, si intrattengono diffusamente sull' atteggiamento americano in proposito. H Snudai/ Times dichiara che si ha sempre più l'impressione che la prossima Conferenza dovrà, verosimilmente, prendere in considerazione certe misure che sarebbero in opposizione con il punto di vista americano. « Le notizie provenienti dall'America — dice il giornale — provano che si considera anche a Washington che inevitabilmente certo Nazioni debitrici non saranno in grado di effettuare l'anno prossimo i loro versamenti e che dovranno, verosimilmente, invocare le clausole degli accordi dei debiti che autorizzano una sospensione dei loro pagamenti. E' evidente che la moratoria Hoover, che spirerà il l.o luglio pros-jIsimo. dovrà essere prorogata ed è im-!| possibile dire quale sarà la durata di j i questa nuova sospensione dei paga- me?^2ei ebltl u , L Observer constata che la pron- tezza delle Nazioni europee ad ac- cettare il rapporto degli esperti di I Basilea, non ha affatto diminuito laiopposizione del Congresso america- j j s - _i " _ • i nò" contro ogni riduzione o ogni an-1 nullamento dei debiti. Il giornale ag- "iun^e che le riserve formulate dal 1 : rolB™K«e_Ual;Congresso incoraggiano l'opinione pubblica francese a mostrarsi pocojfavorevole ad un regolamento nuovo j e definitivo; ma i circoli autorizzatij britannici ritengono che la maggior parte delle difficoltà apparenti, scom pariranno non appena si riaprirà la Conferenza delle riparazioni. D'altra parte lo stesso giornale riproduce una dichiarazione di sir Arthur Salter, ex-Capo dell'Ufficio economico deila Società delle Nazioni, il quale dice, fra l'altro, che il rapporto degli esperti di Basilea dimostra che il vincolo esistente tra le riparazioni ed i debiti di guerra, non può essere rotto, ma — aggiunge — è incon cepibile che le Nazioni che non rice vono più riparazioni, possano essere tenute a pagare la totalità dei loro debiti. Sir Arthur Salter, ritiene inoltre che la Gran Bretagna non dovrà accettare di trattare il problema dei debiti soltanto con 1 Arnenca, ma dowa consultare le altre Nazioni europee egualmente interessate ed agire di accordo con queste ultime. La prossima Conferenza deile r}parazioni _ conclude — dovrà anche dei debiti di guerra *i deve sperare che inaugurerà una sene di discussioni che avranno per oggetto le cause principali della crisi mondiale, tra cui la questione mo netaria, quella del tipo aureo e quella delia politica commerciale. si prima della Conferenza intergover nativa che avrà luogo all'Aja in me rito al Plano Young, |L'atteggiamento degli Stati Uniti New York, 28 mattino. La < New York Hemild Tribune » scrive che secondo quanto affermano altissimo personalità ufficiali, non soltanto gli Stati L'niti hanno deciso di non partecipare alla prossima Conferenza europea per le riparazioni n i debiti, ma hanno risolto anche di rendere tutte le offerte future di soccorso dipendenti dalla maniera nella quale l'Europa si mostrerà disposta a risolvere le proprie difficoltà senza temporeggiare oltre. U giornale aggiunge che l'Europa deve assicurare: primo, la solvibilità della Germania; secondo: un programma che prepari almeno la via verso il ristabilimento economico dell'Europa. Allorché queste due assicurazioni saranno state date, gli Stali L'niti daranno al problema dei debiti la dovuta considerazione. Un incontro MacDonald-Laval ? Parigi, 28 mattino. Il redattore diplomatico dell'Agenzia Havas crede sapere che MacDonald ha invitato Lavai ad un prossimo incontro allo scopo di conferire sulla politica delle riparazioni del due Pae<